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Mire e Mirini







user46920
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inviato il 03 Novembre 2015 ore 18:03

Questi indispensabili ...

user46920
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inviato il 03 Novembre 2015 ore 18:04

Il MIRINO

Parte indispensabile dell'attrezzatura fotografica, in tutte le sue forme e tipologie, il mirino è il terzo elemento che costituisce una fotocamera (ottica - corpo - mirino).
I numeri essenziali di ogni mirino sono la copertura, l'ingrandimento e la dimensione, la luminosità, la risolvenza, la correzione diottrica e le varie informazioni presentate al fotografo.

- Copertura
la copertura è generalmente descrittiva del rapporto in percentuale (%) tra l'inquadratura e il fotogramma: normalmente si riferisce alla Larghezza del campo ripreso dal mirino o dalle sue cornici, rispetto alla Larghezza del fotogramma registrato (per far apparire il valore di copertura più ampio, qualche produttore potrebbe riferirlo all'intera Area, evitando spesso di dichiararlo chiaramente).
Un valore ad esempio del 90%, significa che il campo inquadrato osservato a mirino è leggermente inferiore a ciò che verrà poi registrato sul fotogramma, ovvero mancano alcune informazioni marginali durante l'inquadratura, mentre un valore del 100% determina l'esatta precisione/correlazione tra inquadrato e registrato.

- Ingrandimento
l'ingrandimento descrive in generale il rapporto tra l'immagine apparente (quella vista nel mirino) e l'immagine reale, quando il riferimento è l'occhio nudo (come nei binocoli). Ovvero, se osservando un oggetto con un occhio libero e l'altro dentro al mirino, le dimensioni appaiono identiche, il mirino in questione avrà un ingrandimento di 1x ... infatti un binocolo 8x ingrandisce di 8 volte la dimensione degli oggetti inquadrati e questo tipo di riferimento viene utilizzato nei mirini fotografici di tipo galileiani (vedi sotto).
Se invece il riferimento è, come nello Standard Reflex , un'ottica con specifica lunghezza focale (nel caso, 50mm = focale standard), l'ingrandimento del mirino NON corrisponde alla visione ad occhio nudo (un obiettivo da 50mm non corrisponde quindi nemmeno alla focale Normale, la quale invece avrà valori simili alla diagonale del formato = 43mm sul 24x36) e per fare i dovuti rapporti/confronti è necessario fare calcoli specifici ed attenersi ai rispettivi riferimenti.
Il valore dell'ingrandimento dei mirini è fondamentale per capire a grandi linee la comodità di visione e la praticità d'utilizzo, nonché la facilità di messa a fuoco dell'obiettivo. Per quest'ultima funzione è spesso usato un metodo alternativo, costituito da una lente d'ingrandimento che aumenta di un fattore specifico (es: 4x, 7x, 10x, ecc...) la visone di una parte dell'inquadratura (in genere quella centrale) e nella quale sarà possibile effettuare una messa a fuoco accurata. Esistono anche lenti oculari o interi mirini oculari con fattori differenti e/o variabili, per seguire la varie necessità fotografiche.
L'ingrandimento determina in un qualche modo anche la "dimensione" dell'oculare, il quale può aiutare la comodità di visione e facilitare tutte le operazioni di preparazione allo scatto (operazioni fondamentali per il buon successo dell'applicazione delle varie tecniche e procedure fotografiche).

- Luminosità
la luminosità del mirino è un valore che purtroppo non viene mai dichiarato, ma che è in stretta relazione con la qualità dei materiali di costituzione (vetro ottico, soluzioni antiriflessi, formologia e struttura, ecc) e alle varie tipologie di mira (un mirino a cornici avrà una luminosità pari alla realtà, in quanto è costituito senza l'uso di lenti e le quali potrebbero abbassare la trasparenza). L'uso di pentaspecchi rispetto ai pentaprismi o comunque l'uso di materiali di scarsa qualità, sicuramente portano alla costruzione di un mirino con bassa luminosità, il quale aumenta notevolmente le difficoltà nelle varie procedure fotografiche.

- Risolvenza
la risolvenza è un altro valore non espresso nei mirini ottici, ma presente nei mirini elettronici sotto forma di superficie in pixel. Questo valore in effetti esprime più che altro una differenza numerica rispetto ad altri mirini elettronici, ma per calcolare la reale risolvenza bisognerebbe conoscere anche la dimensione fisica del pannello e quindi l'ingrandimento dell'oculare rispetto alla sua diagonale, o dedurre questi valori appoggiandosi al valore d'ingrandimento, ecc... (purtroppo non è una cosa alla portata di tutti Triste).
Il valore della superficie in pixel, e quindi il rapporto rispetto ad altri valori, è ingannevole in quanto come i valori dei Mega Pixel nei sensori, non descrive la risolvenza effettiva ma una sua proiezione quadratica, ovvero una potenza al quadrato: per raddoppiare la risolvenza è necessario quadruplicare i Mega Pixel e viceversa ;-)

- Correzione Diottrica
la correzione diottrica è un'espediente fornito per adattare nel modo migliore, l'occhio al mirino.
Questa funzione è essenziale per accurare al meglio la messa a fuoco manuale e per mantenere riposato l'occhio anche dopo lunghe sessioni di lavoro. Ogni mirino dovrebbe esserne provvisto e dovrebbe fornire una qualità di regolazione sufficiente per poter accomodare in modo perfetto il nostro occhio. Normalmente gli oculari fotografici vengono forniti con valori diottrici di -1 diottrie - [non ne conosco i motivi, ma presuppongo perché all'apparenza risulta più nitido e/o perché al mondo è più facile trovare occhi miopi piuttosto che emmetropi o ipermetropi (e sto solo facendo supposizioni più o meno logiche) o forse perché in questo modo ci sembrerà come di leggere un libro da 25cm di distanza] - per cui andranno normalmente corretti o con lenti addizionali o con la correzione in dotazione (personalmente preferisco avere l'occhio in posizione di riposo che focheggia l'infinito, piuttosto che in posizione di focalizzazione continua a 25 cm Cool - però poi ognuno risolverà come vuole ;-)).

- Varie Informazioni
le varie informazioni proposte in un mirino sono o possono essere altrettanto utili come fastidiose.
C'è chi preferisce mirini "puliti" senza tante "distrazioni" e chi invece pretende ogni tipo d'informazione.
C'è anche chi vorrebbe la possibilità di poter scegliere cosa, come e dove mettere le varie informazioni nel mirino, ma sicuramente è un valore aggiunto la buona/ottima disposizione di queste info.

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Brevi descrizioni delle varie tipologie di mira:

- mirino a cornici
è costituito da due cornici distanziate sull'asse ottico, che collimate creano una specifica inquadratura.


La cornice di mira individua così l'area che verrà ripresa sul fotogramma, con alcune approssimazioni, ma con una facilità d'utilizzo estremamente grande, in quanto è essenzialmente privo di lenti ottiche, sfruttando la visione ad occhio nudo e offrendo anche contemporaneamente la visibilità della scena oltre l'inquadratura.
Questa tipologia di mira è stata usata con ottimi risultati all'epoca dei medio-grandi formati portatili, per fotogiornalismo e sport (chiamato anche mirino sportivo), ma purtroppo presenta alcuni limiti per quanto riguarda la precisa copertura del fotogramma e la totale assenza di poter valorizzare la messa a fuoco.

- mirino galileiano
è costituito da alcune lenti ottiche ed è quindi utilizzato per ingrandire l'immagine inquadrata (in positivo o in negativo), rispetto alla visone ad occhio nudo. Come concetto di base viene spesso usato ad ingrandimento fisso, ma esistono anche mirini con escursione zoom, per potersi adattare alle varie ottiche montate. Il tipico mirino galilaiano usa generalmente delle cornici interne per demarcare-individuare il fotogramma e lo troviamo su quasi tutte le compatte a pellicola (es: le Polaroid) o modulari tipo Leica-M ed altre (con l'aggiunta del Telemetro per la messa a fuoco, ma esistono anche vari modelli di fotocamere compatte a telemetro). Queste cornici offrono spesso una copertura imprecisa di quello che sarà effettivamente ripreso, ed in base alla distanza di messa a fuoco e alla correzione della prallasse, i valori potranno oscillare anche tra 110% e 90% (ad esempio); in questi casi viene dichiarato un valore medio, oppure uno o più valori che fanno riferimento ad una specificata distanza di maf.
Generalmente l'ingrandimento dei mirini galileiani viene riferito alla visone ad occhio nudo, come l'ingrandimento dei binocoli. Spesso lo si trova con valori negativi (es: 0.30x, 0.58x, 0.72x, 0.85x ...) in quanto tipicamente tendono ad offrire una visione più ampia del fotogramma inquadrato e presentano quindi una copertura totale (o visibile) maggiore del 100% della cornice. Questa caratteristica di "copertura totale maggiore" offerta dal mirino (che appunto non corrisponde alla copertura dichiarata della cornice), viene sfruttata per poter osservare comodamente tutta la scena intorno l'inquadratura e poter scattare al momento e nel modo più "giusto" in base alla situazione: questo è noto come lo stile Leica M, con il mirino laterale che aggiunge anche la possibilità di osservare la scena con l'occhio libero - il sinistro - per aumentare la facilità di osservazione del fotografo, rispetto gli eventi che gli succedono intorno


(questa funzionalità si può sfruttare anche con la reflex a pentaprisma, quando inquadriamo col taglio veritcale).


- mirino a schermo
lo schermo smerigliato è un vetro leggermente opacizzato con un grana più o meno fine, sul quale viene proiettata l'immagine dell'obiettivo: è utilizzato per regolare l'inquadratura e la messa a fuoco, per poi essere sostituito dalla lastra fotografica da impressionare.
Lo schema di principio del funzionamento lo si ritrova in tutti i mirini a schermo, dai banchi ottici, alle reflex, fino ai display e ai mirini elettronici (EVF) ed è utilizzato per le varie procedure di settaggio pre-scatto (inquadratura, messa a fuoco, controllo pdc, ecc).
I più semplici sono quelli delle fotocamere di grande formato o anche dei banchi ottici, nei quali però l'immagine apparirà proiettata normalmente invertita sotto-sopra e destra-sinistra.
Nei corpi reflex l'immagine viene raddrizzata per ciò che riguarda il sotto-sopra e presentata in modalità cosiddetta "a pozzetto" (il fotografo tiene il corpo in basso ad altezza pancia mentre osserva l'inquadratura dall'alto con un disassamento di 90° rispetto alla direzione reale del soggetto e con l'inversione di destra-sinistra, che generalmente fa venire il mal di mare ;-)) ed è spesso usata su corpi modulari portatili di medio formato o di tipo compatte a biottica.



I più complessi sono quelli reflex con pentaprisma (o pentaspecchio) nei quali l'immagine ripresa verrà finalmente raddrizzata anche per quel che riguarda il destra-sinistra e come in un cannocchiale, l'immagine apparirà "dritta".


user46920
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inviato il 03 Novembre 2015 ore 18:13

agg

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2015 ore 22:27

Interessante disamina.

user46920
avatar
inviato il 04 Novembre 2015 ore 23:24

Ciao Alvar ... ho buttato giù un po' di info, che spero possano sempre servire per fare chiarezza...

hai degli spunti su qualcosa di poco chiaro .. o altro ??

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 1:40

hai trattano un argomento che spesso è sottovalutato.
in realtà il mirino è fondamentale. Nel mirino vediamo quello che scatteremo (non sempre ormai, ma spesso).
Un mirino piccolo e brutto può essere il responsabile di foto peggiori.
un mirino ampio e ben fatto ci informa su come e quando scattare.
Il mirino è il luogo dove si vede la prima volta la nostra immagine, candidata a diventare fotografia.

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 10:31

Letto con molto interesse, grazie mille per i chiarimenti chiari e concisi.

Bye!

user46920
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inviato il 05 Novembre 2015 ore 15:45

manca qualcosa?

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 16:27

Da parte mia non posso aiutarti ... mi spiace Sorry .... TU hai aggiunto al mio modestissimo sapere cose che non sapevo se non in modo molto superficiale Sorriso

user46920
avatar
inviato il 05 Novembre 2015 ore 17:23

bah, per esempio, se c'è qualche domanda o curiosità sull'argomento ;-)

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 17:55

Complimenti per la disquisizione sui mirini: data la mia età, per me è stato un ripasso.....

Una domanda sui mirini ce l'avrei, ma non so se è in tema.
Vorrei sapere se conosci e che cosa ne pensi del mirino Olympus Dot Sight ee-1. Si tratta di un aggiuntivo da applicare sulla slitta del flash, che dovrebbe facilitare l'individuazione del soggetto con i lunghi teleobiettivi.
Io l'ho provato e mi sembra interessante, ma nessuno è riuscito a dirmi, neppure l'importatore, oltre a quale lunghezza focale e oltre a quale distanza del soggetto non serva più tararlo. Si tratta di parallasse: visto che il mirino è sulla slitta del flash, quando il soggetto è vicino, cambiando la focale va tarato, ma quando il soggetto è lontano la taratura dovrebbe restare costante.
Non so se mi sono spiegato.
Io lo userei con focali dal 400 mm in su e con soggetti posti a distanze che superano i 10 metri.

Grazie

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 18:56

L'occhiodelcigno, io invece ti giro questa domanda.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=1561582#7173726

user46920
avatar
inviato il 05 Novembre 2015 ore 18:57

Il mirino è questo e penso faccia parte dei mirini a cornici con una lente o un vetrino su cui si illuminano le tacche e i reticoli ... mi sembra tipo le mire delle pistole per bersagli tra 10 e 25m







Io l'ho provato e mi sembra interessante, ma nessuno è riuscito a dirmi, neppure l'importatore, oltre a quale lunghezza focale e oltre a quale distanza del soggetto non serva più tararlo.

secondo me perché ci sono poche info a disposizione ...

Si tratta di parallasse: visto che il mirino è sulla slitta del flash, quando il soggetto è vicino, cambiando la focale va tarato, ma quando il soggetto è lontano la taratura dovrebbe restare costante.
Non so se mi sono spiegato.

ti sei spiegato benissimo ... è Olympus che è un poco stitica con le info MrGreen

In pratica c'è solo un trafiletto nel manuale di istruzioni:

[...] Vi ringraziamo per aver acquistato un prodotto Olympus.
Per la vostra sicurezza, leggete attentamente questo
manuale di istruzioni prima dell'uso e conservatelo a
portata di mano per qualsiasi riferimento futuro.




Denominazione delle parti (Figura 1)
1 Manopola di regolazione luminosità target
2 Manopola di posizionamento orizzontale mirino
3 Interruttore sollevamento
4 Manopola di posizionamento verticale mirino
5 Indicatore target

Inserimento della batteria
Inserire una penna o un altro oggetto all'interno della
parte ( ) e aprire lo sportello vano batteria (Figura 2).
Inserire la batteria nella direzione illustrata e chiudere lo
sportello (Figura 3). La batteria in dotazione serve al
solo scopo di prova.

Utilizzo
Montare il prodotto sulla slitta della fotocamera
(Figura 4). Premere l'interruttore di sollevamento per
predisporre il mirino e ruotare la manopola di regolazione
luminosità target per regolare la luminosità. La rotazione
su OFF della manopola spegne il prodotto e allo stesso
modo fa tornare il mirino alla posizione di chiusura.
Utilizzare le manopole di posizionamento del mirino per
orientare il target mentre si visualizza il soggetto nel
monitor della fotocamera.

Precauzioni per l'uso
? Non usare forza eccessiva.
? Quando si sostituisce la batteria, fare attenzione a non
far entrare acqua nel vano batteria.
? Alcuni obiettivi e fotocamere potrebbero interferire
con il funzionamento quando il dispositivo è collegato.
Inoltre, alcuni obiettivi e paraluce potrebbero ostacolare
il target.
Specifiche principali
Indicatore target: rosso
Fonte di alimentazione: una (1) batteria al litio CR2032
Peso: 72,2 g (batteria inclusa)
Dimensioni: Circa 46,2 (L) × 39,3 (A) × 77,1 (P) mm
* Le specifiche sono soggette a modifica senza
preavviso o obbligo alcuno da parte del produttore.
Precauzioni: Da leggere con attenzione
Avvertenze: Misure di sicurezza
? Non utilizzare il prodotto se lo sportello vano batteria
non può essere chiuso completamente.
? Tenere il prodotto e la batteria fuori dalla portata dei
bambini.
? Osservare tutte le necessarie precauzioni quando si
maneggiano le batterie. Le batterie potrebbero perdere
liquidi, surriscaldarsi o rompersi se inopportunamente
maneggiate. Quando si inseriscono le batterie,
assicurarsi che siano collocate secondo l'orientamento
corretto.[...]


Io lo userei con focali dal 400 mm in su e con soggetti posti a distanze che superano i 10 metri.


allora, secondo me più il soggetto è lontano e meno occorre la regolazione parassiale, che comunque andrebbe fatta anche se non è specificato, più per una distanza prossima alla distanza inferiore con non per la distanza media o maggiore.
Ad esempio, se il range fosse da 10 a 150m, farei la taratura per un soggetto a 30-40m e forse anche meno, ma bisognerebbe fare delle prove e cercare di capire quale potrebbe essere la distanza migliore.

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2015 ore 19:55

Grazie mille.
Sono indeciso se acquistarlo, ma mi solletica: più di una volta ho mancato fotografie di uccelli in volo o anche fermi in mezzo alla vegetazione perché, una volta avvistati a occhio nudo, poi la focale troppo lunga e la relativa inquadratura troppo stretta mi impedivano di "trovare " velocemente il soggetto.

user46920
avatar
inviato il 05 Novembre 2015 ore 20:17

Esatto, questo mirino dovrebbe essere molto più adatto a sparare velocemente nella direzione giusta e anche a colpire più o meno esattamente.
Se non costa un salvadanaio intero, si può prendere e con un po' di pratica arrivare a risultati incredibili: è poi un mirino sportivo ed intuitivo, pratico e voloce.

... ogni tanto ho provato ad andare ad occhio ... ma non sono Tex Willer ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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