La tribù Hamer e la cerimonia del salto dei tori in Articoli il 08 Giugno 2015, 14:00 Nel Gennaio 2015 mi sono recato nella Valle dell' Omo, nel Sud dell'Etiopia, per visitare alcune zone con popolazioni che vivono ancora a livello tribale. Quando mi hanno accompagnato a vedere la cerimonia del salto dei tori, temevo di vedere un qualcosa preparato per i turisti. Dopo due ore infernali di fuoristrada nell'alveo di un torrente secco, per arrivare nel luogo della cerimonia, e dopo avere visto le frustate a sangue, reclamate dalle donne Hamer, mi sono reso conto che stavo vedendo un rito "vero" che non dimenticherò facilmente e che mi ha emozionato per la sua intensità.
Gli Hamer vivono nel sud-est dell' Etiopia, in un' area che si estende lungo le pianure del basso Omo sino al lago Chew Bahir (lago Stefania). Sono principalmente pastori, quindi la loro cultura dà una grande importanza al bestiame. Coltivano sorgo, miglio e piccole quantità di cotone e tabacco. Gli Hamer sono conosciuti per le loro caratteristiche pettinature e decorazioni corporee. Le donne si sistemano l'acconciatura dei capelli formando sottili treccine, chiamate "Gocha", che spalmano con burro misto a polvere di argilla rossa.
Spesso, soprattutto le più anziane, ornano i capelli con penne di uccelli rapaci, chiamati "Sillè", o con fiori dai colori accesi chiamati "Puma". Queste trecce sono simbolo di benessere e salute. Se gli uomini hanno ucciso recentemente un nemico o un animale pericoloso, possono farsi "chignon" di argilla che spesso sostengono magnifiche piume di struzzo.
Gli chignon possono durare dai 3 ai 6 mesi in quanto, per dormire, usano degli specifici poggiatesta di legno chiamati "Borkota". Gli chignon possono essere rifatti sino ad un anno. L'abbigliamento delle donne è composto da tre diversi indumenti di pelle: Il "Kasci", parte anteriore sfilabile dal collo e che lascia scoperta la schiena, il "Schikiniè", la parte frontale della gonna, e il "Pallanti" la parte posteriore della gonna. Sono tutti impreziositi da piccole conchiglie cipree chiamate "Chibò". Le donne sposate indossano un collare di metallo chiamato "Ensente" e grossi bracciali di ottone e nichel chiamati "Gau".
Le donne giovani e nubili indossano conchiglie cipree e un disco di metallo nei capelli. Gli uomini indossano un gonnellino di tessuto colorato, stretto in vita dal "Kalasci" , la cartucciera, a volte sormontato da una maglietta a righe e da una casacca. Tutti fanno bella mostra di numerosi bracciali ed orecchini, oltre a scarificazioni sul corpo chiamate "Sada Pala", che possono essere semplici segni decorativi o simboli distintivi...
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Un bel regalo dal Forum in Blog il 27 Maggio 2015, 2:07 Ho visto di avere superato le 100.000 visite e di questo ringrazio, oltre naturalmente Juza, tutti Voi del Forum per l'interesse manifestato verso le mie foto nonostante la mia attività sia molto discontinua. Un po' di lavoro per il Forum ultimamente l'ho fatto; fra qualche settimana spero venga pubblicato un articolo che ho confezionato e spedito per Voi. spero tanto che raccolga il Vs. interesse e contribuisca ad arricchire il Forum. Un abbraccio di cuore a tutti.
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Rappresentazione dell'acqua in movimento. in Tecnica, Composizione e altri temi il 18 Novembre 2012, 0:42 Vedo che quasi tutti i paesaggisti rappresentano l'acqua in movimento (ruscelli, onde che si frangono, etc) che sembra bambagia o un letto di nuvole bianche. A me sembra un artefatto troppo lontano dalla realtà percepita dall'occhio e anche lontano dall'effetto del movimento. Dato per scontato che l'acqua non deve avere l'aspetto gelato, a me sembra più piacevole e più realistico un leggero mosso che dia si l'effetto del movimento, ma lasci intravedere i filetti, gli spruzzi ed altri particolari. Nella maggioranza delle foto i sassi che emergono hanno lo stesso effetto che in alcune foto hanno le vette delle montagne che emergono dal letto di nuvole bianche. Scusate se tiro questa sassata. Ciao a tutti.
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