| inviato il 11 Maggio 2025 ore 19:56
Che cos' è rimasto del fascino della pellicola nel digitale di oggi ?
Grazie  |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 20:00
Niente! Non è rimasto niente! |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 20:07
Cambia il supporto, migliora la nitidezza. Dipende da cosa intendi per fascino della pellicola |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 20:07
Domanda che Marzullo levate  |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 20:55
Il fascino della pellicola è solo nella pellicola. |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 21:30
La pellicola costringeva a PENSARE PRIMA.
E verificare DOPO.
Adesso puoi andare per tentativi.
Alla fine si raggiungono risultati tecnicamente migliori in meno tempo. Ed infatti è andata così.
Ma, per divertirsti, era meglio prima. Nonostante le imprecazioni, dopo...
P.S.: Spiegazione: è rimasto il fascino dell'immaginazione, del rischio, dell'ignoto. L'attesa dei risultati, le speranze e le fantasie che si potevano fare sulle proprie foto. Si pensava di più, prima e dopo.
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| inviato il 11 Maggio 2025 ore 21:39
Del fascino della pellicola sono rimaste diverse cose, la principale che non si vedevano le cagate di oggi relative all'apertura delle ombre a sproposito  |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 21:50
“ Che cos' è rimasto del fascino della pellicola nel digitale di oggi ?
„
Niente, sono due approcci totalmente diversi.
Con la pellicola si era costretti a pensare prima dello scatto, perché il numero di scatti era limitato ed aveva un costo, con il digitale ovviamente si può sempre ragionare (e si dovrebbe) ma si tende a farlo meno, e a lasciarsi guidare dall'elettronica della macchina.
Un'altra aspetto della pellicola che per me aveva un fascino enorme era l'attesa per vedere i risultati. Oggi in una frazione di secondo si ha il risultato a portata di mano.
Insomma la pellicola richiedeva, e richiede, un approccio più lento, più meditato, richiede saper aspettare (per vedere i risultati), il digitale è immediato.
Aggiungo una considerazione del tutto personale, il digitale è perfetto nei risultati, troppo perfetto…La pellicola ha quelle imperfezioni nella resa, e quell'incostanza nei risultati, che per me aggiungono ulteriore fascino.
Ovvio che per lavorare e per avere consistenza nei risultati tra le due tecnologie non ci sia storia, ma per divertirsi ed avere un approccio più calmo e riflessivo alla fotografia, per me la pellicola ha ancora un senso.
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| inviato il 11 Maggio 2025 ore 21:57
In fotografia naturalistica la pellicola era un contenitore di limitazioni. Non ho nessun rimpianto. |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 22:05
Il digitale ha tutto ma non il fascino e cosa ne resta solo un corpo nudo privo di sensi |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 22:13
La pellicola ha il fascino del passato.
Il digitale ha tutte le possibilità del presente e anche del passato quando si stampa.
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| inviato il 11 Maggio 2025 ore 22:44
Io sono nato fotograficamente nell'era della pellicola (e della camera oscura) e mi porto dietro quello che insegnava; alcune cose erano e restano valide indipendentemente dal formato che si utilizzava, vedi il discorso sull'attenzione allo scatto, mentre l'immediatezza e il basso costo dello scatto digitale non invogliano in tal senso.
Per quanto riguarda invece i risultati "possibili", ovvero tralasciando la produzione "usa e getta" e certi "orrori" (che comunque uscivano anche dalle vecchie camere oscure ma senza la visibilità che hanno oggi), oltre a concordare pienamente con quanto ha scritto Claudio Cortesi a proposito della foto naturalistica in tutte le sue declinazioni, ricordo che negli anni '70 il sogno di tutti noi era quello di poter giungere ad utilizzare un Banco Ottico, con la sua definizione impressionante, la nitidezza da paura e l'assoluta assenza di granulosità anche su stampe di grande formato. Tutte cose che il digitale, se ben trattato (quindi con la medesima attenzione, in fase di scatto e di elaborazione/sviluppo, che si prestava all'epoca) consente di ottenere persino partendo da formati di sensore inferiori alla vecchia pellicola 24 x 36 e con una quantità di pixel molto inferiori a quelli che molti, oggi, ritengono assolutamente obbligatori persino per stampe in formato cartolina.
Di fatto, quello che non capisco è il motivo per cui quei pregi vengano oggi considerati difetti. Certo, attualmente anche la più immonda cag-ata ha una visibilità immeritata, ma questo non è colpa del digitale in sé, bensì della scarsa cultura all'immagine (e persino all'utilizzo ponderato della tecnologia) che oggi viene sdoganata come una "conquista".
Personalmente ho impiegato alcuni anni per affinare il passaggio al digitale e cercare di rimodellare il mio approccio alla camera chiara portandomi dietro l'esperienza della camera oscura, ma adesso non tornerei più indietro tranne... forse... un bel Banco Ottico...
Ma ne varrebbe realmente la pena?
Anche perché è un'attrezzatura che pesa, e io non ho più vent'anni |
| inviato il 11 Maggio 2025 ore 23:22
Fintanto se ne discute significa che usare la pellicola ha ancora un senso, qualsivoglia esso sia.
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| inviato il 12 Maggio 2025 ore 0:25
La foto.
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| inviato il 12 Maggio 2025 ore 1:11
A mio avviso sono due supporti diversi che non ha senso mettere a paragone.
L'ho sempre vissuta così, con un corredo e due corpi digitali e 9 analogici di diverso formato (36, 6x6, 6x9 ecc) e trovo che nessuno tra essi sostituisca un altro. |
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