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Modella per un giorno...

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/25 f/16.0, ISO 250, treppiede.




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Ephemera danica con exuvia

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/3 f/16.0, ISO 100, treppiede.

Nome scientifico: Ephemera danica (MULLER, 1764) Dimensioni: apertura alare mediamente sui 12 mm. Descrizione della specie: L'ordine degli Efemerotteri o Effimere comprende insetti arcaici, conosciuti già dai tempi antichi per la brevità della loro vita allo stato di adulti, da cui il nome di Ephemeroptera (dal greco ephemeros=che vive un giorno). Gli adulti sono terrestri, ma le forme larvali e ninfali, la cui vita può durare fini a tre anni, sono acquatiche L'insetto adulto è caratterizzato da brevi antenne filiformi, apparato boccale atrofizzato, ali posteriori ridotte e un lungo addome terminante con due o tre filamenti composti da numerosi articoli. A riposo, le ali sono mantenute in posizione verticale cioè non possono essere ripiegate sul corpo. Le larve e ninfe sono dotate di un apparato boccale ben sviluppato, di tipo masticatore, frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. Lo stato adulto è preceduto da uno stadio di "subimmagine" alato.Gli adulti non vivono più di qualche ora, il tempo di compiere il volo nuziale, preceduto da danze aeree per i maschi e seguito immediatamente dalla deposizione della femmina, che lascia cadere le uova sulla superficie dell'acqua. L'accoppiamento avviene in aria, anche se gli insetti accoppiati spesso cadono sul terreno o in acqua. La femmina muore subito dopo la deposizione, ma è comunque sopravvissuta più a lungo del maschio. Nel corso della loro vita gli adulti non assorbono alcun cibo e il loro apparato digerente è trasformato in un organo aerostatico. Le larve e le ninfe, invece, si nutrono soprattutto di particelle vegetali, alghe microscopiche o detrito. Questi insetti sono inoffensivi e offrono un abbondante nutrimento ai pesci e ad altri animali acquatici. Infatti la comparsa delle Effimere è stagionale e pesci ed uccelli sono in grado di compiere previsioni sulla loro comparsa e di prepararsi ad un lauto banchetto offerto loro da questi insetti. Distribuzione e habitat: frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. In Europa sono presenti 14 famiglie (su 19 distribuite in tutto il globo, eccetto che in Artide e in Antartide) suddivise in circa 200 specie, di cui 80 vivono in Italia. Periodo di attività: Negli Stati Uniti gli Ephemeroptera prendono il nome di Mayfly, ovvero letteralmente "mosche di maggio" (nonostante sfarfallino anche in altri periodi).



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Iris oratoria

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/6 f/13.0, ISO 200, treppiede.

Nome scientifico: Iris oratoria (Linnaeus, 1758) Dimensioni: La femmina ha una lunghezza che varia dai 5,5 ai 6 cm, il maschio leggermente più piccolo, dai 4 ai 5 cm. Descrizione della specie: è un insetto della famiglia Tarachodidae Questa mantide viene spesso confusa con la Mantis religiosa, tuttavia una sostanziale differenza è riscontrabile nelle dimensioni delle ali notevolmente più corte. Generalmente è di colore verde ma talvolta assume una colorazione marrone, a seconda delle condizioni dell'umidità nell'ambiente circostante. Distribuzione e habitat: La loro diffusione dipende soprattutto dalla richiesta di alte temperature. La loro presenza è infatti notevolmente inferiore nell'Europa centrale e quasi inesistente nell'Europa del Nord. In Italia è abbastanza comune in tutto il territorio, dalle zone prealpine sino alla fascia costiera, isole comprese. Periodo di attività: Può vivere per circa un anno, la stagione degli amori avviene tra agosto e ottobre, successivamente gli adulti sopravvivono raramente all'inverno.



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Empusa pennata

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/60 f/11.0, ISO 200, treppiede.

Nome scientifico: Empusa pennata (Thunberg, 1815) Descrizione della specie: Estremamente mimetica, il dorso dell'empusa pennata appare rugoso e macchiettato, con colori tendenti al bruno-marrone nei giovani, e al verde negli adulti. Con zampe mediane e posteriori lunghissime e sottili, possiede una coppia di zampe captatrici anteriori dotate di una doppia fila di piccolissimi aculei sugli avambracci e di un lungo dito "prensile", con il quale trattiene le prede. Il suo nome deriva dalla caratteristica penna posizionata tra le due antenne, sulla testa di forma triangolare e molto mobile. Segni particolari: nonostante faccia parte dell'ordine delle Mantoidee, e condivida con le sue "colleghe" la fama di killer spietato, a differenza di molte altre mantidi, la femmina di Empusa pennata non ha l'abitudine di divorare il maschio dopo l'accoppiamento. Ha abitudini solitarie, e trascorre molto tempo immobile in attesa di avvistare una preda. Abilissima cacciatrice, preferisce nutrirsi di insetti volanti, non disdegnando, talvolta, piccoli grilli e cavallette. Le sue zampe raptatorie sembrano appositamente disegnate per la cattura al volo, di cui è una vera specialista. L'Empusa pennata riesce a sopravvivere per oltre una settimana senza cibarsi. Dopo l'accoppiamento, al termine del quale non ha l'abitudine di divorare il suo compagno, depone un'ooteca di notevoli dimensioni se rapportate alla sua misura: circa un terzo dell'insetto stesso. L'ooteca è costituita da una sostanza schiumosa all' interno della quale l'animale depone le uova, e che modella prima che disseccandosi, si irrigidisca. Le ooteche si trovano solitamente su pietre di colore chiaro, o su piante robuste, prevalentemente in posizioni nascoste, o comunque di difficile accesso per i predatori. Distribuzione e habitat: Predilige ambienti secchi con vegetazione non molto alta e prevalentemente cespugliosa, con un altitudine massima di 800-1000 metri sul livello del mare. Specie a diffusione mediterranea. In Italia E. pennata è presente in tutte le regioni appenniniche nonché in Sicilia e in Sardegna. Predilige le aree aride e soleggiate con scarsa vegetazione.



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Rhagonycha fulva (Scopoli 1763)

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 0.8 sec f/14.0, ISO 100, treppiede.

Nome scientifico: Rhagonycha fulva (Scopoli 1763) Nome comune: Soldato rosso Dimensioni: apertura alare da 7-10 mm; la femmina è più grande del maschio Descrizione della specie:Il comune coleottero soldato rosso è di colore arancione. Le antenne, gli occhi e la punta delle elitre sono neri. Gli adulti si nutrono di piccoli insetti che visitano i fiori; La femmina depone le uova sul terreno. le larve sono pelose e si nutrono di lumache e piccoli insetti da terra, durante l'inverno si possono trovare sotto le pietre o sotto le foglie morte. Distribuzione e habitat: Specie molto comune e diffusa in tutta Europa, prediligono campi, prati, siepi, potete vedere molti di loro in accoppiamento su Ombellifere in estate. Periodo di attività: una generazione all'anno; sverna come larva, adulti giugno-luglio Luogo di ritrovamento: Galta, Venezia



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Calliptamus italicus

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/2 f/14.0, ISO 100, treppiede.

Calliptamus italicus (Linnaeus 1758)



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Libelloides

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1.6 sec f/14.0, ISO 200, treppiede.




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Tettigonide

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/8 f/14.0, ISO 200, treppiede.




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Eterea e sposa per un giorno....

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/8 f/20.0, ISO 200, treppiede.

Ephemera danica (M?LLER, 1764) Dimensioni: apertura alare mediamente sui 12 mm. Descrizione della specie: L'ordine degli Efemerotteri o Effimere comprende insetti arcaici, conosciuti già dai tempi antichi per la brevità della loro vita allo stato di adulti, da cui il nome di Ephemeroptera (dal greco ephemeros=che vive un giorno). Gli adulti sono terrestri, ma le forme larvali e ninfali, la cui vita può durare fini a tre anni, sono acquatiche L'insetto adulto è caratterizzato da brevi antenne filiformi, apparato boccale atrofizzato, ali posteriori ridotte e un lungo addome terminante con due o tre filamenti composti da numerosi articoli. A riposo, le ali sono mantenute in posizione verticale cioè non possono essere ripiegate sul corpo. Le larve e ninfe sono dotate di un apparato boccale ben sviluppato, di tipo masticatore, frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. Lo stato adulto è preceduto da uno stadio di "subimmagine" alato.Gli adulti non vivono più di qualche ora, il tempo di compiere il volo nuziale, preceduto da danze aeree per i maschi e seguito immediatamente dalla deposizione della femmina, che lascia cadere le uova sulla superficie dell'acqua. L'accoppiamento avviene in aria, anche se gli insetti accoppiati spesso cadono sul terreno o in acqua. La femmina muore subito dopo la deposizione, ma è comunque sopravvissuta più a lungo del maschio. Nel corso della loro vita gli adulti non assorbono alcun cibo e il loro apparato digerente è trasformato in un organo aerostatico. Le larve e le ninfe, invece, si nutrono soprattutto di particelle vegetali, alghe microscopiche o detrito. Questi insetti sono inoffensivi e offrono un abbondante nutrimento ai pesci e ad altri animali acquatici. Infatti la comparsa delle Effimere è stagionale e pesci ed uccelli sono in grado di compiere previsioni sulla loro comparsa e di prepararsi ad un lauto banchetto offerto loro da questi insetti. Distribuzione e habitat: frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. In Europa sono presenti 14 famiglie (su 19 distribuite in tutto il globo, eccetto che in Artide e in Antartide) suddivise in circa 200 specie, di cui 80 vivono in Italia. Periodo di attività: Negli Stati Uniti gli Ephemeroptera prendono il nome di Mayfly, ovvero letteralmente "mosche di maggio" (nonostante sfarfallino anche in altri periodi).



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Sbocciata fra le foglie autunnali

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/13 f/9.0, ISO 200, treppiede.




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Vanity

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/20 f/9.0, ISO 320, treppiede.

Mantis religiosa (Linnaeus, 1758 ) La femmina è lunga circa 7,5 cm, il maschio 6 cm. Descrizione della specie: La mantide religiosa, denominata anche mantide europea, è una delle specie più comuni dell'ordine Mantodea Il nome del genere deriva dal greco "Mantis", cioè profeta, indovino, e fa riferimento alla postura delle zampe anteriori che ricorda un atteggiamento di preghiera. La sua colorazione varia dal verde brillante al marrone chiaro. L'esemplare femminile si distingue facilmente per la presenza di due chiazze nere, una per ogni zampa anteriore, lato interno, simili ad un occhio quando mostrate a scopo difensivo. Le uova vengono deposte in ooteche prodotte dalla femmina, durante la stagione fredda. Ogni ooteca contiene in media 60-70 uova e può arrivare fino a 200. L'accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l'atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell'accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie ad una rapida produzione di uova; prova ne è che la femmina d'allevamento, essendo ben nutrita, sovente "risparmia" il maschio. Si nutrono di mosche, grilli e altri piccoli insetti. Sanno camuffarsi facilmente tra le foglie, dove aspettano immobili le loro prede. Per difendersi dagli attacchi di insetti antagonisti la mantide apre di scatto le proprie ali per sembrare più grande. Distribuzione e habitat: La loro diffusione dipende soprattutto dalla richiesta di alte temperature. La loro presenza è infatti notevolmente inferiore nell'Europa centrale e quasi inesistente nell'Europa del Nord. In Germania sono considerati animali protetti e la loro cattura è vietata. In Italia è abbastanza comune in tutto il territorio, dalle zone prealpine sino alla fascia costiera, isole comprese. Periodo di attività: Le neanidi della mantide in natura nascono in maggio/giugno, per diventare adulte nel mese di agosto.



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In giostra!!!

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/20 f/13.0, ISO 200, treppiede.

Scatto di ieri mattina, giornata molto uggiosa e scarsa di soggetti da fotografare, ho trovato solo questa piccola chiocciolina, non stava ferma un secondo, così ho pensato bene di farla divertire con la giostra :)



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Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/2 f/14.0, ISO 200, treppiede.




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Trifolium pratense

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 0.8 sec f/16.0, ISO 100, treppiede.




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Empusa pennata

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/200 f/11.0, ISO 200, treppiede.

Nome scientifico: Empusa pennata (Thunberg, 1815) Descrizione della specie: Estremamente mimetica, il dorso dell'empusa pennata appare rugoso e macchiettato, con colori tendenti al bruno-marrone nei giovani, e al verde negli adulti. Con zampe mediane e posteriori lunghissime e sottili, possiede una coppia di zampe captatrici anteriori dotate di una doppia fila di piccolissimi aculei sugli avambracci e di un lungo dito "prensile", con il quale trattiene le prede. Il suo nome deriva dalla caratteristica penna posizionata tra le due antenne, sulla testa di forma triangolare e molto mobile. Segni particolari: nonostante faccia parte dell'ordine delle Mantoidee, e condivida con le sue "colleghe" la fama di killer spietato, a differenza di molte altre mantidi, la femmina di Empusa pennata non ha l'abitudine di divorare il maschio dopo l'accoppiamento. Ha abitudini solitarie, e trascorre molto tempo immobile in attesa di avvistare una preda. Abilissima cacciatrice, preferisce nutrirsi di insetti volanti, non disdegnando, talvolta, piccoli grilli e cavallette. Le sue zampe raptatorie sembrano appositamente disegnate per la cattura al volo, di cui è una vera specialista. L'Empusa pennata riesce a sopravvivere per oltre una settimana senza cibarsi. Dopo l'accoppiamento, al termine del quale non ha l'abitudine di divorare il suo compagno, depone un'ooteca di notevoli dimensioni se rapportate alla sua misura: circa un terzo dell'insetto stesso. L'ooteca è costituita da una sostanza schiumosa all' interno della quale l'animale depone le uova, e che modella prima che disseccandosi, si irrigidisca. Le ooteche si trovano solitamente su pietre di colore chiaro, o su piante robuste, prevalentemente in posizioni nascoste, o comunque di difficile accesso per i predatori. Distribuzione e habitat: Predilige ambienti secchi con vegetazione non molto alta e prevalentemente cespugliosa, con un altitudine massima di 800-1000 metri sul livello del mare. Specie a diffusione mediterranea. In Italia E. pennata è presente in tutte le regioni appenniniche nonché in Sicilia e in Sardegna. Predilige le aree aride e soleggiate con scarsa vegetazione.



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Cavalletta

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/25 f/16.0, ISO 200, treppiede. Oasi Cave di Gaggio, Italia.




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Sympetrum fonscolombii

Nikon D7000, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/20 f/10.0, ISO 200, treppiede.

E dopo tanti Papilio finalmente stamattina come prima Libellula dell'anno un bellissimo maschietto di foscolombii!!! Mi ha fatto dannare perchè non stava fermo, nonostante la copiosa rugiada e le temperature basse voleva andarsene quanto prima :)



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Cavalletta

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/15 f/14.0, ISO 100, treppiede.

Il grillo invalido Uno scatto di qualche mese fa, erano le prime uscite, sto cercando di imparare un pò la PP e tiro fuori le immagini vecchie, ho tutto l'inverno per postare quelle recenti Nikon D300S, 105 nikkor, treppiede,scatto remoto,plamp, pannellini, iso 100 f14,1/15s



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Bombylius

Nikon D300s, Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD Macro, 1/10 f/14.0, ISO 200, treppiede.





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