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Siete specchio o finestra ? In una mostra collettiva del 1978 il curatore del Moma di New York John Szarkowsky aveva creduto di poter dividere gli oltre 80 fotografi partecipanti (tra cui Diane Arbus Garry Wynogard Ray Metzeker Art Sinsabaugh Lee Friedlander e tantissimi altri in voga nel ventennio precedente alla mostra )in due grandi categorie , quelli che usavano la fotografia come mezzo di espressione autoreferenziale (lo specchio) e quelli che invece la consideravano un mezzo di osservazione del mondo (la finestra). Vi trovate d'accordo con questa indicazione di 40 anni fa ? E se si vi sentite più specchio o finestra ? O forse possiamo pensare che avere uno stile fotografico sia assimilabile ad essere un fotografo specchio ?
Uno spunto potrebbe essere : il fotografo finestra è solo un riproduttore fedele di quello che vede ? Voglio dire non aggiunge nessun tipo di interpretazione o di visione soggettiva ?
Bella discussione Paolo! Interessante soprattutto se non se ne fa una classificazione tipo test da rotocalco... per quanto mi riguarda la metafora è calzante e mi sento di essere più specchio che finestra (entrambi grezzi e parziali). Ciao
Bello spunto, personalmente credo sarebbe più corretto parlare di prevalenza finestra ( il mio caso) o prevalenza specchio abbracciando la visione di Ghirri che definiva la fotografia come un'alchemia tra esteriore ed interiore ma non va trascurato neppure un terzo aspetto trasversale quello "fotocopia", oggi come non mai viviamo sotto un bombardamento continuo d'immagini, impossibile anche volendolo fortemente non restare influenzati almeno a livello inconscio
“ Bello spunto, personalmente credo sarebbe più corretto parlare di prevalenza finestra ( il mio caso) o prevalenza specchio abbracciando la visione di Ghirri che definiva la fotografia come un'alchemia tra esteriore ed interiore „
Giusto Caterina , credo che sia difficile essere solamente uno o l'altro , e forse anche all'interno dello stesso autore ci sono foto che fanno pendere la bilancia da una parte o dall'altra .
Beh, se si tratta di autoreferenzialità direi no. Avevo interpretato erroneamente. Se si parla di stile personale mi trovi d'accordo. Altrimenti è mera descrizione.
Continuo a seguire. Apprezzo i vari distinguo e mi piacerebbe che partecipassero altri. Molti credo che temano i giochi della verità. Io sono fuori concorso in quanto ancora non ho capito.
Bello spunto di riflessione. Più che dirti come mi classifico preferisco dire come vorrei classificarmi: finestra, seppure non come riproduzione fedele di quello che osserva il mio obiettivo. Mi interessano molto le fotografie che mi raccontano delle storie, di come è il mondo, o parte di esso; che sia sociale o naturale (ma cosa significa?), gli unici due generi che secondo me esistono in fotografia.
Personalmente mi piacerebbe ogni tanto essere un fotografo "specchio", ma mi rendo conto che quando sono a tu per tu con i miei soggetti preferiti sono decisamente "finestra", anzi, spesso sconfino ancora nel "fotocopia". Comunque non credo affatto che il fattore espressivo non possa emergere anche da un lavoro che si pone come "finestra" sul mondo; in ogni scatto c'è sempre l'elemento interpretativo che introduce un rapporto con la visione (interiore) dell'autore, solo che non abbiamo tutti una "visione interiore" così complessa e matura come i maestri.
user90373
inviato il 26 Aprile 2018 ore 15:11
Facendo il vetraio so che esiste il vetro riflettente, quello che da una parte permette di vedere all'esterno e dall'altra si comporta come uno specchio. Questa ambivalenza credo di averla un pò assorbita nel mio modo di fotografare: scatto osservando il mondo e, forse, mi rifletto nell'immagine ottenuta.
Che cosa ne pensi di questo argomento?
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