| inviato il 02 Novembre 2020 ore 21:16
Come dicevamo, la Fed Mikron è una fotocamera mezzo-formato. "Mezzo-formato" significa che la macchina, anche se caricata con una pellicola standard 135, restituisce fotogrammi non in formato 24x36 mm, ma 24x18; esattamente la metà. La banale conseguenza è quella di poter scattare 72 frame al posto di 36. Prossimamente, sempre che nn vi abbia stancato, andremo a considerare in futuri post fotocamere simili; Agat-18 (18K) e le varie Chajka, ma la Fed MiKron che stiamo affrontando è un dispositivo di classe completamente superiore. In realtà, non c'è nulla di particolarmente sorprendente ( ), perché la Fed Mikron è stata creato copiando una fotocamera giapponese di successo; la Konica Eye; si, lo so cosa state pensando ... " Sarà pure una copia, ma la Fed Mikron è decisamente più bella !! "
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| inviato il 02 Novembre 2020 ore 21:23
Seguo da appassionato di ottiche russe e da possessore dell'erede FED 35A |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 21:39
@Durden grazie per l'interesse. Lo Helios 89 che equipaggia questa Fed Mikron, è uno degli aspetti interessanti che mi ha spinto alla recensione. Probabilmente troverai gradevoli sorprese su questo piccolo e sconosciuto coccio d'oltre cortina. |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 22:26
Che bella, aspetto le sorprese! Anche io devo avere una mezzo formato da qualche parte (una banale giapponese). |
| inviato il 02 Novembre 2020 ore 23:36
Buttiamo un'occhiata alla fotocamera. La Fed Mikron è stata prodotta dal 1968 al 1985 (!) presso la fabbrica FED a Kharkiv. Durante questi 17 anni, furono prodotte circa 110.000 unità. Numeri abbastanza piccoli per una fotocamera Fed, anche se il livello tecnico della fotocamera era, in generale, performante per gli standard sovietici negli anni '80 (figuriamoci per gli anni '70 !!) e il dispositivo sembrava relativamente modermo ed avanzato. Penso che la relativamente piccola popolarità della Fed Mikron è causata dalla nicchia in cui si inseriva; una nicchia un po' strana. La macchina, di fatto era una entry-level se si pensa al formato, dall'altro, con un elettronica decentemente funzionale e avanzata, diventava una fotocamera "ambigua". Questo perchè, da un lato, faceva l'occhiolino al fatto di risparmiare pellicola (72 scatti) ma dall'altro era piuttosto costosa. Molto probabilmente, se l'obbiettivo per l'utente medio sovietico perennemente in bolletta, era di risparmiare, avrebbe trovato più economico investire i pochi risparmi su una Chajka. Come accennato, il dispositivo è davvero ben fatto, ben costruito ed elegante. L'obiettivo è un Helios-89 1.9/30 non rimovibile, con 6 lenti in 4 gruppi estremamente tagliente al centro con un caratteristico vortice a tutta apertura; degno dei migliori Helios. Il suo limite di diaframma è F16. E' estremamente piccolo; pesa davvero pochi grammi. In rete, googlando Helios 89, potrete trovare immagini notevoli quando montato su digitale ... ovviamente non a pieno formato, dove la vignettatura è eccessiva. Il problema è che nn è facile smontarlo dalla Fed... ed in aggiunta servirà farsi realizzare un adattatore dedicato. Ulteriore problema (giustamente visto le dimensioni) è che l'otturatore è sul corpo macchina e la conseguenza una volta smontato, è che sarà possibile utilizzarlo solo a TA. Diversi temerari hanno cmq effettuato "l'ibridazione" su corpi digitali ... con risultati che definirei perlomeno interessanti. In rete potrete trovare molti esempi. Come dicevamo, l'otturatore è sul corpo macchina ed ha una discreta varietà di tempi non settabili. L'automatismo farà tutto lui; in ogni caso vanno da 1/30 ad 1/800. Usandola in "manuale", possiamo settare i diaframmi ma la fotocamera scattera SOLO ad 1/30 ! In modalità manuale, abbiamo a disposizione anche la posa B (Bulb). Con queste caratteristiche è chiaro che la Mikron, seppur ambigua, è da catalogare come di alta classe. La lente è complessa e luminosa, sono disponibili tempi veloci fino a 1/800... tutte cose che la pongono al di fuori della fascia di fotocamere economiche mezzo formato; difficile anche trovare l'opzione B. La fotocamera ha un contatto sincro cablato, non ha l'autoscatto. Il peso della mia (versione Olimpiadi di Mosca 1980) è di 450 grammi. |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 7:16
Ciao Luigi, son qua! Evito ormai altri commenti, sarebbero pleonastici di fronte a questo tuo sconfinato bagaglio istruttivo sul mondo della fotografia sovietica. Comunque grazie per condividere. |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 7:33
Come sempre delle belle storie,grazie schyter |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 7:46
Scusate la mia domanda da completo ignorante: le mezzo formato come questa hanno il frame verticale? |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 8:14
@Palgiam @Miki959 basta complimenti ... piuttosto, se avete richieste per future recensioni, scrivetelo pure (sempre che io ne sappai qualcosa). @Mistert1024 “ le mezzo formato come questa hanno il frame verticale? „ Si, scusami. Lo davo per scontato e non l'ho scritto; le mezzo formato, dalla parola stessa, dividevano in due verticalmente il frame sul lato orizzontale (36mm) restituendo negativi in 18X24. |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 9:15
Beh ti piazzo come richiesta le mie russe... Fed 35A E poi le più ordinarie Fed 3 Zenit ET Zenit 144 Se hanno particolari curiosità |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 9:51
Elementi di controllo: La Fed Mikron è un dispositivo all'apparenza delicato; nella realtà è solido, pesante e compatto realmente ben fatto , che casca ottimamente tra le mani. Diventa godibile anche portarsela appresso inquanto la sporgenza dell'ottica è davvero ridicola (solo 2 cm), si infila tranquillamente nella tasca di una giacca e la sua unica asola per il braccialetto da polso ne fanno una fotocamera comoda. Nella parte anteriore del corpo, oltre all'obiettivo, c'è la finestra del mirino a sinistra e un connettore di sincronizzazione cablato nella parte inferiore. L'esposimetro al selenio ricoperto da un diffusore ondulato è posto sul settore anteriore della lente. La finestra frontale del mirino è ampia perché in essa è evidenziata un'area che forma, sfruttando la luce esterna, la cornice luminosa nel campo visivo del mirino stesso.
 Dietro troviamo: - finestra del mirino; - a destra - il selettore della sensibilità della pellicola.
 Il mirino è interessante. Fornisce un'immagine nella media in termini di dimensioni e luminosità. Nel campo visivo è visibile una cornicetta luminosa (non mobile) per la correzione della parallasse. Se tieni il dispositivo in posizione orizzontale, a sinistra nel campo visivo apparirà una scala simbolica delle distanze con quattro pittogrammi: - un ritratto a mezzo busto; - ritratto a figura intera; - un gruppo di persone; - infinito. Quando si ruota l'anello di messa a fuoco sull'obiettivo, una freccia a sinistra si sposta lungo la scala nei punti corrispondenti ai pittogrammi permettendo di cambiare la messa a fuoco (a stima) senza staccare l'occhio dal mirino. A destra nel campo visivo del mirino c'è la scala dei tempi di esposizione. Se la fotocamera è in modalità automatica, nel momento in cui si preme il pulsante di scatto, anche la freccia si sposta lungo questa scala. Premendo il pulsante di scatto a metà, la freccia sale dai tempi di posa più brevi a quelli più lunghi. Ad un certo punto, la freccia si ferma indicando il tempo corretto di posa. Ovviamente premendo a fondo il pulsante di scatto l'otturatore si attiverà.
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| inviato il 03 Novembre 2020 ore 10:27
@Durden “ Beh ti piazzo come richiesta le mie russe... Fed 35A E poi le più ordinarie Fed 3 Zenit ET Zenit 144 Se hanno particolari curiosità „ Questa Fed Mikron è proprio la capostipite di una serie di fotocamere (full frame 24x36) automatiche e semiautomatiche ... La successiva Fed Mikron 2, poi la rarissima Fed 35, la più semplice Fed 35A (come la tua ... entrambe a telemetro) e per finire la Fed 50. Le ho tutte tranne la 35A ma conosco le differenze (in meno) rispetto alla 35!! La Fed 3 e la Zenit ET le ho e ne parleremo ... Probabilmente hai confuso con la Zenit 144 ... non ne ho mai sentito parlare e credo nn esista; esiste una (rarissima) Zenit 14 ma nn credo ti riferisca a questa. |
| inviato il 03 Novembre 2020 ore 13:53
Elementi di controllo (2) : Inoltre se, secondo l'automatismo, non c'è abbastanza luce (o ce n'è troppa) a nessuno dei tempi di scatto disponibili per esporre normalmente il fotogramma, al momento della pressione del pulsante, una bandierina rossa trasparente sarà visibile sulla scala dei tempi in alto. Se la freccia raggiungerà la bandierina, l'automatismo bloccherà il pulsante di scatto e l'otturatore non funzionerà. WOW ... spettacolo... che ne dite ??? Per essere il 1968 e parlando di una sputazzata Fed, non è male vero ?? Se dobbiamo fare un appunto, sarebbe stato bello se nel mirino fosse stata visualizzata anche l'apertura del diaframma. Avrebbe aumentato notevolmente il contenuto delle informazioni. Ma anche così è meravigliosa !!! Infatti, pensandoci bene, a quel punto sarebbe diventata una banale fotocamera crucco/nipponica capitalista ... e sinceramente nn se ne sente la necessità; la Fotografia con apparati Soviet, come dico spesso, è Fotografia (F maiuscola) per uomini veri "che nn devono chiedere mai". Utenti coraggiosi che sfidano il destino sporco e bastasu, sempre controcorrente al limite del masochismo... |
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