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Foto e foto...







user62173
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 13:44

DOMANDA
Perché una foto a persone intente a fare qualcosa è tendenzialmente considerata una foto che contiene un messaggio...ed invece una foto ad uno scorcio o un luogo è soltanto una " cartolina " ?

avatarjunior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 14:39

Sinceramente non credo si debba generalizzare, una foto a una persona che fa qualcosa può (molte volte) non significare nulla, mentre ho visto foto 'cartolina' che erano molto di più che foto ricordo. Li considero molto come pregiudizi. In generale, penso che l'assuefazione allo studio, il fissarsi troppo su determinate tecniche non faccia altro che rovinare la fotografia, e anche se in questo caso la tecnica c'entra poco o niente penso che il messaggio sia più o meno lo stesso, ovvero preferisco evitare di fissarmi su degli standard :)

user62173
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 18:10

Come pensavo..
per troppi una cartolina è solo una cartolina.

avatarjunior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 18:31

Io credo che la fotografia di paesaggio e architettura abbia anche l'importante compito di ritrarre il nostro pianeta come è ora, in modo da creare una testimonianza dei cambiamenti e dei degradi che la Terra sta subendo e che subirà. Quindi non sono solo cartoline!

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 21:06

Io sono già MOLTO soddisfatto quando realizzo una "cartolina" ben fatta, e dei messaggi ... me ne frego altamente!

user62173
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 21:09

Quello che intendo è che il messaggio è presente anche in una cartolina....e non solo in tutto il resto.

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2015 ore 21:14

Il presupposto della tua domanda non è più valido da circa un secolo.;-)

" Stieglitz sceglie soggetti sui quali non poteva esercitare alcuna influenza: il cielo e le nuvole. «Se la mia serie di nubi dipende dalle mie facoltà ipnotiche, mi dichiaro colpevole. Solo alcuni "fotografi pittorialisti", quando visitano la mostra, sembrano del tutto ciechi a queste opere. Le mie fotografie sembrano fotografie, e pertanto ai loro occhi non possono essere arte. Come se non avessero la più pallida idea di arte o di fotografia, o una qualsiasi idea sulla vita. Il mio intento è di realizzare fotografie che sembrino sempre più fotografie e che non saranno viste a meno che non si abbiano occhi e si guardi, e che chi le ha viste una volta non le dimentichi mai più». Dal 1922, per descrivere queste immagini, comincia a usare la parola equivalents. Erano gli equivalenti delle sue «più profonde esperienze di vita». Col tempo iniziò a concepire tutte le proprie immagini come equivalenti. L'arte era questo: l'equivalente di ciò che c'è di più profondo dentro l'animo dell'uomo. Qualcosa di simile aveva pensato T.S. Eliot quando parlava di "correlativo oggettivo". Un'immagine che esprime uno stato d'animo in modo molto più efficace e profondo che le parole che di solito si usano per definirlo. «Voglio solamente fare un'immagine di quello che ho visto, non di ciò che significa per me», spiega Stieglitz: «È solo dopo che ho creato l'equivalente di ciò che si muoveva in me che possono iniziare a pensare al suo significato». Di queste immagini la fotografa e critica Doroty Norman dirà: «Ha visto, e sentito, i momenti più fugaci della più fragile e angelica delicatezza, fusi perfettamente con i vertici più profondi, eterni e senza tempo del rapporto che l'uomo ha con tutte le cose dell'universo».
La rottura con il pittorialismo è completa. Si aprono le porte a un nuovo modo di concepire la fotografia d'arte. L'inquadratura, la composizione, l'esposizione, il gioco di luci e di toni di nero. La qualità materiale della stampa, poi, è fondamentale, tanto che Stieglitz non concepisce che le proprie immagini possano essere riprodotte. Tutti questi elementi, che appartengono esclusivamente alla fotografia, diventano l'ambito della ricerca artistica. Lo scopo, poi, è la comunicazione di ciò che le cose suscitano nel profondo dell'animo degli uomini. Come quella solitudine. Davanti al fumo che saliva dai corpi dei cavalli stremati nella notte di New York."

Per correttezza la fonte da cui ho estrapolato lo stralcio è questa
www.tracce.it/?id=480&id_n=38346

Dunque il paesaggio può non essere solo cartolina o documento, ma deve andare oltre ad una semplice riproposizione della realtà, non deve rivelare tutto ad una prima occhiata ma contenere un messaggio di lettura non immediata, qui le immagini di paesaggi vengono definite cartoline perchè quasi sempre lo sono e non c'è niente di male, anzi a livello popolare sono uno dei generi più apprezzati, sono molto divertenti da realizzare e per avere risultati che si distinguano richiedono parecchia competenza tecnica.

user62173
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 21:55

Non sarà più valido da un secolo...
ma in tanti, troppi, sembrano non saperlo.

Non so nulla di chi hai citato...
ma ritengo condivisibile quanto ho letto.

Mi sembra quantomeno riduttivo cercare di sminuire una foto appellandola a cartolina...
senza nemmeno chiedersi cosa chi ha scattato intendeva comunicare agli altri.

C'è più messaggio in certe cartoline
che in tantissime inutilissime foto ritrattistiche
del genere " bella figliola in mostra da fotografare"......

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:08

Per me non è comunque sminuire, come ho scritto prima è un genere dai molti meriti, anche se siamo nella fotografia bella e non buona;-)
Nel ritratto la questione è equivalente, al di la dello stile da still life umano cui purtroppo si è giunti ultimamente in tanti casi, ci sono ritratti che documentano un aspetto esteriore e ritratti che cercano di raccontarci qualcosa di come quella persona è realmente, della sua vita, la differenza anche qui è sostanziale.
Ps. Stieglitz , Fotografo, gallerista ed editore è stato una figura parecchio importante nella storia della fotografia, ha avuto un ruolo fondamentale nella svolta verso l'arte, pesante anche il ruolo nella fotografia di nudo, dove la seconda moglie pittrice e sua modella lo ha guidato veso immagini in cui la donna si spoglia ma non si svela mantenendo il ruolo di persona senza diventare oggetto, leggi l'articolo completo.

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:23

Grazie Caterina !! :-)

Segnalibro.

avatarjunior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:32

Bello l'intervento di Caterina.

Quando qualcuno dice che la nostra foto è una cartolina...prendiamolo come un complimento...con la differenza che le cartoline che vendono sono per tutti...quella foto scattata da noi invece è una cartolina per noi e i nostri cari....non deve mandare nessun messaggio....deve solo richiamare ricordi..odori.. sapori di quei posti che ci hanno ospitato, siano essi urbani o naturali....sono un segnalibro di momenti che a volte dimentichiamo e quelle foto ci aiutano a rievocare...

i paesaggi urbani o naturali scattati per gli altri....sono ben altra cosa....ma di questo so ben poco...sono un emerito egoista..scatto sempre per me......:-)

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:46

Ragazzi, non prendetela come un'offesa, ma io vedo che in questo forum tutti dicono che vogliono studiare la fotografia, che devono farsi una cultira e poi salta fuori chi non conosce Stieglitz.

Ricordo che lo Juza forum è stato oggetto di un interessante articolo di Benedusi sul suo Blog intitolato "Avedon chi?", era un utente di Juza che aveva fatto quella domanda, molto attivo sul forum con sicurezze da maestro della fotografia ma non sapeva chi fosse Avedon.

Per carità, nessuno nasce "imparato", ma almeno conoscere i grandi esponenti della storia della fotografia.... giusto per capire da dove trae le origini e le influenze quest'arte.

Sarebbe bello se alcune cose si conoscessero ancor prima di fare click per acquistare una fotocamera.

Se ho urtato la sensibilità di qualcuno mi spiace ma certe volte un po' mi cadono le braccia.....

Confuso


user20639
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:48

Felix,
la tua domanda è molto bella, buona e semplice. Sono proprio queste domande chiare e semplici che non è per niente facile formulare, dentro alla nostra sfera cognitiva.
La risposta si trova, spesso lavorando tutta la vita e facendo delle scelte di percorsi diversi, l'artista non va in pensione.
La pittura, avendo avuto esperienza dell'immagine prima della fotografia, con l'espressionismo, vanta il diritto di non rappresentare l'esterno, l'ambiente circostante, con occhio oggettivo, ma di rappresentare quello che vede il nostro cervello, il nostro intimo, la soggettività libera, l'impressione.
Naturalmente questo ha scatenato il disprezzo dei paesaggisti classici e i veristi più radicali, ma successivamente la storia ha decretato grande interesse e successo, più per i concetti visionari, che per quelli dei veristi, per il fatto che quelle intuizioni hanno rivoluzionato le storie culturali dei popoli successivi.
Anche in altre arti e settori dell'immagine, è la stessa cosa, un volto umano che si può definire arte, non rappresenta l'immagine speculare del soggetto, ma tenta di ritrarre l'anima del momento, o di chi guarda o di chi è soggetto.
Praticamente, l'interprete emana una sua impressione, che se riesce a essere profonda fino a penetrarne l'anima o il cuore, riuscendo ad esteriorizzare una microstoria di intima umanità, ne diventa arte.

Anche in Lorenzo e Clphotos, vedo delle buone intuizioni di pensiero libero, posso dirvi, non fatevi contaminare, mantenete le vostre aspirazioni, lottate per portarle avanti. La ricerca è sempre studio, ma spesso non è bene sprecare le vite per studi di alcune sezioni, con banali risultati e che nella maggior parte dei casi fanno perdere la passione. Alcune teorie, che andrebbero approfondite, parlano appunto di descolarizzazione, per ripartire con pedagogie diverse. La scuola deve insegnare a inventare e a ricercare, al contrario cerca di omologare per il mercato.
Un saluto


user62173
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:52

Paco...cadono le braccia anche a me
a leggere quello che hai scritto.
Io per scelta non conosco nessuno...
le mie foto, belle o brutte,
non hanno subito condizionamenti.

Mai una volta che non si scada nella polemica
inutile e fine a se stessa...

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 22:58

Io per scelta non conosco nessuno...


Che scelta è? Quella di rimanere ignorante?

Se non conosci l'alfabeto come fai a scrivere?

Quelli che si tappano gli occhi per non subire i condizionamenti, secondo me lo fanno semplicemente perchè non hanno voglia di studiare.

Però è una mia personalissima opinione, non ho nulla contro di te, ci mancherebbe.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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