| inviato il 13 Novembre 2016 ore 22:21
Non sono proprio un neofita della fotografia ma fino ad ora mi sono rifiutato di prendere in considerazione la parte che riguardava la gestione del colore ma dopo aver fatto stampare qualche foto e aver visto lo scarso risultato ottenuto ho deciso che è arrivata l'ora di fare questo step. In questo week end ho fatto una full immersion leggendo molte discussioni sull'argomento ma capendo 1/10 di quanto letto. Innanzi tutto chiedo ai più esperti se possono consigliarmi qualcosa da leggere dove venga spiegata la teoria in modo semplice. Io scatto in RAW e uso Lightroom come programma di post produzione. Ho capito che il primo passo da fare è comprare un monitor serio (non posso permettermi Eizo o Nec per cui anche qui qualche consiglio è gradito) e un ragnetto per la calibrazione (altro consiglio) da qui in poi comincia a farsi buio.... poi, in pratica, che si deve fare? Sul sito Adobe a proposito di questo si legge: "Per semplificare la gestione del colore, Lightroom visualizza i colori avvalendosi di spazi colore indipendenti dalla periferica. Di conseguenza, prima di iniziare a lavorare in Lightroom occorre solo calibrare il monitor. Quindi in Lightroom, quando sarete pronti a riprodurre le foto, scegliete le impostazioni o i profili colore." Domanda: che significa:" scegliete le impostazioni o i profili colore"?? Dimenticavo! L'uso che faccio delle foto è: presentazioni da vedere sulla TV, qualche foto postata qui o sui social e a tutto questo vorrei aggiungere qualche stampa delle mie foto più belle. Grazie a chi vorrà aiutarmi e scusate se ho aperto l'ennesima discussione su un argomento trito e ritrito. |
| inviato il 14 Novembre 2016 ore 0:02
Se hai limitazioni di budget compra anche solo il colorimetro e poi scaricando il software display cal fatti tutti i profili di calibrazione per i vari monitor che usi (molto utile specialmente se lavori con un portatile e lo colleghi a più schermi). Se invece lavori su un pc fisso e le foto le vedi sulla tv tramite chiavetta o mediacenter elaborerai le foto correttamente sul pc, ma sulla tv le vedrai in una maniera differente per via della non calibrazione della tv. Comunque la fase di calibrazione stai tranquillo che nelle varie applicazioni è tutto abbastanza guidato e sostanzialmente fa tutto lui. |
| inviato il 14 Novembre 2016 ore 8:54
Ok per la calibrazione ma poi? Avrò un profilo di calibrazione e che me ne faccio?? Non ridete ma sono proprio a zero..... |
| inviato il 14 Novembre 2016 ore 13:06
Guarda, prima di tutto è meglio se ti faccio il succo della questione: La gestione numerica del colore secondo lo standard ICC prevede che ogni periferica atta a catturare o riprodurre il colore sia accompagnata da un profilo; questo profilo è la mappa delle capacità di tale periferica. Supponendo che tu scatti foto in RAW; il primo passo è sviluppare questi dati grezzi e qui interviene il primo profilo della catena, quello di caratterizzazione, che porta i dati device dipendent del sensore in uno spazio colore teorico e standardizzato. Nei prodotti di Adobe la caratterizzazione avviene verso RIMM (Reference Input Media Metric); ed è in questo spazio che avviene ogni operazione fatta in Lightroom o CameraRAW. Quando esporti devi scegliere quale spazio colore usare, sempre uno teorico, puoi usare ProPhoto, sRGB, AdobeRGB o il mio RaamielRGB, in ogni caso tutti profili teorici di riferimento. Mentre al momento di visualizzare la foto su una qualsiasi periferica, sia essa un proiettore, monitor o stampante, si ha necessità di conoscere il profilo della periferica output. Tutte le conversioni tra uno spazio colore e l'altro sono gestite da un motore detto CMS che si occupa di tutti i calcoli necessari e di gestire la cosa al meglio. Lo scopo, idealmente, sarebbe la non alterazione dell'informazione. Nella pratica si deve far i conti con i limiti hardware. Per inserire il monitor nella gestione del colore sono necessarie tre fasi : 1-Calibrazione 2-Caratterizzazione 3-Profilazione La calibrazione va fatta su parametri funzionali allo scopo; tu decidi il punto di bianco, la luminanza, la TRC, primari nativi o meno. La caratterizzazione è una analisi delle periferica posta in quel preciso stato di calibrazione. Infine la profilazione è la creazione del profilo vero e proprio in base ai dati ricavati dalla caratterizzazione. Il profilo viene poi installato nel sistema operativo e associato al monitor; in questo modo le applicazioni che gestiscono il colore sanno dove pescare la mappa giusta. |
| inviato il 14 Novembre 2016 ore 17:38
inutile aggiungere altro a quello che è stato ben detto, unica cosa vai tranquillo che i software di profilazione fanno tutto loro e applicano in automatico il profilo ad ogni avvio del pc e ogni qualvolta gli venga collegato un monitor precedentemente profilato . |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 8:44
eccomi qua..... @Raamiel Non ho capito cosa intendi per "caratterizzazione".... Vediamo di riassumere quel che ho capito (naturalmente correggetemi se sbaglio!): - Si calibra il monitor e il profilo ottenuto si carica via software sul PC. Su questo punto ho una domanda: questo profilo si può utilizzare sempre oppure solo quando si fa fotoritocco? Mi sembra di aver letto che il profilo per le foto non vada bene per le applicazioni Office. -Uso il software di fotoritocco con un profilo colore (che può essere AdobeRGB) e se il monitor che ho comprato supporta quel profilo vedrò le mie foto al meglio. Quindi meglio acquistare un monitor che supporti il profilo AdobeRGB. Adesso ricominciano i dubbi: come esportare le foto per la stampa (fatta da terzi) e per altri usi (presentazioni su TV)? |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 13:45
La calibrazione è solo la prima fase; una volta calibrato il monitor va caratterizzato, cioè va testato nelle sue possibilità. La lettura di un set di patch colore più o meno estese è appunto la caratterizzazione; su questi dati si costruisce poi il profilo. Ogni periferica che tratta il colore deve essere accompagnata da un profilo. Ci sono applicazioni come Photoshop che gestiscono il colore in modo ortodosso e altre come Word che hanno solo una gestione parziale. Lo spazio colore in cui esportare le foto va deciso in base alla destinazione, per il web si usa quasi sempre sRGB, per la stampa fine-art ProPhoto o altri wide-gamut. |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 14:12
ci rinuncio..... |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 14:20
Mai rinunciare, la cosa è più semplice di quanto pensi. |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 14:53
“ ci rinuncio..... „ Secondo me non dovresti. E' un argomento molto interessante oltre che importante, e che ti darà soddisfazioni. |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 14:57
Raamiel, visto che ne parlava anche Ironman69, per il TV, attaccato ad un modesto PC (un Intel NUC), come mi consigli di procedere per le tre fasi (calibrazione, caratterizzazione, profilazione)? Il TV è uno degli ultimi plasma simil-OLED (nella fattispecie Samsung ps64f8500), e come sonda ho un X-Rite I1 Display Pro. Vero che per i plasma c'è qualche problema? Immaginando un monitor LCD, che procedura/software mi consigli di usare per il tutto? |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 15:11
Il primo problema è come fare a calibrarlo; non so se ci sono dei controlli per impostare la luminanza e il punto di bianco. Per la luminanza almeno un controllo spartano ci dovrebbe essere, mentre per i canali RGB non credo proprio. Puoi scegliere di tenere il bianco nativo, oppure usare le LUT della scheda video per cambiare il bianco; in genere non è proprio un gran che, ma si può fare. Il problema del plasma o di schermi esotici è il fatto che i colorimetri non danno misure spettrali; quindi vanno bene per i monitor su cui sono progettati. Gli spettrofotometri possono invece leggere correttamente ogni sorgente. |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 15:36
comincerò con il comprare un monitor decente......poi si vedrà.... |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 16:03
E non scoraggiarti |
| inviato il 15 Novembre 2016 ore 16:23
@Raamiel Esiste un libro o qualcos'altro che posso leggere per cercare di capire un pò di teoria? |
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