| inviato il 29 Marzo 2023 ore 11:54
Ciao a tutti ! Ho una curiosità ... Occupandomi di montaggi di schede elettroniche c.to/terzi dal 1984, ho clienti i cui prodotti si posizionano in diversi settori del mercato. Alcuni hanno prodotti il cui capitolato è riferito all'utilizzo di componenti elettronici con range di temperatura definito "Commerciale" (0 / +70 °C). Altri con range "Industriale" (-40 / +85 °C). Altri ancora con range "Automotive" (-40 / +105 °C) ed infine il range "Militare" (-55/ +125 °C). I produttori di questi componenti indicano nei loro datasheet i valori di funzionamento ottimale (quelli dei range qui sopra riportati), e i valori di "Absolute Maximum Ratings" ... valori per i quali il componente è garantito contro la rottura. Quindi ... se un chip ha un range "Commerciale" ( 0 / +70 °C Condizioni Operative Raccomandate !!! ) funzionerà ottimamente in questa fascia di temperature. Se il suo " Absolute Maximum Ratings" fosse di -20 / + 105 °C , utilizzando il dispositivo al di fuori del range raccomandato (0-70), ma all'interno dell'Absolute Maximum Ratings (-20/+105), avremo la garanzia che non si romperà, ma altrettanto sicuramente avremo un dispositivo che non rispetterà le sue caratteristiche arrivando a causare gravi malfunzionamenti. Ovviamente è pacifico che uscendo dalle condizioni dell'Absolute Maximum Ratings il componente si romperà irrimediabilmente. [ Stresses beyond those listed under Absolute Maximum Ratings may cause permanent damage to the device. cit] Ora, io non so a quale range le aziende produttrici di elettronica per fotocamere facciano riferimento (presumo Commerciale), ... dando però una scorsa a diversi pdf, con le informazioni tecniche dei brand che vanno per la maggiore, ho notato che praticamente tutte le fotocamere hanno la raccomandazione di utilizzo tra 0/+40 °C .......... Ho voluto provare ad aprire una compattina rotta di un decennio fa, di un marchio abbastanza noto, ed ho avuto la conferma che diversi componenti sono di tipo Commerciale (0/+70) ... Chiaramente i fotoamatori difficilmente utilizzeranno la loro fotocamera oltre i 70 °C .... ma tantissimi utilizzeranno le proprie attrezzature molto al di sotto dello 0 termico ... a questo punto si può innescare un alto valore di rischio ... Per onor di cronaca non ho ancora verificato lo Absolute Maximum Ratings di questi componenti ... |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 15:44
Se parli di temperature di poco sotto zero, non mi sono accorto di malfunzionamenti sulla Zenit 122, Nikon F75, una compattina Coolpix e la Fujifilm xm1 che uso ora, tutte hanno fatto quello che mi aspettavo e a volte si sono anche bagnate con la neve. La Zenit e la X-m1 sono state anche su cavalletto per un'oretta o poco più in alcune occasioni. Vale quello della Zenit come circuito?? |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 16:25
“ chiaramente i fotoamatori difficilmente utilizzeranno la loro fotocamera oltre i 70 °C .... „ non commento tutto il resto in quanto non ne so nulla e sono molto curioso di sentire persone esperte su questo argomento. commento solo il fatto che anche per un fotoamatore che si dimentichi la macchina al sole d'estate credo che sia abbastanza facile raggiungere temperature molto elevate. non saprei dire elevate fino a che punto, ma considerando che sul cofano di un auto al sole in medio oriente ci cuoci le uova... una fotocamera su un cavalletto al sole di fianco a tale cofano, per giunta tutta nera, potrebbe raggiungere temperature interessanti. e ho fatto parecchio uso simile mi ricordo una volta di essermi ustionato con un iphone. quando lo toccai, lo dovetti lanciare, per non bruciarmi. ovviamente lo schermo era nero e chiedeva pietà dal lato opposto, ovvero del freddo, lavorando a temperature attorno a -20 gradi l'unica cosa che mi si è congelata è stato il diaframma del nikon 35 1.8 dx. bloccato su aperto. congelato. tornato al caldo si è scongelato e ha ripreso a lavorare normalmente |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 20:56
Lavorando in bassa temperatura uno dei problemi che possono insorgere, di sicuro sulle ottiche Nikon del passato, è la perdita di caratteristica di lubrificazione del lubrificante dei gruppi mobili della stabilizzazione delle ottiche. Nikon usava, e non so se usa ancora, lubrificati igroscopici (= pattume) sui gruppi di stabilizzazione, ed al freddo intenso e secco, il lubrificante perde l'acqua, che non ci dovrebbe essere, e perde dunque la capacità di lubrificazione, la Stabilizzazione quindi non funziona più, si blocca e manda in blocco l'ottica, che non scatta più, nemmeno in manuale. Successo nel 2010 al sottoscritto ed ad un amico con il quale faccio foto assieme da 40 anni, eravamo a far foto in clima artico, con vento polare, da Nord, estremamente freddo e secco a Trinity, Newfoundland, Canada. Il Nikkor 70 - 200 F 2,8 VR dell'amico ed il mio Nikkor 70 - 200 F 2,8 VRII, hanno cominciato a non funzionare bene, la stabilizzazione "grattava" ad entrambi, e poi si sono fermati, "morti", completamente, non funzionanti, a distanza di due ore l'uno dall'altro, siamo rimasti senza tele dall'altra parte del mondo per un lubrificante di merda, igroscopico. La diagnosi del guasto è stata fatta da me, che ho esperienza di uso di sistemi ottici stabilizzati militari in clima artico e desertico, noi ponevamo particolare cura ai lubrificanti proprio per evitare quei problemi lì: le due ottiche hanno ripreso a funzionare normalmente oltre due giorni dopo quando siamo ritornati in zone più umide e meno fredde, il lubrificante ha riassorbito l'acqua e di nuovo funzionava bene. La NITAL/LTR, contattata dal Canada per chiedere consiglio su come ripristinare le ottiche, non ci ha nemmeno risposto ed il mio amico, fotografo noto a livello italiano, appena rientrato in Italia, gli ha mandato una lettera raccomandata d'improperi ed ha cambiato corredo, due borsoni pieni di roba Nikon professionale, sostituiti da due borsoni di roba Canon professionale. Io, che sono solo un fotoamatore, non l'ho fatto perché il cambio di corredo era un salasso e l'ottica funzionava, e funziona, qui, di nuovo bene. |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 22:01
Mi interessava di più capire l'elettronica delle fotocamere ed i relativi chip semiconduttori a quale range appartengono visto che tutti i produttori consigliano l'uso da 0 a +40. |
user246027 | inviato il 29 Marzo 2023 ore 22:54
Se i vari brand che producono fotocamere e rispettano la norma ROHS3 l'elettronica e i chip devono resistere a temperature da - 40°C a + 125°C |
| inviato il 29 Marzo 2023 ore 23:18
@Bellaluce ... strano però che consiglino l'utilizzo da 0 a +40 °C ... sarebbe un notevole valore aggiunto dichiarare il funzionamento da -40 °C. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 5:34
"... strano però che consiglino l'utilizzo da 0 a +40 °C ... " Non capisco il tuo dubbio. E non lo capisco perché nessuno dichiara valori operativi mendaci per difetto sulla propria roba, sarebbe un darsi volontariamente la zappa sui piedi. Se i costruttori dichiarano fotocamera operativa (e non solo elettronica operativa) a specifica da 0°C a + 40°C significa che nella fotocamera ci sono dei componenti che sono limitati a quel campo di temperatura. I componenti possono essere di tipo meccanico (otturatore, rotelle di regolazione, interruttori) ed elettronici, inclusi i displays, dunque il limite in temperatura potrebbe essere di tipi meccanico, legato a componenti meccanici, oppure elettronico, legato a componenti elettronici, oppure di entrambi. Le fotocamere hanno oggi anche otturatore elettronico, oppure solo otturatore elettronico. Gli otturatori meccanici, particolarmente quelli a tendina di plastica, kevlar, potrebbero avere problemi di irrigidimento a temperature molto basse, mentre quelli a lamelle di titanio dovrebbero lavorare meglio in bassa temperatura, ma, per entrambi i tipi, le Case non dichiarano i valori di temperatura operativa, non si sanno. Se hanno solo otturatore elettronico, e con l'ipotesi di considerare operativi a bassa temperatura gli interruttori e le rotelle di regolazione, cosa ammissibile senza troppo rischio, se i costruttori confermano un campo operativo di temperatura da 0°C a +40°C, significa, semplicemente, che i costruttori usano componenti elettronici di bassa lega, roba Commerciale andante. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 6:52
Si concordo, la temperatura operativa non è riferita alle componenti elettroniche (non solo almeno) ma anche e soprattutto alle componenti meccaniche come otturatore, tendina ecc ecc. Ad ogni modo qualche anno fa ebbi modo di stressare parecchio una Canon 5d m2 portandola per lunghi periodi a temperature di -20/-25 gradi e in altri casi a +45 gradi senza mai alcun problema. (Anche con ottiche stabilizzate) In effetti fui anche investito in bicicletta da un auto che viaggiava a 90km/h e non riportó praticamente nessuna conseguenza (solo un mesetto dopo togliendo la CF vennero via un paio di pin e dovetti portarla in assistenza). La Canon 5d l ho sempre vista come un piccolo carro armato per solidità, unici problemi me li ha portati solo l estrema umidità e per lo più alle ottiche |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 8:50
“ ...significa, semplicemente, che i costruttori usano componenti elettronici di bassa lega, roba Commerciale andante. „ Mi sono limitato all'aspetto elettronico (che sarebbe quello che conosco per il lavoro che faccio ... di meccanica so poco e niente così come per grassi e lubrificanti). Dunque ... prendiamo ad esempio la Leica M11 ... SOLO CORPO (ma vale anche per le altre marche !!!). Prezzo (solo corpo) circa 8.000 €; non un giocattolo insomma . E' una ML ... io non so quali parti e movimenti meccanici ci siano dentro ... ma lasciamoli perdere per un attimo. Le caratteristiche tecniche, relativamente alla temperatura di utilizzo, vanno da 0 a 40 °C; è quindi altamente sconsigliato, e probabilmente non si avrà una garanzia di copertura, se utilizzata al di fuori di questo parametro. Mi rifiuto di pensare che la componentistica elettronica sia di tipo commerciale (0 - +70 °C) anche se in una compatta che ho smontato ci ho trovato effettivamente componenti con questo range. Ma magari mi sbaglio. A meno che, visto che non conosco le specifiche, sia il sensore l'anello debole ... Se così non fosse, e se davvero vengono utilizzati componenti "scarsi" di tipo commerciale, usare le fotocamere al di fuori dal range consigliato, non la vedo una bella cosa. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 9:24
Chi ha il coraggio di smembrare una Leica da otto-leggasi-8-mila euro per avere la prova del nove!? Credo che le ammiraglie siano costruite con componenti un po' migliori rispetto alle altre fotocamere. Ho sempre sentito di problemi - ma quelli sono più comprensibili, al di là dei range consigliati per le componenti elettroniche - di durata delle batterie, nonché di magagne possibili alle ottiche come quelli descritti. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 9:31
“ Credo che le ammiraglie siano costruite con componenti un po' migliori rispetto alle altre fotocamere. „ Probabile ... ma il loro range, consigliato dal produttore, rimane 0 - +40 °C anche per le ""ammiraglie"". |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 9:35
Suppongo che sia dovuto al fatto che poi ci metti degli "anelli più deboli", ossia le schede di memoria, alcune ottiche meno "adatte" ed infine, appunto, anche le batterie. Parlo per Canon perché conosco i manuali e le fotocamere di questo produttore: spesso le indicazioni che danno, più che avvertenze volte a scongiurare danni, sono limiti di esercizio entro i quali si hanno le prestazioni ottimali della catena fotocamera-ottica in uso. Ossia: usala fra 0 e 40 gradi se non vuoi alcuna sorpresa, poi la puoi usare anche ad altre temperature ma considera che potrebbe: - rallentare la raffica - rallentare (o fermarsi!) l'autofocus per problemi meccanici all'ottica - bloccarsi una scheda o registrare immagini con difetti - avere magagne l'otturatore o il gruppo specchio - durare (da un poco meno a molto) meno la batteria - avere problemi (qualora ci sia) il touch screen - ecc... Insomma è come l'indicazione che ti danno sull'autofocus: è preciso, certo, ma occhio che se lo punti dove c'è poco o nullo contrasto... potresti avere sorprese. Io penso che me la rischierei in posti molto freddi, ma sono ben conscio che poi potrei dover semplicemente restare ad ammirare lo spettacolo della natura. (senza per questo causare danni permanenti al corpo macchina, beninteso... per quello basta avere l'accortezza di evitare la condensa e far acclimatare sempre la roba negli zaini) |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 9:52
"...Dunque ... prendiamo ad esempio la Leica M11 ..." Parlare di Leica M per la tenuta ambientale è prendere in considerazione proprio il sistema sbagliato. La Leica M è una mera fotocamerina amatoriale, e se ci mettiamo insieme tutte le sue ottiche Leitz, tutto il sistema è meramente amatoriale. Il sistema Leica M, non ha nulla, assolutamente nulla, di professionale, è solo roba da passeggio, perché ha due Peccati Originali: - 1 sola scheda memoria, ed oltretutto della qualità più vile, una SD. - ottiche e fotocamera non tropicalizzate, una stupida pioggia ti può mettere fuori combattimento. Dunque non vedo perché uno dovrebbe meravigliarsi dell'operatività di Leica solo tra 0°C e 40°C. Faccio presente che conosco benissimo il sistema Leica M e che con la Leitz io ci ho avuto in passato rapporti di lavoro, a suo tempo feci il viottolo tra la mia sede di lavoro in Italia ed il loro stabilimento di Midland, Ontario, Canada, ci sono stato diverse volte, in produzione inclusa, e li aveva lavorato Walther Mandler, al quale Leica deve la leggendarietà delle sue ottiche, ne ha progettate e realizzate 45: io non l'ho conosciuto, era già andato in pensione. Io considero la roba Leica costosa, ma non cara, perché compri del valore con quello che paghi, lavorano benissimo e sono serissimi, hanno avuto tutta la mia stima dopo che aver constatato di persona come lavorano, molti anni fa. Comunque, oggi nessuna Casa di fotografia civile dichiara prestazioni buone per quanto riguarda la tenuta ambientale, sono prestazioni del tutto mediocri. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 9:56
“ Comunque, oggi nessuna Casa di fotografia civile dichiara prestazioni buone per quanto riguarda la tenuta ambientale, sono prestazioni del tutto mediocri. „ Concordo. E lo dimostra ampiamente il fatto che due giganti delle spedizioni fotografiche al freddo del grande Nord, quali il succitato Giovanni Gambacciani (Canon) e Fabrizio Fortuna (Sony) abbiano sempre detto che la prestazione fotografica è sempre e comunque un grosso terno al lotto con qualunque fotocamera, quando le temperature sono estremamente rigide. |
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