| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 9:47
Ciao a tutti e buon anno nuovo con tanta luce
passiamo alle cose serie, se serie si possono definire...
Ho recentemente scaricato un e-book di fotografie dei più celebrati autori di Street contemporanei e non, e, con relativa sorpresa, avendo già notato la cosa in varie mostre, ho visto che tutti se ne fregano della mano, del piede e quant'altro tagliati dal fotogramma.
Ho pensato che in questo genere di fotografia l'immediatezza, la situazione siano ben rappresentate dal "tutto com'è" ed, ancora una volta, si riscontri come nella fotografia le regole ed i parametri non siano universali ma relativi al genere.
Che ne pensano gli amici streeters e non?
Ezio |
user104642 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 10:16
Che è così.
Diciamo che la street è (dovrebbe) svincolata da quelle regole base della 'fotografia' pensata/posata/studiata.
Pertanto non è difficile vedere foto, di questo genere, con composizioni ballerine, arti 'mozzati', mosso e nitidezza non al top, quello che conta è il messaggio/momento che si vuole rappresentare.
Imho |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 10:56
Sì direi anche io che il genere detta le sue regole.
Pensa che il Raimondi, il quale insegna Fotografia di Ritratto tende a preferire il frame orizzontale, non vuole vedere mezze mani (possibilmente proprio non le vuole vedere), mentre il Casini che ha fatto il corso di Fotografia di Moda, predilige il frame verticale e con gli occhi possibilmente sempre nei quadranti in alto. |
user137840 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:07
per me il discorso non fa una grinza. quello che conta nelle Street è cogliere l'attimo "sublime" e pertanto esula dalle regole che solitamente si adottano negli altri generi.
l'argomento mi sta a cuore perché il suddetto genere è quello che maggiormente prediligo, anzi è l'unica cosa che so fare. le regole sono regole e non leggi divine.
prendiamo ad esempio la street più famosa al mondo: l'omino che salta la pozzanghera di H.CARTIER-BRESSON... se qualcuno ha da polemizzare che è frutto di un crop, scagli la prima pietra. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:08
La soggettività al di là delle regole... un po' di anarchia fa sempre bene  |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:10
Filippo, siamo in due.... anzi di più!  |
user137840 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:15
...se qualcuno mi chiede una definizione di Street, rispondo:
se riprendi un cane che morde il padrone non è Street, se riprendi un padrone che morde il suo cane...SI! |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 11:51
|
user137840 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 12:12
...approfitto per ringraziarti per la ghiotta discussione che hai tirato in ballo per aggiungere che è vero anche l'esatto contrario:
non basta scattare una foto fuori dalle mura domestiche per definirla Street.
molto spesso questo "permissimismo" concede l'alibi a qualche sprovveduto di spacciare per street insignificanti momenti di strada, arricchendosi con inverosimili descrizioni.... una vera street parla da sola col solo ausilio dell'immagine.
cito ad esempio il comune passante col telefonino in mano, ebbene - per me - non è Street se non vi è nella scena un secondo elemento riconducibile al primo.
non è detto che io abbia ragione ma questo è, ed è sempre stata, la mia personale opinione.
buon proseguimento. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 14:09
Caro Filippo ti faccio due esempi, a mio parere
fotografare una strada di New York vuota, quando è sempre affollata.... è street
fotografare una folla anonima senza alcuna caratterizzazione... è paesaggio urbano
ciao
|
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 14:45
Alex webb insegna |
user137840 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 15:52
“
Caro Filippo ti faccio due esempi, a mio parere
fotografare una strada di New York vuota, quando è sempre affollata.... è street
fotografare una folla anonima senza alcuna caratterizzazione... è paesaggio urbano
ciao „ Sorriso
dipende, ai Newyorchesi una loro strada deserta può sembrare una scena debole, mentre un venditore di granite nel centro storico di Palermo per loro è l'apoteosi. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 16:18
Sono convinto che la vera "street" non possa prescindere dalla presenza umana; molte foto di questo genere, anche le più celebrate, sono state realizzate dal fotografo scegliendo un luogo e attendendo il soggetto, o la scena più adatta.
E' anche vero che molti scatti generici vengano poi fatti passare per street con didascalie che vorrebbero rafforzarne il valore, ma questa è un'altra storia....
Buon anno a tutti. |
| inviato il 01 Gennaio 2018 ore 20:19
concordo con Primoeffe.
La immagine deve parlare senza alcuna didascalia esterna rafforzativa ovvero il senso della foto e' la foto.
Concordo anche sul fatto che e' la presenza umana che fa la street.
Non necessariamente reale, anche evocata ,purche' vi sia un rapporto diretto tra l'ambiente e la presenza umana
Vero anche che molti maestri della street vedi C.Bresson ma anche Robert Frank ma questo vale anche oggidi' facevano lunghi appostamenti scegliendo luoghi scorci e composizioni di impatto che venivano valorizzati espressivamente all'ennesima potenza da casualita' anche banali perpetrate da uomini donne bvambini animali ecc.:
il salto di una pozzanghera, il fornaio in bici con lo scorcio e la fuga della strada perfettamente inquadrate ecc.
Insomma l'equivalenza street/istantanea funziona fino a un certo punto ,spesso un po' di 'studio' e di pianificazione porta a risultati piu' professionali ,senza nulla togliere alla spontaneita' del gesto e della visione mi sembra ovvio. |
user137840 | inviato il 01 Gennaio 2018 ore 22:15
“
concordo con Primoeffe.
La immagine deve parlare senza alcuna didascalia „
....ehm! veramente l'ho detto prima io. |
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