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Alexey Viktorovich Titarenko San Pietroburgo, 25 novembre 1962) è un fotografo russo naturalizzato americano.
Biografia All'età di 15 anni, Titarenko diventa il più giovane membro del club fotografico indipendente Zerkalo (conosciuto anche come Mirror). In questo club ha l'occasione di conoscere anche Evgenij Mochorev. In seguito si laurea con lode presso il Dipartimento di Cinematic e Arte Fotografica dell'Istituto di Cultura di Leningrado.
Titarenko sotto l'influenza dei lavori di artisti russi d'avanguardia come Kazimir Malevich, Alexander Rodchenko e del movimento artistico Dada (di inizio XX secolo), da vita al suo primo importante lavoro, la sua serie di collage, fotomontaggi e immagini create dalla sovrapposizione di diversi negativi, Nomenklatura dei Segni (esposto la prima volta solo nel 1988 , a Leningrado): è un commento sul regime comunista visto come un sistema oppressivo che converte i cittadini in meri segni. Nel 1989, Nomenklatura dei Segni è stato incluso nella Photostroika, una grande mostra sulle tendenze della nuova fotografia sovietica, mostra itinerante attraverso gli Stati Uniti.
Durante e dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991-1992, ha prodotto diverse serie di fotografie sulla condizione umana delle persone comuni che vivono sul suo territorio e le sofferenze che allora hanno dovuto sopportare e per tutto il XX secolo. Per illustrare i legami tra il presente e il passato, crea metafore utilizzando per la prima volta la tecnica da lui sviluppata che coniuga lunghe esposizioni e movimento.
La serie più nota di Titarenko di questo periodo è Città delle ombre (che è anche il titolo del suo romanzo autobiografico), nei cui paesaggi urbani rimanda ripetutamente alla "Odessa Steps" (nota anche come Primorsky Stairs o Potemkin Stairs) della scena del film di Sergei Eisenstein La corazzata Potemkin. Ispirato dalla musica di Dmitri Shostakovich e i romanzi di Dostoevskij, Titarenko ha cercato di tradurre la visione di Dostoevskij dell'anima russa della sua città natale, San Pietroburgo, in modi a volte poetici, a volte drammatici.
Nel 2002 La mostra City of Shadows (che da quel momento include fotografie dalla metà e fine del 1990 ispirate ai romanzi di Dostoevskij), insieme con film del 2002 "Arca russa" di Alexander Sokurov, rappresenta una parte del programma che celebra il 300° anniversario di San Pietroburgo al Clifford Symposium 2003 a Middlebury, nel Vermont.
Attraverso interviste, conferenze, libri, mostre curate e due documentari per il canale franco-tedesco TV Arte (2004, 2005), Titarenko ha la possibilità di descrivere la sua particolare visione artististica, visione vicina a quella di Marcel Proust nella letteratura, ma anche nella poesia e nella musica classica (in particolare quella di Dmitri Shostakovich), ponendosi molto lontano dalle tendenze contemporanee in via di sviluppo in particolare a Mosca.
Nel 2011 le sue fotografie di Cuba vengono ospitate al Getty Museum in una mostra come parte del progetto dedicato all'isola: A Revolutionary Project: Cuba from Walker Evans to Now, sottolineando il legame fra l'approccio alla fotografia di strada di Titarenko nell'Avana contemporanea a quello di Walker Evans nel 1933, legame che si sviluppa sui soggetti fotografati, fino agli aspetti della stampa in bianco e nero.
Titarenko è diventato cittadino naturalizzato degli Stati Uniti nel 2011 e, a partire dal 2014, vive e lavora a New York City come artista e fotografo.
Tecnica Titarenko sviluppa una particolare tecnica che coniuga lunghe esposizioni e movimento intenzionale della fotocamera, tecnica che usa prevalentemente nella Street photography. Il modo particolare con cui usa l'esposizione per lungo tempo rappresenta la sua innovazione più importante.
La tecnica di Titarenko comprende anche un processo creativo in camera oscura. Candeggio e tonificazione per aggiungere profondità alla sua tavolozza di grigi. Come Man Ray e Maurice Tabard, Titarenko utilizza la tecnica della solarizzazione, ma a differenza dei suoi predecessori, egli espone la stampa alla luce anche durante il processo di sviluppo per lo più ai bordi in un modo così sottile da abbassare solo il contrasto creando un particolare tipo di velatura grigio-argentata. Tuttavia, al fine di evidenziare gli aspetti drammatici della serie City of Shadows, a volte usa la tecnica della solarizzazione in fase di sviluppo generando quell'effetto che prende il nome di linea di Mackie. it.wikipedia.org/wiki/Alexey_Titarenko
Un altro fotografo molto interessante e che non conoscevo; alcune sue immagini sembrano ottenute con tecniche "stroboscopiche". Simboleggiano bene un certo tipo di alienazione umana. Fili, ma dove li vai a pescare certi autori? Mi sento di dirti, come faceva Napo Orso Capo in un vecchio cartone animato: "non so come tu faccia, ma è bene che lo faccia"
user39791
inviato il 05 Marzo 2017 ore 13:18
user86925
inviato il 05 Marzo 2017 ore 14:06
grazie infinite Filiberto, non hai idea che piacere mi hai fatto, erano mesi che cercavo questo autore non ricordandomene più il nome, è per lui che sono finito a scoprire Frank Machalowski ma che per me è un suo discepolo, nel senso che un po ha preso spunto nella tecnica... posso dire finalmente di aver trovato la foto che cercavo e che volevo studiarmi osservandola attentamente blog.f64.ro/wp-content/uploads/2015/12/Alexey-Titarenko.jpg
user39791
inviato il 05 Marzo 2017 ore 15:49
Mi fa piacere, in effetti è un fotografo molto particolare.
lo trovo geniale, ha fatto scatti fantastici tra l'altro un amico a preso un suo libro su un mercatino per pochi euro scoprendo poi che viene rivenduto per delle belle cifrette...
user207512
inviato il 29 Ottobre 2020 ore 9:06
Finalmente sono entrato in possesso di City of Shadows, un lavoro inquietante, ancor di più visto oggi, con il rischio di vedere sempre meno quelle ombre o vederle più veloci e aggressive. Ovviamente le stampe rendono meglio delle foto viste a monitor, non mi stancherò mai di ripeterlo.
user86925
inviato il 30 Ottobre 2020 ore 7:42
beh... complimenti per l'acquisto, si fatica a trovare anche "The city is a novel" uscito una decina d' anni dopo...
Ciao nove, vero è da segnalare, lo avevo dimenticato.
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