| inviato il 23 Febbraio 2021 ore 23:42
Con una D750, quindi 24 mpx, quale è la dimensione massima che posso stampare?
E invece con una D800, quindi 36 mpx?
Io sapevo che con 6 mpx veniva bene un 30x20, ma da qui non so orientarmi: ci sarebbero i dpi da considerare etc etc.
Qualcuno è in grado di aiutarmi?
Grazie in anticipo a chi mi risponderà. |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 6:20
Puoi stampare in qualsiasi dimensione. Se la foto è fatta bene e ti affidi ad uno stampatore bravo, i risultati saranno ottimi in tutti i casi. Se stampi in casa, dipende dalla tue capacità di tirare fuori il massimo. |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 7:04
" quale è la dimensione massima che posso stampare?"
" ci sarebbe i dpi da considerare"
Prima cosa da fare ben presente: i DPI (Dot Per Inch) non sono razzi tuoi .
I DPI sono affari della stampate e chi scatta le fotografie se ne deve fregare, è un problema di stampante, che li deve avere sufficienti per fare stampe buone, e per stampe buone devono essere di 2880 X 1440 o simili (per le stampanti vanno esaminate sempre le due risoluzionei, orizzontalke e verticale)
I razzi tuoi sono invece i PPI, ossia i Pixel Per Inch, quelli li devi gestire tu in fotoritocco.
Tu prepari un file da stampare con una risoluzione in PPI che scegli tu e lo fai con Photoshop, che non può gestire i DPI.
Il driver della stampate converte la risoluzione del file immagine da stampare, che è in PPI, in risoluzione della stampa, che è invece in DPI, ed il fattore di conversione, ossia la risoluzione di stampa, la sceglie lo stampatore, se ha una stampante abbastanza buona che gli permette di farlo.
Il fattore di conversione tra PPI e DPI si chiama fattore di "dithering", di reticolo.
Detto questo, per fornire una dimensione geometrica, devi decidere il livello qualitativo della stampa, in termini di continuità tonale, assenza di artefatti geometrici e rumore presente.
E poichè quei parametri cambiano a seconda dei tipi di immagini (in una foto street fatta di notte sono diversi da queli di una foto di paesaggio fatta in luce piena) non esiste un valore unico di dimensione di stampa "buona".
La qualità migliore la si può ascrivere alle stampe di tipo "Fine Art", fatte con stampanti inkjet, che richiede una risoluzione di 300 PPI fino a formati anche grossi, tipo l'A1, 60 x 85 cm.
Una fotocamera a 24 Mpx fornisce una immagine nativa, a 300 PPI, di cm 35 x 50, ossia un formato un capello più grande del formato di carta A3+, quello lo stampi senza interpolare e per stampare più grande, bisogna interpolare e coi moderni interpolatori vettoriali, anche un formato A1 è ottenibile eccellente tranquillamente anche coi 24 Mpx di una D 750.
Per stampare più grande ancora a 24 Mpx di fotocamera, si può abbassare la risoluzione rispetto ai 300 PPI, un A0, 85 x 120 cm, lo si fa a 240 PPI ed osservato da 1 metro non presenta problemi.
Per le stampe ancora grandi si abbassa ancora la risoluzione ma le si guardano più da lontano, dunque la perdita di continuità tonale di solito non si vede se la risoluzione la si lascia al livello giusto, ci si stampano anche dei poster e vengono bene.
Occhio che i formati tipo l'A0 non li stampano bene tutti i laboratori, perché una stampa fatta bene richiede stampati inkjet, ed una inkjet che stampa un A0 è un trabiccolo che pesa sui 150 Kg, ingombra come un armadio e costa ben oltre 10.000 euro, e non tutti i laboratori hanno stampanti così buone.
Con 36 Mpx la situazione cambia di poco.
Una 36 Mpx in formato nativo, a 300 PPI, la risoluzione per la Stampa Fine Art, copre il formato A2, 40 x 60 cm, su quella non interpoli, e poi devi interpolare come con una 24 Mpx.
Occhio poi che la risoluzione della fotocamera non è affatto il parametro più importante per fare stampe relativamente grandi fatte bene.
L'importante, importantissimo per fare stampe molto grandi, la cosa fondamentale, è che la foto sia stata scattata bene , ossia perfettamente ferma, perfettamente a fuoco, esposta bene e che l'ottica sia buona, niente di eccezionale, ma deve essere nitida su quel formato di stampa grande. |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 7:44
Discorso articolato..ci ho sempre capito poco.
Settimana scorsa sentivo un professionista ( Fuji ambassador, che lavora per giornali internazionali ed espone, giusto per capirci) che diceva che con una xt3 (26mpx) aveva stampato un 3x2 metri.
Per una stampa del genere sono richiesti passaggi particolari in pp? E che qualità ci si può aspettare? |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 8:01
Manco i PPI vi devono interessare, se non stampate voi, perché se la foto la mandate ai laboratori seri hanno sia le stampanti serie che i software di interpolazione seri (vedasi Gigapixel).
Anche se gli mandate un francobollo tirato fuori dalla timeline di Facebook ci tirano fuori un A4 dignitoso senza problemi, figuratevi cosa fanno con tutti i megapixel di una D800... Altro che 3x2!
Sostanza: fino ai formati normali e umani (intendo quelli menzionati sopra, non il 3x2) non c'è da preoccuparsi di niente. |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 10:07
Grazie a tutti per le risposte e in particolare ad Alessandro Pollastrini.
Da tutto questo se ne deduce che la cosa più importante è rivolgersi a un bravo stampatore.
Vi aggiungo che il mio dubbio nasce dal fatto che tanto tanto tempo fa ho fatto stampare una foto 50x70 il cui risultato non mi ha mai soddisfatto pienamente.
Il file era un raw di una D3300, 24 mpx, scattato però a 1600 iso, 1/20 di secondo. Insomma, file di partenza un po' scarso, erano i primi anni di fotografia.
Secondo me in quel caso lo stampatore me l'ha un po' abbassati i PP1, sparerei un 180. Da lontano non sembra male, ma neanche wow. Quando ti avvicini è tutto tranne wow.
Stavo valutando di progettare una foto e stamparla (per decorare un muro con una bella stampa), che pensavo di stampare appunto nell'ordine di un A0 o A1.
Mi confermate dunque che per fare un lavoro fatto bene devo rivolgermi per forza a uno stampatore in gamba che abbia e sappia usare bene software di interpolazione? |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 10:24
Assolutamente si, Massimiliano ti ha dato il consiglio migliore.
Inoltre se vuoi fare stampe così grandi è meglio vedere insieme allo stampatore il lavoro, con il loro monitor, il quale ti consiglierà anche la carte da utilizzare e che supporto usare.
Come anche ti ha detto Alessandro, più la foto è grande più le magagne escono fuori, ovvero micro mosso, zone non perfettamente a fuoco ecc... |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 10:50
x TheBlackbird ...
i software di interpolazione seri (vedasi Gigapixel) ...
per stampare usiamo Rip di stampa (raster image processor) che sostituiscono i driver della stampante e ci consentono di fare l'ink limit e la calibrazione delle carte dal costo di qualche migliaio di euro (suite EFI) ... non di certo Gigapixel.
x Alessandro Pollastrin ...
ti quoto in tutto ... i labortori professionali stampano su plotter di grande formato a 10/11 colori, il nostro pesa 143 kg con bocca cm 111 per la stampa Fine Art. Per la stampa d'arte il plotter in quadricromia a doppia testina con bocca da cm 136 pesa kg 180
x Pierrmoss ...
tu stesso dici che il file di partenza era scarso, lo stampatore non fà miracoli ma utilizza le migliori tecnologie e le sue competenze per offrire un servizio "adeguato" al materiale fornito ...
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| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 12:14
“ che diceva che con una xt3 (26mpx) aveva stampato un 3x2 metri. „
Va benissimo. Soprattutto se la stampa la guardi da una distanza adeguata. L'importante è non cercare di spulciarne i dettagli, col naso appiccicato alla stampa. |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 12:25
stampe da XT3 di grandezza m 3X2 non sono sicuramente stampe fine art, i plotter per stampare il fine art arrivano a bocca cm 160, quindi stampe così grandi sono fatte con ecosolvente o latex, se su carta o canvas, con questi sistemi di stampa, c'è molta più tolleranza che nelle stampe fine art ... poi la distanza aiuta ... per fare un esempio ... quando avevo la XT3 con obbiettivo Zeiss Touit 32 mm su cavalletto con testa micrometrica, ho fatto stampe da m 1x1,5 fine art, con il plotter a ecosolvente con lo stesso files ho fatto stampe da m 1,30x2, la qualità colore era diversa (la quadricromia ha un gamut meno ampio della tricromia) ma da 2 m di distanza il dettaglio era simile ...
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| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 12:38
interessante discussione, seguo.
Antonio.
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| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 12:57
Addirittura!!! Grazie per la risposta.
Ma scusate l'ignoranza, quali sono i requisiti per definire una stampa “fine art”?
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| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 13:18
esistono diverse intepretazioni, storicamente il concettto di fine art (si parla della fine dell 800) era la riproduzione delle belle arti cioè musica e teatro (es pubblicazioni della Domenica del Corriere) ... per arrivare alla fotografia bisogna aspettare gli anni 70/80 dove per fine art si intendeva una stampa (non necessariamente fotografica) di qualità (es serigrafia si litografia no) e in fotografia la stampa su supporti di qualità ( Ansel Adams stampava su carte Oriental che non erano il massimo della qualità ma venivano considerate fine art, noi stampavamo su carta Agfa Brovira BH111 che era una delle carte baritate top quality, non smaltate per renderla satinata) quindi, fino agli anni 90 il concetto di fine art era in parte legato al soggetto e in parte al supporto utilizzato. Con l'avvento del digitale (di una certa qualità) parliamo del 2003 quando www.billatkinson.com/ creo il primo sistema di profilatura dei plotter digitali Epson il concetto di Fine Art si è spostato più sul supporto che sul contenuto. Oggi, una definizione di Fine Art potrebbe essere : una stampa realizzata con le tecnologie allo stato dell'arte, su carte certificate ISO9706, con inchiostri ai pigmenti, che garantisca i criteri di conservazione museale (acid free, clorine free no obas o azzurranti) e certificazione di qualità ... |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 13:20
@Blve... sempre interessante leggerti!  |
| inviato il 24 Febbraio 2021 ore 14:27
 le risposte belle! Grazie ancora! |
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