user90373 | inviato il 07 Gennaio 2018 ore 21:20
Mi riesce sempre più difficile dare un valore alla fotografia, son convinto che il mondo se la cavi benissimo anche senza i miei scatti. Mi crea un senso di disagio salire in macchina, fare decine di chilometri per scattare foto "inutili" uguali a tante altre, meglio la bicicletta almeno non contribuisco all'inquinamento e/o al traffico. Meglio ancora zappare nell'orto, un cespo d'insalata e qualche pomodoro, tutto sommato, hanno più valore. |
| inviato il 07 Gennaio 2018 ore 21:58
Io credo che non sia facile fare fotografia oggi. Io penso che fare foto oggi serva tanta cultura per non fare le solite fotine |
| inviato il 07 Gennaio 2018 ore 22:51
Momenti di stanca che capitano. Assecondalo facendo altro.... La bici è OK direi. Vedrai che se sotto la cenere la brace continuerà a bruciare.... Arriverà prima o poi l ' occasione buona per ricominciare. Ogni cosa ha il suo tempo. |
user14286 | inviato il 07 Gennaio 2018 ore 22:56
anche la pastorizia può essere una buona opzione. per quanto mi riguarda la fotografia è passata in secondo ordine già da un pò. |
| inviato il 07 Gennaio 2018 ore 22:59
Se così è ti sei già dato la risposta da solo. Io mi sono sempre detto che quando una cosa non mi diverte più e diventa una fatica, è bene smettere.. |
user46920 | inviato il 08 Gennaio 2018 ore 1:02
Labirint:“ Io credo che non sia facile fare fotografia oggi. „ eh, lo so ... è quasi impossibile! (... visto quello che esce dai vari PC ) “ Io penso che fare foto oggi serva tanta cultura per non fare le solite fotine „ è un bel pensiero, W la cultura! ... e la Rucola |
user35763 | inviato il 08 Gennaio 2018 ore 6:26
Il mondo se la cava benissimo senza i tuoi-miei,nostri- scatti,è vero. ma tu? Si può anche fotografare perchè se ne ha voglia,e se ne sente in tal senso il bisogno; giocare,curiosare ed esprimersi. Senza volersi-doversi necessariamente,a stelle e strisce,confrontare e competere chiusi in una bolla di frustrazioni e complessi? Si può volere fotografare perchè sentito come un istintivo e naturale,percorso ludico-espressivo di una propria strada o fase creativa,curiosità e ricerca di consapevolezza. Affinare ed allargare i nostri orizzonti;la percezione,l'intensità del nostro mondo e vivificarlo,animarlo. La fotografia come ogni altra attività creativa ed espressiva è la possibilità di "riflettere";di uno specchio,cercato fuori per riuscire guardarci dentro e individuarci; La fotografia è comunicazione e condivisione è vero,ma è anche vero che si ha la vitale necessità di un ponte per rapportarci,comunicare e condividere(elevare,illuminare,portare su alla luce della coscienza) con la parte "impulsiva" e ctonia di noi,l'ombra che spesso incosciente e ignorata dalla cantina ci domina e ci danna. Sia individualmente che collettivamente come specie. "O frati," dissi, "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Non è forse anche in ciò l'esortazione dell'Ulisse di Dante ad una "Quest",alla vivificante ricerca che ci eleva e guarisce dal pantano di un Es eternamente insoddisfatto,affamato e inconsapevole,riducendo la nostra esperienza di vita ad una macchina desiderante di un qualcosa di vano mondano ed effimero che per poco sazia e nausea ma mai nutre? Un fotografare(o quello che ci pare,anche coltivare la terra) da se e di per se anche senza fini ed ambizioni "estrovertite" che possono persino essere castranti,impersonali e controproducenti in tal senso,ha sempre la sua utilità,anzi,la sua necessità. E migliorare in tal senso la consapevolezza di se(aprendo le nostre ombre,operando high dynamic range del nostro essere e sentire)non è già migliorare il mondo? |
user90373 | inviato il 08 Gennaio 2018 ore 14:29
Il desiderio di raccontare, raccontarmi, tediare gli altri con le mie paranoie interiori; demandare tutto a qualche fotina virtuale rischia di essere uno spreco di denaro ed energie. Preferisco discutere di Dio e Schopenhauer ("Il frate" F.G.) con un bicchiere in una mano e una fetta di salame nell'altra, c'è più sapore autentico. |
| inviato il 08 Gennaio 2018 ore 14:38
...pianta l'insalata e fagli una foto |
user90373 | inviato il 08 Gennaio 2018 ore 15:02
“ pianta l'insalata e fagli una foto „ C'è chi ha fatto cose egregie con un peperone. |
| inviato il 08 Gennaio 2018 ore 15:10
I tuoi mille pensieri Ettore sono interessanti In un certo senso ci somigliamo... io però non mi faccio paranoie sulla fotografia. Su altre cose un po' sì. Per me si tratta di catturare immagini che mi creano emozioni, per conservarle e ricordare (visto che ho scarsissima memoria), ed ev. per farle provare ad altri. Tutto qui: non mi sento in obbligo, nemmeno in competizione. Per me si tratta di un'oasi di relax, non di stress. Ciao, Roberto. |
| inviato il 08 Gennaio 2018 ore 15:17
Temo tu non abbia mai coltivato un orto: farlo bene è più difficile che fare foto. Ti resta la bicicletta |
| inviato il 08 Gennaio 2018 ore 19:27
Quello degli "exfotooracoltivatori" è un mondo in costante espansione. Inutile nasconderci, ormai siamo in tanti. Dismesse le reflex ed imbracciate le vanghe, manteniamo, però, le stesse abitudini ( alba e tramonto sono gli orari migliori ), gli stessi rituali ( preparazione meticolosa degli arnesi ) e persino gli stessi abiti. Non ci sono più le "scimmie", pazienza, ma animali di tutt'altra fattezza comunque turbano le nostri notti. Quello che invero rende "zen" questa attività è il confronto schietto e pragmatico con i colleghi. Ed il fatto che nessuno sta lì a chiederti "perchè lo fai?" o, peggio, se " è vera agricoltura" ... |
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