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Massimo Cavalieri www.juzaphoto.com/p/MassimoCavalieri |
Sigma SD Quattro H Pro: Immediatezza dei menù, ergonomia e costruzione, materiali di livello superiore, qualità delle immagini, bianco e nero vicino a quello della pellicola, qualità già buona dei RAW b/n sviluppati in camera Contro: lentezza operativa, anche del software, obiettivi che - in alcuni casi - possono essere troppo ingombranti e pesanti. Certamente non è la macchina per tutti gli usi Opinione: Dopo tanti ripensamenti, mi sono finalmente deciso e ho sostituito la Sony RX1rII (fantastica, bellissima, ma con file "troppo" duri e "digitali" per i miei gusti) con questa Sigma, attratto com'ero dalle recensioni che parlavano di un sensore Foveon così vicino alla pellicola (che continuo ad utilizzare nel nel medio formato). E, in effetti, devo dire che - seppure con solo pochi scatti effettuati e con un software, seppur semplice, ancora da capire - la qualità mi pare ci sia tutta. colori veri, bianco e nero analogico. Poi, è vero che non si tratta della macchina con la quale poter scattare in ogni occasione, ma su questo argomento ci sono già tantissime recensioni, quindi inutile ripeterle; l'unica cosa che mi sento di aggiungere - ma è un'opinione riferita al mio modo di fotografare - è che già nei tantissimi anni di Kodachrome 25 e 64 non mi disperavo per qualche scatto perso per non avere in macchina una pellicola da 1600 ISO.... Con la pellicola non è che si potesse modificare a piacimento la sensibilità e non mi pare fosse un dramma. Per il resto si, manca forse qualche obiettivo fisso di dimensioni umane. Io ora utilizzo prevalentemente il Sigma 30mm f1.4 Art e - nonostante non sia tra quelli suggeriti per il sensore APC-h - non noto problemi particolari. Proseguo lo studio e il divertimento... inviato il 28 Dicembre 2020 |
Panasonic GM5 Pro: Dimensioni e peso, qualità delle immagini, qualità di alcune ottiche, qualità costruttiva, presenza mirino Contro: qualche limite di maneggevolezza proprio per le ridotte dimensioni, mirino che potrebbe avere più definizione, batteria con poca autonomia Opinione: parliamoci chiaro: la GM5 è una scelta di compromesso, quindi strettamente legata alle specifiche esigenze personali. Io l'ho scelta (dopo aver avuto anche la GM1) per avere un apparecchio che mi assicurasse buone prestazioni a fronte di una trasportabilità assoluta. Ora, agganciata alla cintura dentro una custodia in neoprene, me la porto sempre dietro; montagna, città, gita. Qualsiasi occasione è buona. Insomma, i tempi in cui le escursioni in montagna prevedevano uno zaino dedicato a tutto l'ingombro della Nikon FA, e ai Nikkor 25-50, 35-200 e 20 sono un (bel) ricordo... Le doti della GM5 sono quindi chiare: un sensore decente in un corpo piccolo; molto piccolo. Abbinata al Panasonic 20mm poi, mi ha fatto riscoprire una prospettiva delle immagini molto bella; perderò qualche oppotunità fornita da zoom e focali più estreme (peraltro ho in kit il 12-32 e 35-100), ma riesco a coprire il 90% delle mie esigenze a fronte di una qualità finale superiore. Se poi dimensioni e peso non sono la priorità, è chiaro che ci sono tante altre macchine in grado di fare altrettanto, e forse di più, per la stessa cifra, ma per il momento me la tengo ben stretta e mi ci diverto. però una seconda batteria da portarsi dietro e d'obbligo... inviato il 06 Ottobre 2015 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me