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Vittorio Fracassi
www.juzaphoto.com/p/VittorioFracassi



avatarLorenzo Dotti e gli Acquerellisti alla Pettinatura di Lane
in Tema Libero il 03 Giugno 2017, 18:42


Sabato 27 maggio si è tenuto a Vercelli presso la Pettinatura di Lane un incontro/workshop degli allievi del Nuovo Istituto di Belle Arti di Vercelli con la amichevole supervisione di Lorenzo Dotti e l'ospitalità dello scrivente. Il tema era: “ particolari di archeologia industriale” .
Attrazione della mattinata, il generatore Ansaldo da 500kW accoppiato ad un motore diesel FIAT recuperato da un sottomarino della 2° guerra mondiale, del quale mostriamo alcuni particolari illustrati dai valenti acquerellisti. Lo scrivente a ricordo della bella giornata trascorsa insieme ha ripreso alcune scene degli acquerellisti “in action” che si trovano nella apposita Galleria. Un particolare ringraziamento a Lorenzo Dotti e all'organizzatrice Angela White, un Saluto a tutti e Buona Visione!


Lorenzo Dotti è nato a Torino il 7 giugno 1958, vive e lavora nella campagna torinese e nell'isola di Capraia (Arcipelago Toscano). Pittore animalier e illustratore naturalista, collabora da molti anni con case editrici, istituzioni scientifiche e parchi nella progettazione e realizzazione di illustrazioni per libri, testi scientifici, materiale divulgativo, allestimenti espositivi; nel 2001 costituisce la Società di allestimenti museali e divulgazione scientifica “STUDIO ALCEDO”. Dal 2000 al 2010 docente di Disegno Nturalistico per il Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali presso l'Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Dal 1990 insegna disegno naturalistico nei numerosi corsi tenuti in varie località italiane. Dal 2005 prende parte anche a progetti sperimentali di educazione ambientale per le scuole medie superiori, stimolando gli studenti a rappresentare la natura dal vivo con la tecnica dell'acquerello. Per molti anni è stato guida di Birdwatching in strutture turistiche di vari paesi del mondo, offrendo ai partecipanti la possibilità di una esperienza di “vacanza” diversa e indimenticabile. Le sue illustrazioni sono apparse in molti libri dai carattere naturalistico soprattutto ornitologico e orchidofilo. Socio della Associazione italiana per l'Arte naturalistica (AIPAN).

Siti di Lorenzo Dotti
www.lorenzodottisketcher.blogspot.it e www.studioalcedo.it





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avatarIl gioco de il castello e la montagna
in Blog il 13 Luglio 2015, 0:46






Ho il pallino di traguardare "landmarks piemontesi" con il Monviso, la montagna per eccellenza grazie al logo della Paramount Pictures (tuttavia mai confermato dalla stessa) che ce lo ha mostrato sugli schermi per più di cent'anni.

Ho passato ore su Google Earth tirando rette dalla cima del Monviso verso il Piemonte alla ricerca di una situazione con alcuni requisiti:
- Che la retta passasse da un castello senza che in mezzo ci fosse niente di più alto, dal castello si doveva vedere bene libero il Monviso, nelle giuste condizioni meteo naturalmente
- Che proseguendo la retta toccasse un altro punto a terra all'incirca alla quota del castello, a una distanza tale da sottendere un angolo di visuale che potesse comprendere poco più che il castello e il Monviso, usando una focale fra 100 e 300mm (FF equivalente).
- La focale da tele mi serviva per "appiattire" la prospettiva in modo da porre in eguale gerarchia di importanza i piani del castello, delle colline intermedie, dalle Alpi del Cuneese con il Monviso. Ne' troppo ne' troppo poco.
- Il punto a terra perciò non solo doveva essere ad una distanza tale da soddisfare la faccenda della focale ma doveva essere ad una quota tale da consentire alle torri del castello di stagliarsi contro il cielo, sennò che torri sarebbero state? E non ultimo doveva essere accessibile, vicino a una strada, non in casa di qualcuno che mi avrebbe limitato tempo e libertà di movimento, di ripetizione ed esperimento.

Ci sono, per quanto ne so io, tre di queste situazioni favorevoli con rispettivamente il Castello di Serralunga d'Alba che non è illuminato di notte e il Castello di Santa Vittoria d'Alba che ha come pdr la rampa di salita della uscita per "Alba, corso Europa" dalla Asti-Cuneo, un posto inagibile per il rischio di farsi stirare, e il castello di Grinzane Cavour.

Con la smania di cacciare dentro più emozione possibile nelle foto che và di moda adesso come non scegliere l'ora del crepuscolo, con le tracce del tramonto ancora in cielo, il castello e qualche altro dettaglio già illuminato. Come periodo dell'anno l'autunno/inverno è un must per avere le vigne spoglie, l'aria tersa, il contrasto della neve sulle Alpi, un pò di nebbiolina nelle vallette intermedie e più tempo per organizzarsi con il sole basso sull'orizzonte. Il Monviso è già dalla parte giusta perché i castelli del Piemonte l'hanno a Ovest e così il tramonto.

Una volta individuato approssimativamente il pdr in Google Earth ci si mette in auto fino a che non si trova quello che si cerca. Nel mio caso solo il castello di Grinzane Cavour (quello del premio letterario) aveva tutti i requisiti, e c'era una vigna sotto a Diano d'Alba a Est di Grinzane che come pdr prometteva decisamente bene, sia come direzione che come distanza dal castello, che come quota.

Metterci effettivamente il cavalletto sopra, in pieno giorno a Ottobre s'intende, con la vendemmia passata per evitare spiacevoli incidenti, non è stato proprio un gioco da ragazzi, alla fine l'ho trovato: a due passi da una stradina stretta stretta ma asfaltata, che dava sulla capezzagna di una vigna che guardava in pieno verso il tramonto, non in mezzo ai filari dove avrei dovuto portarmi dietro una scala ma nel "vialetto" dove passano i trattori con l'arbi o il rimorchio carico di cassette.

Qualche scatto per controllare la composizione e l'effetto del tele da una mezza dozzina di posizioni; in questo la mirrorless aiuta, ha un monitor orientabile in live view, il formato 4/3 dà profondità di campo a 200mm con il diaframma abbastanza aperto, è leggera, facile da spostare, e senza lo specchietto quando scatti col telecomando un normale cavalletto anche non zavorrato è stabile come una roccia.

Non mi restava che imbroccare la meteo, dopo una bella perturbazione dalla Francia, con il cielo pulito sul Piemonte e una coda di nuvole ferme sulle Alpi sotto a Grenoble, in modo da mandare a fuoco il cielo dopo il tramonto dietro al Monviso. Ho dovuto aspettare fino a fine Dicembre, anche perché in campagna nelle Langhe ci vado al fine settimana e non a tutti.
Subito dopo Natale, archiviata la festa i regali e tutto il resto ho potuto dedicarmi alla fotografia e il 26 pomeriggio sono andato a parcheggiare l'auto verso le sei di sera nella vigna giusta sotto a Diano d'Alba: si sono accese le luci nel parcheggio del castello di Grinzane, il sole è scomparso dietro alle Alpi e il cielo è diventato rosso fuoco.

La nebbiolina incominciava a salire rischiando di sfocare tutto, bisognava scattare mentre era nel fondo delle valli lasciando liberi il Monviso e il Castello, liberi di finire proprio come volevo io, sul mio sensore.

...ho scelto di raccontare questa storia perché credo che tutti tutti voi vi riconoscerete in essa, e poi per tanto che ci si prepari a volte la magia salta fuori, a volte no, è la vita. Se ne avete una simile da raccontare potrebbe essere l'occasione buona?


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avatarquartetto di cavalieri
in Blog il 03 Aprile 2015, 17:00






ho presentato nel Forum "Uccelli" quattro immagini di Cavalieri d'Italia, ripresi in loro atteggiamenti tipici. Sono elaborazioni in Photoshop che intendono mostrare l'essenziale come in una stampa giapponese, con ricorso a "high-key", sovrassaturazione e unificazione del taglio, formato e sfondo. Per renderle adatte a essere incorniciate per esempio in radica grigio scuro, in un formato 26x36cm e appese in una raccolta. Ne ho fatto una base per un regalo di Natale ai miei cari, una per ogni anno.

Mi andava di condividere questa divagazione quasi "art" con gli amici del Forum Uccelli, e di altri Forum naturalmente. Un Saluto, Vittorio

PS le ho inserire nella mia Galleria "Cavalieri Art" www.juzaphoto.com/me.php?pg=118741&l=it


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avatarArcheologia Industriale: un giro nella Pettinatura di Lane in Vercelli Spa
in Blog il 16 Gennaio 2014, 22:40






nella Galleria omonima ho raccolto alcune foto scattate alla PLV, prima che la riconversione urbanistica ne cambi la fisionomia. Gli immobili più significativi resteranno a far parte di un complesso che fonderà il nuovo, per dare un impulso residenziale/terziario moderno, energeticamente sostenibile, e l'antico, per testimoniare il glorioso passato. La storia di questa azienda tessile, la cui maggioranza è sempre stata dalla stessa famiglia, è atipica: ha concordato la progressiva riduzione della attività con i sindacati sull'arco di 6 anni, solo dopo avere verificato che la robotica nel mondo occidentale non avrebbe sconfitto la schiavitù usata nei paesi emergenti dagli stessi occidentali. Ha trovato un lavoro alternativo o un reddito a tutti, ha pagato i fornitori, ha bonificato l'area a proprie spese, ha salvato gli immobili senza perdere un azionista. Oggi non c'è un tetto dal quale piova dentro nè una fogna intasata... confermo: è in Italia, a Vercelli. Buona visione, Vittorio


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