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Come fotoamatori credo che ognuno di noi guardi fotografie di fotografi del passato, cerchi di imparare e di trarne insegnamento e che questo influenzi il nostro modo di fotografare. Non tutti i fotografi che ci hanno colpito saranno super famosi e forse siamo rimasti attratti da un singolo scatto, mi piacerebbe condividere e approfondire questo aspetto della crescita fotografica. Ammetto che personalmente guardo molte foto, cerco di capirle e magari di rielaborare i concetti a mio modo, ma do il buon esempio scrivendo alcuni influenze che mi hanno ispirato:
elisa lazo de valdez visioluxus.com/ è una fotografa particolare ultimamente mi piace meno, ma vecchi scatti come questo mi hanno colpito molto:
Quello che mi piace è capacità di inserire un senso di inquietudine nella foto senza inserire violenza o comunque un accento negativo, solo malinconico e a volte un po' cupo. Mi ha colpito molto francesca woodman per il suo modo estremamente personale di concepire la fotografia, nelle sue foto c'è molto di se stessa e più o meno la stessa motiviazione mi ha portato a seguire Eva Rubistein dopo aver per caso letto la sua frase: L'impatto emotivo di una foto dipende dal "prezzo emotivo" che si paga
Mi affascina il poter mettere una parte delle emozioni che provo in una foto e magari riuscire a trasmetterla. Altra componente che mi piace è creare qualcosa, un mondo che è legato solo alla fotografia, mi piacciono certe foto di Miss Aniela o di Shaden Brooke
Credo che quello che vorrei creare è un misto di tutto ciò. Voi invece a chi vi ispirate cosa seguite? Non vorrei che scriveste solo il nome, ma come vi ha influenzato e perchè
Fontana, Meyerowitz, Klein, i primi che mi vengono in mente.
Il primo perchè fa delle cose assurde con la composizione e i colori, il secondo perchè vi è una commistione meravigliosa tra semplicità, cromatismi e fascino, e il terzo perchè fa delle istantanee di strada (e altro) da mangiarsi le palle. Ma ce ne sarebbero altri.... limitarsi è un casino...
hai ragione limitarsi è difficile io ho messo solo alcuni esempi cercando di descrivere genericamente cosa mi ha colpito e quale è mio pensiero, poi è ovvio che non è solo li e che limitarsi a qualche fotografo risulta riduttivo però credo che possa essere una discussione costruttiva e di condivisione che può farci conoscere altri modi di vedere la fotografia
Tanti, ma uno in particolare. So che sarò banale, ma è quello che mi fatto venire la voglia di comperare la mia prima reflex e di tentare quel genere che poi ha sempre accompagnato la mia avventura nel mondo della fotografia: la street. Henri Cartier Bresson. Questa credo che sia la foto che ha fatto scattare la scintilla. www.laurencemillergallery.com/Images/hcb_sbs2.jpg
Secondo me non esistono risposte banali, a parte che Bresson ha fatto foto che ho avuto la fortuna di vedere in mostra a Torino che sono attualissime e ancora estremamente belle al contrario di altri fotografi che risentono del peso degli anni, ognuno ha un suo percorso, un genere e uno stile e quello che ci ha colpito è sempre differente e secondo me la tua risposta si riflette nelle tue gallerie
Per me sono stati Paul Nicklen, Nic Nicols e Juza quelli che mi hanno influenzato di più. In particolare Paul Niklen mi ha sopraffatto con questa foto dell'orso spirito (la prima, nonostante tutta la galleria sia spettacolare) della Columbia Britannica: www.paulnicklen.com/spirit-bear/eo1tpa3sotmvx0ke0l4619u70j9aps E Nic Nicols con questa: Grande tecnica e moltissima post hanno reso possibile lo scatto (si possono persino vedere i gechi sulla corteccia ).
Il primo fu Berengo Gardin, complice una stampa ricevuta in regalo. poi Andreas Feininger, Ferdinando Scianna, ovviamente HCB, Capa, W.Eugene Smith, Erwitt, e poi Weston, Koudelka, Davidson, Basilico, Natchwey, McCullin, Evans, ma anche Brassai, Atget, Doisneau...
A latere di tutto poi McCurry. Forse l'unico "a colori"....
Chiedo a tutti di non liitarsi al nome del fotografo ma una minima spiegazione sia per chi magari non lo conosce, sia per non rendere la discussione esclusivamente su : i fotografi che mi piacciono sono.... So che come ho scritto l'elenco sarebbe lungo e se siete curiosi come me in evoluzione perenne, ma è un po' un esercizio anche per vedere se nelle nostre gallerie ricerchiamo uno stile che ci ha influenzato
@Labirint Capisco il punto di vista. Ahimè è difficile che per quelli che mi piacciono (e quindi mi hanno influenzato più o meno consciamente) possa produrre "la foto" che mi ha fatto scattare la scintilla. E' più probabile che sia un libro intero, o una carriera nel caso di Scianna.
Lo so per certo di Bruce Davidson, con questa foto, vista ad una mostra. O con GBG con questa perchè mi è stata regalata, anche se con un crop mostruoso, ma degli altri direi una bugia.
Quello che so è che sono tutti fotografi di B/N, nessuno (a meno di un fotomontaggio clamoroso di W. Eugene Smith) ha mai fotoritoccato nell'accezione "creativa", cioè alterando la realtà, e che il genere è sempre lo stesso: tra il reportage e il cosiddetto street.
Diciamo che è più Magnum che National Geographic ecco....
Giuseppe (Bepi) Bruno, anche perché è l'unico che ho conosciuto personalmente, oltre tutto proprio negli anni in cui mi avvicinavo alla fotografia, ma anche Berengo Gardin, Fulvio Roiter... Poi ci sono i non italiani: Ansel Adams, Edward Weston... Poi ho smesso con la camera oscura, mi sono buttato sul colore, alla fine sono passato al digitale e mi sono perso ... ... nel senso che avevo iniziato avvicinandomi al BN perché evidentemente mi diceva qualcosa di più; oltre tutto, gli autori che ho citato sono paesaggisti o comunque trattavano il BN con una tecnica molto simile a quella dei paesaggisti e in genere con una grande attenzione ai particolari. Ad esempio, come ho già scritto altrove, Bepi Bruno vedeva con occhi da paesaggista anche il ritratto, inserendolo nel "suo mondo", inteso sia nel senso di ciò che quelle persone si erano costruite intorno (l'ambiente di vita, gli oggetti della quotidianità), sia, talora, con qualche elemento di facile inquadramento geografico, ma mai sfacciato, tenuto in un angolo, magari fuori da una finestra, ma presente. Alcune sue immagini sono un racconto completo.
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