user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 15:50
anche su gentile richiesta continuo la discussione sulle ultime novità del governo,pare che stasera si possa sapere qualcosa di definitivo sulla riforma,io ho 41 anni e 6 mesi di lavoro e spero che almeno con 42 anni a prescindere dall'età posso andare in pensione essendo una specie di precoce |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 15:56
Stasera si conoscerà la bozza, a metà mese qualcosa in più... |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 16:16
Nella prima parte della discussione ho letto di interventi ricchi di dubbi sul da farsi dal momento che si va in quiescenza. Dico la mia da sessantaseienne prossimo alla pensione: A) fisicamente, salvo patologie già presenti, non c'è molta differenza con un cinquantaseienne. B) la questione è principalmente di testa, occorre definire un ventaglio di impegni (attività piacevoli) e rispettarlo. Tipo visita musei, spettacoli teatrali, gruppi di attività quali fotografia, lettura, associazioni varie, ecc). Questi impegni sono molto diversi da quelli lavorativi perché ce li scegliamo noi (come si fa con gli amici). Senza trascurare la famiglia a cui inevitabilmente si dedicherà un tempo maggiore rispetto a prima. Con questo atteggiamento e bevendo due birre al giorno è sicuro che si toccheranno i "100" ... |
user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 16:17
come non essere daccordo,no al divano |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 17:39
Dalla discussione precedente: “ se la tua passione è scalare montagne avendo mani e piedi legati non si tratta di un rimpianto per ciò che non potrai + fare ma di una non accettazione della vecchiaia. Voglio dire che invecchiando sai che cambierai, anche in prestanza fisica. Allora trovati cose che ti piacciono solo tra sport estremi e a 40anni sarai uno sfigato. sarebbe bene invece aprire un ventaglio di opportunità in cui sono richieste differenti quantità e qualità di competenze. „ In effetti ho sempre avuti una predilezione per la pratica di sport che molti considerano "estremi" (anche se poi di fatto non lo sono, i veri sport estremi sono altri), quali ad esempio parapendio, kite surf, kayak, ecc. (Oltre allo sci, che sicuramente necessita di ottima forma fisica). Certo, alcuni di questi sono praticabili anche nella terza età (se tutto va bene e non subentrano troppi acciacchi) ma di certo non come a 20, 30 o 40 anni, anche in considerazione del fatto che di volta in volta mi trovo a doverne abbandonare qualcuno perché non c'è il tempo (per via del lavoro) di praticarli tutti. |
user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 17:43
anche farsi fare dei massaggi non sarebbe una brutta idea per un anziano oppure stiramenti tutti i giorni o camminare con fotocamera da 3,5 km come faccio io,però mi fa male il braccio sinistro |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 18:38
“ anche farsi fare dei massaggi non sarebbe una brutta idea per un anziano „ altro che anziani... io è tutta la vita che mi faccio fare massaggi... spa e quantaltro... apprezzo specie a bangkok... ps per chi si vuole rimettere in forma a livello posturale muscolare fatevi un giro a brescia ortopedia rimondi lui, luminare ha scoperto la dismetria torsinale terrestre naturalmente pure io ci sono andato 15 annetti fa e i suoi plantari propiocettivi sono una favola.... (detraibili volendo) www.ortopediarimondi.it/ |
user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 19:09
ora ho sentito che la riforma pensioni parte da aprile ,ora vedremo le regole |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 19:20
Non ci sarà mai una legge che possa andare incontro alle esigenze di tutti...c'è chi è stanco come me che ho iniziato a 14 anni con lavori usuranti ma non tutti dimostrabili... e chi invece ama il suo lavoro anche in età avanzata...non sarebbe meglio fare una legge per esempio" minimo 60 anni...vuoi andare in pensione? però non hai ancora maturato tutti gli anni che necessitano? bene...noi di diamo la pensione in base agli anni che hai versato...con un taglio del 10-20-30-40-per 100...fin che campi...in poche parole..noi ti facciamo una proposta...sta a te decidere se continuare per aumentare i contributi o smettere e accontentarsi di un assegno ridotto...Credo che sarebbe una buona legge...e fatti i conti non dovrebbe creare problemi insormontabili allo stato sociale... |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 19:22
Concordo in pieno con Lookdido, nel mio avvicinarmi alla "data" sto già organizzando mentalmente me stesso e mia moglie. Passare da una situazione lavorativa, a quella post-lavorativa può presentare problemi se non si ha la mente pronta a gustare il tempo che si avrà a disposizione. Purtroppo alcuni mi hanno già posto la domanda: "e poi che farai tutto il giorno ?" La domanda la considero rivolta a chi la pone, ed il loro problema è la penuria di vivacità ed energie mentali. Vive la vie :-) |
user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 19:27
e hai scritto -me sesso- invece di me stesso ecco cosa farai |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 19:41
I lapsus freudiani ti fregano anche nella terza età |
user12181 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 20:17
Ricordo che nel reparto di cardiologia riabilitativa, dove confluiscono quelli che sono stati operati al cuore, una parte non irrilevante dell'assistenza post operatoria (incontri/conferenza, riunioni, psicologi con questionari e incontri individuali) aveva l'obiettivo di aiutare i pazienti a superare il trauma psicologico conseguente all'interruzione delle proprie abitudini, quasi esclusivamente si parlava della depressione in cui si cade quando si interrompe il lavoro, addirittura quando si teme di esserne allontanato per sempre. Non era questo il mio caso, io non stavo affatto male psicologicamente, era stato proprio il lavoro che mi aveva usurato psicologicamente e cardiologicamente, in ospedale mi sentivo viziato e coccolato dalle impagabili infermiere (BTW, personale multiregionale, lombarde, siciliane, campane, marchigiane ecc. ecc. e multietnico, ex jugoslave, polacche, rumene, africane, sudamericane. Al questionario della giovane psicologa dai lunghi stivali, orientato a valutare le mie condizioni psicologiche di presunta depressione, rispondevo invariabilmente: "Bene, non male, stavo peggio prima", avevo solo il terrore che mi rispedissero velocemente al lavoro, eravamo pur sempre a Lecco.... Dopo quasi un anno non sono ancora rientrato, se non per alcuni giorni, ho un po' di senso di colpa perché sono in aspettativa non retribuita, ma mi conforta, oltre l'appoggio incondizionato di mia moglie (anzi, in verità è stata proprio lei a programmare, come sempre, tutte le mie scelte) proprio l'essere lontano dal lavoro. Il solo non essere in quell'ambiente di m. che è il luogo di lavoro basterebbe a riempire le mie giornate, anche se non facessi nulla. Nel mio caso il non far nulla trapassa hegelianamente nella propria negazione e si risolve nella quiete trasparente e semplice (in senso però hegeliano, in quanto la quiete trapassa, negandosi, in nuove, diverse e inattese angosce). |
| inviato il 03 Ottobre 2018 ore 21:05
Aaaaah ho corretto... Grazie Sergio, come vedi sono proiettato verso la goduria |
user28347 | inviato il 03 Ottobre 2018 ore 21:07
se riuscite a sapere qualcosa sui 41,5 anni a prescindere l'età fatemi sapere subito che vado ad ubriacarmi |
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