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Differenza tra fotografia bella e fotografia buona!


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avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 11:52

Buongiorno a tutti.
Settimana scorsa ho trascorso un'intera giornata con Mosè Franchi, giornalista e fotografo.
Abbiamo parlato e spaziato sul tema fotografia, si è parlato di tecnica e si è parlato di emozioni.
Abbiamo discusso di celebri fotografi e delle loro fotografie.
Ho constatato che la differenza tra le loro fotografie e le fotografie di amatori/professionisti sta proprio nell'emozione che riescono a trasmettere.
Mi sono sembrate buone fotografie anche se non belle o perfette.
Non riesco però a distinguere come sia possibile riuscire a trasmettere queste emozioni.
Sto leggendo libri e guardando moltissime foto, sto analizzando le biografie di innumerevoli fotografi e andando a molte mostre.
Quello che vorrei capire da voi, è come scattare una buona foto!!!
Ringrazio per l'attenzione e per chi vorrà aiutarmi a crescere nel mio piccolo sogno.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 13:37

Ciao Falena, innanzitutto grazie per l'attenzione.
L'opera di Robert Doisneau "il bacio davanti all'Hotel De Ville" presenta molti "errori" tecnici e di composizione,figure di persone tagliate, gomito in primo piano che può disturbare la visione del lettore ed altre cose, però queste "imperfezioni" hanno rappresentato un momento della storia. Insomma pur nn essendo una "bella" foto è sicuramente una "buona" foto perché ha suscitato scalpore. È questo che la rende "particolare" a mio modo di vedere.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 13:40

Guarda, studia e capisci il soggetto.
Poi scatta ;)

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 13:47

Hai ragione Luca, grazie per le dritte, ma non è facile. Però ho una vita davanti e sono fiducioso. :-)

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 13:54

Anche io sto affrontando questo viaggio. Credo non ci sia un arrivo ma che il punto sia il viaggio stesso.
Prendi le opere di Salgado. Anni di lavoro e di studio e documentazione. Solo allora puo capire il perché degli sguardi ed il perché delle cose che immortala. Quando le capisci le vedi con occhi diversi e profondamente. Allora puoi veicolare le emozioni. Poi ovvio un po di base tecnica ti ci vuole per portare il tutto su immagine. Questo è quello che penso ti segnalo un mio post ignorato da tutti che trattava il concetto da te esposto.
non riesco a inserire il link comunque si chiama la storia che c è dietro a una fotografia lo trovi a pagina due sulla mia pagina se ti interessa

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 14:07

Vero Luca, ho visto la mostra di Salgado a Milano, e mi ha impressionato proprio per il motivo da te citato. Mi è sembrato che abbia scattato una vita seguendo un filo logico.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 14:16

Ritengo anche più interessante una serie rispetto alla singola immagine. Una serie permette meglio all osservatore di capire rispetto alla singola immagine.
Comunque io credo che la fotografia sia anche un viaggio mentale e che i tecnicismi vengono in secondo piano.

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 15:51

Ciao, provo a dire la mia sul tema iniziale. Quasi tutti, se vogliamo, possiamo realizzare una fotografia, che sia bella/brutta ha poca importanza, oserei dire che non interessa o non dovrebbe interessare a nessuno. La tecnica usata, le regole applicate, le sensazioni di piacevolezza o sgradevolezza che una fotografia suscita hanno una scarsa importanza e, soggettivamente, chi osserva una fotografia può giudicarla bella (con ovvia soddisfazione del fotografo) o brutta (con opposta reazione del fotografo). Una fotografia é invece una buona fotografia quando ha un contenuto importante, notevole, descrittivo e comunicativo di qualcosa di oggettivo o introspettivo. In genere una fotografia é una buona fotografia quando la "fotografia" stessa é utilizzata come linguaggio e quindi la sua tecnica, se sia bella o brutta, il suo come non hanno grande importanza quanto, invece, il suo perché. Credo sia cosí anche per altri linguaggi e strumenti di comunicazione. La letteratura, per esempio. Tutti possiamo scrivere qualcosa, un libro, ma non per questo abbiamo fatto "letteratura" anche se, magari, abbiamo rispettato delle regole condivise. Dice bene Falena (del resto lo dice anche Susan Sontag) le fotografie acquistano o perdono importanza e quindi sono piú o meno buone e non più o meno belle fotografie, a seconda del contesto storico in cui vengono proposte. Fanno eccezione fotografie particolari, in genere universalmente drammatiche, tipo le immagini dell'olocausto, che per il loro contenuto restano "buone", direi "buonissime" fotografie e, credo siamo tutti d'accordo, tutt'altro che belle o gradevoli o passibili di discussioni sulla tecnica fotografica. Ecco, secondo me, la differenza tra bella fotografia e buona fotografia. Gianni Berengo Gardin é un noto sostenitore di questa differenza. Ovviamente tutti possiamo fare buone fotografie insieme alle belle fotografie. Dovremmo essere più soddisfatti quando ne facciamo del primo tipo.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 15:59

Quoto dc in toto

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 16:27

... Ciao Luca Boggiani, sul tema posto da Alexdanetti (che saluto) abbiamo ragionato e riflettuto, credo, quasi tutti, almeno tutti quelli che hanno "sospettato" che la "fotografia" sia qualcosa di molto importante, un mezzo di comunicazione notevole e complesso e non soltanto uno strumento estetico (anche se, ovviamente, nella fotografia tutto si mescola e interagisce). Una buona fotografia nasce, prima di tutto, dall'idea, dal progetto, dal tema. Sono d'accordo con te sul fatto che una serie di fotografie si avvicini di più alle "buone fotografie" poiché la serialità è indicativa di sviluppo di un tema, di un racconto e quindi conferma di una comunicazione. La grande maggioranza di noi fotografi amatori fa fotografia estetica, non ricerca un tema o un idea da comunicare ma bensì qualcosa di piacevole, di ben realizzato e soddisfacente. Ecco perché pensiamo e ci occupiamo più di tecnica e tecnologia fotografica che di "fotografia" ed ecco perché, spesso, le poche "buone" fotografie che facciamo non sono proprio "belle" perché abbiamo messo un pò da parte l'attenzione al "come" sbilanciandola verso il "perché". Io avrò poche fotografie "buone" e non a caso le ho realizzate con l'attrezzatura più semplice e senza pensare tanto alla tecnica e spesso senza ricevere alcun commento degno di nota. Credo che tutti siamo consapevoli delle nostre "buone" e "belle" fotografie.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 16:31

Più studio fotografia più me ne innamoro. Quando iniziai non sospettavo nemmeno la potenza comunicativa che può avere. Ora sto spostando la mia attenzione al perché è credo che l unione del lato estetico con quello comunicativo sia un traguardo fantastico da raggiungere.
Ecco il perché del mio stupore nei confronti di Salgado.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 17:48

Grazie mille Dc77, ho letto attentamente i tuoi commenti e non posso far nient'altro che condividere in toto le tue argomentazioni.
Colgo lo spunto da quello che hai scritto:

"La grande maggioranza di noi fotografi amatori fa fotografia estetica, non ricerca un tema o un idea da comunicare ma bensì qualcosa di piacevole, di ben realizzato e soddisfacente. Ecco perché pensiamo e ci occupiamo più di tecnica e tecnologia fotografica che di "fotografia" ed ecco perché, spesso, le poche "buone" fotografie che facciamo non sono proprio "belle" perché abbiamo messo un pò da parte l'attenzione al "come" sbilanciandola verso il "perché"

Per chiederti e chiedere a tutte le persone che leggono questo post, perchè tra gli amatori si tende sempre a ricercare la perfezione nella foto, cioè che riprenda le regole "stabilite" (regola dei terzi, ecc..) che la nitidezza e la MAF siano perfette, che i colori siano il più vicino alla perfezione senza però trasmettere il significato, cioè quello che vogliamo comunicare.
Forse perchè non abbiamo nulla da comunicare, forse perchè noi amatori stiamo diventando "ignoranti" a livello comunicativo e puntiamo tutto sull'aspetto estetico.
Credo che sia un "piccola deriva" a cui stiamo assistendo e partecipando, come del resto in tantissime altre discipline sociali.
Sicuramente l'accessibilità alla fotografia in questo periodo storico rende più "scadente" il prodotto finale.
Proprio nel momento più alto della diffusione di apparecchi fotografici c'è un abbassamento di qualità, sembra manchi una selezione delle foto.
Si scatta tanto e spesso si scatta "a caso"; scattiamo una raffica di 5 foto per un ritratto e selezioniamo il migliore a livello di nitidezza e di MAF senza però far caso a tutto il resto.



avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 18:00

Salgado è un esempio lampante di contenuto ed estetica. I suoi lavori sono "buonissime" fotografie di grande bellezza estetica. Se si perdesse di vista il loro contenuto il loro lato estetitico potrebbe "sminuirle" a belle fotografia. Del resto una caratteristica della fotografia é l'ambiguità. Un aggettivo importante e positivo quando si giudica o viene giudicata una propria fotografia é "interessante". Se una fotografia, o meglio una serie di fotografie risultano interessanti, siamo molto vicini ad una buona fotografia.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 18:06

Io credo che stiamo andando alla deriva perché oggi chiunque fa fotografie facendo perdere nel mare quelle poche buone che comunque continuano ad essere. Penso anche sia molto più semplice migliorare il lato tecnico del contenuto. Riguardo allo scatto ripetuto e la scelta finale della migliore del gruppo ho iniziato a fare un piccolo esperimento. Ho preso una scheda da 256 mb (due rullini di spazio per intenderci), coperto il display con nastro isolante e iso fissi a 200. Come fosse una pellicola insomma. Sto facendo questo per concentrarmi per valutare meglio e ragionare prima di scattare. Devo essere sincero mi emoziona scattare solo dopo aver davvero riflettuto.

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2014 ore 19:31

Bhe, vorrei precisare che nel fare fotografie "estetiche", come facciamo in gran parte noi fotografi amatori, non c'è niente di male o sbagliato. Inevitabilmente, quando realizziamo una fotografia, abbiamo sempre un motivo, inconscio, debole, poco importante magari ma pur sempre un motivo anche se solo di piacere. Il risultato, come detto, è un risultato molto estetico con qualcosa di nascosto.

La tua domanda, Alexdanetti, sul perchè noi fotografi amatori ricerchiamo e realizziamo belle e non buone fotografie ha, secondo me, una semplice risposta. Il motivo non è perchè ricerchiamo perfezione tecnica non pensando al contenuto, non è perchè non sappiamo trasmettere il significato di una fotografia (una fotografia trasmette qualcosa da se, noi la realizziamo, quello che succede dopo è lontano dal nostro potere), non è perchè siamo o stiamo diventando ignoranti a livello comunicativo, non è perchè siamo in una piccola deriva, non è perchè la fotografia è accessibile a tutti grazie alla tecnologia digitale e suoi annessi e quindi la qualità generale delle fotografie è calata, non è perchè le macchine fotografiche digitali ci permettono di scattare 5 fotogrammi a raffica di cui seleziamo il migliore e, per concludere, non è perchè oggi chiunque fa fotografie facendo perdere nel mare quelle poche buone.

Il motivo, molto più semplice, è che bisogna accettare che le persone sono diverse le une dalle altre. Non voglio fare un discorso "selettivo" (anche perchè io stesso farei parte della selezione negativa) ma i fotografi denominati tali, cioè quelli che realizzano o hanno realizzato buoni,ottimi ed eccellenti lavori fotografici non si interessano minimamente di quanto detto sopra, hanno delle idee, vogliono esplorare ed affrontare un tema e lo fanno utilizzando la fotografia (non l'attrezzatura fotografica) come strumento/mezzo di comunicazione. Ecco perchè si chiamano fotografi come si chiamano scrittori, poeti, musicisti, autori teatrali a seconda del mezzo di comunicazione che utilizzano. Anni fa lessi un intervista a Mimmo Jodice, lui dichiarava di non essere mai uscito fuori a passeggiare con una macchina fotografica per realizzare fotografie ma utilizzava la fotografia per realizzare un lavoro, un progetto che aveva deciso di sviluppare ed esplorare. Come detto prima, non c'è niente di male ad uscire con la macchina fotografica ma sicuramente se il movente di partenza fosse più vicino al ragionamento di Jodice le nostre fotografie sarebbero più "buone" e "interessanti" fotografie e la colpa, quindi, non sarebbe della tecnologia digitale o del web.

Questo è il mio ragionamento "rigido". Penso comunque, ma in maniera molto, molto debole, che la tecnologia digitale non favorisca il ragionamento e l'approccio di cui sopra. Il metodo di Luca Boggiani può aiutare a cambiare approccio nella realizzazione di fotografie però, se ci pensate bene, perchè "modificare" uno strumento digitale quando è il nostro modo di utilizzarlo che è "sbagliato" e poco utile al fine di realizzare "buone" fotografie? Non è questo il fine che stai perseguendo tu, AlexDanetti? Non è questo, che dalla tua discussione con Mosè Franchi, cerchi di raggiungere? Credo dovrai farlo tu/noi, e non la nostra attrezzatura fotografica.

Credo, a convinzione della mia teoria, che se Henry Cartier-Bresson o Elliot Erwitt avessero realizzato con tecnologia digitale e annessa condivisione web tutte le fotografie che hanno realizzato nella loro vita, tutti i lori lavori, i loro documeni fotografici di popoli, nazioni, eventi, periodi storici costituendo un patrimonio antropologico significativo (non bello o brutto esteticamente) degli uomini e delle donne, sarebbero stati ugualmente importanti come lo sono e le loro fotografie sarebbero state giudicate "buone" semplicemente perchè essi affrontavano dei temi, avevano delle idee, esploravano e indagavano gli uomini e le donne del loro tempo e ogni tempo ha le sue derive, come il nostro digitale, anche il loro, ma entrambi sarebbero stati giudicati e valutati allo stesso modo. Bisogna farsene una ragione senza cercare troppe cause lontano da noi stessi.

Preciso nuovamente che queste sono mie opinioni personali.

@Alexdanetti:
Alex, nel tuo ultimo intervento hai scritto "per chiederTi e chiedere a tutte le persone ... "
Potresti modificare la T maiuscola in minuscola? Non so se è stata una digitazione volontaria o involontaria ma io non sono "nessuno" per meritarmi, eventualmente, la maiuscola ;-)



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