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Esph
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Esph


fujifilm_xf10Fujifilm XF10

Pro: Sensore APSC Bayer senza filtro Passa-Basso, ottica 28mm equivalente eccezionale senza la minima distorsione, colori bellissimi, resa stupefacente, modalità snapshot (la cara vecchia iperfocale), ottica che non si estrae quando si accende la fotocamera, possibilità di personalizzazione molto buona, fotocamera molto minimal ma che ha tutto quello che serve

Contro: Leggera vignettatura in determinate circostenze, la ghiera delle modalità piena cdi cianfrusaglia per amatori di primo pelo (modalità sport, notturna, ritratto, etc...), touchscreen (dovrebbero abolirlo nelle fotocamere), raw pesanti da 43 mb l'uno e senza possibilità di averli compressi, 24mpx... ebbasta con tutti sti megapixel, 16 vanno bene per tutto e sono già troppi per i miei gusti!, manca la possibilità di scattare in raw o jpeg in formato 4:3 ma si può ovviamente ottenere in post produzione, solito di Fuji: troppa paccottiglia tra simulazioni pellicola che non assomigliano nemmeno per sbaglio alle pellicole di cui portano i nomi e menu infiniti... , crop da 35mm e 50mm solo in jpeg e non in raw

Opinione: Questa XF10 si ispira ovviamente alla celebre serie Ricoh offrendo però qualcosa di diverso. Innanzitutto partiamo col dire che il sensore non è l'x-trans, bensì un normale Bayer da 24mpx senza filtro anti-aliasing, questo porta a dei file pieni di sfumature che richiamano quelli dei tanto amati sensori CCD. Probabilmente qualche megapixel in meno avrebbe giovato, ma i risultati sono veramente ottimi. Io possiedo il modello Champagne Gold, e penso che in questa versione sia la fotocamera compatta più bella mai stata prodotta. C'è poco da fare, Fujifilm capisce il mercato e sa proporre prodotti veramente interessanti strizzando l'occhio sia all'amatore di primo pelo che al professionista navigato. Questa compatta ne è l'essenza: da una parte troviamo modalità e funzioni tipiche delle compatte per foto di famiglia, dall'altra pulsa il cuore di un sensore APSC abbinato a un'ottica superba. Personalmente sono sempre stato un fotografo da 50mm, dunque ho difficoltà con un grandangolare come il 28mm, tuttavia se c'è la possibilità di avvicinarsi i risultati sono eccezionali. Altra somiglianza con le Ricoh è la modalità snapshot (volgarmente chiamata "istantanea" nel manuale, anche se sarebbe meglio "iperfocale"). Questa permette solo due settaggi: f8 a 2 metri e f5.6 a 5 metri, la prima per foto vicine, la seconda per tutto quello che è oltre 1 metro e mezzo. Per tutto il resto c'è l'ottima modalità Manuale con la scala delle distanze. L'iperfocale è fisica: con un 28mm a 5 metri di distanza e f5.6 di diaframma si avrà a fuoco sempre tutto da un metro e mezzo all'infinito, dunque non serve avere 200 coppie di diaframma e distanza eh? ;-) Ovviamente Fujfilm ha riempito questa piccola tigre con peculiarità-attira-amatore, ossia le terribili simulazioni pellicola che a tutto assomigliano tranne che alle pellicole di cui portano il nome. Scatto tuttora a pellicola e posso garantire che sono solo fesserie da marketing. Tuttavia, come per ogni cosa che non ci interessa, basta ignorarle. Rimane dunque una macchina esteticamente spettacolare, con sensore e ottica da paura, che offre la possibilità di scattare in raw fino a 12.800 iso. Premetto di in genere difficilmente mi capita di scattare sopra i 1600, ma in questo modo si può utilizzare la funzione snapshot praticamente in ogni condizione di luce, e questo non è assolutamente un male! L'autofocus invece funziona molto bene in determinate circostanze e dimostra qualche incertezza in altre, ma penso che da quando ho questa macchina forse l'ho utilizzato un paio di volte. Leggo molti che si lamentano della lentezza dell'autofocus, di alcune foto sfocate... ragazzi, ovviamente più una fotocamera ha limiti più saranno evidenti i limiti del fotografo che la utilizza, è naturale. Paradossalmente il fotografo scafato preferisce una macchina con meno funzioni possibili per avere il controllo supremo del mezzo, mentre il il pixel-peeper non si accontenterà mai delle migliaia di opzioni, funzionalità e automatismi presenti, e in breve tempo passerà all'ultima fotocamera uscita sul mercato solo per potersi nuovamente lamentare. Ricordo che per fare qualsiasi foto basta che una macchina consenta il controllo di diaframma, otturatore e iso. Tutto il resto è gioco. Un grosso appunto che faccio ogni volta che parlo di Fujifilm... mettetela come opzione standard quella di scattare in raw compressi... non è possibile avere diciottomila simulazioni-fuffa e scattare in raw a 43mb a file... è una follia!!! Che dire, oggigiorno si distinguono le fotocamere per "pro", "prosumer", "consumer"... questi sono appellativi che probabilmente andrebbero utilizzati per descrivere i fotografi più che le fotocamere. Questa XF10, con tutte le sue qualità "prosumer", è quanto di più eccelso ci possa essere per qualsiasi cosa, dalle foto di famiglia a quelle professionali a quelle d'autore.

inviato il 27 Luglio 2020


fujifilm_35_f2wrFujifilm XF 35mm f/2 R WR

Pro: Apertura a f2...???

Contro: Priva di carattere e personalità come circa il 95% delle ottiche per ml digitali Fujifilm, distorsione indecente da grandangolare spinto da 30 euro, priva di tridimensionalità, priva di contrasto

Opinione: Ho scattato con Fujifilm per anni anche a livello professionale, poi sono passato a Leica. Se è vero che la buona fotografia si può fare anche con una compatta da 50 euro, è pur vero che bisogna che ci sia piacere nel fotografare (dato che non si tratta di spaccare pietre). Esordisco dicendo che la perfezione (tanto ricercata nel fotoamatore moderno...) annoia. La perfezione nella fotografia è un difetto noioso che porta solamente a lunghi sbadigli. Detto questo posso dire che una delle ottiche preferite è il Simmicron 50mm/2 Rigid, ottica tutt'altro che perfetta, ma con carattere da vendere. È un vetro poetico, che regala emozioni. Tutto il contrario di circa il 95% delle ottiche Fujifilm moderne. Queste ultime, sono state concepite più con benefici estetici che qualitativi. Avendo scattato per anni con Fujifilm posso dire che raramente ho avuto a che fare con ottiche valide. Perlopiù sono obiettivi che funzionano quando si scatta in jpeg, con tutte le correzioni del processore interno. Appena si scatta in raw... ecco che casca l'asino. Distorsioni, assenza di contrasto, assenza di risolvenza... insomma fondi di bottiglia concepiti esclusivamente per essere processati dalla macchina. Per non parlare della mancanza di carattere. Ottiche senza personalità, che annoiano, che ti fanno passare la voglia di fotografare. E questo 35mm è il riassunto di tutti questi difetti, un'ottica banale, che presenta distorsione nemmeno fosse un vecchio 24mm da bancarella, di quelli che compri e utilizzi una volta. Io scatto esclusivamente in raw, se voglio scattare in jpeg utilizzo il cellulare o la compattina. Se utilizzo una Fujifilm voglio avere il controllo totale sull'immagine. Dopo anni di Leica digitale e a pellicola ho ripreso una XE2s e questo 35mm... bà, mi ha fatto tornare la voglia di analogico, dove la qualità finale è data esclusivamente dal vetro e dalla pellicola.

inviato il 15 Giugno 2020


zeiss_planar50_f2zmZeiss ZM Planar T* 50mm f/2

Pro: Risolvenza ad ogni diaframma, bokeh, microcontrasto, plasticità e tridimensionalità dei soggetti, costruzione e materiali dell'ottica

Contro: La ghiera dei diaframmi, misero copriobiettivo di plastica, contrasto talvolta eccessivo dunque da controllare

Opinione: Lo Zeiss Planar 50mm/2 ZM è uno di quelle ottiche che ti lasciano a bocca aperta. Non scherzo, così è successo a me. Personalmente utilizzo solo il 50mm, dunque stavo cercando per la mia Leica M3 un normale d'eccellenza, che avesse un buon potere risolvente su tutti i diaframmi, senza problemi di front/back focus, che avesse un suo carattere e una sua storia. Ho sempre amato le ottiche Zeiss, così complesse ma poetiche, con quel bokeh talvolta nervoso, eccessivo, che denotano un carattere deciso e forte. Avevo letto che questo Planar per Leica M era secondo solo all'APO-Summicron, ottica da circa 7000 euro, e che superava di gran lunga i Summicron precedenti. Questo ovviamente non cambierà mai di una virgola la qualità delle foto che scatteremo, grazie a Dio è ancora il fotografo a pregiudicare questo punto. Ma andiamo all'ottica. Comincio coi lati negativi. Non mi fa impazzire il fatto che l'anello dei diaframmi sia filettato solo in parte e dunque non sia il massimo della comodità nella gestione, e inoltre avrei preferito che si trovasse vicino all'innesto e non attorno al vetro anteriore. Ma ci si fa l'abitudine, e dopo pochi mesi il tutto diventa semplicemente "normalità". Passiamo agli innumerevoli lati positivi. Scattando a pellicola il risultato è sorprendente. Questo Planar mantiene un potere risolvente molto alto in modo costante su tutti i diaframmi, dunque in parole povere è di una nitidezza impressionante. Ma è anche dolce, delicato, dunque dietro a un carattere aggressivo rivela un bokeh artistico fatto di tante pennellate decise e raffinate. Ed è proprio questo che ho sempre amato degli Zeiss Planar. È un'ottica altamente professionale che nelle mani giuste diventa un meraviglioso scalpello col quale creare opere magiche. A tutta apertura questo Planar regala emozioni: si chiudono leggermente le ombre nelle periferie del fotogramma offrendo una leggera vignettatura solo dove necessario: le zone di luce, anche se ai bordi, non verranno toccate. Questo permette dei ritratti incredibili, crepuscolari, fascinosi. La nitidezza è impressionante anche ai bordi (per intenderci con una Trix 400 tirata a 1600 asa si avrà un dettaglio incredibile). Le zone fuori fuoco staccano dal soggetto in modo gradevole ed omogeneo, spezzando solamente dove qualche elemento stana il carattere impulsivo di quest'ottica, e allora troveranno spazio le meravigliose pennellate di cui parlavo prima. La tridimensionalità e la plasticità di quest'ottica sono ai massimi livelli: in alcuni casi ci si aspetta solamente che il soggetto esca dal fotogramma. Concludo consigliando quest'ottica a tutti coloro che cercano un vetro professionale, che non faccia scherzi, che garantisca la massima qualità ad ogni apertura, ma che non trascuri il lato creativo e artistico del pittore che alberga in ogni fotografo. Oggigiorno è moda ripescare ottiche scadenti trovando "carattere" dove invece ci sono solo aberrazioni e limiti qualitativi. Il vero carattere lo si vede in ottiche come queste, ottiche che fanno emergere il varo carattere del fotografo. Se dovessi descrivere questo Zeiss Planar con un solo aggettivo direi "elegante". Elegante per come si presenta, per la sua qualità costruttiva e per la dolcezza d'utilizzo, elegante per il suo carattere, un po' altolocato e nobile, elegante per come permette di raccontare il mondo, col suo "mood" quasi elegiaco e meditabondo. Una buona fotografia ha bisogno di un buon fotografo ma anche di buoni strumenti: non conosco nessun creativo che utilizzi prodotti dozzinali quando si dedica alla creazione delle proprie opere. E in fotografia il discorso non cambia.

inviato il 22 Dicembre 2017


leica_m8Leica M8 / M8.2

Pro: Costruzione, Solidità, Essenzialità, Telemetro, Esperienza d'uso, Sensore CCD, Iso minimi a 160, Parco ottiche, Otturatore a 1/8000 di secondi, Distanza messa a fuoco con telemtro a 0,7 metri, 10 meraviglisi mpx e dng leggeri, Filtro Ultravioletto Sottile

Contro: Monitor posteriore non riparabile, Automatismi come iso automatici e priorità diaframma: dovrebbero abolirli

Opinione: La M8 è un'analogica che sforna file digitali. Chi cerca raffiche iper veloci, batterie che durano migliaia di scatti, millemila iso, una macchina che fotografa da sola, rimarrà deluso. Questa Leica è per gente che vuole avere il controllo totale del mezzo. Il telemetro è puro godimento. Con una macchina del genere ritorna la voglia di fotografare per il semplice gusto di farlo. Se da un lato perde il FF, cosa assai particolare dato che come formato è stato inventato proprio da Leica, dall'altro ci ritroviamo probabilmente la più analogica delle digitali dell'azienda. È essenziale, brutalmente essenziale, qualcuno potrebbe dire spartana. È solida, ha un peso che la bilancia benissimo con qualsiasi ottica dunque ci scatti anche a 1/15 di secondo senza avere micromosso. Non ha tasti funzione: gli iso sono 160, 320, 640, 1250 e 2500. Basta, non c'è altro. Imposti all'inizio dopodiché non cambi, proprio come fosse la sensibilità di una pellicola: questa cosa è meravigliosa. Dove con altre macchine scattavo a 2500 iso con la M8 non supero i 320... come è possibile?? Si impara a sfruttare bene la luce ambiente. Perché fotografare significa "scrivere con la luce" e lavorare a luce ambiente non significa alzare gli iso. Si impara a fotografare e non si ha più nessun limite. Il sensore CCD della M8 restituisce immagini ancora oggi, nel 2016, di una grazia unica. A iso bassi è pazzesco, alzandoli lo si può utilizzare tranquillamente anche a 2500 iso senza problema (chi dice il contrario dovrebbe imparare a esporre correttamente) in quanto il rumore è identico alla grana di una tri-x 400 tirata a 1600 e sviluppata bene. Il dettaglio c'è tutto. Bellissimo avere file da 10 mb che non ti riempiono gli hd nel giro di un giorno. Scatto anche con Fujifilm, dove un raw pesa la bellezza di 40mb per 16mpx... I 10mpx della M8 naturalmente sono perfetti per tutto... forse un po' pochini per quelli che pubblicano su Facebook o 500px... :D La M8 ha un filtro ultravioletto molto sottile e questo porta ad una leggera dominante magenta. I colori sono caldi, avvolgenti, autunnali, il bianco e nero si tramuta in mille sfumature di grigio. Abbinata al CCD della Kodak e alle ottiche poco contrastate che si possono montare portano la M8 ad avere una gamma dinamica difficilmente raggiungibile da qualsiasi FF di ultima generazione. I file sono pieni, carichi di dettagli, anche grazie al parco ottiche dedicato e formato dal top del top del top: Leica, Zeiss e Voigtlander. Gli Zeiss sono quelli per Leica M, non quelli af prodotti negli ultimi anni che hanno perso il 70% del carattere dell'ottica... Anche il vetro più economico è comunque qualcosa che un qualsiasi utente reflex non saprebbe nemmeno immaginare. Questo è un dato di fatto. Oltre alla perdita del tradizionale formato 35mm "Leica", l'otturatore è abbastanza rumoroso. Paradosso dei paradossi per una Leica. In compenso è l'unica di tutte quelle prodotte da 50 anni fino ad oggi ad avere la possibilità di scattare a 1/8000 di secondo. Il display è essenziale, e questo è meraviglioso: non ne potevo più di menu labirintici in cui trovavi di tutto e di più a parte quello che serve per fotografare. Niente video (Dio sia lodato!!!), niente effettazzi da Instagram o cose del genere. Con la M8 ci fotografi, non ci fai altro. In un'epoca in cui tutti fanno fotografie ma in pochi fotografia, la Leica M8 è uno strumento magico. Quella della M8 - e questo vale per quasi tutte le Leica - è una fotografia meditabonda, fatta di riprese di fiato lunghe, di silenzi, di ragionamenti, di neuroni che funzionano e lavorano. ma ogni Leica può anche diventare un vero fulmine di guerra se utilizzata bene. Si tratta di un puro e vero strumento espressivo.

inviato il 20 Maggio 2016


fujifilm_xq1Fujifilm XQ1

Pro: veramente minuscola, sensore X-trans, jpeg molto buoni, raw lavorabili, jpeg accettabili fino a iso veramente elevati, diaframma regolabile tramite l'anello nell'ottica, corpo robusto ed elegante con calotta in metallo, una modalità personalizzazione utente C, wifi, luminosità massima 1.8....

Contro: ... che tende a diminuire quasi subito fino ad arrivare a 4.9!, mancanza del filtro ND, personalizzazione comandi molto limitata

Opinione: Ho comprato la XQ1 per avere il sensore X-trans a portata di taschino... e così è. La fotocamera è veramente minuscola, mi sta nella tasca dei jeans o nel taschino della giacca. Stavo proprio cercando una compatta evoluta da portarmi appresso ovunque e devo dire che sono molto soddisfatto dell'acquisto. Nel raw - che è molto buono e malleabile - si vedono tutti i limiti della compatta, difatti il rumore si presenta già sopra i 1000 iso e la distorsione nelle focali grandangolari è pesante. I jpeg sono invece un altro mondo: nessuna distorsione, buoni e nitidi ben oltre i 2000 iso, saturi e contrastati al punto giusto: c'è poco da fare, la Fujifilm ha investito moltissimo sui processori jpeg delle sue fotocamere e i risultati sono eccellenti e si vedono. Essendo la fotocamera veramente piccola manca un vero e proprio grip: questo è un problema relativo in quanto mi ritrovo a utilizzarla come spy-camera tenendola in un palmo di mano, con l'ottica che spunta tra indice e anulare... sono riusci veramente a cogliere situazioni impossibili per una fotocamera più grande. Questa XQ1 è una buonissima fotocamera, ma non confrontabile con le altre compatte evolute della serie X (X20, X30, etc...). La XQ1 si compra per avere letteralmente nella tasca dei jeans o nel taschino della giacca un'ottima compatta. L'unica cosa di cui sento la mancanza è un filtro ND incorporato... peccato!! Tuttavia il poter usufruire della qualità dell'X-trans in qualsiasi situazione non programmata è una bella soddisfazione!

inviato il 16 Aprile 2015


fujifilm_35mmFujifilm XF 35mm f/1.4 R

Pro: Luminosità elevata, delicatezza colori, bokeh cremoso e delicato, nitidezza elevata a TA, costruzione in metallo (compreso il paraluce)

Contro: Manca un po' di carattere come d'altronde tutte le ottiche dell'epoca digitale, a TA distacco tra soggetto a fuoco e sfondo talvolta un po' innaturale

Opinione: Stiamo parlando di un 50mm equivalente, dunque il normale per antonomasia. Qualità dei materiali di costruzione molto buona, l'ottica difatti è interamente in metallo, paraluce compreso, mur mantenendo un peso ridotto. L'ottica in sé è ottima, estremamente nitida, molto luminosa, con un bokeh molto cremoso. Dal mio punto di vista quel che gli manca è un po' di carattere... Ma questo è un problema comune della maggior parte delle ottiche moderne nate per il digitale: devono puntare un una qualità elevata ma neutra per sfornare file elaborabili in post produzione. Comunque i risultati ci sono: abbinato a una qualsiasi fuji permette di ottenere anche dei jpeg eccellenti. Sicuramente uno dei migliori "50mm" moderni in circolazione... un fiore all'occhiello nel panorama Fujifilm.

inviato il 19 Dicembre 2014


fujifilm_xe2Fujifilm X-E2

Pro: Estetica fantastica, mirino elettronico migliore del pentaprisma, bilanciamento del bianco, ergonomia, peso e ingombro al minimo, comandi, sensore, qualità immagine, tenuta iso, raw corposi e pieni di informazioni

Contro: Durata batteria ridicola, un solo slot sd, messa a fuoco talvolta imprecisa in scarse condizioni di luce, raw pesantissimi e senza possibilità di salvarli compressi senza perdita

Opinione: Esordisco dicendo che la X-E2 non è una fotocamera priva di difetti, ma ha un suo prepotente fascino. Il mirino di questa x-e2 è ottimo: essendo elettronico permette di fotografare al buio in quanto è luminoso e permette di vedere lo scatto prima di eseguirlo. Questo permette di avere fotografie sempre perfettamente esposte. Nessun effetto scia o rallentamenti. In scarsissime condizioni di luce (condizioni al limite...) se si deve mettere a fuoco il dettaglio l'autofocus può risultare impreciso e difficoltoso. Il bilanciamento del bianco è ottimo, migliore di buona parte delle nuove reflex FF. Con 4 pulsanti fn tutto è a portata di mano senza staccare l'occhio dal mirino e gestire la fotocamera diventa semplicissimo. Il sensore x-trans è molto buono, tuttavia la mancanza del filtro passa basso oltre alla nitidezza mette in risalto anche il rumore puntuale. A 3200 iso è comunque impercettibile per manifestarsi, in modo del tutto accettabile, dai 4000 iso inizia a essere un po' più presente ma sempre entro i limiti. Il rumore è comunque molto "analogico" e anche a 6400 iso non è particolarmente fastidioso. I principali difetti sono la durata ridicola della batteria (in media 300 scatti), l'impossibilità di poter salvare in raw compresso senza perdita (un raf pesa 34 mb...) e naturalmente l'autofocus non sempre all'altezza delle situazioni più critiche. La vera grande differenza tra il sistema fuji e quello reflex e che con il primo bisogna sapere veramente fotografare bene e avere un senso spiccato della composizione. Questo perché una fuji perdona di meno. Le reflex hanno troppi automatismi e in un modo o nell'altro fanno portare a casa lo scatto. Se da un giorno all'altro le reflex sparissero penso che di professionisti ne rimarrebbero 1/100 di quelli che ci sono. Ma dietro un vestito dal gusto retrò c'è anche tanta tecnologia. Ergonomia, ingombro e peso ridotti al minimo, ne fanno uno strumento alternativo anche per un professionista.

inviato il 19 Dicembre 2014


nikon_d700Nikon D700

Pro: Qualità sotto tutti i punti di vista, sensore, rumore impercettibile ad alti iso, ergonomia, numero di pixel, autofocus impeccabile e sempre preciso

Contro: Manca uno slot secondario per SD di back up, durata batteria un po' scarsa,

Opinione: Nonostante siano passati 6 anni dalla sua uscita la D700 rimane un esempio per le fotocamere di nuova generazione. Non avverte il passare del tempo e, grazie al mercato degli amatori che fortunatamente non ne capiscono un tubo di fotografia, se ne riescono a trovare esemplari anche a 900 euro con sì e no qualche migliaio di scatti. Già, perché una fotocamera del genere appena esce una D800 diventa obsoleta... Avendo lo stesso sensore della D3 ma costando la metà, la D700 ha spodestato l'Ammiraglia rovinando gli affari alla Nikon: per questa ragione oggigiorno si trovano fotocamere come la D600, nè carne nè pesce... adesso la casa giallonera sta bene attenta a non darsi di nuovo la zappa sui piedi! D'altronde la D700 va ancora bene per tutti i settori fotografici (col battery grip si aumenta la durata della batteria e la raffica). A livello di fotografia matrimoniale è probabilmente una delle migliori scelte per quanto riguarda il numero di pixel (secondo me il giusto), la qualità superba delle immagini se abbinata a ottiche pro, il peso (non eccessivo come quello di un'Ammiraglia), la durata della batteria (dopo un servizio di 12 ore ne rimane quasi la metà) ma soprattutto per come regge gli alti iso: a 6400 è appena percettibile e talvolta non lo riduco nemmeno in post-produzione essendo così fina quasi da pellicola da non dar fastidio quando presente. Io lavoro con due D700 ed esclusivamente obiettivi fissi: grazie ad aperture di diaframma come 1.4 o 1.8 combinate alla D700 posso tranquillamente lavorare anche di notte senza flash. Quello di cui, soprattutto per la fotografia matrimoniale, si sente la mancanza è il doppio slot, uno per CF e uno per SD: purtroppo i matrimoni non si ripetono e poter contare su un back up non è cosa da poco. Che altro dire? Una macchina tutt'altro che obsoleta, ma anzi che non è ancora stata superata dalla maggior parte delle nuove arrivate. Questo per come è stata concepita: il numero giusto di pixel, un sistema autofocus efficientissimo, una resistenza al rumore impressionante, un corpo resistente ed ergonomico, tutti i pulsanti accessibilissimi al posto giusto. Molti la considerano superata perché non ha l'apparato video, il wi-fi, il gps, il live view, il display basculante... per me questo non è altro che un bene!! Detesto tutti questi fronzoli in una fotocamera. Questi a tutto servono tranne che a fare fotografie.

inviato il 13 Gennaio 2014


nikon_85_f1-8gNikon AF-S 85mm f/1.8 G

Pro: Nitidezza esemplare a tutte le aperture, sfocato cremoso tra i migliori, colori sublimi, MAF veloce e precisa, ingombro e peso minimo per il tipo di ottica

Contro: Decisamente la distanza minima di messa a fuoco: 80cm!!

Opinione: Non è la mia focale preferita ma l'obiettivo lo è. Questo 85mm ha veramente poco da invidiare al fratellone 1.4 tenendo conto che costa meno della metà e nell'usato praticamente costa 1/3. La nitidezza a TA è impressionante per rimanere man mano che si chiude il diaframma, MAF veloce e precisa che non perde un colpo, colori strepitosi, sfocato cremoso tra i migliori in assoluto, bokeh da favola, ingombro ridotto al minimo per essere un mediotele dalla qualità decisamente professionale. Un'ottica di lusso ad un prezzo decisamente abbordabile. Anche su DX si comporta bene ma diventa un po' lunghino con i suoi 127,5mm effettivi. Unico neo la distanza minima di messa a fuoco: con i suoi 80cm ci si preclude molte situazioni più ravvicinate di dettagli, primissimi piani, etc. Consigliatissimo soprattutto su FX.

inviato il 11 Gennaio 2014


nikon_28_f1-8gNikon AF-S 28mm f/1.8 G

Pro: Nitidezza a tutte le aperture, schema ottico all'avanguardia con trattamento ai nanocristalli e lenti asferiche, leggerezza rispetto agli altri fissi grandangolari di ultima generazione, nessuna distorsione (!!), MAF eccezionalmente veloce e precisa

Contro: Anello di MAF tende a essere un po' lasco...

Opinione: Non posso che parlare bene di questo 28mm. Mi stupisce la leggerezza rispetto ai più blasonati 24mm f1.4G e 35mm f1.4G, le altre uniche due alternative pro per questa focale grandangolare. Il 28mm le coniuga in quanto non è spinto quanto il 24mm ma nemmeno così tendenzialmente "normale" come il 35mm. Lo schema ottico è ottimo, con due lenti asferiche e trattamento ai nanocristalli. Per essere un grandangolare non ha la minima distorsione. Dimostra una buona nitidezza già a TA per diventare veramente ottima sopra f2.8. La MAF è veloce e precisa. Tutte queste peculiarità ne fanno un'ottica adatta anche all'uso professionale. Inganna un po' la costruzione tipicamente plasticosa che tanto piace a Nikon che ogni volta è un colpo al cuore, soprattutto quando si ha per le mani un vetro come questo. Il 28mm in questione è infatti eccellente in tutti i suoi aspetti: fino ad oggi è l'unico obiettivo "economico" di qualità professionale sovrapponibile alla focale 35mm per FX (il 24mm f1.4G e il 35mm f1.4G costano 1500 euro l'uno, il 35mm f2D è decisamente inferiore sotto tutti i punti di vista...)

inviato il 11 Gennaio 2014


nikon_50_f1-4gNikon AF-S 50mm f/1.4 G

Pro: Luminosità incredibile a un prezzo ridicolo, nitidezza buona già a 1.4, leggerissimo, bokeh sognante, piccolo e poco ingombrante

Contro: Autofocus un po' lento ma precisissimo: l'ottica in questione non è concepita per fotografia sportiva o d'azione, è un vetro per una fotografia meditabonda, intimista, anche al chiaro di luna. Tuttavia l'ottica è migliorabile dato tutte le tecnologie odierne. Si avverte di avere a che fare con un'ottica con certe limitazioni.

Opinione: La mia focale preferita alla quale la Nikon ha dedicato una miriade di lenti ma senza aver fatto completamente centro per il momento. Quando utilizzo l'85mm f1.8G sento una magia, con questo 50mm f1.4 invece no. Uno schema ottico semplice ed essenziale (non ha lenti ED o trattamento ai Nanocristalli, né lenti asferiche) ma non per questo meno efficace. Bisogna innanzitutto capire questo obiettivo per apprezzarlo nel modo dovuto. Un 50mm f1.4 non viene utilizzato per fotografia sportiva o d'azione, ma per scatti più silenziosi, più ragionati. È inutile comprare un fisso come questo considerandolo un "tuttofare"... L'autofocus più lento offre però maggior precisione in quanto questo obiettivo deve sapere lavorare anche di notte e senza flash, e comunque non mi ha mai dato problemi nella fotografia matrimoniale. Molti lamentano una certa morbidezza a 1.4: come ho già detto non è l'85mm f1.8G. A 1.4 ha una nitidezza buona, e comunque "nitidezza" non è mai stato sinonimo di qualità in fotografia. Certo è che se uno compra una lente del genere per fotografare tramonti o gatti che dormono è ovvio che cerca una nitidezza spettacolare per dare un senso a una fotografia banale. A tutta apertura e a 6400 iso è possibile lavorare al chiaro di luna senza luci artificiali. Il bokeh è spettacolare, i materiali non li guardo nemmeno visto che non contano per la qualità dell'obiettivo: meglio un'ottica eccezionale un po' plasticosa o una schifezza di metallo tropicalizzata? A livello professionale l'ottica se la cava egregiamente. È concepita per un reportage più ragionato, più sofisticato, sfruttando anche i bagliori crepuscolari, non di certo per immortalare le gare di sci. Lo dimostra anche il bokeh: delicato e sognante, adatto alla sensualità delle luci della sera. Naturalmente la Nikon può fare di meglio: quando lo utilizzo avverto certe limitazioni come la lentezza dell'autofocus o la nitidezza non eccessiva a TA, cose tuttavia trascurabili. Quello che mi stupisce è la mancanza di un 50mm "definitivo" in casa Nikon... L'1.4 G ha qualcosa che l'1.8G non ha e viceversa, ma sembra sempre che manchi qualcosa... Per il rapporto qualità-prezzo non ha eguali.

inviato il 03 Gennaio 2014




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