user1802 | inviato il 01 Febbraio 2012 ore 16:16
Dopo le varie discussioni nate sulla caccia. Eccovi un intervista che ho fatto per la rivista "Sarasani" sullo scoutismo svizzero. Giancarlo Ferron, guardiacaccia e scrittore italiano consigliatomi da Elleemme. _________________________________________________
 Mi hai detto che non hai un cellulare, è una tua scelta personale di vita? Sì, è una mia scelta perchè troppa tecnologia nuoce alla serenità della vita e all'autenticità dei rapporti personali: non riesco a sopportare le persone che mentre mi stanno parlando o sono a cena con me, interrompono continuamente la conversazione per rispondere al cellulare e mandare/leggere messaggini. Se una persona mi dedica dieci minuti, salvo problemi inderogabili, chiedo che siano dieci minuti esclusivi Cosa ne pensi delle tecnologie di oggi? Internet, Telefonino, Social Network... Si tratta di mezzi utilissimi che io stesso uso abitualmente (il telefonino solo quello di servizio). Sottolineo che io uso questi mezzi e non mi faccio usare da loro. Una delle leggi della nostra legge scout è proprio: Amare la vita e rispettare la natura. Cosa significano per te queste parole e cosa faresti per rispettare questa legge? E' una domanda molto interessante che richiederebbe uno spazio maggiore. Cercherò comunque di essere sintetico: quando noi, esseri umani, entriamo nella natura, andiamo semplicemente a fare una escursione, andiamo a fotografare, andiamo a caccia o a pesca, lo facciamo sempre con l'ausilio di protesi tecnologiche. Mi spiego: gli scarponi, l'abbigliamento, la tenda, il fucile, la canna da pesca, sono strumenti artificiali. Come ci comporteremmo, e che forza avremmo nei confronti dell'ambiente, senza tutti questi attrezzi? Ebbene, l'utilizzo della natura da parte degli esseri umani dovrebbe, secondo me, essere fatto sempre considerando che noi non ci poniamo mai ad armi pari nei confronti della natura in generale. Senza la nostra attrezzatura, in montagna, moriremmo di freddo in una sola notte. Senza fucile non saremmo in grado di catturare neppure un topolino. Se noi considerassimo questi fatti ci renderemmo conto della nostra prepotenza. Se noi considerassimo gli effetti benefici che bellezza, la serenità e la funzione ricreativa che l'ambiente naturale provoca sul nostro organismo, e sulla nostra spiritualità, saremmo molto più umili e rispettosi verso la natura.
 Come si può amare la vita se si rimane attaccati attaccati ad una vita virtuale dietro uno schermo? I bambini sanno usare uno Smartphone ancor prima di iniziare a parlare, a 12 anni sanno fare un sito web da zero ma non sanno distinguere un noce da una betulla. Non sarebbe meglio imparare prima a conoscere e vivere nel nostro ambiente naturale? Come si può rispettare e proteggere la natura se non la si conosce? Tu, con questa domanda, mi mandi a nozze. Nel senso che considero la missione della mia vita quella di diffondere conoscenza in materia ambientale. L'ho scritto più volte nei miei libri che è fondamentale conoscere la natura in cui viviamo perchè dalla conoscenza deriva automaticamente l'amore e il rispetto. Se io so che una certa orchidea ha impegato venticinque anni a sviluppare la pianta che ha prodotto il fiore, ci peserò due volte prima di raccogliere quel fiore perchè sarò consapevole che il mio gesto rovina il lavoro della natura durato tutto questo tempo. Poi c'è da dire, comunque, che i tempi sono cambiati e imparare ad usare la tecnologia oggi è importante purchè questa tecnologia non assorba totalmente il tempo dei ragazzi. Per essere del tutto onesti bisgnerebbe dire pure che ci sono molti adulti che non conoscono gli animali e le peinte della loro terra. Che cosa l'ha ispirato per il titolo del suo libro "Il suicidio del capriolo"? Sappiamo tutti che il suicidio è un peccato del genere umano che non si ritrova altrove in natura. Perché? Il titolo è stato ricavato dall'Editore da un racconto contenuto nel libro. In pratica, un capriolo viene inseguito dai cani dei cacciatori fino allo sfinimento, ad un certo punto arriva sul ciglio di un burrone e, pur di non farsi sbranare dai cani, si getta nel vuoto nel disperato ultimo tentativo di salvarsi la vita. Quindi non si tratta di un vero suicidio ma, al contrario, di un estremo tentativo di salvarsi. Il suicidio in natura non essite perchè negli animali prevale sempre l'istinto di sopravvivenza che mira alla conservazione della vita. C'è anche da dire che negli animali, per quanto ne sappiamo, non vi è la consapevolezza di dover morire come c'è nell'uomo.
 Hai detto che la natura può avere un ruolo molto importante sulla nostra spiritualità. La natura può essere pericolosa, può essere crudele e può spaventare ma dal mio punto di vista, in ogni suo dettaglio è e rimane in ogni momento la cosa piu affascinante ed emozionante che ci sia. È sempre e comunque la nostra "casa" e la nostra "madre". Perchè allora la gente é sempre piu restia nei suoi confronti? perchè la gente ha schifo a sdraiarsi nell'erba di un prato a guardar le nuvole o a dare una grattata al muso di una mucca? Cos'è che spaventa questa gente? Posso correggerti? La natura non è crudele come non è feroce, cattiva eccettera. La Natura semplicemente è, punto e basta. Quello che succede in natura succede perchè deve succedere secondo le sue leggi. Il lupo mangia un cucciolo di capriolo, ma il capriolo mangia i fiorellini. Ci sono dei fiori molto graziosi che sono infestanti e tolgono spazio ad altri vegetali. Insomma tutti cercano il loro spazio per vivere, nutrirsi e riprodursi. Che c'è di male in tutto questo? Bisogna accettarlo e basta. Una volta che si è capito e accettato ci si approccia la mondo della natura immedesimandosi con essa, accettando di esserne parte. Il problema della paura che certe persone hanno deriva dal fatto che la natura non fa più parte del loro mondo e non la conoscono. Il loro istinto si è addormentato. Se tu prendi un bambino molto piccolo, vedrai che lui non ha paura di sporcarsi sull'erba ma ne sarà attratto, non avrà paura degli animali ma ne sarà attratto. Il suo istinto è sveglio, non è inquinato da quello che imparerà crescendo. Chi riesce a mantenere questa istinto vivo e sveglio anche da adulto, riuscirà a godere pienamente della bellezza, della grandezza della complessità e della spiritualità che solo la natura sa manifestare. Nella tua vita di guardiacaccia so che ti sei confrontato con dei cacciatori poco simpatici e ha visto "piangere gli animali", nonostante questo pensi che la caccia sia un'attività necessaria o si potrebbe tranquillamente fare a meno di uccidere gli abitanti del bosco senza che ci siano conseguenze? Un conto è parlare di una passione come la caccia che può essere tollerata o può essere considerata uno sfruttamento razionale di risorse naturali rinnovabili, e un conto è parlare una attività necessaria. Noi, esseri umani, abbiamo una considerazione troppo alta di noi stessi. La natura non ha mai bisogno di noi . La natura farebbe volentieri a meno di noi. La nostra specie è l'unica specie al mondo che è cresciuta a dismisura, che ha occupato tutti gli habitat disponibili sulla faccia della terra e ha modificato l'ambiente. Qualcuno sostiene che noi non possiamo risolvere i problemi dell'ambiente perchè il problema siamo noi. Tutto quello che noi facciamo non è assolutamente necessario: la natura si arrangia e trova sempre da sola i propri equilibri. Se noi non avessimo sterminato i predatori (orso, lupo, lince, volpe) sarebbero loro a tenere sotto controllo gli erbivori. La natura risolve l'eccessiva presenza di certi animali anche con le malattie che uccidono gli esemplari in eccesso. Nel Medioevo, la peste, il tifo, la malaria e le guerre, erano malattie che tenevano sotto controllo la popolazione umana. Non ho sbagliato a scrivere: anche la guerra è una "malattia" che colpisce solo l'uomo. Io non conosco nessun altro animale al mondo che ammazzi sistematicamente senza motivo esseri della propria specie. Quindi la caccia, in una situazione ambientale equilibrata, non è necessaria. In certi contesti è utile per contenere alcune specie che sarebbero dannose se aumentassero troppo, ma ripeto che queste specie aumenterebbero solo perchè i nostri interventi hanno eliminato i competitori naturali e hanno modificato l'ambiente.
 Tornando al discorso della caccia, si parla di animali che muoiono e che, normalmente, finiscono nei nostri piatti. Chi non ha mai mangiato una sella di capriolo al ristorante? O il salmì di cervo della nonna... Si sente spesso parlare contro la caccia e spesso da persone che vanno al supermercato e acquistano carne derivata da animali da macello, secondo te fà differenza fra mangiare la carne di un animale selvatico o quella di un animale da macello? Una delle due è forse piu rispettosa, o meno, dell'ambiente e della natura tenendo conto anche dei consumi energetici necessari per la produzione? Questo è un discorso complesso che difficilmente si può liquidare in poche righe senza correre il rischio di essere fraintesi. I discorsi pro e contro la caccia potrebbero durare degli anni senza che nessuno delle parti avversarie sposti di un millimetro la propia idea sull'argomento. Per quanto mi riguarda posso dire che, da cittadino, sarei felice che venissero rispettate le regole che ci sono. La legge italiana in materia dice che la caccia è permessa purchè non contrasti con la conservazione delle specie. E' un principio fondamentale, semplice, ma importantissimo. Per quanto riguarda i menù a base di selvaggina che molti dichiarati contrari alla caccia consumano abitualmente è una questione di coerenza. Come si dice "parlano bene e razzolano male". In merito alla questione del consumo di carne da parte dell'uomo, ci sono tante teorie in proposito e, anche qui potremmo discutere all'infinito. Io non sono vegetariano e la mia è una scelta consapevole, meditata e non definitiva. Ma, per spiegarla mi ci vorrebbero alcune pagine. Secondo me, quando si addenta una bistecca è importante ricordarsi che questa viene da un animale che prima era vivo. Essere cioè consapevoli di quello che significa, sia che si ntratti di un animale di allevamento sia che si tratti di un animale selvatico. Tanti sono i giovani, che con il papà vanno a farsi una giornata di pesca, cosa consiglieresti ad un ragazzo che desidera iniziare a praticare la pesca o la caccia? Tutte le attività che l'uomo pratica nella natura oggi sono attività di svago e non hanno niente a che fare con la sopravvivenza. Pertanto bisogna sempre tenere presente che la natura è un patrimonio di tutti che è in costante pericolo. Quindi chi usufruisce, in qualsiasi modo, di questo valore deve farlo con estremo rispetto della natura stessa e delle leggi. Come dice bene, l'essere umano è incapace di adattarsi alla natura e di vivere in sintonia con essa. In un film molto famoso, Matrix, l'essere umano viene paragonato non agli animali, ma ai virus. Siamo sempre piu numerosi, consumiamo sempre di piu e ci rendiamo conto, sempre troppo tardi, dei danni che facciamo all'ambiente. La domanda è difficile ma credi che una convivenza tra essere umano e natura sia possibile? Intesa come una convivenza alla pari e non solo dove l'essere umano prende dalla natura quello che gli serve. Certo che la convivenza uomo natura è possibile: è durata milioni di anni. Però oggi non si può più parlare di convivenza alla pari fra uomo e natura perchè l'uomo, con il fenomeno chiamato cultura, ha imparato a trasmettere tutte le informazioni acquisite con l'esperienza, da una generazione all'altra. In questo modo viene accumulata la conoscenza che, in certi casi consente di evitare la selezione naturale che altrimenti agirebbe su di noi come agisce sulgli altri animali. Vedi cure per le malattie, la scoperta dell'agricoltura, la capacità di costruire ripari, vestiti, macchine eccetera. Il problema sta nel fatto che per fare tutto questo abbiamo cominciato a usare risorse non rinnovabili. Senza subire la selezione naturale delle malattie, delle predazioni, della carestie, siamo diventati troppi e il pianeta non ce la fa più a mantenerci. Questa sì che è una legge naturale che nessuno può violare neppure l'uomo con la sua cultura: quundo su un certo territorio scarseggiano le risorse utilizzate da qualsiasi specie, sia essa animale o vegetale, questa specie comincia a diradarsi. Ricordiamoci che la terra è un pianeta rotondo, ce n'è una sola, lo spoazio e le risorse sono finite nel senso che, prima o poi finiscono e non abbiamo nessun altro posto dove cercarle. Quindi, sarà bene che ci diamo una regolata, che non continuiamo ad aumentare di numero, che imapriamo a non inquinare e ad usare le risorse in modo intelligente.
 Foto di Giancarlo Ferron ________________________________________________ Saluti a tutti | 
user460 | inviato il 01 Febbraio 2012 ore 17:56
Grazie di aver postato questa intervista! Avendo partecipato ai thread sulla caccia noto che qui nn siete andati nei dettagli. Magari in privato lo avete fatto...immagino che abbia un punto di vista molto interessante. É bellissima la frase "Se io so che una certa orchidea ha impegato venticinque anni a sviluppare la pianta che ha prodotto il fiore, ci peserò due volte prima di raccogliere quel fiore ". Diciamo che educazione civica ed educazione ambientale dovrebbero essere insegnate e tramandate. | 
user1802 | inviato il 01 Febbraio 2012 ore 18:17
Non siamo entrati nei dettagli anche perhcè è stato uno scambio per email. L'intervista è comunque stata tagliata per una questione di limite di battute per l'articolo. Questa è l'intervista completa. L'articolo uscirà su una rivista per ragazzi scout quindi era voluto che non si entrasse troppo nei dettagli specifici. Secondo me non sarebbe male se gia tutte le scuole disponessero di "aule" all'aperto. Il sistema scolastico del giorno d'oggi fa pena. Si insegnano un sacco di cose che non servono assolutamente a niente, che nessuno userà in vita sua ma vengono tralasciate cose di grande importanza come potrebbe essere lo studio della natura. Ma le scuole piuttosto vanno a visitare un inceneritore o una centrale nucleare piuttosto che visitare un parco o un biotopo. | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 18:56
bel topic, complimenti! | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 19:27
"Qualcuno sostiene che noi non possiamo risolvere i problemi dell'ambiente perchè il problema siamo noi". Probabilmente qualcuno tiene ragione Grazie per la pubblicazione | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 20:38
ALcune delle frasi che ha detto sarebbero da mettere in firma. "Noi, esseri umani, abbiamo una considerazione troppo alta di noi stessi. La natura non ha mai bisogno di noi . La natura farebbe volentieri a meno di noi. La nostra specie è l'unica specie al mondo che è cresciuta a dismisura, che ha occupato tutti gli habitat disponibili sulla faccia della terra e ha modificato l'ambiente. Qualcuno sostiene che noi non possiamo risolvere i problemi dell'ambiente perchè il problema siamo noi. " Quato è in pratica quello che ho sempre creduto e detto. Sentiamoci un pò meno importanti e responsabili e la Natura sicuramente ne trarrà giovamento. La stragrande maggioranza delle attività umane considerate Utili per la salvaguardia della Natura alla fine sono solo attività egoistiche che vogliono salvaguardare solo l'uomo (ma alla fine danneggiano pure l'uomo stesso)e i suoi porci comodi (scusatemi tanto cari porci ). | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 21:05
Ottima intervista Marsupilami, spero che a breve ti incontrerai con Giancarlo Ferron. Come ti avevo accennato ho divorato il primo libro che ho avuto tra le mani "Il suicidio del capriolo" e sono riuscito a trovare tutti i suoi libri all'infuori di uno ... ma non demordo :) Molto scorrevoli e ricchi di spunti ciao, lauro | 
user1802 | inviato il 01 Febbraio 2012 ore 21:09
Ciao Lauro, a me è arrivato pochi giorni fà "Ho visto piangere gli animali" bellissime le parole scritte dietro il libro. Avevo comandato pure io "il suicidio del capriolo" ma è esaurito e non lo stampano piu :( Grazie a tutti per averlo letto, sono contento che vi piaccia e spero che l'articolo piaccia anche ai ragazzi che leggeranno la rivista. Un saluto Sam | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 21:10
....."Noi, esseri umani, abbiamo una considerazione troppo alta di noi stessi. La natura non ha mai bisogno di noi . La natura farebbe volentieri a meno di noi. La nostra specie è l'unica specie al mondo che è cresciuta a dismisura, che ha occupato tutti gli habitat disponibili sulla faccia della terra e ha modificato l'ambiente. Qualcuno sostiene che noi non possiamo risolvere i problemi dell'ambiente perchè il problema siamo noi. "...... Concetti sacrosanti che purtroppo non vengono presi in cosiderazione nemmeno lontanamente !! | 
user1802 | inviato il 01 Febbraio 2012 ore 21:30
"Nemmeno lontanamente" mi sembra esagerato Astore. Si fà sempre di piu per l'ambiente e se ne farà sempre di piu. Solo 20 anni fà la separazione dei rifiuti era una cosa da snob quasi... ora chi non lo fà è considerato quasi un criminale. Diamo anche tempo al tempo, l'umanità non può cambiare da un giorno all'altro. | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 21:45
“ Diamo anche tempo al tempo, l'umanità non può cambiare da un giorno all'altro. „ anch'io, nonostante tutto, penso che tutto sommato le cose non vadano sempre peggio, anzi... (che non significa che vada tutto bene, anzi... ) | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 23:12
Topic molto carino e interessante,complimenti Marsupilami | 
| inviato il 01 Febbraio 2012 ore 23:38
sacrosante parole le sue..... | 
| inviato il 02 Febbraio 2012 ore 9:12
Da farne tesoro..! | 
| inviato il 02 Febbraio 2012 ore 10:57
Grazie, fratello scout, per questo bell'articolo che, a volerlo fare, fa molto pensare... |
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