| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 13:04
So benissimo che si tratta di un argomento trito e ritrito, volevo però dire una idea che mi sono fatto.
Quello della tridimensionalità è un argomento che mi sta a cuore, perché adoro quell'effetto. Spesso, si associa questo effetto tridimensionale ad una lente ultra luminosa usata a piena apertura o quasi. Verissimo che la sfocatura da l'idea che non sia tutto sullo stesso piano, ma spesso (specialmente nei ritratti) stacca semplicemente il soggetto dallo sfondo, creando 2 "livelli" più che un qualcosa di tridimensionale.
Bisogna infatti distinguere, secondo me, tra profondità (io la intendo come soggetto distinto dallo sfondo) e tridimensionalità, dove il soggetto mostra tutti i suoi volumi e sembra uscire dalla fotografia.
Per ottenere questo effetto, secondo me, serve la luce giusta che mostri tutte le forme del soggetto, e una grande profondità di campo (quindi diaframma molto chiuso), per permettere all'occhio di vagare in tutta la foto e apprezzare ogni forma, proprio come farebbe se stesse guardando un oggetto reale anziché una foto. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 13:23
La tridimensionalità in una foto dipende da tante robe, tra cui anche il gusto e la sensibilità estetico-artistica di chi la guarda.
Luce, profondità di campo (tanta o poca dipende dalla luce, dalla foto, dal soggetto, dall'ambientazione, da chi la scatta e da chi la guarda), bokeh o non bokeh, proporzioni, tecniche, e altro ancora.
Inoltre ritengo che ci siano diversi tipi di tridimensionalità, come il soggetto che "esce" dalla foto, o l'osservatore che "entra" nella foto. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 15:43
L'EP di oggi, grandissima tridimensionalita' ma estesa pdc (f14), risponde perfettamente al tuo interrogativo.
The Defender |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 16:28
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1647546
Io questa la percepisco prorio come tridimensionale, anche se tecnicamente non saprei dire cosa me la rende così, lo sfocato non è esagerato e la luce non so se gioca a favore viste le condizioni. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 17:11
Le luci e le ombre collocate nei punti giusti sono le cose che danno la percezione della tridimensionalità. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 17:23
L'effetto che dici tu io lo ritrovo solo nelle stampe fatte da negativi medio formato tipo 6 x 6 , 6 x 7 .
Basta guardare qualche album di matrimonio di qualche anno fa per rendersene conto. Il soggetto a fuoco sembra uscire dal foglio. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 17:31
Non e' una solo una questione di nididezza, diaframma, luce, ma credo conti moltissimo il formato e il circolo di "confusione" ad esso collegato. |
| inviato il 26 Dicembre 2016 ore 17:32
Infatti il 3D con gli occhialini e' stato introdotto come surrogato moderno. Ah, i vecchi tempi... |
| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 11:12
Le foto di esempio postate danno effettivamente questo effetto.
Volendo ricercare la "tridimensionalità" nelle foto, mi sono messo a leggere degli appunti di disegno, con il classico esercizio di dare tridimensionalità ad una sfera. Si disegna appunto un cerchio, poi con le ombre lo si rende "tridimensionale".
Questo rende evidente che è la luce a modellare le forme, mentre la ridotta profondità di campo ha un ruolo marginale. La vedo più come un mezzo per staccare lo sfondo dal soggetto e isolarlo, più che altro |
| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 11:25
Ciao, personalmente metto anche il microcontrasto, dopo luce e PDC come elemento indispensabile nelle foto "3D". Qui un esempio personale:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2124385&l=it
Certo se il Foveon della SD1 fosse MF sarebbe meglio! 
Comunque seguo con piacere perché la tridimensionalità nelle foto, dopo un certo effetto vintage/analogico, è una delle caratteristiche per me più importanti quando scatto. |
| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 11:47
Buongiorno, dico la mia sull'argomento nonostante partecipi poco 
Amando la tridimensionalità, specie nei ritratti, e osservando molto le foto di tantissimi fotografi su instagram, ho constatato che la tridimensionalità si può ottenere usando maggiormente ottiche grandangolari (20mm, 24, 28, 35, 50) rispetto ai tele, abbinati a luce giusta e sfondo giusto. Quello dello sfondo trovo sia l'aspetto più importante, si deve notare la progressione dei piani e poichè i grandangolari sfocano "meno" dei tele, lo sfondo risulta più leggibile nonostante le grandi aperture. Ancor di più se ci sono linee guida nello sfondo che conducono al soggetto.
Questa da un pò l'idea di ciò che intendo
www.instagram.com/p/BOQpMz3AgPU/?taken-by=nathanielgerdes
Potrei ovviamente sbagliarmi, questa è la mia idea di tridimensionalità 
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| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 13:17
Visto che il titolo del thread richiama alla tridimensionalità di una fotografia (e non solo di un soggetto), direi di non scordarsi della "composizione" tra gli elementi importanti per una resa tridimensionale di una foto.
Spesso, infatti, un primo piano può essere importante almeno quanto, se non di più, dello sfondo, per donare profondità all'immagine. |
| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 13:31
Seguo con interesse.. linee guida che accompagnano lo sguardo e luce giusta credo siano le chiavi fondamentali... Grandi aperture portano a staccare il soggetto dal resto, ma nn sempre danno tridimensionalitá... |
| inviato il 27 Dicembre 2016 ore 14:36
.... nonostante il digitale abbia raggiunto dei livelli di definizione e risoluzione pazzeschi non raggiunge ancora quella tridimensionalità che avevano le stampe da negativi medio grande formato. Scusate se mi ripeto ma da quando non ho più stampato a colori i miei negativi 6 x 7 non ho più visto quell'effetto. Continuo a stampare in bianco e nero da negativi medio formato ma quell'effetto tridimensionale che parlate non è così evidente. |
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