| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 0:25
Mi piacerebbe leggere interventi dei forumisti su questo argomento, di recente attualità nella mia città: www.estense.com/?p=425359 Da parte mia (fotoamatore senza pretese con un paio di collaborazioni occasionali ogni tanto) mi sento di dar quasi totalmente ragione ai partitaivati, ho giusto un paio di dubbi sul "libero arbitrio" impedito agli sposi, più una questione di principio che altro. |
user16612 | inviato il 03 Dicembre 2014 ore 8:39
Ho l'impressione che l'articolo linkato non sia completo. Ad ogni modo mi sento di fare una premessa e due considerazioni. Premesso che il servizio fotografico matrimoniale è un prodotto che si acquista sul mercato come qualsiasi altro prodotto: 1 se una coppia di ferraresi vuole ingaggiare Giorgio Milone (giusto per dirne uno ) non lo può fare perché lui non ha (suppongo) il tesserino della curia ferrarese? 2 una coppia può anche decidere di NON acquistare il prodotto per motivi suoi (per esempio perché non vuole o non può spendere). Un parroco può obbligarla a fare l'acquisto? Mi pare un'assurdità, per restare su espressioni civili. I professionisti e il decoro delle liturgie andrebbero tutelati più seriamente e su altri livelli. (e la curia forse dovrebbe occuparsi di qualche altra robina) |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 8:57
Quindi all'entrata in chiesa ci sarà un chierichetto che sequestra tutte le macchine fotografiche e gli smartphone a chi sprovvisto di regolamentare tesserino, prima dell'inizio della funzione? |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:09
D'accordo,la concorrenza sleale c'è,ma questa mi sembra una iniziativa molto Corporativistica a favore di pochi,i quali,a loro volta potrebbero creare l'ennesima Lobby,visto il loro vantaggio.Oltretutto,ma non sono un esperto di diritto,potrebbe essere facilmente impugnabile da altre parti terze interessate presso il Tar o chi di competenza.Non mi sembra una grande iniziativa,parere piu che personale,ovvio. |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:12
Non c'è limite al peggio. L'unica cosa che mi conforta è che molta gente spero aprirà un poco gli occhi su certe oranizzazzioni che dovrebbero curarsi di altre cose ( esempio condanne varie per reati nei confronti di minori ). |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:16
in linea teorica non è sbagliata, serve per arginare i fotografi "nè arte nè parte" che senza P.IVA e senza nessuna consapevolezza liturgica si improvvisano fotografi, creando disastri notevoli (una volta ad un matrimonio lo zio degli sposi per fare fotografie ha fatto cadere l'acqua ed il vino), per arginare tutti quei "fotografi" che si spacciano per reportagisti facendo fotografie di dubbio gusto solo facendole in bianco e nero e facendosi grandi del fatto che non usano flash perchè non ne sono capaci. C'è un fotografo ufficiale, l'unico che ha l'autorizzazione e muoversi liberamente in chiesa nei pressi dell'altare e comunque con dscrezione e capacità, gli altri si interessino della liturgia e basta, o facciano foto dal posto. Per vedere quanto si è impoverita ed inaridita questa categoria basta vedere sia qui che farsi un giro per i siti di fotografia "wedding", il tutto poi ha favore di chi investe in tempo e denaro per professione. Sul discorso che i parrocci potranno indirizzare gli sposi sui fotografi che hanno questo tesserino la vedo una normale conseguenza di tutto sopra...i fotografi di matrimonio di Ferrara avrano seguito (o seguiranno) il corso, percui nessuna concorrenza sleale, solo unacertificazione richiesta in più. “ Premesso che il servizio fotografico matrimoniale è un prodotto che si acquista sul mercato come qualsiasi altro prodotto: 1 se una coppia di ferraresi vuole ingaggiare Giorgio Milone (giusto per dirne uno) non lo può fare perché lui non ha (suppongo) il tesserino della curia ferrarese? „ Se vuoi vendere qualcosa di specifico in ambito gastronomico devi avere una autorizzazione dall'ASL se non ce l'hai non vendi, perchè nn hai i requisiti per poterlo fare. Una cosa che s potrebbe fare è un tesserino a livello internazionale, ciè ne ho uno che mi da l'autorizzazione a esercitare su tutto il territorio nazionale. Non mi sembra una tragedia. Ciao LC |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:37
Il tesserino mi pare che esista già. In alcune chiese di Firenze (quelle più blasonate) devi anche mostrarlo al parroco. |
user16612 | inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:51
“ Se vuoi vendere qualcosa di specifico in ambito gastronomico devi avere una autorizzazione dall'ASL se non ce l'hai non vendi, perchè nn hai i requisiti per poterlo fare. „ Io parlavo del punto di vista contrario: non di vendere ma di comprare. Se io mi sposo e non voglio (per motivi miei) comprare un servizio imposto, non lo compro. Per restare nel tuo gastro-esempio: se non voglio comprare una pizza non mi interessa che chi la vende abbia i requisiti per farlo, semplicemente non la voglio . Invece della pizza, voglio un panino e me lo faccio fare dalla mammina. Insomma, se una coppia non vuole il prof, avrà anche diritto di chiedere al cuggino o allo zzio di fargli qualche foto dal posto (senza andare su abusivi e fotografi della domenica)? O no? |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 9:57
Ragazzi NIENTE di NUOVO ! Ho già fatto un corso alla curia a Roma nel 1995 (circa, boh.. ero all'inizio della mia attività e andavo ancora a scuola..) preso regolare tesserino pagando lauta iscrizione, dopo anni e anni di lavoro da Aosta a Marsala mai nessuno mi ha mai chiesto nulla entrando in chiesa per un servizio. Se fosse per me pagherei un tesserino anche 10mila euro se le regole fossero veramente applicate, ma di iniziative terroristiche del genere ne ho viste una ogni 5 anni circa da quando ero uno sbarbatello, servono per raccimolare un po di soldi e di questi tempi va bene tutto, basta far leva sul terrore. |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:02
“ O no? „ No. Se io faccio una festicciola a scuola per mio figlio non posso portare le cose preparate da casa, diverso è a casa mia faccio come voglio. Se io faccio un matrimonio durante la liturgia non posso, o meglio ancora si, avere lo zzio il cuggino che fanno le foto, almeno non sull'altare, perchè non sanno muoversi e questo E' un dato di fatto. Ora io personalemente limiterei questo aspetto all'altare, cioè lo zio ed il cugino posso fare tutte le foto che voglio, ma magari non salendo sul presbiterio, andando a 20 cm dal sacerdote, mentre sta benedicando la coppia, cosa che puntualmente fanno. Prima e dopo la liturgia facciano come vogliono. Ripeto non mi sembra un grande divieto, ma una giusta regolamenteazione, almeno in linea teorica, su un certo tipo di mestiere. Certo se poi il tutto come haimè potrebbe accadere che il sacerdote fà il corso a 2000 euro solo a chi vuole lui, è un altro discorso, ma se lo facesse ad una cifra minima, e SOLO a chi ha partita IVA, non sarebbe per niente uno svantaggio. Ciao LC |
user16612 | inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:06
“ fargli qualche foto dal posto „ L'ho scritto io... |
user16612 | inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:10
Ai matrimoni cui sono invitato io porto sempre la reflex. E dal mio posto (non senza aver chiesto prima il permesso) per mio diletto faccio un po' di foto. Senza flash e senza muovermi. Voglio vedere in base a che tipo di diritto potrebbe essermi vietato. |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:11
mi sembra una cosa talmente assurda che uno non si possa farsi fare le fotografie al matrimonio da un amico, perché non può permettersi di spendere tanti soldi. Giusto invece che la chiesa fornisca il fotografo quando fanno le cresime e le comunioni, in quel caso se tutti potessero fare foto sarebbe una vera baraonda e un caos terribile. |
| inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:11
ah già... è che purtroppo leggo sempre di fretta. Ciao LC |
user16612 | inviato il 03 Dicembre 2014 ore 10:14
Poi, permettetemi un fuori pista (OT). Partita iva e corso+tesserino fanno di un fotografo uno che sa muoversi in chiesa? Ah se quei banchi potessero parlare! |
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