Clarence White (1871-1925)
in Tecnica, Composizione e altri temi il 21 Febbraio 2016, 23:12


Un uomo tranquillo, riservato, che fino a quando non fu scoperto, non scrisse una parola di fotografia.
Le sue immagini ne riflettono il carattere e i soggetti preferiti sono scene d'interni o dolci e semplici paesaggi vicini alla sua casa.
Era nato in una piccola città dell'Ohio e, quando aveva 16 anni, la sua famiglia si era spostata a Newark.
Finite le scuole superiori, nel 1980, costretto dalla famiglia a rinunciare alla passione per la pittura, giudicata non sufficientemente redditizia, trovò un'occupazione come contabile presso una ditta che trattava prodotti alimentari all'ingrosso. Soltanto tre anni dopo iniziò a interessarsi di fotografia; stava diffondendosi tra il grande pubblico l'interesse per le prime macchine fotografiche Kodak e anche lui fu coinvolto.
White non aveva molto tempo da dedicare alla sua passione, poichè lavorava sei giorni alla settimana dalle sette del mattino alle sei di sera. Spesso era costretto ad occuparsi di fotografia all'alba o a tarda sera, trovando amici e familiari così fiduciosi in lui da alzarsi alle quattro del mattino per fare i modelli.
Un altro limite erano i suoi modesti guadagni. Egli poteva permettersi solo due lastre alla settimana per la sua macchina fotografica 6,5x8,5 pollici (a lastra intera).
Di conseguenza passava l'intera settimana a pensare come avrebbe potuto utilizzarle nel modo migliore. Nel 1898 le stampe di White riportarono un grande successo alla prima delle grandi mostre fotografiche americane, tenuta a Pittsburgh. Il suo flou, il suo stile pittorialistico conquistarono i giudici.
La sua originalità proveniva dalla predilezione per le figure immerse nel buio e appena evocate dalla luce, per gli interni debolmente illuminati da una finestra. Componendo i toni scuri con altri toni scuri e quelli luminosi con altri luminosi, egli creava qualcosa di unico e nuovo.
Nel 1904 abbandonò il suo lavoro per divenire fotografo ritrattista itinerante. Nel 1906 si trasferì con la famiglia a New York e dopo poco tempo ebbe dalla Columbia University l'incarico di tenere uno dei primi corsi di fotografia. Insegnò con precisione e puntiglio e formò una generazione di talenti: Da Dorothea Lange a Ralph Steiner e a Paul Outerbridge. Nel 1925 , all'età di 54 anni, si recò con un gruppo di studenti a far visita a suo figlio, a città del messico. Dopo qualche settimana di lavoro, l'altezza notevole del luogo gli provocò un'improvvisa crisi cardiaca, che in 24 ore lo uccise.
Le sue stampe costituiscono il suo monumento e si possono considerare fra le composizione più evocatrici e originali che la fotografia abbia mai prodotto.

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Spero che questo mio piccolo contributo possa essere di vostro gradimento


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