| inviato il 28 Dicembre 2016
Pro: Prezzo del nuovo. Costruzione e materiali. Usabilità immediata. Distanza minima MaF (meno di mezzo metro). Punti luce dello sfocato limpidi e arrotondati. Nelle foto indoor è impeccabile e limpidissimo.
Contro: Reperibilità limitata. Tappo frontale 'scarsino'. Tendenza a sovraesporre (1/3-2/3stop). Non eccelle nel controluce e sotto luci incidenti. Paraluce non incluso, e se acquistato a parte, originale, costa un botto!
Opinione: Un'obiettivo imponente: rispetto ad un 50/58 classico (es: Planar Zeiss o Noct Nikkor) è più corazzato e voluminoso, e certamente fa la sua figura. Inoltre, maneggiandolo e soppesandolo, dimostra la sua consistenza e la superba qualità costruttiva: un pezzo quasi d'orologeria. Due ghiere con movimentazione impeccabile: quella di MaF fluida e leggermente frenata per un controllo ottimale del fuoco, e quella dei diaframmi con un frizionamento sublime, ma che ahimè è inutilizzabile sulle DSLR, in quanto va mantenuta fissa in posizione 'tutto chiuso' per poter utilizzare il comando elettronico mediante ghiera su fotocamera. Entrambe 'scalloped' (lavorazione a smerlatura, senza bisogno di gomme di rivestimento), che conferiscono al barilotto un aspetto meccanico prezioso e robusto. Io ho scelto la versione 'silver', bicolore, con parti in alluminio satinate nere e cromate chiare (ottimo da abbinare ad una Nikon Df). Unico neo costruttivo, il tappo frontale: un piccola ciofeca, con le molle dei pulsanti poco caricate, e che risulta un po' moscino da sganciare e riagganciare. Poco male verrebbe da dire (un tappo dia58 costa due soldi), ma per 600euri e a fronte di tutta questa meraviglia d'alluminio e vetro, avrei gradito un'attenzione migliore su tutto il prodotto (oltretutto, la scritta Voigtlander impressa sul tappo ha un suo fascino innegabile). Dal punto di vista ottico è un fuoriclasse, con i soliti pregi e difetti di un ultraluminoso: non nitidissimo a TA, qualche sferocromatismo, specie sulle superfici superfici cromate (ma si vedono bene solo croppando parecchio), resistenza al flare non miracolosa... Ma va segnalato un punto di forza non da poco: focheggiare a f1.4 è molto molto agevole, contrariamente a quanto temessi: focheggiare a TA con questo 58mm mi è più facile che farlo con altre lenti, quindi nel mio caso non è necessario ricorrere ad un vetrino spezzato di messa a fuoco. Inoltre, la traduzione cromatica è in buona misura fedele (io testo sempre principalmente i rossi i verdi e i blu) con una leggerissima punta di dominante fredda. Nel caso dei ritratti, ha un incarnato plastico e levigato, tipo il Nikkor 105 f2.5ais, quindi le figure umane sono ben incise, composte e statuarie. Ha un temperamento vitreo e limpido, con una vena retrò (grazie al trattamento T che non filtra tutte le frequenze di colore caldo, come invece fanno gli ultimi Zeiss, a discapito di una certa passionalità...e quindi questo suo 'difetto' si trasforma in una peculiarità per gli amanti del genere). A TA è più che nitido, rispetto alla media (a patto che ci sia un'illuminazione adeguata, e che si mantengano valori iso medio/bassi, altrimenti si corre il rischio di collezionare foto tendenzialmente impastate), tenendo ben presente il fatto che tende a sovraesporre di 1/3-2/3 di stop, con conseguenti microcadute di contrasto. Oltretutto, nelle foto esterne e quando c'è il sole, è bene avere sempre il paraluce montanto sù. onde evitare veri e propri 'disastri'! Comunque sia, è più nitido di un Nikkor 50 f1.4D, ad esempio, e la risolvenza da bordo a bordo, anche tutto aperto, è notevole. Le AC sono più contenute, a patto che si abbiano le dovute accortezze. Una lente da studiare un po', insomma. La corsa di MaF è un pò lunghetta, quindi occorre farci la mano, e la distanza minima per focheggiare è 0.45m, quindi ottima. Essendo un 58mm, è ottimo per i ritratti testa/spalle e ci si possono permettere anche dei close-up senza incorrere in caricature ovalizzate che non sempre io gradisco. E poi, se montato su APSC, diventa un 85mm perfetto, quindi una lente in un certo qual modo 'strategica' se si possiedono entrambi i formati.
Lo sfocato è di tipo 'grintoso': un pelino chiassoso ma comunque morbido, e dai punti luce ben arrotondati e limpidi (senza le cosiddette coroncine a cipolla). Qualche occhio di gatto qua e la (che a me non distrurbano, anzi), e uno stacco netto tra soggetto a fuoco e secondo piano, con progressione ben digradata sul resto del fotogramma. Un effetto piacevole e distensivo, sebbene austero. A TA ha una vignettatura che infonde un senso di profondità aggiuntiva, quindi a mio avviso gradevole e ben sfruttabile per un certo tipo di fotografia. Francamente, credo sia una lente che si presti prevalentemente ad utilizzi di dettaglio (ritratti, scorci domestici, scorci urbani, foto in studio, still life, food, street/fotoreportage...), mentre per la paesaggistica, dove occore risolvenza a tutto campo e prestanza sulle lunghe distanze, forse non eccelle particolarmente. Credo sia una valida alternativa allo Zeiss Planar 50, e anche al Nikkor 50 f1.2, sempre che si riesca a reperirlo e/o in tempi ragionevoli.
Il prezzo lo reputo commisurato alla qualità dell'oggetto in questione, e se si pensa che costa nuovo quanto un Planar T50 usato, e praticamente a pari qualità ottico/costruttiva, direi che lo si possa serenamente preferire a quest'ultimo, e guadagnando quegli 8mm in più che tornano utili.
Ah, dimenticavo: il paraluce nella scatola non c'è. Se lo si acquista a parte, originale Voigtlander, costa la bellezza di 70€: un furto legalizzato! |