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Nobuyoshi Araki







user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 15:07

Dato che questa sezione dedicata alla cultura è un po agonizzante e allo stesso tempo mi sta molto a cuore ho deciso che, tempo permettendo, aprirò periodicamente un post dedicato a un importante fotografo. Alcuni saranno molti famosi e altri un po meno, ma spero tutti interessanti. Userò l'ordine alfabetico.

Metterò i suoi dati essenziali e qualche foto, l'arricchimento del post sarà lasciato al vostro buon cuore. Sono molto gradite segnalazioni di eventuali imprecisioni e/o spunti e consigli per il miglioramento di quanto da me proposto.

Come espressamente richiestomi:
Riferimento al/ai sito/i da dove ho preso ciò che ho postato nel profilo dell'artista in questione: www.artantide.com/artisti_BiografiaArtista?idArtista=226

Nobuyoshi Araki (Tokyo, 25 maggio 1940)


Nasce nel 1940 a Tokyo, la città dove vive e lavora e a cui è dedicata la sua opera fotografica. Nel 1963, dopo aver completato gli studi di ingegneria e aver conseguito un master in fotografia e cinematografia presso la Chiba Daigaku, entra a far parte della Dentsu Advertising Agency. Nel 1964 vince il premio Taiyo, a sostegno dell'attività dei giovani fotografi giapponesi. Nel 1965 realizza la sua prima mostra personale al Shinjuku Station Building di Tokyo. Nel 1971 sposa Aoki Youko (1947-1990) e insieme pubblicano "Sentimental Journey", il diario fotografico privato realizzato durante la loro luna di miele.
La sua opera viene presentata in numerose mostre a Tokyo e in altre città giapponesi, ottenendo un notevole successo di critica e di pubblico.
Dagli anni '80 le sue fotografie vengono esposte in tutto il mondo, nei più importanti musei: le sue personali fino ad oggi sono state oltre 200 e quasi 150 le collettive. La sua bibliografia è sterminata: più di 270 i volumi pubblicati in tutto il mondo.
Araki è il fotografo giapponese più provocatorio, dissacrante e allo stesso tempo ricercato dai collezionisti di tutto il mondo. Egli scatta continuamente, usa apparecchi semplici, spesso le scene sono realizzate in case private, illuminate da colpi di flash per ottenere un effetto più vero, quasi da istantanea di altri tempi.
Le donne sono da sempre protagoniste delle fotografie di Araki. Lo scandalo è garantito di fronte a una personalità come quella di Araki, un uomo buffo, sempre entusiasta, quasi infantile, di una simpatia travolgente, vestito sempre con assurde magliette (in cui è ritratto col viso di un maiale). Uno dei suoi temi fondamentali è il sottile confine che separa la vita dalla morte, il bene dal male, il sacro dal profano. Le sue donne sono quasi sempre poco vestite, legate o imbavagliate, ammiccanti, provocanti e persino demoniache. Ma sia quando ritrae la sensualità più pura che l'erotismo più estremo, egli vuole essere non volgare, non voyeuristico.


www.americansuburbx.com/wp-content/uploads/2014/12/5267eb10759dd06-ara
victoriasimkissphotography.files.wordpress.com/2014/01/tumblr_mc9sbpb7
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gadaboutmag.com/wp-content/uploads/2012/06/Araki-Past-Future-Nude-Bond
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www.westlicht.com/typo3temp/pics/2b87094a21.jpg
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avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 15:36

Ringraziandoti come sempre, carissimo Filiberto, personalmente fin qui è quello che mi è piaciuto meno. Molto belli i suoi scatti rubati, ma quelli studiati non sono un genere che mi emoziona particolarmente. ;-). Ciao, a domani!

user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 15:47

Araki è un artista controverso. Da un lato è provocatorio al limite del pornografico (nella mia selezione di foto sono volutamente rimasto sul soft dato che non siamo nella sessione di nudo) e dall'altro arriva ad essere poetico e sensuale. Obbliga chi guarda le sue foto a coglierne entrambi gli aspetti, non da scampo, questo a mio avviso lo colloca di diritto tra i grandi fotografi del 900.


user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 15:57


avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 15:57

Non sarebbe male che qualche "protagonista" della sezione nudo che pensa di fare chissà quale novità andasse a studiarselo un pò per vedere cosa i fotografi riuscivano a fare decenni fa!

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 16:37

Ho comprato un volume dei suoi scatti fatti negli anni ottanta a Kabukicho?.
Sono consapevole che quel volume sia solo una parte della sua vastissima produzione, una pubblicazione che vuole denunciare il mondo "nascosto" della Tokyo di quell'epoca (almeno così è stato etichettato), ma debbo dire di non essere riuscito a leggervi quel che i critici dicono di lui e che tu hai giustamente riportato nel tuo incipit:
egli vuole essere non volgare, non voyeuristico

In un numero considerevole di immagini lo stesso Araki è autoritratto come uno spettatore o come un partecipante alla scena (l'argomento è, ovviamente, il sesso), e questa cosa stride parecchio con l'intento non voyeuristico.
Se lo scopo era quello di denunciare una perversione sessuale esistente (il voyeurismo, per l'appunto), lo stesso Araki l'aveva ampiamente documentato con altre foto in cui soggetti normalmente vestiti assistevano a performance sessuali di altri soggetti. Perché, dunque, ritrarre anche se stesso negli stessi atteggiamenti se non, proprio, per spirito voyeuristico?

L'altro tema è la volgarità. Possiamo anche discutere se un rapporto orale o una penetrazione siano da considerarsi volgari o no a seconda che siano fotografati da Araki piuttosto che da R.Schicchi. Ma anche se di fotografie evidentemente pornografiche in quel testo ce ne sono una minoranza, sempre di foto volgari parliamo.

Per finire, la maggior parte delle foto è stata scattata con il flash montato sulla slitta. Luci durissime e ombre di ghisa.

Debbo dire che in un primo momento sono rimasto un po' perplesso (per non dire tentato di chiudere su tutto con: ma questo è uno famoso perché ha fotografato sta roba qua per primo). Poi ho continuato ed ho sfogliato tutto il volume (un Autore non può essere giudicato da 10-20-50 scatti). E quando sono stato alla fine ho cambiato idea. Do' un'interpretazione personale, probabilmente sbagliata, certamente sindacabile.
La mia idea è che Araki fotografasse, in quelle circostanze, con lo spirito di un bambino davanti ad un gioco nuovo che gli piaceva da morire. Un gioco che lo coinvolgeva ed al quale volentieri partecipava, senza porsi particolari problemi di etica. Le foto sono voyeuristiche? Sì; sono volgari ed alcune pornografiche? Sì. Ma sono quelle che voglio fare in questo contesto. E le voglio fare così.

Poi non so se sia stata la critica ad etichettarle diversamente per renderle politically correct (così come dev'essere, senza azzi nè mazzi), oppure se sia stato lui a dichiarare che il suo lavoro fosse
...non volgare, non voyeuristico
. Personalmente mi interessa in giusto.

Alla fine il documento prodotto è di altissimo spessore.

My two cents

user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:06

Riporto una bella analisi su Araki di Maurizio De Bonis

Le gambe accavallate, appena velate da un tessuto trasparente e leggerissimo. Il gesto semplice di prendere un calice di vino. I capelli a caschetto nerissimi e lucidi. Lo sguardo perso nel vuoto, morbido ed enigmatico, sensuale ed emozionante.
Ed ancora. Un corpo sottile dalla pelle chiarissima imbrigliato in corde che pendono da un soffitto. Il pube è in evidenza, i piedi calzati di bianco, la posizione di assoluto abbandono.
Due figure femminili, due immagini tipiche del mondo di Nobuyoshi Araki, supremo poeta dell'erotismo, artista giapponese in tutto e per tutto, cantóre di un'essenza muliebre giocosa e misteriosa, semplice e allo stesso tempo fortemente attraente.
La ricerca di Araki è complessa, multiforme, articolata e, soprattutto, non ordinaria. Sebbene abbia ormai fatto "scuola", la sua fotografia risulta inimitabile, unica. Concentrata nella rappresentazione simbolico-rituale della sessualità, la sua arte è ricca di sfumature: la plasticità dell'amplesso, il volto delle donne, le strade e la vita quotidiana a Tokyo, la bellezza cromatica dei fiori, i cieli giapponesi. In tutte queste variazioni di contenuti e forme, Araki trova il modo di confrontarsi con le tematiche a lui più care: l'amore, il sesso, la femminilità, ma anche il dolore della perdita e la morte.
In riferimento all'eros femminile, l'artista di Tokyo esprime un apparato stilistico contemporaneamente visionario e realistico. Un corpo nudo accanto ad un pupazzo di un dinosauro e l'inquadratura di una modella che sorridendo regala all'obiettivo ogni segreto della sua intimità sono le due facce della stessa medaglia. Su tutto trionfa un'interpretazione chiaramente metaforica di una bellezza sublimata nelle numerose foto-bondage, tra le più interessanti di questo ambito specifico della produzione fotografica mondiale.
Quella di Araki è pornografia filosofico-esistenziale, vera e propria espressione artistica che, non inquinata dalla mentalità occidentale e da moralismi d'ispirazione religiosa, fa riemergere in tutta la sua forza il meraviglioso senso di stupore che coglie l'occhio umano davanti all'esibizione di un corpo. Ma anche il potere dello sguardo entra nel discorso poetico di questo autore. Gli occhi che ritrae sono sempre coperti da un apparente velo di insensatezza, distaccati dal mondo ma capaci di comunicare una sensibilità interna.
Sembra tutta superficie la fotografia di Araki, ma così non è. Esplora invece territori nascosti, mettendo sullo stesso piano ironia e analisi del mistero dell'esistenza, desiderio erotico e espressione ludica. Il bianco e nero, quasi mai patinato, si colloca in inquadrature apparentemente sciatte ed estemporanee ma caratterizzate da una composizione che risulta sempre incredibilmente equilibrata.
L'azione creativa di Nobuyoshi Araki è continua, insistente ed energica. La sua bulimia nei confronti dell'immagine è riscontrabile nel pirotecnico metodo di lavoro, assolutamente ritmico e voracissimo.
In tal senso, la serie di Polaroid a colori, mosaico fittissimo di piccole opere autonome, può essere considerata forse la parte più sincera di tutta la sua arte, un multiforme e parossistico universo visionario che riguarda i sentimenti profondi nei riguardi delle donne. Nude, colte durante l'esplosione del piacere sessuale, messe in posa, immortalate per strada, inseguite nel privato, persino raffigurate nella loro bara, le "modelle" di Araki possiedono una forza iconica dirompente che si stempera nella delicatezza delle linee del corpo e nella gentilezza dell'espressione del viso. La sessualità che le vede protagoniste non è mai violenta e prevaricatrice, neanche nelle situazioni di bondage feticistico e sadomasochistico. Anzi. tutto è avvolto in un simbolico velo di altissima poesia visiva.
Anche quando, come nel suo importante lavoro intitolato Tokyo Lucky Hole, si sofferma sulla rappresentazione del sottobosco dei locali hard di Tokyo nulla viene proposto con morbosità e senso di degrado. Così come quando inquadra con il proprio obiettivo fiori carnosi e coloratissimi la possibile deriva estetizzante delle immagini viene bloccata dal chiaro intento dell'artista di esaltare la pura naturale fisicità di ciò che viene mostrato.
Ma l'elemento che forse più di ogni altro può far comprendere l'intensità dell'opera di questo fotografo è il lavoro che ha riguardato il rapporto con la sua adorata moglie, rapporto narrato prima in Sentimental Journey e poi nel successivo Winter Journey, nel quale si congeda dalla compagna morente stringendole dolcemente la mano mentre è distesa sul letto della sua agonia.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:08

Assolutamente Fil. Non era una critica bigotta, credimi. Infatti, trovo molto descrittive, ad esempio, quelle simili a quelle della cabina col ragazzo che lecca il vetro! Molto meno quelle posate. Lungi da me, mediocre fotoamatore, dare giudizi sulla sua arte. Tanto più che non lo conosco abbastanza... ciao, Matteo.

user39791
avatar
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:13

Matteo ogni opinione in questi post vorrei che fosse assolutamente legittima e di pari livello rispetto a tutte le altre. Maestri e professori non mi interessano, mi interessa solo fare quattro chiacchierare tra amici - anche se virtuali - sulla fotografia.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:26

Non so se hai capito quello che intendevo. Delle sue foto mi emozionano meno quelle studiate e/o posate. Molto belle quelle "rubate". Nulla a che vedere con il nudo, il porno etc. Tutto qui. Ciao Filiberto! ;-);-)

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:44

@Filiberto
molto bello il video.
Interessante anche la disamina di De Bonis.
Tutto utile a conoscerlo meglio
Grazie

user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 18:19

Alleph01;-)

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 18:22

Grandissimo artista. Quando si ha la capacità di gestire situazioni simili c'è poco da dire. Come giustamente hai già sottolineato merita un posto tra i grandi del 900

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 18:49

ho il libro...fotografico...artista stranoSorry

user39791
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inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:09

Unendo gli ultimi due interventi direi un grande e strano artista!;-)

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