| inviato il 30 Agosto 2020 ore 11:35
ciao a tutti! mi è sorta questa curiosità, guardando il catalogo lenti pre AF-S noto che la lente più luminosa sotto i 50mm è un rarissimo 28mm 1.4 e il 35mm f2. anche il parco zeiss per reflex è simile, e manca il 28mm 1.4 non è una domanda retorica, mi viene da pensare che sia una scelta dettata dalle esigenze di chi usava il parco ottiche. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 13:12
In generale le per le lenti AF e AI-S il discorso è molto semplice, in passato fare un grandangolo spinto aveva complicazioni e costi tali per cui non avrebbe avuto alcun successo e al contempo il mercato non li richiedeva. Esistono dei grandangoli spinti, ma erano lenti fatte più per sfida tecnica che per reale necessità del mercato. I grandangoli propriamente detti hanno iniziato ad uscire verso fine anni '80 inizio anni '90, prima un 28 era considerato grandangolo, un 24 grandangolo spinto. Ancora nei primi anni 2000 un 20mm era una lente spinta, oggi è assolutamente ordinaria. Oltretutto grandangoli luminosi non avevano senso perchè non si faceva fotografia notturna con i livelli odierni e le lenti da ritratto alla fine erano altre. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 13:36
Ho ancora il Nikkor 35 f1,4 pre Ai che ho usato per anni su pellicola, è stat la focale più wide che ho avuto fino al 2005, quando sono passato al digitale. La luminosità dell'ottica aiutava ad avere tempi di sicurezza in condizioni di luce critiche, vista la scarsa escursione Asa delle pellicole. Le focali più luminose andavano da 35 a 105. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 13:57
Negli anni '70, '80 e '90 i grandangoli luminosi erano rari per tutti i costruttori, non solo per Nikon quindi. Alla fine il tutto si riduceva al solito 35/1,4 per quasi tutti, l'unica eccezione, come sempre del resto, era Canon, che al solito 35/1,4 dei concorrenti opponeva il 24/1,4 L Il perché alla fine è presto detto: le ottiche costavano, molto, e il mercato era molto più ridotto rispetto alla espansione che ebbe a fine millennio come conseguenza della rivoluzione digitale, tutto questi ampliava ulteriormente i costi in generale, inoltre poi fotografare, fra pellicole, sviluppi e stampe costava veramente tanto, mica era gratis come oggi, e questo chiaramente limitava ulteriormente la disponibilità economica da dedicare all'acquisto delle ottiche. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 13:58
in generale, cosa che mi son dimenticato di scrivere e che spesso oggi non si considera, è che spesso e volentieri in passato le lenti luminose erano più un ausilio nella fase di scatto (per avere il mirino bello luminoso) che un qualcosa da sfruttare concretamente a TA. Non a caso ottiche luminose e datate nitide a TA quasi non ne esistono, proprio perchè lo scopo della luminosità era un altro. Solo molto recentemente (al più una trentina d'anni) la tecnica ottica ha concesso di aver ottiche luminose e nitide a TA con pesi, ingombri e costi gestibili. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 15:46
Sicuramente per avere il mirino luminoso, ma primariamente anche x sfruttarle in caso di necessità. Non era così facile con la pellicola operare a sensibilità molto elevate, come è oggi con il digitale. Cmq giusto x dare un'idea, il 18 f3,5 ais è del 1981, il 18 2,8 afd del '94. Ancora oggi rimangono dei grandangolari spinti di buona luminosità. Al 14mm 2,8 afd ci sono arrivati dopo, le difficoltà costruttive erano notevoli. Poi sono stati introdotti nuovi materiali, lenti asferiche, sofware di progettazione... |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 16:00
e forse è anche passato il pudore per prezzo e dimensioni? |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 16:04
Più che quello il fatto è che avendo ottimizzato gli standard produttivi lenti come un 14 2.8 sono diventate fisicamente vendibili al grande pubblico, se si guarda al passato anche solo che un 24 2.8 aveva un prezzo assurdo se lo si proporziona al prezzo odierno. In passato le tecniche di progettazione e poi di realizzazione erano molto meno raffinate, per lenti costose o luminose non era raro trovare lenti molate a mano. Chiaro che in un contesto simile i costi erano enormemente superiori (e la resa inferiore). Infine c'è anche da considerare che nel passato tutto il settore fotografico era molto improntato ad un uso professionale, perché per i costi che c'erano pochi si potevano permettere certe attrezzature, oggi è tutto più di dominio pubblico e l'ampliamento del mondo degli appassionati ha fatto sì che si possano produrre anche lenti più creative. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 17:20
Ragazzi... non costava produrre le ottiche, costava fotografare. Un fotoamatore che negli anni '80 impressionava 2000 fotografie nell'arco di un anno spendeva, per il suo hobby, la bellezza di 800.000 lire dell'epoca... e parliamo di uno che impressionava un solo rullino al mese! Provate a calcolare quanto gli sarebbe costato riprendere 10.000 fotografie in un anno E dopo tutti questi conti considerate che oggi un fotoamatore alle primissime armi 10.000 fotografie le riprende in un mese! |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 17:35
Paolo, forse intendevi un rullino a settimana Io, comunque, non vado oltre i 10.000 scatti in un anno, forse proprio per i trascorsi a pellicola. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 17:50
Scusa Frarossi hai ragione, intendevo dire un rullino a settimana. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 17:50
il motivo fondamentale era che le lenti asferiche erano molate a mano! Per fare un grandangolo molto luminoso di sufficiente qualità tipo il 28mm/1,4 occorrevano lenti asferiche, la conseguenza era il prezzo. Va anche detto che il trattamento antiriflesso era inferiore e i vetri ED erano costosissimi pure loro Oggi credo costi pochissimo produrle. PS: esistevano anche, nella serie AI/AIS, il 24mm/2, il 28mm/2, i 35mm/1,4 e 2..... insomma qualcosa c'era. Purtroppo Nikon con l'avvento degli AF abbandonò molti di questi bei progetti..... valli a capire.... |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 18:01
Io nel 1974 acquistai un 24 nikkor f2 Ais . Poi più tardi un nikon 20 mm afd. Ma a mio avviso la qualità meccanica e ottica del 24 ai-s è superiore. Ancora li ho senza usarli. |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 20:04
@paolo tutto costava, costava fotografare, ma anche fare il corredo se si usciva fuori dalle solite lenti tipo 28-80 o 35-70 costava molto di più rispetto ad oggi perchè tutta la produzione era meno standardizzata e di qualità generalmente inferiore, poi come abbiamo detto io e giancarlo alcune lenti richiedevano molatura a mano. Oltretutto la molatura a mano introduceva chiaramente grande variabilità tra esemplare ed esemplare, motivo per cui di lenti come il 50 1.0 canon non ne esistono due copie uguali tra loro. Le lenti si potevano fare, ma in definitiva costavano una fraccata e hanno sempre avuto limitata tiratura, non a caso oggi le trovi a prezzi assurdi nell'usato. Bergat sarà difficile che tu nel 1974 abbia comprato quel 24 f2, è uscito nel 1977 come AI e solo nel 1981 è uscito l'AIS. Verosimilmente poi in italia è arrivato pure dopo. Lo avrai preso nel 1984. Però tanto per dire quel di 24 f2 dal 1977 al 1981 ne hanno fatte 20000 copie che è nulla, dal 1981 a che è stato in cicolazione circa 50000, in sostanza pochissime. Oggi un 24 f2 per molti non è quasi neanche grandangolo ed è una lente che produci in grande scala con costi bassi. www.kenrockwell.com/nikon/2420.htm |
| inviato il 30 Agosto 2020 ore 20:35
grazie a tutti! quindi canon con la sua serie L fd che faceva? sboroneggiava a caso o aveva processi produttivi che gli altri produttori non potevano permettersi? mi ricordo una lente finta della zeiss che prendeva in giro la corsa alle lenti fast, il gigantar f0,33 o una roba del genere. forse con l'avvento dell'AF la lente non doveva essere così luminosa per aiutare il focheggiamento e quindi nikon ha preferito fare le lenti piccole che tanto lato wide i photoreporter scattavano a diaframmi chiusi per quanto possibile. (cosa per inciso complicatissima ora su ml) |
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