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Gsabbio
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Gsabbio


nikon_d80Nikon D80

Pro: Leggera, silenziosa, sensore CCD

Contro: Intrinseca debolezza del progetto che può essere soggetto a guasti non riparabili

Opinione: E' la sorellina piccola della D200 sotto tutti gli aspetti, ne monta lo stesso CCD da 10 mpix ed adotta profili colore analoghi in grado di sfornare dei jpg/raw dai colori molto accattivanti. E' più piccola a leggera della D200 per cui diventa più agevole da trasportare, ed è un po' meno professionale come fabbricazione, la differenza più evidente è il sistema elettromeccanico di sollevamento dello specchio e di scatto dell'otturatore che deriva dalla D70 ed è molto più silenzioso e morbido rispetto alla D200. Tuttavia questo è anche il suo tallone d'Achille, perché i suoi componenti sono molto soggetti a guasti praticamente non riparabili a causa dell'assenza di assistenza e parti di ricambio, che rendono inservibile la fotocamera. La mia (guasta, segnalazione 'ERR', scattava ma non faceva foto a causa di un classico guasto ai contatti del gruppo motore specchio/otturatore) l'ho avuta gratis ed in condizioni estetiche molto vicine al nuovo. Con dei tutorial e non poco bricollage sono riuscito a ripararla, ed ora fa parte fissa ed amata della mia dotazione. Il suo vero punto di forza è la resa sul bianco e nero che, al contrario della D200, è ben personalizzabile arrivando a simulare anche l'impiego dei filtri (verde, giallo, arancio, rosso) come pure contrasto/acutanza (sharpness) delle immagini. Il risultato sono dei bianco e nero molto analogici che ne fanno una fotocamera eccellente per questo scopo. Da quando la posseggo fa coppia fissa con la mia Z7 (che lavora sul colore) mentre la D80 la uso solo in BN. Per il momento, dopo la riparazione funziona bene, ed ho accumulato un migliaio di scatti; speriamo che duri... perché sarebbe un vero peccato non poter più fare questi B/N. Una nota: scattando B/N in RAW+JPG ottengo un jpg fatto e finito (B/N) ed un RAW che in realtà mantiene anche tutti i dati del colore per cui, comunque, ho tutte le possibilità di post produzione. Sull'impiego pratico: lo scatto è silenzioso e morbido per cui è meno sensibile al mosso (caratteristica comune alla D70), il suo autofocus è efficace quanto serve (può montare anche le vecchie lenti AF -con presa di forza a cacciavite-), con le lenti AFS lo si può tranquillamente definire rapido anche secondo i canoni attuali. Il rumore ad alti ISO... c'è ma ormai, grazie ai moderni software di post produzione, non è più un problema. I pochi mpix -rispetto alle attuali- sono in realtà un vantaggio se la si impiega sul ritratto, perché non riescono a riprodurre i vari difetti della pelle ed oltretutto il suo CCD rende molto bene sull'incarnato. Per darle un voto: direi che un bel nove lo merita tutto anche oggi, proprio grazie ai suoi B/N.

inviato il 07 Marzo 2024


nikon_z24-200vrNikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR

Pro: Versatilità, buona qualità già a t.a, contrasto molto buono per il tipo di lente

Contro: luminosità

Opinione: E' una lente che non delude mai, si tratta di un 'must have' per chi ha la necessità di risparmiare sul peso dello zaino, o per reportage in giro per il mondo. Dimostra una qualità verso i 200mm già molto buona a tutta apertura sulle medie distanze, al punto che nei ritratti diventa perfino 'impietoso' a causa della sua alta risoluzione. La sua luminosità limitata, già passati di poco i 24mm, costringe spesso a lavorare in ISO auto per avere la certezza di portare a casa uno scatto che non soffra del mosso e questo potrebbe essere il suo vero handicap, perché se otticamente non fa rimpiangere né il 24-70 f4 S né il 14-30 f4 S (con quest'ultimo costituisce una coppia vincente per il reportage), per contro, salendo con gli iso sulla Z7 dopo i 16.000, sulle ombre più scure l'immagine deteriora visibilmente e non è possibile ottenere dei recuperi qualitativamente validi nemmeno con i software più aggiornati (una nota: io non uso mai il cavalletto, nemmeno nei notturni, chiaro che, avendolo, non c'è proprio nessun problema anche con una lente che chiude a f6.3, perché la sua resa a t.a. è ottima). L'ho messo a dura prova durante un viaggio nelle Filippine, dove, mio malgrado ed a mia insaputa, sono stato coinvolto in un matrimonio locale. Così sono stato costretto ad impiegare questo 24-200 in un ruolo che assolutamente non è il suo. Bene... alla resa dei conti, lavorando rigorosamente in luce ambiente, bassa luminosità ed alti iso, quello che emerge è che il suo unico e vero limite è il bo-keh, che purtroppo è tutto fuorché cremoso... sognante... plastico... e tutti gli altri aggettivi pertinenti. Si tratta di un f6 -circa- e purtroppo lo sfocato è sempre ben visibile, tuttavia si possono comunque ottenere dei ritratti con soggetti sufficientemente isolati dallo sfondo. Ma per ritornare al matrimonio: degli oltre 600 scatti che ho fatto con questa lente, di quelli scartati ben pochi sono attribuibili ai suoi limiti e men che meno a difetti che proprio sembra non avere, perché non ho percepito aberrazioni ottiche né problemi di flare nel controluce, ed inoltre dimostra una notevole uniformità di resa su tutto il fotogramma a tutti i diaframmi. Usandolo invece all'aperto e nel reportage, è perfettamente a suo agio e consente sempre scatti tecnicamente perfetti. A mio parere si tratta comunque di una lente ottimizzata alle medie distanze, perché a infinito ed a 200mm non è al suo meglio, ma sempre e comunque con una buona definizione ed un contrasto sempre apprezzabile. Come valutazione gli ho assegnato un 9 ma secondo la valutazione corrente su questo sito meriterebbe un 9.2-9.3 in sostanza: una lente tuttofare realmente valida.

inviato il 06 Aprile 2023


nikon_z7Nikon Z7

Pro: mirrorless, perfettamente integrata con 60+ anni di corredo Nikon F

Contro: fabbricazione in cost reduction, consumo batteria in certe condizioni, ritardo del mirino, resa del mirino nei notturni, sensore esposto allo sporco, un solo slot, prezzo

Opinione: La Z7 mi ricorda la fiat 500: un design riuscito, ma prodotta in economia. E' evidentemente un progetto buttato sul mercato con la massima urgenza per recuperare un grave ritardo. Così... sulla mia pelle, scopro che se cambio una lente vado ad esporre il sensore alla polvere perché non è prevista la chiusura dell'otturatore meccanico per proteggerlo. La durata della batteria è critica: oltre i 1300 scatti in una sessione continuata di 2-3 ore, ma se si fa uno scatto ogni tanto e ci si dimentica di spegnere la fotocamera non va oltre i 3-400 scatti e si è costretti a girare col peso extra delle batterie di ricambio, e così va farsi benedire ogni vantaggio di peso rispetto ad una FF come la D850. Scatto e stabilizzatore sono molto efficienti ma il mirino soffre di un ritardo fisiologico nella visualizzazione dell'azione, non molto, forse 4-5 centesimi che però la rendono inefficace come macchina per impiego sportivo, perché, riprendendo un'azione veloce precedendo i movimenti del soggetto per scattare nel momento giusto va puntualmente a finire che si scatta in ritardo e l'azione è già trascorsa; cosa che con una DSLR -anche economica- non mi è mai capitata. Nelle foto notturne o con luce molto bassa, il mirino mostra immagini molto sgranate, che rendono molto difficile mettere a fuoco manualmente. I materiali, ed in particolare le plastiche/gomme sono più poveri rispetto a tutte le macchine del passato: la gomma del coprioculare dopo un anno si sta sfaldando, il vetrino del display superiore del corpo macchina tende a graffiarsi (pur essendo protetto dalla easycover sulla mia camera) cosa che su tutte le DSLR che ho posseduto e stra-usato, non è mai successa -oppure non era visibile- . Usandola, diventa evidente, rispetto alle semi-pro come le D200-300-500-700-800 ecc... come questa macchina venga venduta al prezzo di un ammiraglia ma con funzionalità molto prosumer come quelle delle D7000...7500 -con un solo slot di memoria! (certamente per risparmiare)- Perchè sono molto fiducioso sulla tenuta delle schede XQD ma NON lo sono altrettanto sulla MIA memoria quando estraggo la scheda per scaricarla sul PC e poi... mi dimentico di rimetterla! -come successo-. A parte la mancanza di un battery grip -serio- che consenta l'impiego delle batterie EN-EL18 che ne allunghino di molto l'autonomia, tra l'altro mancano anche i connettori per il telecomando e il sincroflash. Tutto sommato, non è che siano aspetti gravemente negativi, o almeno, non sarebbero gravemente negativi se venisse venduta a metà del prezzo, che tirate le somme, diventa eccessivo -e di molto-. Come va? diciamo bene sotto tutti gli aspetti (come il motore della fiat 500), a parte il ritardo dello scatto, uno dei punti di forza (ma non è merito di nikon) è che finalmente per i nikonisti, grazie agli adattatori di terze parti è possibile impiegare in AF anche numerosissime ed illustri lenti manuali del passato, che poi è l'impiego che ne faccio principalmente. Con le sue lenti native Z, l'AF è rapido, in 'auto' focheggia velocemente l'occhio o il volto ma non è così efficiente su altri soggetti dove spesso vaga in modo casuale -forse non l'ho capito bene ed è per colpa mia- Lavora molto bene anche con lo FTZ e le lenti AFS, ed ogni argomentazione sul numero limitato di lenti disponibili è privo di senso. Consigliare il passaggio da una D8xx a una Z7? NI...SO, io l'ho fatto (ho affiancato la Z7 alla D850) ma oggettivamente una D850 è di un altro pianeta, però, se si vuole ridurre pesi ed ingombri e si hanno molte lenti manuali a corredo, allora diventa un 'must' ma... questo solo grazie ad adattatori AF OEM che nikon non ha previsto, nemmeno per le lenti Nikkor Ai e questo è un buco del marketing semplicemente colossale. Comunque: con l'adattatore FTZ ed il Megadapt per le lenti manuali, la Z7 si integra alla perfezione con 60+anni di corredo Nikon F (che non è cosa da poco). Voto: 8+ a causa del costo eccessivo che gioca sulle debolezze della clientela più affezionata.

inviato il 18 Giugno 2022


fujifilm_s5proFujifilm S5 Pro

Pro: Resa complessiva

Contro: lentezza nella scrittura del buffer

Opinione: Le mie S5 e D200 fanno coppia fissa per i ritratti. La D200 è migliore per velocità, buffer e resa colore, ma la S5 si fa apprezzare per altre caratteristiche che la rendono irrinunciabile e per questo i due corpi si integrano alla perfezione. Il corpo macchina è identico a quello della D200, cambiano 'solo' il sensore, il firmware, la batteria e, naturalmente... la resa. Rispetto alla D200 la S5 con i parametri standard, mostra una resa colore più magenta, che oggettivamente deve essere corretta per avere un colore più accattivante (ma è doveroso dire che i parametri colore della D200 sono ancora oggi inarrivabili e non abbiamo ancora capito se sia merito del CCD o del firmware); in compenso, la S5 recupera molto bene le alte luci, e su questo ha un passo in più rispetto alla D200. Ad alti iso, sempre rispetto alla D200, la S5 ha una resa 'più digitale' con la presenza di artefatti dove la D200, invece, presenta un effetto del noise molto simile alla grana di una pellicola analogica, ma, impiegata sul bianco e nero da 200 a 3200 iso (eccellente la resa ad alti iso) la S5 con le opportune tarature (simulazione film std, gamma dinamica 400%, tono hard, incisione std) produce dei jpg già finiti e molto belli, che non necessitano di nessuna pp. Ed allora: qual'è lo scopo di impiegare oggi macchine vecchie di 15 anni ed oltretutto con pochi mpix ed un noise notevole? E' controintuitivo ma... la S5 e la D200 hanno caratteristiche peculiari che le rendono attrezzi irrinunciabili al pari di un'eccellente lente vintage. Come ho già scritto: messe insieme costituiscono un'accoppiata vincente per i ritratto: la S5 che lavora fissa in B/N senza prestare alcuna attenzione alla sensibilità perché perfino a 3200 iso (fondocorsa) le immagini sono perfette, la D200, invece lavora fissa sul colore sempre fino a 3200 iso (fondocorsa), con un dettaglio: la grana 'analogica' della D200 è di gran lunga preferibile nel B/N a 1250-3200 iso, ma richiede un po' di PP per correggere i contrasti che altrimenti sono abbastanza piatti, ed a meno di avere la necessità di particolari rese pittoriche, questo fa preferire la S5 che produce files già pronti e bellissimi. Purtroppo la S5 è una macchina 'lenta', fatti tre-quattro scatti in raw, il caricamento del buffer ne rallenta l'impiego, per questo è più adatta a scatti ragionati, in sostanza non è una fotocamera per uso sportivo (cosa in cui la D200 eccelleva -almeno per il suo periodo-). Le immagini: ritenere che una macchina del 2022 faccia foto migliori rispetto ad una del 2005-2006 è sbagliato, ogni fotocamera ha un suo carattere, che va conosciuto e scelto al pari di come si sceglierebbe un genere di pellicola per raggiungere una determinata resa. Per questo, grazie alla resa molto particolare e -forse- oggi inimitabile, la S5 (come pure la D200) va valutata, usata ed apprezzata per il carattere senza dubbio molto originale delle sue immagini.

inviato il 14 Giugno 2022


nikon_70-300vrNikon AF-S 70-300mm f/4.5-5.6 G ED VR

Pro: Compatto, con AF e VR ben efficaci

Contro: contrasto

Opinione: E' una lente erede dell'enorme ma validissimo AF 75-300mm f/4.5-5.6, rispetto al quale fa due passi avanti e uno indietro. In realtà, nella storia nikon, lo AFS VR andrebbe a sostituire lo AF 70-300mm f/4-5.6 ED D che però segnò un deciso calo rispetto al modello precedente 75-300, divario recuperato poi parzialmente con questo AFS VR 70-300, che costituisce un deciso miglioramento rispetto al precedente AF-D e recupera un po' rispetto al 'vecchio' 75-300 che comunque rimane il vero metro di paragone. E' una lente molto comoda, compatta, leggera, ben trasportabile, con un VR e un AF ben efficaci, tutte caratteristiche sulle quali il precedente 75-300 difettava, ma sfortunatamente non è stato in grado di eguagliarne la resa del colore ed il contrasto, senza contare la sua fabbricazione in cost reduction che lo ha sì alleggerito e snellito, ma ha anche abbandonato la precedente struttura da carrarmato del professionale 75-300 per una più economica scocca 'consumer' da utilitaria. Si tratta di una degna lente amatoriale, che attualmente sull'usato ha anche un prezzo appetibile, ma che non è in grado di soddisfare i palati più esigenti, perché, anche se abbastanza nitido, manca di microcontrasto, il ché si riflette in una più povera resa dei toni di colore più deboli, che diventa evidente in condizione di luce scarsa producendo immagini piatte e scialbe. Tuttavia, bisogna dire che in condizioni di buona illuminazione le immagini sono sempre belle e ricche di dettaglio. Consigliabile se si vuole qualcosa di valido e non costoso (usato), ma da evitare se si è abituati al massimo della resa sotto tutti gli aspetti o se si impiegano macchine megapixel. In quel caso meglio andare sul recente modello AFP che, realmente, ha solo pregi.

inviato il 26 Novembre 2021


nikon_200_f4aisNikon 200mm f/4 Ai-S

Pro: veramente tutto: nitidezza, contrasto, assenza di aberrazioni, dimensioni

Contro: Distanza minima di messa a fuoco un po' lunga: 2 metri, che ne penalizza l'impiego per il close-up

Opinione: Concordo con l'opinione precedente di Decris, è una lente veramente notevole che io impiego sulle ML -Z7- e che già dai primi scatti dimostra di possedere caratteristiche inaspettate anche su sensori molto esigenti da 45 mpix. Tutte le recensioni, in genere, possono essere influenzate da molti fattori, per primi l'entusiasmo per il nuovo giocattolo e poi la poca esperienza. Personalmente non penso di rientrare in queste due categorie, ho preso questa lente perché... un po' in sordina, ho raccolto numerosissimi e concordi pareri positivi, ma non è che ne avessi bisogno realmente, però, visto il prezzo molto economico dell'usato, ho deciso di provarlo, al più lo avrei rivenduto. Quanto all'esperienza... questa è la ventesima lente di questa lunghezza focale che mi capita tra le mani. Lo scopo dell'acquisto era: se è veramente bella, ho fatto il botto, altrimenti ritorna dov'era. Bene... ho fatto il botto! Non mi dilungo in descrizioni tecniche che alla fine farebbero da doppione a quelle che mi hanno preceduto. Dico solo che se volete una lente eccellente, che vi garantisca risultati di altissimo livello sotto tutti gli aspetti, questo vetro costituisce un punto fermo che può e DEVE entrare in un corredo. L'unica raccomandazione è di impiegarlo in manuale sulle ML, che consentono un 'accurato controllo della messa a fuoco.

inviato il 02 Novembre 2021


nikon_z24-70_f4sNikon Z 24-70mm f/4 S

Pro: nitidezza esemplare da f4 a f22, contrasto, assenza di aberrazioni, omogeneo su tutto il fotogramma

Contro: non pervenuto

Opinione: Ottica perfetta. Su Z7 mostra una nitidezza sbalorditiva praticamente omogenea su tutto il fotogramma, eccellente a f4 e molto buona anche a f22, dove la perdita di nitidezza, se c'è, in pratica non è percepibile. Ottima la resa nel controluce e l'assenza del flare e non si percepiscono aberrazioni cromatiche. Se proprio vogliamo trovargli un difetto: sarebbe stato bello se fosse un po' più 'macro'. E' lecito supporre che questa lente nasca per poter essere impiegata senza penalizzazioni anche su futuri sensori da 100 mpix. Inutile dilungarsi, una lente da voto 10 (naturalmente, rapportato alla sua categoria).

inviato il 13 Agosto 2021


nikon_18-55dx_v2Nikon AF-S DX 18-55mm f/3.5-5.6 G II

Pro: buona qualità dell'immagine in tutto tondo

Contro: tutto in 'plastica' e look un po' grossolano

Opinione: Ne ho possedute due, ed è una lente molto buona, di fattura economica ma con una resa sempre ottima anche ai diaframmi più aperti. Ho fatto di tutto per dimostrare -a me stesso- che fosse 'scarsa' ma nonostante tutte le comparazioni che ho eseguito non ho dimostrato nulla, anzi... sono arrivato proprio al giudizio opposto. Anche tutte le immagini scattate negli anni sono sempre valide. I suoi difetti sono: l'aspetto un po' grossolano, la baionetta in materiale plastico, la lente frontale che ruota durante la messa a fuoco e complica l'impiego del polarizzatore, ed infine il fatto che sia un po' 'scuro' che non ritengo sia un limite per fotografare in luce scarsa, ma purtroppo limita molto la possibilità di lavorare sullo sfocato. A mio parere e sulla base dell'esperienza anche passata, pur avendo impiegato a lungo anche lenti DX considerate 'al top' posso solo affermare che questa lente costituisce una scelta validissima per chiunque, non solo amatore. Il voto medio 7.7 è realmente immeritato, un bel 9 ci sta tutto.

inviato il 08 Maggio 2021


nikon_35_f1-4aisNikon 35mm f/1.4 Ai-S

Pro: Contrasto e nitidezza a f4, sfocato, possibilità creative a tutta apertura

Contro: velato a f1,4 sul sensore digitale della D850

Opinione: Attenzione: questa recensione si riferisce alla versione Ai K prodotta fino al 1977. Questa lente è stata prodotta dal 1970 rimanendo in produzione per 50 anni con schema ottico invariato e miglioramenti che prima hanno interessato il trattamento antiriflessi e poi la composizione dei vetri di alcune lenti per migliorare le aberrazioni ed il diaframma passato a 9 lamelle. Concepita per la NASA, mostra nitidezza e contrasto eccellenti, che raggiungono il massimo a f4-5,6. Ma ad f1,4 è realmente un'altra lente, che produce immagini nebulose, dal contrasto basso, con forti aberrazioni cromatiche ed un visibile effetto swirlwing dello sfocato. Difetti che scompaiono pressoché completamente chiudendo a f2. Eppure, questo comportamento, che non è imputabile alla lente, quanto al suo impiego su un supporto per la quale non era stata progettata -il digitale- riesce a produrre immagini molto personalizzate che si prestano ad un impiego molto creativo del suo morbidissimo sfocato. Di fatto il nikkor 35 f1,4 è una lente 'duale': a tutta apertura è una 'concept lens' che si offre a sperimentazioni e creatività. Da f2 in poi è una lente ineccepibile adatta ad ogni impiego dove sia richiesto il massimo su ogni aspetto dell'immagine. La raccomandazione è di provarlo e valutarlo sulla propria macchina, perché l'esperienza insegna che molte lenti -pre digitale- cambiano carattere al cambiare del sensore sul quale vengono impiegate. Questa recensione è basata sulla Nikon D850. Se dovessi dare un voto: direi 9,8 chiuso a f4 e 10+ a tutta apertura per lo spazio che concede alla creatività. In realtà non è valutabile perché il carattere cambia in funzione del sensore impiegato.

inviato il 11 Febbraio 2021


nikon_80-200_f2-8Nikon 80-200mm f/2.8 AF (1987 version)

Pro: contrasto, nitidezza, sfocato, robustezza

Contro: autofocus un po' lento rispetto alle prestazioni attuali

Opinione: Che fosse una lente buona, per me era un dato di fatto già quando lo impiegavo oltre 20 anni fa su macchine manuali. La lentezza della messa a fuoco -secondo i criteri attuali- non era un problema, focheggiavo a mano con una F3 e pur senza stabilizzazione ed AF il rateo di immagini perfette era elevatissimo. Ho deciso di scrivere questa recensione perché proprio in questi giorni ho digitalizzato alcune dia del 1997, sulle quali ho dovuto intervenire per eliminare i danni provocati dal tempo. Questo mi ha costretto a lavorare sull'immagine ad ingrandimenti elevatissimi 300/400% ed ho potuto ri-scoprire la sua straordinaria resa. Sebbene su una pellicola Ektachrome 100, che non brillava per la finezza della grana, la ricchezza dei dettagli più minuscoli è straordinaria, ampiamente soddisfacente ed anche superiore al sensore da 45 mpix della D850 col quale ho riprodotto l'immagine (per la duplicazione ho impiegato uno specialistico Zuiko 80mm f4 macro 1:1). Se poi si interviene con i moderni software per la riduzione del noise, il dettaglio ottenibile diviene straordinario anche per una pellicola. Perciò: la mia voce si aggiunge al coro di quelli che tessono le lodi di questa lente. Considerato il prezzo dell'usato, è una scelta ampiamente consigliabile, però raccomando di non acquistarla a scatola chiusa, perché recentemente ho eseguito dei test su un modello che non era a posto. D'altro canto, è in circolazione da almeno 30 anni e sebbene la fabbricazione sia robustissima, qualche acciacco ci può stare. Nella mia galleria pubblicherò l'immagine PWC97 duplicata da diapositiva. Il voto 9.5 era pienamente meritato allora come anche oggi.

inviato il 06 Dicembre 2020


nikon_d200Nikon D200

Pro: resa cromatica, sensore CCD, noise, robustezza, versatilità

Contro: 15 anni dopo: nulla

Opinione: Questa recensione è dedicata alle ragioni per le quali ha senso impiegare una macchina di tecnologia superata da15 anni per nuove forme creative. Ho posseduto due D200 che ho sostituito dopo circa 60.000 scatti ciascuna per seguire l'evoluzione con D300 e tutti modelli a seguire. Un paio di anni fa ho potuto consultare un libro fotografico di un amico, tutto fatto con la D200 e ne ho apprezzato il colore delle immagini. Successivamente ho dovuto fare una ricerca nel mio archivio di foto ed ho trovato moltissime immagini con un'eccellente resa del colore che erano state scattate con la D200. A quel punto ho cominciato a pensare che quella macchina, col suo sensore CCD ha un senso anche oggi e per nulla banale. Infine ne ho trovata una molto buona con 4500 scatti e pur possedendo una D850, D7200, D3200, Sony RX100 VI, la D200 è al secondo posto per immagini scattate. La D200 potrebbe essere considerata una DSLR ormai obsoleta, ma si tratta dell'ultima Nikon con sensore CCD ed è proprio il sensore ciò che fa la differenza. Se usata con ISO 'fuoriscala' a 3200, e sfruttando i jpg prodotti dalla macchina, grazie al suo sensibile disturbo, in condizione di luce molto debole è in grado di produrre immagini con un buon contrasto ed una grana -noise- molto analogica che restituisce perfettamente un tono da vecchio bianco e nero. Al riguardo vi rimando a questo 3D aperto da Jacopo Pasqualotto: https://www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3547873. Se impiegata in B/N con ottiche vintage, con tutte le loro imperfezioni riesce a produrre immagini che offrono nuove forme interpretative del linguaggio fotografico, con un bel contrasto nel B/N a basse sensibilità. Anche a colori ed alle basse sensibilità la D200 è in grado di fare la differenza, con un incarnato molto naturale ed una resa colore molto bilanciata che ne fa una perfetta macchina da ritratto. La D200, è una macchina professionale, che quindici anni dopo ha ancora un suo ruolo come fotocamera di nicchia, per il fotografo interessato a cercare nuove forme interpretative del linguaggio fotografico. La valutazione, 15 anni dopo non può che essere 10 e lode.

inviato il 17 Settembre 2020


olympus_zuiko135autotOlympus E-Zuiko Auto-T 135mm f/3.5

Pro: Piccolo e con prestazioni da grande

Contro: non viene più prodotto, deterioramento del trattamento antiriflessi

Opinione: Con un vasto passato Olympus, ho sempre snobbato questa lente, peccando di supponenza. E' una lente grandiosa, nitida già tutta aperta da bordo a bordo e con un ricchissimo contrasto. Il mio esemplare l'ho avuto gratis perché la lente anteriore è velata. Ho provato a smontarlo per poi scoprire che la velatura non è un fungo interno ma una probabile ossidazione del trattamento antiriflessi della lente anteriore proprio sul lato esterno. Ho provato con un po' di tutto ma non è stato possibile rimuovere la velatura. Ho poi provveduto a sostituire la baionetta montando un adattatore Nikon F ed ho fatto le prime prove su una D850 ed una D200 paragonandolo al 135 f2 DC ed allo 80-200 f4 AI-S due lenti illustri e fuori discussione. Ebbene, il piccolo Zuiko 135 ha immediatamente mostrato tutta la sua classe giocandosela alla pari con i due mostri sacri di cui sopra. Purtroppo la velatura si fa un poco vedere con un leggero effetto nebuloso che ne penalizza appena il contrasto (già buono pur con questo handicap), ma questo non impedisce di usarlo, perché i risultati sono comunque di tutto rispetto. Voto: un bel dal 9 al 10 stra-meritato. Agli estimatori del 'vintage' dico: 'mai più senza' MA... ATTENZIONE: rifacendomi alla velatura di cui parlo sopra, ho verificato, anche su altri esemplari, che questa lente ha una certa tendenza a puntinarsi sul alto inferiore -interno- della lente frontale. NON è riparabile. Di positivo c'è che anche se interessa tutta la lente, non rovina la qualità dell'immagine se non nel controluce. Personalmente, dopo aver cercato invano di eliminarla, ho cannibalizzato un altro 135 che non aveva il difetto.

inviato il 04 Aprile 2020


nikon_afp70-300_ed_vrNikon AF-P 70-300mm f/4.5-5.6 E ED VR

Pro: nitida, veloce, leggera, con un bel contrasto, VR efficace

Contro: corpo in plastica e visibile vignettatura però ben corretta in-camera

Opinione: Ecco una lente che non va a fuoco, semplicemente è già a fuoco nel momento stesso in cui si accende la macchina. Questo piccolo dettaglio, che è una sua caratteristica operativa, fa da premessa alla sua elevatissima velocità. La qualità dei files è molto buona, certo... non al livello dei teleobiettivi 'top' ma si difende bene e... se vogliamo... le 'piume' del volatile di turno ogni tanto si riescono a distinguere anche bene nel fotogramma. Sicuramente brilla per la rapidità del suo sistema di messa a fuoco, la leggerezza e la grande efficacia del sistema di stabilizzazione, unite ad una qualità d'immagine allo stato dell'arte per la categoria. Impiegata da me su una apprezzabile ma pur datata D7200 (almeno come AF), ha dimostrato una notevole velocità di messa a fuoco che mi ha consentito -tra l'altro- di riprendere numerosissimi uccelli in volo, tutti perfettamente a fuoco (mai successo -a me-). Sicuramente, impiegata su macchine con autofocus più efficienti come la D500 oppure la D850 (o la serie Z), può compiere veri miracoli, anche grazie alla sua grande trasportabilità, che la rende una perfetta lente da viaggio. Se caricate senza correzioni le immagini mostrano una sensibile vignettatura che però viene corretta perfettamente dai parametri di macchina e dai software di post produzione. Può generare qualche dubbio, sulla sua speranza di vita, il fatto che abbia il barilotto fabbricato nel classico policarbonato usato da Nikon, ma vista l'esperienza con molte altre lenti, queste possono essere più 'fisime' che reali problemi. Voto 10 -rapportato alla la categoria-

inviato il 13 Febbraio 2020


olympus_omzuiko_50_f1-8Olympus 50mm f/1.8 OM F.Zuiko

Pro: Dimensioni e qualità meccanica

Contro: La prima versione era otticamente scarsa

Opinione: Nel 1977 fu la mia prima lente OM a corredo di una OM1, il mio che era della prima versione (anello argento) aveva un flare marcato ed una nitidezza bassa a tutta apertura. Per l'inesperto rappresentava l'ingresso nel meraviglioso mondo della fotografia e tutto veniva preso con entusiasmo, ma col passare del tempo e col crescere dell'esperienza i difetti diventavano evidenti. Del mio mi accorsi quando feci qualche foto di prova paragonandolo al Pentax 50 f1.7, quando già nel mirino si vedeva la differenza del flare e le prove dimostrarono una netta inferiorità ottica. E' possibile che con la seconda versione -ghiera nera e trattamento MC- la qualità fosse migliorata. Per conto mio... passai al 50 f1,4 e cambiò il mondo.

inviato il 27 Novembre 2019


sony_rx100_viSony RX100 VI

Pro: E' una micro professionale perfetta per un impiego in condizioni difficili come in alta montagna

Contro: ottica un po' scura, durata batterie, prezzo esagerato, ed altri aspetti minori illustrati sotto

Opinione: E' una macchina completa che fa da perfetto complemento ad un corredo FF e già basta dire questo. Tuttavia non è priva di aspetti migliorabili. Un fattore non secondario è la durata delle batterie, che anche usando accorgimenti mirati al loro risparmio, non consentono di andare oltre 300 scatti -circa- per questo è d'obbligo viaggiare con una buona scorta di batterie. Provengo da una RX100 m1 e la sto usando assiduamente da circa un anno. Ha un'ottica molto buona, sebbene la mia alla massima lunghezza focale cali un po' di qualità. A mio parere, il suo difetto principale è proprio la luminosità dell'ottica, un diaframma in meno rispetto alla RX100 m1, che rende più difficoltosi gli scatti con poca luce e costringe ad alzare la sensibilità; questo di conseguenza va ad aumentare il disturbo del sensore che alla fine ne peggiora le resa complessiva rispetto già alla prima RX100. Tuttavia, il fatto di disporre di un 200mm fa passare totalmente in secondo piano questo aspetto. Sempre rispetto alla RX100 ha una migliore lettura della temperatura cromatica ma necessita comunque di una leggera personalizzazione per rendere i colori meno freddi. Leggo in genere un po' di lamentele sull'accessibilità del menù, a mio parere non è vero, basta 'imparare la strada' ed è equivalente a quello di altri marchi, inoltre dispone di una funzione che consente un menù personalizzato dove riporre le funzioni più utili. Un'altra lamentela sono le dimensioni: che per fortuna sono minuscole, altrimenti non vedrei lo scopo di una macchina del genere quando si potrebbe scegliere una M4/3, la soluzione è la sua borsa pronto in pelle -finta- che ha un prezzo osceno ma la rende molto pratica da tenere al collo e la protegge molto bene anche in situazioni difficili, ad esempio in arrampicata. I video in formato 4k sono eccellenti, e dai fotogrammi si possono ricavare ottime immagini da 8 mpix che non sfigurano in confronto a nulla. Sulla parte video ci sono due aspetti negativi eliminati col modello VII: il limite di 5 minuti di riprese -in 4k- e l'assenza di una presa per il microfono esterno. Un altro aspetto, questo sicuramente negativo, è la resa sulle panoramiche, che soffrono molto di arefatti indotti dal software che le rendono praticamente inutilizzabili, in questo molto peggio rispetto alla RX100. Senza voler dare l'idea che sia una macchina piena di difetti, ho scritto quanto sopra perché sono dell'opinione che sia opportuno far conoscere alcuni aspetti meno positivi di un modello che è realmente di un livello molto elevato. Concludendo: si tratta di un attrezzo con vere caratteristiche professionali assolutamente raccomandabile.

inviato il 11 Novembre 2019


nikon_18-35Nikon AF 18-35mm f/3.5-4.5 D IF ED

Pro: Dimensioni

Contro: nitidezza ai bordi

Opinione: Nasce come supergrandangolare zoom, amatoriale, ai tempi della pellicola, ed ha subito il colpo dell'affermarsi del digitale. Fu la mia prima lente grandangolare sul digitale, pur impiegato su macchine con soli 6 mpix, non mi ha mai entusiasmato per la qualità delle immagini ed il contrasto. In base alla mia esperienza è una lente impiegabile su APS ed anche su FF ma su macchine con 'pochi' mpix, come D300 oppure D700. Impiegandolo su sensori più esigenti mostra tutti i suoi limiti, specie nella nitidezza ai bordi. Raccomandabile ai tempi della pellicola, come per numerosi altri grandangolari 'vintage' lo ritengo prossimo all'obsolescenza per il digitale. Non esprimo una valutazione perché non può essere valutato su macchine digitali

inviato il 07 Novembre 2019


nikon_500_f8nNikon 500mm f/8 N Reflex

Pro: plasticità dell'immagine

Contro: nitidezza, messa a fuoco difficile

Opinione: Se... cercate una focale lunga e nitida... lasciate perdere questa lente. I suoi pregi sono altri, ed in confronto alle produzioni attuali, anche economiche, la sua nitidezza non è paragonabile. Ho posseduto tutte e due le versioni del reflex 500 f8, attualmente impiego questa versione più recente. Usandolo sempre a mano libera, non posso dire di aver incontrato problemi di micromosso, la vera criticità è la messa a fuoco, che è proprio difficile. Le immagini ottenute sono spesso leggermente sfocate, ma se si raggiunge la messa una fuoco perfetta si ottengono risultati ottimi, dove il singolare carattere delle zone sfocate restituisce immagini molto plastiche. Ad alcuni, l'effetto 'a cerchio' delle luci fuori fuoco può non piacere, personalmente invece, le considero proprio un valore aggiunto. Notevole l'assenza di aberrazioni cromatiche (grazie allo schema ottico) come pure la minima distanza di messa a fuoco che rasenta il macro. A mio parere, proprio per il carattere particolare delle immagini, si tratta di un'ottica complementare da conoscere e da usare quando si voglia sperimentare luci, colori ed inquadrature differenti. Come valutazione -secondo i criteri correnti- non può andare oltre l'otto ma in realtà non è valutabile, si tratta di una categoria a sé che esce dagli schemi comuni.

inviato il 07 Novembre 2019


nikon_50_f1-8gNikon AF-S 50mm f/1.8 G

Pro: ottima nitidezza a TA, buon prezzo, peso e dimensioni

Contro: nulla, se non aspetti legati a gusti personali

Opinione: Ottica molto buona sotto tutti gli aspetti già a tutta apertura, al punto che non è necessario chiudere il diaframma per ricercare più dettaglio. Personalmente, sono dell'opinione che il bokeh sia buono ma su FF gli manca un tocco di personalità. Non è un difetto vero, si tratta di una questione di gusti personali. Tuttavia, svolge egregiamente la funzione di ottica da ritratto sul formato APS; io lo uso molto spesso accoppiato con una D200 per il ritratto (come un 85 su FF), ed i risultati sono veramente piacevoli. Ottica consigliabile per ogni genere di corredo.

inviato il 07 Novembre 2019


olympus_zuiko24autowOlympus Zuiko Auto-W 24mm f/2.8

Pro: Contrasto e dimensioni

Contro: Nitidezza su APS-C

Opinione: Il 24 f 2,8 è stata una grande ottica per le fotocamere a pellicola, ed è anche efficace sul digitale ma tutto dipende dal sensore. Questa recensione si basa su uno Zuiko 24 f 2.8 ultima serie (no silver nose) con trattamento MC delle lenti ed immagini riprese con Nikon D200, D3200, D7200 e D850. A tutta apertura, su FF, lo Zuiko 24 f2,8 al centro produce un'immagine leggermente velata ma sempre con un contrasto molto ricco, la nitidezza diventa buona già a partire da F4 e ad F5,6-8 è praticamente equivalente al Sigma art 24 f1,4 (la nitidezza del sigma rimane comunque inarrivabile a tutti i diaframmi ma le differenze a f5.6-8 sono minime). Chiudendo lo Zuiko a f8, la nitidezza al centro è eccellente ma ai lati i risultati possono non essere univoci su tutte le fotocamere: su D850 mostra una leggera perdita del dettaglio ai lati ed invece ha una nitidezza ineccepibile su tutto il campo su una Sony A7 II; è comunque presente una non eccessiva aberrazione cromatica ed una visibile vignettatura che va corretta in PP, ed un sensibile flare nelle riprese col sole nell'inquadratura. Quello che si apprezza dello Zuiko 24 è il contrasto che restituisce un'eccellente ricchezza di toni che unito alle sue ridottissime dimensioni unite alla sua qualità più che buona, lo rendono praticamente insostituibile, senza alcun rimpianto quando c'è da camminare molte ore con lo zaino in spalla. Su APS-C (D200, D3200, D7200), lo Zuiko 24 f2,8 restituisce immagini ben nitide ed apprezzabili per la ricchezza di tonalità, ma sulle fotocamere elencate cala di resa ai bordi al punto che su questi sensori di vecchia tecnologia risulta inferiore per nitidezza ai bordi anche rispetto all'economico standard nikkor AFS 18-55 VR. Per tutto quanto detto, prima di finalizzare l'acquisto, bisogna considerare che la resa di questa lente dipende molto dal sensore della fotocamera, può essere critico su APS-C ma su FF ed anche su M4/3 si dimostra una super lente con un contrasto superlativo. Alcune note riguardo l'impiego su corpi Nikon: il tiraggio Olympus è appena mezzo millimetro più corto del Nikon; per questo è possibile smontare agevolmente la baionetta OLY e montare una baionetta Nikon opportunamente ribassata come la Leitax. SCONSIGLIO altre baionette più economiche perché quelle provate da me sono dimensionalmente errate di un paio di decimi e NON mantengono la messa a fuoco a infinito. Le Leitax sono molto più costose ma sono meccanicamente ineccepibili. Al contrario dei Nikkor, sugli Zuiko il diaframma rimane sempre aperto, perciò è necessario bloccare il diaframma in modo che lavori stop-down (io ho impiegato un banalissimo elastico perché ogni altro intervento meccanico era troppo invasivo). L'esposimetro delle macchine serie Dxxx-DF-Dx ed anche D7000-7100-7200 lavora regolarmente (in stop down) ed è possibile scattare in manuale o automatismo A -priorità di diaframmi-. Un dettaglio tecnico: sulle Nikon, montando un'ottica con una flangia senza nessuna trasmissione dei dati -come per l'adattatore Leitax- il firmware della fotocamera rifiuta di eseguire la formattazione della scheda memoria con i due tasti rapidi, bisogna farlo dal menù. Non esprimo un voto perché, sul digitale, il reale valore di questa lente dipende troppo dal sensore.

inviato il 17 Ottobre 2019


nikon_80-200_f4aisNikon 80-200mm f/4 AI-s

Pro: Contrasto e nitidezza

Contro: Velocità operativa

Opinione: Grande ottica, e questo già lo si sapeva da molti anni, ha una qualità globale (nitidezza e contrasto), al pari dell'AFS 80-200 f2,8. Sfortunatamente non è autofocus. Naturalmente, chi lo prende questo lo ha già messo in conto, la questione è che per questo non ha una buona velocità operativa. E' un'ottica di 30 anni fa, che va alla grande sulle reflex digitali a super mega pixel, che però evidenziano ogni minimo errore; per questo richiede una laboriosa e lunga messa a fuoco manuale, che lo rende di difficile impiego su soggetti mobili. Per questa ragione è opportuno usarlo in condizioni di buona luce per sfruttare i diaframmi più chiusi e compensare con la profondità di campo gli inevitabili errori di messa a fuoco. Una nota: possedendoli tutti e due, devo dire che la qualità di quest'ottica è tutt'oggi allo stato dell'arte anche su sensori da 45mpix, ma incredibilmente è inferiore a quella del coevo 80-200 f4,5 che già a tutta apertura dimostra una straordinaria omogeneità di dettaglio/incisione/contrasto anche ai bordi, superiore a quello del fratello f4 che, tra l'altro, ha dimensioni assolutamente simili. Voto: 9 e mezzo

inviato il 21 Maggio 2019


sigma_24_f1-4artSigma 24mm f/1.4 DG HSM Art

Pro: Nitido

Contro: Contrasto, peso, focus breathing: lunghezza focale circa 25-26

Opinione: Nitidezza percepibile anche troppo buona e per questo il contrasto è troppo violento. Posseggo quest'ottica da almeno tre anni e mi sono astenuto dallo scrivere prima una recensione perché volevo la certezza di alcune mie impressioni. Fin dai primi scatti mi ha stupito per la nitidezza davvero ottima, ma... c'era qualcosa che non mi convinceva a fondo. Mi spiego: quando si fotografa da decenni e si è fatta l'abitudine ad ottiche ineccepibili, si fa alla svelta a comprendere se quella che si sta usando è l'ottica giusta in tutto e per tutto. A volte, la bellezza di una lente balza all'occhio già guardando nel mirino della reflex. Probabilmente perché l'occhio non sa nulla di MTF ma è stato sviluppato con milioni di anni di 'ricerca'. Questo non succede con il Sigma 24mm f/1.4, che restituisce immagini nitidissime con uno sfuocato a f1,4 che separa ammirevolmente i piani, e tuttavia mi ha sempre lasciato qualche dubbio. Mancava qualche cosa. Solo di recente ho eseguito delle prove comparative con un vecchissimo Olympus 24 f2,8 su Nikon D850 ed ho visto cosa manca: il contrasto. L'ottica è nitidissima e si fa apprezzare per questo, purtroppo è una nitidezza percepita che costituisce solo la metà dell'immagine. Paragonandola alla vecchia lente si vede come il microcontrasto sia eccessivo. Intendo dire che l'ottica è incisa ma la variazione tonale dei colori, le micro sfumature, sono meno ricche rispetto all'ottica di confronto, che a tutta apertura sembra velata ma nel dettaglio restituisce, già tutta aperta, una maggiore ricchezza di toni. Dal confronto, si evidenzia anche che il Sigma soffre di focus breathing, alle brevi distanze non è realmente un 24 ma più realisticamente un 25-26 (il ché non è un problema). Il giudizio è positivo ( un 9) ma penso che lo cambierò per qualcosa di più plastico.

inviato il 21 Maggio 2019


samsung_s8Samsung S8

Pro: velocità operativa più che soddisfacente, foto panoramiche

Contro: delicatezza dello schermo

Opinione: Cominciando dal contro: ho l'impressione che il materiale che ricopre lo schermo curvo abbia una durezza inferiore rispetto a quella dei modelli precedenti, perché dopo poco tempo d'utilizzo il mio ha riportato dei piccoli graffi. Ho provato a montare uno schermo in vetro protettivo ma mi sono ritrovato con il telefono quasi inutilizzabile perché riduceva molto la sensibilità al tocco. Probabilmente, una pellicola plastica di quelle usuali potrebbe mitigare il problema. L'aspetto positivo: fotograficamente non esiste per chi è abituato alle reflex, ma è anche vero che per le immagini stampate su formati simili al 10x15 la qualità è praticamente equivalente a qualunque altra fotocamera (forse le luci... sono un po' penalizzate). Quello dove realmente emerge, invece, sono le foto panoramiche. Surclassa ampiamente per definizione, esposizione e colore quelle fatte con una pur ottima Sony RX100, al punto che è diventato il mio complemento irrinunciabile all'attrezzatura quando vado per monti. In video: lavora bene anche a 4k con una messa a fuoco sempre efficiente, con un opportuno stabilizzatore ed un po' di 'mano' penso possa anche produrre dei video di tutto rispetto.

inviato il 26 Dicembre 2018


sigma_24-105osSigma 24-105mm f/4 DG OS HSM Art

Pro: Qualità, nitidezza, stabilizzazione

Contro: peso, dimensioni, consumo della batteria

Opinione: Ottica molto buona sotto tutti gli aspetti (voto 9): usata su Nikon D800, già ad f4 mostra un'ottima nitidezza su tutto il fotogramma ed un bel contrasto, la stabilizzazione è sempre molto efficace e la messa a fuoco molto veloce. Il mio esemplare, acquistato di seconda mano, sul mio corpo macchina non ha avuto bisogno di alcuna taratura dell'autofocus, tuttavia ha una leggera tendenza a sovraesporre: circa 1/3 di diaframma, ma nulla che non si possa correggere in pp. L'ho preso per sostituire un Nikon 24-120 f4 molto sfruttato (ben oltre i 100.000 scatti) che per via di qualche eccessivo maltrattamento non mi convinceva più come nitidezza; sta di fatto che la differenza l'ho vista subito rispetto alle ultime immagini del 24-120, mentre, non è così marcata rispetto alle foto scattate anni prima col Nikon. Alla domanda: "Nikon o Sigma?" onestamente, non saprei dare una preferenza, il Sigma sembra un poco più nitido a tutta apertura, ed ha anche un bello sfuocato, ma è molto grosso, pesante, e si ferma a 105, il Nikon è lì vicino per nitidezza, la stabilizzazione mi sembra equivalente (forse un pelo meglio il sigma), l'autofocus è appena più lento del Sigma, ma è più leggero, meno ingombrante ed arriva a 120 (è poco, ma fa comodo). Confermo i problemi di compatibilità del suo firmware con i corpi Nikon, come spiegato qui sopra da Giovanni1976; in sostanza la macchina -qualunque nikon, almeno fino alla D850- non va mai in standby, questo comporta un anomalo e sensibile consumo delle batterie e per via del consumo, l'impossibilità pratica di impiegarlo per i time-lapse. Come per il Nikon, anche per il Sigma non posso parlare della distorsione perché non me ne curo, mentre le aberrazioni cromatiche sono irrilevanti sul piano pratico, ed il tutto è tranquillamente correggibile in PP con i SW giusti (io uso DxO). Sono tutte differenze minime che su ottiche da reportage come queste (ottime per lo scopo), alla fine si perdono nelle imprecisioni di ripresa che di fatto spianano pregi e difetti. Queste ottiche di largo consumo non hanno processi produttivi con una qualità degna di un'ottica Leica, perciò il difetto 'incombe' sempre, magari giustificato dall'ampiezza delle tolleranze sulle specifiche. La chiave di tutto sta nella fortuna di trovare l'esemplare giusto (fondamentale: provarlo bene prima di acquistarlo). Perciò, la cosa più concreta che mi sento di scrivere è: buona fortuna.

inviato il 16 Settembre 2018


nikon_70-210dNikon AF 70-210mm f/4-5.6 D

Pro: dimensioni/peso, costo dell'usato, resa alle medie distanze

Contro: resa ai bordi a infinito, meglio non andare oltre il formato DX

Opinione: E' una lente che vale la pena di conoscere e di tenere nel corredo visti i pregi ed il prezzo molto accessibile. In totale ne ho provate tre, attualmente ho la versione AF-D. Cercavo una lente da viaggio e compatta che fosse anche autofocus, il primo 70-210 che presi usato non era male anche usandolo sulla D800; ma una parte del gruppo ottico era disassata ed uno dei lati del fotogramma era sempre fuori fuoco (il lato cambiava tra infinito e distanze medie). Lo rivendetti, ne trovai un altro, nettamente più impastato a 210, che poi non acquistai. Ho poi trovato un terzo esemplare, dell'ultima versione prodotta: AF-D, otticamente identico alla versione AF ma con un sistema di messa fuoco più efficiente e veloce ed ha un trattamento antiriflesso (SIC) più evoluto. E' una lente robusta, con una buona resa del colore. Su infinito a f8, mostra una buona nitidezza al centro che cala in maniera evidente sui bordi (D800) fino a diventare totalmente impastata agli angoli; alle medie distanze, invece, l'ottica cambia passo e mostra una resa più omogenea accompagnata da una migliore nitidezza ed un buon contrasto anche vicino alla massima apertura. La ritengo un'ottica raccomandabile per chiunque: sia per ampliare il corredo base come pure per chi cerca una lente compatta da portare ovunque o per scattare immagini 'candid' senza dare nell'occhio, perché è piccolo e non allarma il soggetto che, invece, con altre lenti si vedrebbe puntare addosso dei veri cannoni che, oltretutto, attirerebbero anche troppe attenzioni sul fotografo. Non è assolutamente paragonabile all'AFS 85 f1,8 oppure all'AFS 80-200 f2,8 la nitidezza è nettamente inferiore ed anche lo sfocato (bokeh) soffre per il diaframma a 7 lamelle che restituisce poligoni abbastanza fastidiosi sui punti di luce nello sfondo. Rispetto alle ottiche attuali rappresenta senza dubbio una scelta di ripiego ed anche desueta, ma le dimensioni contenute e la resa generale soddisfacente al centro, ne fanno un attrezzo che ripaga con versatilità, maneggevolezza, peso e dimensioni contenuti, le carenze ottiche che alla fine sono più che accettabili, a meno ché si scatti su FF a 36-45 mpix e per ogni immagine si vada a cercare il pelo nell'uovo della nitidezza piuttosto che la sostanza ed il messaggio dell'immagine stessa. Doveroso dire che se impiegata su APS-C molti dei difetti evidenti su FF (ai bordi) praticamente scompaiono perché lavora solo al centro, dove la qualità è sempre ragionevolmente buona. Una raccomandazione: si tratta di un'ottica che -come minimo- è in giro da almeno 20 anni (la versione AF è stata prodotta dal 1988 al 1993, la AFD dal 1993 al 1999), ed anche se costruttivamente è fatta benissimo, è importante provare accuratamente la lente prima di consolidare l'acquisto perché la mia esperienza insegna che è molto facile che uno dei gruppi ottici sia disassato. Questa è la recensione di Ken Rockwell: https://kenrockwell.com/nikon/7021056.htm , e qui trovate un po' di storia: http://www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/AFNikkor/AF70210mm/index2.htm

inviato il 16 Agosto 2018


sony_rx100Sony RX100

Pro: piccola ma professionale

Contro: bilanciamento del bianco

Opinione: Avendone sfruttate due fino allo sfinimento ho scoperto alcuni aspetti poco considerati che aiutano a migliorare le immagini e probabilmente interessano anche i modelli successivi. Premesso che questa macchina è l'equivalente di quella che fu la Minox GT negli anni della pellicola: leggerezza e qualità assolute. (punto) Il corpo macchina è piccolo ma realmente robusto, e nelle mie due non ho mai avuto problemi di polvere sul sensore, l'autofocus è efficace in maniera assoluta ed i video registrati in AVCHD sono realmente molto nitidi (ma molto grossi), mentre gli mp4 sono in realtà del formato 1440x1080 con pixel 'rettangolari' che alla fine producono dei piacevoli video sul formato 16/9, buoni per impiego familiare o per youtuber. In realtà, la RX100 qualche difettuccio (come già la Minox) ce l'ha e per questo diventa fondamentale scattare sempre in raw: il bilanciamento del bianco è generalmente spostato su colori molto freddi ed a poco vale la possibilità di personalizzare il colore, per il mio impiego (generalmente in montagna) io sono solito operare col bilanciamento manuale impostato su 'nuvoloso' oppure 'ombra'. I colori ottenuti sono generalmente più caldi del giusto ma più accattivanti e con un appropriato PP (sul file raw) si aggiusta tutto. Un secondo difetto è la resa sulle alte luci, in particolare il cielo, che nel tentativo di recuperare la densità subisce un marcato cambio di tono passando dal blu al turchese. Il terzo difetto sono i files jpg prodotti dalla macchina che a forti ingrandimenti (400%) mostrano una marcata presenza di strutture artefatte (pixelate) che viste su un normale video full HD danno un'impressione di una limitata plasticità dell'immagine. Tuttavia, elaborando il file raw con Lightroom o DxO Photolab si ottengono files jpg dal dettaglio molto bilanciato e morbido, che si traduce in un'immagine più plastica e più ricca di toni. Per esperienza e personali prove comparative, è difficile trovare differenze tra le immagini della RX100 e quelle ottenute con una Nikon D7200 con AFS-DX 16-80 f2,8-4 (per nitidezza e dettaglio dei files jpg). In realtà la D7200 produce files jpg migliori, con un disturbo minore rispetto alla RX100 (scattando a 200 iso), ma con un buon lavoro di PP le differenze tendono a scomparire. Le differenze, come ovvio, diventano più marcate salendo di ISO, ma almeno fino a 1600 le immagini sono comunque piacevoli. Va da sé che portare una reflex nello zaino (anche se leggera) fa un'enorme differenza rispetto ai 240 grammi della RX100. Escluso che il vantaggio della D7200 sia nella migliore nitidezza (oggettivamente 20 mpix sono molto-molto vicini ai 24 mpix), la grossa differenza a vantaggio della APS è nella gamma dinamica e nel disturbo, che per la D7200 rimangono assolutamente migliori. E' possibile che le versioni successive della RX100 (3-4-5-6) siano migliorate anche sotto questo aspetto, ma indipendentemente da questo, la RX100, a mio parere, costituisce una pietra miliare nella storia della fotografia di viaggio e avventura (come lo fu la Minox) ed è uno strumento irrinunciabile per il viaggiatore.

inviato il 02 Luglio 2018


sigma_12-24Sigma 12-24mm f/4.5-5.6 EX DG HSM

Pro: Nitidezza ed assenza di distorsione su APS

Contro: flare

Opinione: E' stata la mia ottica da battaglia per molti anni, con decine di migliaia di scatti, impiegata su APS è assolutamente ineccepibile anche con sensori di molti mpix e si fa apprezzare per la sua incredibile assenza di distorsione al punto che si può impiegare per immagini di architettura. Su APS, chiudendo un paio di diaframmi, ha una nitidezza buona anche negli angoli del fotogramma. Possiede una caratteristica dominante calda che, insieme alla caduta di luce ai bordi, genera immagini molto piacevoli e di forte impatto visivo. Usato su FF (D800) mantiene una qualità più che accettabile anche ai bordi. Il flare... nei controluce sparati con il sole nell'inquadratura, c'è... ma non è che sia insopportabile e poi... con immagini così aperte anche le interriflessioni acquisiscono un loro ruolo nella composizione. Magari può disturbare, ma personalmente mi va bene così com'è. Dopo molti anni di glorioso impiego, l'ho sostituito con la nuova versione, ma... a parte (forse) un contrasto leggermente migliore ed immagini cromaticamente più neutre, non posso dire di aver trovato grosse differenze di nitidezza rispetto alla nuova versione. Impiegato in liveview... non va, perché la ghiera di messa a fuoco lavora al contrario delle nikon, perciò il software di macchina in LW non lo riconosce e non va a fuoco, basta saperlo e farsene una ragione. Le dimensioni contenute ne fanno un buon compagno di viaggio. Molto consigliato se avete la fortuna di trovarlo usato.

inviato il 30 Maggio 2018


nikon_50_f1-8dNikon AF 50mm f/1.8 D

Pro: piccolo ed economico (se usato)

Contro: qualità della produzione

Opinione: Una marcata mancanza di nitidezza e contrasto ai diaframmi più aperti che alla fine mi ha fatto disinnamorare. Acquistato nuovo, già impiegandolo su pellicola dimostrava una qualità oggettivamente bassa se non chiudendolo abbondantemente, il ché lo rendeva praticamente inutilizzabile in condizioni di luce scarsa. Alla fine, lo mandai in riparazione ma tornò praticamente immutato (escluso che la nebulosità delle immagini fosse causa di un incidente). Arrivato il digitale le cose addirittura peggiorarono. Le immagini erano tanto nebulose che lo impiegammo con una D800 per alcune riprese video ad 'effetto' con un marcatissimo sfocato dello sfondo (come anche del soggetto -presunto a fuoco-). Lo regalai ad un amico cineoperatore che lo usa solo per questo suo effetto sfuocato. Considerate le numerosissime recensioni entusiastiche, posso dedurre che la mia copia sia stata particolarmente sfortunata. Nutro, però, alcuni seri dubbi sulla sua capacità di resa su sensori FF moderni. Il mio consiglio è di provarlo seriamente prima di impiegarlo su FF come la D800 e successive. Voto 7 a causa della scarsa qualità produttiva.

inviato il 05 Aprile 2018


nikon_18-55dx_vrNikon AF-S DX 18-55mm f/3.5-5.6 G VR

Pro: Buona qualità delle immagini se non si sale col sensore, VR efficiente, buon prezzo dell'usato

Contro: fabbricazione in economia

Opinione: Classica lente 'entry level' di Nikon progettata per guarnire i corpi macchina più amatoriali, ma con qualità insospettabili. Al tatto ed alla vista appare un po' economica, ma accoppiata con un corpo D3000 mi ha consentito di cogliere immagini di una qualità che non mi sarei mai aspettato. La mia esperienza: nel 2009 durante un viaggio in Sicilia, avevo deciso di viaggiare leggero con la D3000 (10 mpix) ed una sola lente: il 18-55. La validità dell'accoppiata la scoprii all'interno della Cappella Palatina, dove a mano libera, sempre a tutta apertura e senza flash, fotografai i mosaici con lo scopo di potermi guardare a casa e con tutta calma gli infiniti dettagli di quei capolavori. Perciò: ottica valida (almeno il mio esemplare) con un VR efficace in grado di dare risultati accettabili anche a tutta apertura (se non si sale troppo coi mpix). Rispetto alla versione attuale (P) ha due vantaggi: quello di essere sempre pronto allo scatto perché non deve essere sganciato ed esteso per poter essere impiegato e di conseguenza anche quello di avere un ingombro minore che ne facilita il trasporto. VOTO 8. EDIT: dopo molte riprese ed esperienze con DSLR da 10 e 24 mpix. ho potuto verificare che questa lente è perfettamente adatta a fotocamere digitali di vecchia generazione 6-10 mpix, ma è inadatta per sensori più popolati sui quali produce immagini poco incise. Per i modelli successivi sono preferibili il 18-105 oppure il 18-140

inviato il 31 Marzo 2018


nikon_d70Nikon D70

Pro: robusta, con uno scatto molto morbido, basso consumo delle batterie

Contro: lenta

Opinione: La comperai quando uscì nel 2004 per sostituire una Olympus E10 e fu un vero passaggio verso il mondo semi-pro digitale con accensione e scatto istantanei ed ottica intercambiabile, caratteristiche nettamente superiori rispetto al panorama di macchine digitali di allora che non brillavano certo per rapidità; ma era una macchina marcatamente 'consumer' nata con lo scopo di attirare al mondo digitale molti foto-amatori; ma per un impiego che soddisfacesse necessità semi-pro come le mie era necessario fare dei miracoli, perché la raffica era lenta e molto limitata ed il tempo di svuotamento del buffer di memoria diventava eterno per chi doveva fare foto d'azione. Anche il progetto non è che fosse particolarmente ben riuscito e soffriva di problemi che afflissero i primi modelli (tra gli altri: non si spegneva se non estraendo la batteria) La mia venne riparata in garanzia, ma, per quel che so, la D70 non fu soggetta a richiami. Questa dei problemi tecnici fu una cosa abbastanza strana, vista la sua marcata somiglianza con la D100 (che la affiancava nel mio corredo come secondo corpo) della quale sembrava essere semplicemente una nuova versione. Col senno di poi, le immagini (sia per D70 che D100) erano un po' 'elettroniche' cioè un po' distanti dalla plasticità e dalla ricchezza tonale delle macchine successive come già la D200 (gran bella macchina), ma già dimostravano di essere un enorme passo in avanti (verso la bellezza dell'analogico) rispetto alla Olympus E10. Tuttavia, devo riconoscerle dei veri e propri meriti probabilmente raramente eguagliati: in primo luogo lo scatto, che era veramente morbidissimo, fluido e decisamente unico nel panorama delle reflex che ho posseduto (Olympus OM1, 2 e 4 a parte), il processo di sollevamento dello specchio e scatto era tanto fluido da sembrare motorizzato, cioè privo di rimbalzi e scosse, annullando di fatto il micromosso. La mia, poi, subì un serissimo incidente (con me che la tenevo al collo), durante una mia rovinosa caduta il corpo macchina compì un ampio arco sopra la mia testa per andare a schiantarsi con tutta l'energia su dei grossi massi. La struttura esterna si incrinò e dovette essere sostituita, ma... incredibilmente continuò a funzionare regolarmente. Corpo in plastica, è vero, ma sebbene ancora oggi non mi soddisfi avere al collo una macchina 'in plastica' dopo questa esperienza sono portato a pensare che Nikon sappia molto bene come fabbricare corpi macchina in plastica che siano ben durevoli. La seconda esperienza allo stesso modo stupefacente, fu quando mi trovai a fare un (lungo) servizio fotografico all'interno della galleria del vento FIAT ad una temperatura di -43 gradi (43 sottozero). La macchina, corredata con un Nikkor AF 24-85 f2,8-4 funzionò sempre regolarmente anche usando il flash incorporato, il reale problema furono le batterie che si piantavano dopo alcuni minuti (ma bastava metterle in tasca per farle rinvenire quanto necessario); ed allo stesso modo funzionò sempre regolarmente durante lunghe giornate all'aperto scattando migliaia di foto ad una temperatura di -20 ed in quel caso senza nemmeno problemi di batterie; come si dice: tanto di cappello. La D70, a quei tempi, un bel voto 9 se lo meritava tutto.

inviato il 29 Marzo 2018


nikon_55_f3-5micro_aiNikon Micro 55mm f/3.5 AI

Pro: Ottica e meccanica eccellenti

Contro: non lo producono più

Opinione: Gallina vecchia fa buon brodo... non è sempre vero, ma questa lente rispetta perfettamente la regola. E' un'ottica macro, ma valida anche a tutto campo per foto con messa a fuoco su grandi distanze. E' manuale, perciò con i grandi sensori attuali diventa molto critico nella messa fuoco perché su FF il minimo fuori fuoco diventa subito evidente. Però, impiegato in macro, specie se con un cavalletto, questo non è assolutamente un problema, visto che c'è tutto il tempo per correggere l'inquadratura ed il fuoco. Personalmente lo impiego per duplicare le mie vecchie diapositive con soffietto macro e D800. Sul rapporto 1:1 a tutta apertura evidenzia un po' di aberrazioni cromatiche e perdita di nitidezza ai bordi, chiuso a f8 è semplicemente perfetto su tutto il campo inquadrato con una nitidezza che va ampiamente oltre la grana della Kodachrome 25 professional. Il risultato, rispetto al mio scanner Canon FS4000 US è di gran lunga migliore sotto tutti gli aspetti (questo scanner va veramente bene sui negativi ma carica un contrasto marcatissimo sulle pellicole Fuji (Velvia ecc...) e purtroppo il sistema digitale di eliminazione della polvere introduce errori digitali sul Kodachrome). L'unico problema è che duplicando su soffietto diventa evidente ogni minimo granello di polvere sulla pellicola o anche sul vetro opalino del porta dia, perciò è necessaria una cura maniacale per la pulizia. Detto questo, è un'ottica veramente consigliabile ad un appassionato della macro perché sulla base della mia esperienza, mi è realmente difficile pensare ad un'ottica che possa andare marcatamente meglio alle brevi distanze, dove per meglio intendo: la cui resa migliore sia poi realmente percepibile. Per tornare alla mia esperienza con il 55 micro: un tempo duplicavo dia con il 60 AF micro f2,8 (grande ottica) ma i risultati su Ektachrome Slide Duplicating non sono mai stati soddisfacenti (anche per via dell'ulteriore passaggio su pellicola); con l'arrivo del FF sul digitale e con il 55 micro f3,5 tutto questo è dimenticato, come detto la nitidezza va ampiamente oltre la risoluzione della pellicola, mentre l'ampia gamma dinamica del sensore della D800 in post produzione consente incredibili recuperi su alte e basse luci, addirittura oltre quello che era percepibile a vista sulla diapositiva con un pur eccellente lentino. Voto 10

inviato il 27 Marzo 2018


nikon_18-70dxNikon AF-S DX 18-70mm f/3.5-4.5 G ED

Pro: Compatto

Contro: Qualità (?) probabilmente dovuta ad una forte variabilità nel processo produttivo

Opinione: Esperienza assolutamente negativa. Il mio esemplare era praticamente inutilizzabile (su una D7000), l'immagine era priva di nitidezza e diventava appena sufficiente diaframmando a f8. Avevo trovato un usato intonso, in kit con una D60 anche quella praticamente nuova che aveva fatto poche centinaia di scatti. Forse quell'accoppiata andava anche bene (ne dubito) visto che il sensore della macchina arrivava a 10 mpix, ma sulla D7000 era inutilizzabile per la sua mancanza di nitidezza. Lo restituii il giorno dopo. In generale, le recensioni di quest'ottica ( a livello internazionale) sono generalmente positive ma con una certa variazione che va dall'entusiastico al 'buono con riserve...' , dalla mia esperienza negativa si può allora dedurre che il processo produttivo di quest'ottica non prevedeva adeguati controlli qualitativi (adeguati al prezzo di vendita ed alla reputazione del brand). Il mio suggerimento è di eseguire delle prove attendibili prima di finalizzare un eventuale acquisto e nel dubbio: astenersi, va anche detto che il prezzo corrente dell'usato (intorno ai 130 euro a marzo 2018) è sovrastimato per un'ottica così datata e con i suoi limiti intrinseci. Voto 1 (UNO) a causa della scarsa costanza qualitativa della produzione.

inviato il 05 Marzo 2018


nikon_ais28_f2Nikon 28mm f/2.0 AI-s

Pro: bokeh, plasticità e nitidezza

Contro: messa fuoco

Opinione: E' un'ottica stupenda ma è anche uno dei miei errori più grossi. Doveroso dire che già a tutta apertura si distingue per la sua piacevole miscela di nitidezza, contrasto e bokeh, però, per la mia esperienza, sono portato a dichiarare che si tratta di un'ottica nata per essere impiegata su pellicola che non è adatta alla fotografia del genere digitale. Si tratta di una frase forte, ma ecco la mia esperienza: ho trovato un usato perfetto che intendevo impiegare per ritratto ambientato in interni con luce naturale. Ovviamente la chiave del risultato sta in una messa fuoco con dettagli 'a rasoio' ed uno sfocato ancora leggibile ma pastoso. Il 28 f2 può dare tutto questo ma solo se il fotografo è capace di prenderlo. In pratica, però, ottenere una messa a fuoco 'a rasoio' sul punto nodale del soggetto (ad esempio gli occhi di una persona), senza poter posare, ed in una situazione (dinamica) in continuo movimento ed evoluzione, diventa semplicemente impossibile perché gli schermi di messa a fuoco delle autofocus digitali non consentono di effettuare quella regolazione fine che sarebbe necessaria per evitare il 'fuori fuoco'. La questione è che su pellicola avevamo a che fare con l'equivalente di 10-15 mpix (ad andare bene) ed avevamo anche l'ausilio di eventuali stigmometri o microprismi, mentre su una D800 di mpix ne abbiamo 36 e per esperienza posso affermare che dentro quel mirino lo stigmometro è praticamente inutile (esistono schermi adattati da terze parti); ecco che si comprende facilmente come il minimo sfuocato diventi evidente e vada a compromettere gravemente il prodotto finale. Morale: praticamente nessuna immagine utilizzabile mai ottenuta. Lo rivendetti e presi un Sigma AF 24 f1,4 (eccellente) ed ottenni esattamente quello che volevo. Qualitativamente si merita un bel 9, ma non prendetelo per usarlo a tutta apertura sul digitale, a meno ché non facciate la messa fuoco con il live view, meglio un'ottica moderna che dialoghi alla perfezione con l'autofocus del corpo macchina, non ve ne pentirete mai.

inviato il 03 Marzo 2018


nikon_18-105dx_vrNikon AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6 G ED VR

Pro: Leggero, versatile, affidabile e più robusto di quanto si possa supporre

Contro: Prezzo eccessivo per la qualità del prodotto

Opinione: E' un'ottica onesta, affidabile sotto tutti gli aspetti (AF-VR) e versatile. Dalle prove comparative del mio esemplare, ha una nitidezza minore rispetto al 18-55 VR (prima versione, che era un'ottica più che degna -sempre il mio esemplare-). La sua struttura plasticosa e la fabbricazione in severo cost reduction, a partire dalla baionetta in plastica, generano seri dubbi su quanto il suo prezzo sia congruo piuttosto che gonfiato da imposizioni di marketing. Indipendentemente da questa mia opinione, va detto che si tratta della classica ottica da lasciare montata sulla propria DSLR entry level tipo la serie D3xxx, un'accoppiata che per leggerezza e dimensioni costituisce l'ideale compagna di spedizione per camminare leggeri. Le immagini su una 16 e su una 24 mpix sono comunque buone e ben contrastate, non stupiscono per nitidezza e plasticità ma sarebbe assurdo cercare il pelo nell'uovo con questa categoria di lenti. Una meritata menzione d'onore: dagli EXIF data, ho scoperto con stupore che un mio amico con quest'ottica accoppiata ad una D3200 ha scattato circa 150.000 immagini in tre anni (in moltissimi viaggi e spedizioni sulle montagne del mondo); arrivati a circa 100.000 scatti l'ottica ha avuto problemi di autofocus ed è stata riparata (in garanzia!!!). Considerate le condizioni del -martoriato- corpo macchina che da sempre lo ospita (anche quello in plastica), sul quale, tra l'altro, TUTTE le serigrafie sono scomparse a causa dell'abrasione delle dita e la finitura opaca delle superfici ha lasciato il posto ad ampie sezioni lucidate dall'uso intenso, bisogna comunque ammettere che... plastica sì o plastica no, si tratta effettivamente di un affidabile e raccomandabile compagno di viaggio. voto 8 (non assoluto ma in rapporto alla sua categoria)

inviato il 25 Febbraio 2018


nikon_80-400g_afs-vrNikon AF-S 80-400mm f/4.5-5.6 G ED VR

Pro: Lunga escursione focale con un eccellente nitidezza almeno fino a 200 poi rimane comunque molto buona

Contro: stabilizzazione (?) e peso

Opinione: Edit 07/19 nuova valutazione molto più positiva: è un'ottica decisamente migliore rispetto al suo predecessore (che pure non era da scartare) rispetto a questo è migliorato sotto tutti gli aspetti: autofocus molto più veloce, nitidezza e sfuocato migliori, ma staffa per il cavalletto NO, quella rimane scarsina. Il mio rapporto con lui è stato di amore ed odio: usandolo sulla mia D800 con e senza il VR attivo, non forniva MAI immagini nitide. Molto meglio impiegarlo senza VR, ed in quel caso le immagini erano molto plastiche e nette. La resa cala un po' a 400mm ma rimane comunque molto buona. Su siti qualificati girano 'storie' che lo giudicano al pari del 70-200, ed in base alla mia esperienza sulla D800 la consideravo un'enorme panzana, per me era giusto buono, non eccellente; certamente inferiore allo AFS 300 f4; lo pensavo non adatto per contare le piume del volatile di turno, ma molto buono per impiego sportivo. AGGIORNAMENTO giugno 2019: dopo alcune intense prove comparative ed impiego sul campo con la D850, devo ricredermi totalmente: almeno fino a 200mm, dalle comparazioni, emerge incredibilmente che, in assoluto, è l'ottica di lunga focale migliore in mio possesso (sempre dopo lo AFS 300 f4), a 80mm e tutta apertura f4,5, ha una nitidezza superiore a parità di diaframma rispetto a tutti gli altri zoom che posseggo: tra questi: sigma 24-105 f4 e nikon afs 80-200 f2,8. A 200mm sempre TA si piazza al secondo posto subito dietro allo AFS 80-200 in un serrato testa a testa (f5,6), mentre a 400mm a tutta apertura mostra un contrasto ed un dettaglio ammirevoli, tutto questo, però, impiegandolo sulla D850. In effetti, visti problemi del VR sulla D800, dopo i primi giorni di impiego con la D800 l'avevo rimandato in assistenza senza che riscontrassero dei difetti. Sulla D800, con VR attivo, tutte le immagini mostravano un bel contrasto, un bel bokeh ma anche una visibile immagine fantasma (doppia immagine) particolarmente netta su dettagli come rami ecc... anche scattando a 1/4000. Tutto ciò non accade usandolo sulla D7200, dove lo uso felicemente per foto d'azione (anche con lo 1,4x) e scompare del tutto usandolo sulla D850 dove mostra la sua qualità decisamente PRO già a tutta apertura e su tutte le focali. In base alla mia esperienza posso dire che questa ottica ha un problema di compatibilità tra corpo macchina D800 e lente, (un difetto noto della D800, anche se non esiste un elenco semi-ufficiale delle ottiche VR buone e 'cattive'); D800, che tuttavia lavorava bene con tutto il resto del mio corredo stabilizzato e pure con il precedente 80-400 VR AFD. L'ottica è senza dubbio molto raccomandabile e sebbene nuovo costi un occhio, è possibile trovarlo usato a prezzi convenienti. La sua qualità complessiva è veramente ottima, (l'anello dorato intorno al barilotto meritatamente lo certifica), ma il mio suggerimento è senza dubbio quello di provarlo sul proprio corpo macchina (con il VR) prima di formalizzare l'acquisto. In sostanza: è un'ottica eccellente che dà il meglio sulle medie distanze, ma è molto critico nella messa a fuoco e nel micromosso; è perfetto impiegando la messa a fuoco del liveview D850, impone invece una precisissima taratura fine dell'autofocus se impiegato col reflex. Sono del parere che su una mirrorless possa essere un'ottica irrinunciabile. Voto 9+ per la risoluzione, 8 e mezzo per la stabilizzazione.

inviato il 20 Febbraio 2018


tamron_70-300macroTamron 70-300mm f/4-5.6 Di LD Macro

Pro: Leggero e con un ottimo rapporto qualità prezzo (sull'usato)

Contro: tutti i compromessi di un'ottica economica

Opinione: Sono arrivato a quest'ottica un po' per caso, avevo trovato un vecchio nikkor AF 70-210 f4-5,6 che mi serviva per viaggiare leggero. Il nikkor era più che onesto ed adatto al mio scopo: quello di ottenere immagini decenti su FF e DX senza dover andare in giro col carrello del supermercato. Purtroppo, il mio esemplare era leggermente disassato con i relativi problemi di messa a fuoco ai lati del fotogramma. Dovetti restituirlo e cercare un sostituto analogo. Ken Rockwel parlava di questa lente 70-300 come la versione targata Tamron del Nikkor AF 70-300 f4-5,6 ED vedi: http://www.kenrockwell.com/nikon/70300af.htm un'ottica che un tempo veniva incensata forse per quel 'magico' ED che il marketing aveva stampigliato sul barilotto. Se le due ottiche fossero effettivamente uguali io non so dirlo, anche se meccanicamente si somigliano molto (nota a margine: contrariamente a quanto scritto nella scheda tecnica si tratta di un autofocus -AFS-, perciò compatibile anche con le Nikon serie 3xxx e 5xxx). Sta di fatto che dopo le prove comparative tra il Tamron 70-300 ed un secondo 70-210 e... davanti all'evidenza di una qualità ampiamente superiore almeno fino a 210 scelsi il Tamron 70-300 per l'astronomica cifra di 70 euro (ovviamente usato). Beh... non mi sono sbagliato, il mio esemplare è più che soddisfacente almeno fino a 200, con un pesante calo di nitidezza a 300mm che diventa una focale di ripiego, e si consideri che lo dico con alle spalle un ampio impiego di ottiche 'pro'. E' piccolo e leggero, non si fa sentire dentro lo zaino e diaframmando a f8 tra 70 e 200 fornisce immagini soddisfacenti quanto basta su D7200 e D800, specie se fatte con buona luce; se lo si deve impiegare con poca luce e contrasti bassi purtroppo non aspettatevi risultati decenti perché a tutta apertura fornisce immagini nebulose e poco contrastate. Lo consiglio a chi voglia integrare il proprio corredo base, composto dal classico 18-55, per fare esperienza sulle focali più lunghe senza spendere molto (ma prima collaudatelo per verificare che vada effettivamente bene). Per chi come me lo utilizza come lente da viaggio: attenzione: si tratta di un'ottica di ripiego, cioè da portare quando è indispensabile limitare pesi e ingombri; altrimenti vi raccomando di usare altro. VOTO 8- (per il rapporto qualità prezzo -se usato-) se dovessi valutare solo la qualità delle immagini direi 7 e mezzo a f8 e 6- a tutta apertura

inviato il 20 Febbraio 2018


nikon_24-120vr_f4Nikon AF-S 24-120mm f/4 G ED VR

Pro: gamma di focali e qualità

Contro: prezzo del nuovo, mancanza di tropicalizzazione

Opinione: E' un ottica di ottima qualità, anche a tutta apertura. Eccellente per il reportage, va benissimo sia sul DX (D7200) che sul FF (D800). Nel mio corredo faceva il doppione del 24-70 f2,8 ma... per le sue dimensioni contenute, la sua versatilità e la qualità delle immagini mi accompagnava sempre mentre il fratello più nobile puntualmente rimaneva a casa. Visto che alla fine non c'era quella grossa differenza qualitativa che giustificasse questa ridondanza del corredo, andò a finire che vendetti il 24-70 e non me ne pentii mai. Ho scattato circa 100.000 immagini con questa lente, che è robusta quanto basta per resistere ad un impiego intenso. Molto raccomandabile per il reportage, ha dimensioni che 'non danno nell'occhio', inoltre ha un'escursione focale che copre quasi tutte le focali di maggiore utilizzo, riducendo la necessità di cambiare l'ottica, un fattore non da poco se si sta fotografando in condizioni disagiate; inoltre: il suo VR è ben efficace. Unica nota negativa è la mancanza di tropicalizzazione che, invece, dovrebbe essere una caratteristica fondamentale ed irrinunciabile per un'ottica da reportage come questa. VOTO 9 ben meritato

inviato il 19 Febbraio 2018


nikon_24-85dNikon AF 24-85mm f/2.8-4 D IF

Pro: piccolo e versatile

Contro: qualità a tutta apertura

Opinione: E' un'ottica in grado di dare buoni risultati su APS se non si sale troppo con i mpix. Si tratta della mia prima ottica 'digitale' che ai tempi accoppiavo con una D70, ma si deve considerare che nasce come lente per impiego su pellicola; paragonandola ad altri zoom 'standard' di altre marche, allora si dimostrava nettamente superiore per il contrasto e per la nitidezza generale dell'immagine, e mi ha permesso di cogliere belle immagini. Col crescere del numero di pixel dei corpi macchina, per arrivare ai 12 mpix della D300, purtroppo ha cominciato a mostrare tutti i suoi limiti e dalle mie prove comparative con il -bistrattato- AFS VR 24-120 3,5/5,6 a tutta apertura è nettamente più impastato ai bordi, per poi migliorare gradualmente chiudendo il diaframma, ma senza mai superare il 24-120 e devo dire che questo risultato mi ha stupito non poco, ma tant'è... Adatto a macchine non oltre i 10 mpix, è inutile pensare di usarlo su macchine APS da 24 mpix, ci sono in giro ottiche più recenti (tipo il 18-55) e molto migliori. voto 7

inviato il 19 Febbraio 2018


nikon_afs80-200Nikon AF-S 80-200mm f/2.8D IF-ED

Pro: qualità a tutto tondo

Contro: peso e dimensioni

Opinione: Quest'ottica è un punto d'arrivo. E' vero che non è stabilizzata, ma non se ne sente la mancanza. Possiede una qualità globale (nitidezza, bokeh, escursione focale, solidità costruttiva data dall'ampio impiego di leghe metalliche in luogo della plastica) che -purtroppo- appartiene ormai alle ottiche nikon di alcuni anni fa. Provengo da un'intera storia di zoom 80-200 -nell'ordine- a partire dal bellissimo 80-200 f4,5 ai (che ho ancora nel cassetto), per andare sul AF 70-210 f4-5.6, lo AF 80-200 f2,8, AFS VR 70-200 f2,8 -prima versione-, AFD 80-200 f2,8 -2 ghiere- (2 esemplari), ed ora questo. Ineccepibile sotto tutti gli aspetti, fornisce immagini plastiche e nitidissime, quasi quanto lo AFS 85 f1,8. Purtroppo è veramente grosso e pesante in pratica al pari dello 80-400, punto negativo non da poco per certi versi ma positivo per altri, perché l'inerzia della sua massa aiuta a stabilizzare lo scatto. Come già segnalato anche per altre lenti di questa generazione: si tratta del primo AFS di nikon che è un po' più delicato e propenso ai guasti rispetto a quello attuale, perciò occorre prestare attenzione all'acquisto dell'usato; tuttavia ha un autofocus molto veloce che, accoppiato con la macchina giusta, consente un efficace inseguimento anche dei più difficili soggetti in movimento (come ad esempio bimbi in altalena) senza rischiare immagini sfuocate. Il mio soffre di un marcatissimo backfocus, per correggere il quale ho dovuto tarare la macchina a -20; all'eventuale e fortunato acquirente raccomando assolutamente di eseguire la taratura dell'AF, indispensabile per ottenere una messa fuoco perfetta con questo genere di lenti. VOTO 10-

inviato il 15 Febbraio 2018


nikon_85_f1-8gNikon AF-S 85mm f/1.8 G

Pro: Bokeh, nitidezza, leggerezza, prezzo

Contro: Sostanzialmente nulla

Opinione: Lo uso sul FF, è molto nitido già a tutta apertura, ha uno sfuocato molto morbido che anche diaframmando rimane pastoso. E' una lente molto raccomandabile che realmente costituisce un 'must have' perchè, usato sul ritratto, consente di riprendere soggetti nitidissimi che staccano in modo netto dal fondo. E' talmente nitido a f1,8 che tutto sommato non avrebbe bisogno del diaframma se non per ottenere quel poco di più di profondità di campo che serve per le inquadrature. Per chi, come me, impiega principalmente zoom 'pro' che vanno dalle focali 24 al 200 f2,8, potrebbe sembrare ridondante possedere anche questa lente, in realtà si dimostra fondamentale per il ritratto; la sua leggerezza, la velocità dell'AFS e le dimensioni contenute lo rendono molto facile e veloce da impiegare, inoltre ha un prezzo conveniente, specie se lo si trova usato. VOTO 9,5.

inviato il 15 Febbraio 2018


sigma_12-24_v2Sigma 12-24mm f/4.5-5.6 II DG HSM

Pro: ampio angolo visuale, costruzione robusta

Contro: flare

Opinione: e' un'ottica più che onesta e molto versatile apprezzabile sul formato APS, ma anche sul FF non sfigura. Usato a 12 (FF) restituisce immagini fin troppo 'grandangolari' dove i lati subiscono una marcata deformazione prospettica che può risultare anche troppo pesante (lo scrive uno che mangia pane e grandangoli). Però, alla fine è un'ottica con un'escursione focale irrinunciabile. La distorsione è ben controllata, il flare è abbastanza sensibile ma comunque accettabile, la nitidezza a 24 mpix è buona, mentre a 36 mpix, per chi è si è fatto l'occhio su lenti 'pro', non fa urlare di meraviglia ma è più che sufficiente, chiuso a f8 è buono. Quello per cui si fa apprezzare sono le dimensioni contenute. La differenza più visibile rispetto al suo predecessore (anche quello più che onesto) è la resa del colore delle immagini che è meno calda e probabilmente un contrasto leggermente migliore (scrivo probabilmente... perché questa potrebbe essere più una sensazione che altro). Sebbene visibilmente inferiore per nitidezza rispetto ai mastodontici nikkor 14-24 f2,8 o sigma 12-24 f4, offre un'irrinunciabile leggerezza e facilità d'impiego che permettono di infilarlo anche in un corredo da portare in montagna. In assoluto questa è la ragione per cui non intendo cambiarlo. Voto: la valutazione complessiva attualmente gli assegna un 9,2, bene... sappiamo che le valutazioni di questo sito soffrono di una compressione verso l'alto, che di fatto mischia il buono e meno buono. A mio parere è un'ottica buona, che merita un buon 8 ma non ha le caratteristiche professionali che dovrebbe avere un'ottica ottima/eccellente cioè da 9 o 10, però... adeguandomi ai criteri di valutazione del sito, gli assegno un 9.

inviato il 13 Febbraio 2018


olympus_50_f1-4Olympus OM Zuiko 50mm f/1.4

Pro: contrasto, nitidezza e dimensioni

Contro: nulla

Opinione: Le prime immagini che scattai con questa ottica furono delle prove in bianco e nero, terminato lo sviluppo, guardai il negativo (Ilford FP4) ed esclamai per la meraviglia; i miei 'bianco e nero' non erano mai stati così ricchi di gamma tonale, roba da Hansel Adams (con tutto il rispetto...). E' un'ottica per la quale non ti curi della sua nitidezza (che comunque è più che abbondante) ma ti meraviglia sempre per la sua resa cromatica. Un amico mi disse che in qualche circolo fotografico lo avevano soprannominato 'il summicron dei poveri'. Ecco... se il summicron fa immagini del genere, allora è veramente una grande ottica. VOTO 10

inviato il 08 Febbraio 2018


olympus_zuiko21_f3-5Olympus Zuiko 21 f/3.5

Pro: contrasto e dimensioni

Contro: nulla

Opinione: Grandissima ottica, la più amata in quello che fu il mio corredo OM. La nitidezza è molto buona, per prove comparative al pari del Nikkor 20 f3,5, ma quello che realmente fa la differenza è il suo contrasto, ricchissimo di tonalità con i soggetti che 'escono' dalle immagini. Un altro dei suoi pregi è la possibilità di mettere a fuoco a distanza molto breve: 20 cm, al limite della macro, che permette bellissime immagini ambientate di fiori e insetti. Non so, e sarebbe bello saperlo, come si comporta su una mirrorless FF digitale con tutti i suoi filtri IR davanti al sensore che letteralmente 'ammazzano' questi 'vecchi' progetti ottici, ma senza dubbio è una delle lenti da tenere in considerazione per quell'impiego.

inviato il 08 Febbraio 2018


olympus_zuiko35_f2-8Olympus Zuiko 35mm f/2.8

Pro: Qualità totale

Contro: nulla

Opinione: Bellissima ottica, anche se i numeri 'miserelli' (35mm f2,8) ed il costo allora contenuto, potevano far pensare che fosse in fratellino povero della versione f2, in realtà era dotato di una nitidezza ed un contrasto notevoli, che in pratica lo facevano diventare l'ottica standard, magari da accoppiare con il superlativo 21 f3,5. Una delle mie ottiche OM insostituibili. VOTO 9 ben meritato

inviato il 08 Febbraio 2018


nikon_400_f5-6_1975Nikon 400mm f/5.6 ED (non-Ai)

Pro: nitidezza e contrasto

Contro: messa a fuoco manuale

Opinione: Grandissima ottica sotto tutti gli aspetti, che lavora alla perfezione anche sulle DSLR FF come la D800. Praticamente impossibile trovare difetti ottici, è nitidissima e con un contrasto molto ricco; non è nemmeno ingombrante o pesante, perciò si può usare anche a mano libera, sfortunatamente non è autofocus (altrimenti spopolerebbe...) e perciò è impiegabile quasi esclusivamente su soggetti semi-statici, comunque: se capita di trovarlo d'occasione conviene farci un pensierino... VOTO: 9+

inviato il 08 Febbraio 2018


tokina_10-17fisheyeTokina AT-X 10-17mm f/3.5-4.5 DX Fish-eye

Pro: versatilità e compattezza

Contro: nitidezza ai bordi

Opinione: E' un'ottica molto versatile, ma a mio parere costituisce un esperimento: più una 'concept lens' che altro. L'idea è stata poi applicata con successo da Canon e da Nikon, ma evidentemente con tecnologie e calcoli ottici più avanzati. Disporre di uno zoom del genere sul full frame (D800), è veramente molto comodo e lo è ancora di più sul formato APS. Sfortunatamente questa lente acquisisce una qualità appena accettabile solo diaframmando a f11, altrimenti i bordi rimangono sempre poco nitidi. Avere una lente del genere poco nitida sui bordi è un assoluto controsenso. Stiamo parlando di un grandangolare estremo, dove molto spesso i lati del fotogramma devono dare profondità e ambientazione a tutta l'immagine, ed allora ecco che avere i bordi visibilmente nebulosi penalizza molto l'immagine. VOTO 7-

inviato il 08 Febbraio 2018


nikon_24-120vrNikon AF-S 24-120mm f/3.5-5.6 G IF VR

Pro: escursione focale e stabilizzazione

Contro: qualità limitata

Opinione: E' un'ottica bistrattata, nell'elenco delle peggiori Nikon, tuttavia è quella che personalmente vanta il mio maggior numero di copertine pubblicate; lo usai talmente tanto che ne acquistai due, il secondo per sostituire il primo ormai 'tritato' dall'uso e non più rivendibile. Usato su DX (D300), è comunque un'ottica degnissima, con un autofocus abbastanza rapido ed un VR più che efficiente. Non è paragonabile alla versione 24-120 f4 (quello è un altro pianeta), ma è comunque un'ottica tuttofare che regala il massimo della soddisfazione (se non si sale troppo con i mpix del sensore), e permette di viaggiare leggeri senza dare nell'occhio soddisfacendo il 90% delle scelte compositive. Ora c'è in giro di molto meglio, ma quando è nato era sicuramente un'ottica più che valida per le macchine di allora. Non so come vada sul FF, posso dire però, che facendo delle prove comparative con il più titolato AF 24-85 f2.8-4 lo superava ampiamente e senza alcuno sforzo, in particolare per la qualità ai bordi (sempre su DX); al punto che vendetti il 24-85 per tenermi il 24-120 (per poi affiancarlo ad un AFS 24-70 f2.8). Un dettaglio interessante: la mia prima versione era 'made in Japan' e scoprii che pesava circa 20 grammi in più della seconda versione che acquistai e che era fabbricata in Cina; comunque, non trovai differenze qualitative tra i due. VOTO 7+

inviato il 07 Febbraio 2018


nikon_80-400vrNikon AF 80-400mm f/4.5-5.6 D ED VR

Pro: escursione focale

Contro: dimensioni, AF lento.

Opinione: E' stato il primo VR di Nikon, e costava un occhio... che acquistai appena possibile nel 2002 per sostituire un po' di ottiche lunghe manuali tra le quali un 300 f2,8. In effetti allora fu una scelta risolutiva, facendo foto sportive, il numero di immagini utilizzabili (ferme ed a fuoco) aumentò radicalmente, invece di scartarne 30 per rullino, ora ne ottenevo almeno 30 buone per rullino. Poi arrivò il digitale... l'ottica era lenta ed aveva una qualità inferiore rispetto a quella di un AFS 70-200 f2,8 con 1.4x. Lo vendetti, per poi riacquistarne qualche anno fa uno usato, per soddisfare temporanee necessità di lavoro. Su una D800, ottenni immagini buone, non da urlo, ma comunque degnissime e ben pubblicabili. Poi mi arrivò la versione AFS e la vita cambiò in meglio su tutto. Si trova usato ad un prezzo ragionevole e soddisfa degnamente il ruolo di un'ottica lunga ed autofocus quanto serve, senza grossi compromessi sulla qualità delle immagini. Personalmente l'ho trovato comunque migliore rispetto allo AF-S 70-300 f4.5-5.6G VR, in particolare sul contrasto, ma questa è solo un'opinione, più dettata dalle condizioni in cui mi sono trovato a fotografare che da reali e validi confronti. VOTO 8 (ma quando uscì si meritava anche un bel 9).

inviato il 07 Febbraio 2018


nikon_af35-70_f4-5Nikon AF 35-70mm f/3.3-4.5

Pro: compattezza

Contro: contrasto e nitidezza, in pratica tutto

Opinione: E' stato solo temporaneamente il mio obiettivo base quando feci il passaggio da Olympus a Nikon AF. Era inverno e le luci della pianura padana in quel periodo non sono il massimo per vedere come va un'ottica, perché già mancano di contrasto per naturali condizioni meteorologiche. Sta di fatto che il confronto con le mie vecchie ottiche fisse OM, oltretutto selezionate per la loro qualità, fu disastroso (e ci mancherebbe...); l'aspetto divertente è che, per noti meccanismi psicologici, infatuato dalla novità dell'autofocus ne parlavo con piena soddisfazione ed assoluta mancanza di obiettività. In realtà, già non molto tempo dopo, rinsavii e mi resi conto di come le immagini erano generalmente piatte e scialbe; poi mi fu consegnato il 35-70 f2,8 che avevo ordinato e la vita cambiò immediatamente. Certo, come confronto non era corretto, ma le differenze erano abissali. Immagini e pellicola sprecate; un'esperienza da dimenticare, infine lo definii un costoso tappo per il corpo macchina. La cosa ridicola è che era l'ottica a corredo per chi allora acquistava una Nikon AF (F801), come fosse possibile fidelizzare un fotoamatore propinandogli ottiche di questo genere resta ancora un mistero nascosto nella testa degli addetti al marketing di Nikon. Voto 4

inviato il 07 Febbraio 2018


nikon_d800Nikon D800

Pro: robustezza e gamma dinamica

Contro: vibrazioni dell'otturatore

Opinione: Posseggo la D800 dal 2012 ed ormai 'abbiamo' festeggiato i 100.000 scatti. E' una macchina eccellente, come si usa dire: professionale. Magari, 6 anni dopo, il mercato offre anche di meglio, ma questa macchina quando è nata era di molto avanti a tutte ed ancora oggi è tra quelle al top. Oggettivamente, io non sentirei la voglia o la necessità di cambiarla con una D850 se non fosse per il suo difetto principale: le vibrazioni dell'otturatore. Purtroppo, allo scatto, l'otturatore ed il sistema di sollevamento dello specchio inducono forti vibrazioni che provocano il mosso sulle immagini. Il problema è che a volte anche gli stabilizzatori non riescono a minimizzare questo problema. Per esempio: con questa macchina lo zoom 80-400 AFS è quasi inutilizzabile con il VR inserito anche scattando a 1/2000, mentre lavora benissimo sulla D7100/D7200. Per contro, il 24-120 f4 lavora alla perfezione su tutti i tempi. In sostanza: con alcune ottiche su questa macchina il VR è meglio non averlo. Se il micro-mosso si risolve giocando con i tempi ed imparando a gestire questo 'carattere' della macchina, va anche detto che la complicazione più grossa, per chi arriva da sensori più piccoli o con meno mpix, è la criticità della messa a fuoco, perché ogni minimo errore dell'autofocus ed ogni conseguente minimo fuori fuoco diventa evidente. Non è un problema insito nel sistema di messa a fuoco del corpo macchina, è una problematica che nasce dall'enorme numero di pixel del sensore che evidenzia ogni minimo difetto. Difetti che usando una 12-16-24 mpix non balzano così all'occhio. Perciò diventa vitale effettuare la taratura della messa a fuoco per ciascuna ottica. Comunque: è una delle mie macchine più 'amate' e la più longeva in mano mia dopo la F3. Considerato il prezzo che si trova sull'usato costituisce una scelta allettante, irrinunciabile e molto consigliabile.

inviato il 07 Febbraio 2018


nikon_300_f4Nikon AF-S 300mm f/4 D ED

Pro: Eccellente nitidezza e messa a fuoco ravvicinata

Contro: Non molto plastico sullo sfuocato, supporto treppiede

Opinione: E' un teleobiettivo di altissima qualità ottica, che usato su FF (D800) senza dubbio si merita un bel 9+, meccanicamente è ben fatto -come i vecchi Nikkor- ma bisogna ammettere che il supporto per il treppiede non è robusto come dovrebbe, tuttavia è un'ottica abbastanza compatta che può essere usata anche a mano libera senza sentire la necessità di uno stabilizzatore. Si tratta di uno dei primi sistemi AFS di Nikon, che talvolta si fa sentire con il classico 'fischietto'. Ed è proprio l'autofocus il suo tallone d'Achille, il mio, che ho trovato sul mercato dell'usato dopo averne cambiato un altro che aveva malfunzionamenti sull'autofocus (non metteva a fuoco in AF con lo 1,4x), si è piantato il primo giorno di prova dopo qualche centinaio di scatti; riparato da LTR, ora è perfetto con una messa a fuoco 'a rasoio' che non ha bisogno di alcuna taratura. Perciò... attenzione! La minima distanza di messa a fuoco quasi 'macro' permette di riprendere ritratti di 'faccioni' a tutto frame con una nitidezza altissima, direi sfacciata, per via dei difetti dell'epidermide che mette in evidenza e che altrimenti sarebbero invisibili. L'unico neo, purtroppo, è il bokeh. Gli sfondi sono generalmente molto morbidi, ma non sempre... a volte il fuori fuoco mostra una strana trama che assomiglia ad un reticolo con una struttura abbastanza geometrica e regolare (ovviamente senza che dietro il soggetto ci siano reticoli od altro); il problema, se si può definire tale, si evidenzia quando dietro il soggetto ci sono delle foglie ed è poco elegante. Comunque: grandissima ottica che lavora molto bene anche con il TC 14 E II e che si trova sull'usato ad un rapporto prezzo-prestazioni molto vantaggioso.

inviato il 06 Febbraio 2018


nikon_85_f1-8dNikon AF 85mm f/1.8 D

Pro: Nitidezza

Contro: Bo-keh

Opinione: Ottica molto buona, già a tutta apertura, e si potrebbe chiudere qui la recensione. Tuttavia, se la nitidezza è ineccepibile, purtroppo lo sfuocato non lo è altrettanto. A tutta apertura va tutto bene, ma appena diaframmando un po' (f2,8), le luci sullo sfondo assumono una forma esagonale decisamente antiestetica, che fa passare in secondo piano le caratteristiche positive di questa lente. Questo difetto è stato annullato sulla versione AFS. Valutazione: 9++ la nitidezza ma 7 per il bo-keh (totale 8)

inviato il 06 Febbraio 2018


nikon_noct58aisNikon Noct 58mm f/1.2 Ai-s

Pro: Bo-keh

Contro: messa a fuoco.

Opinione: E' un obiettivo celebrato, il più delle volte per la sua resa sulle luci nelle riprese notturne ed astronomiche. A mio parere questo è molto riduttivo. In realtà il Noct Nikkor 58 f 1,2 è un ottica che dà il meglio di sè sul ritratto, con uno sfocato morbidissimo che stacca e valorizza il soggetto, ma non è per nulla facile da usare. Ecco la mia esperienza sul suo impiego: per decenni il mio modo di fotografare è stato 'tutto a fuoco', cioè: massima profondità di campo . Poi, una ventina d'anni fa trovai un Tamron 300 f2,8 ed allora cominciai a scoprire il valore dello sfuocato (il bo-keh). Successivamente, cambiai genere di fotografia: più sportiva, di movimento; cambiai alcune lenti, 300 incluso, e niente più bo-keh da allora. Qualche anno fa trovai ad un prezzo ragionevole un Noct -molto usato- che un amico cineoperatore non riusciva ad utilizzare perché la messa a fuoco era troppo critica. Fu una vera fortuna. Così cominciai ad usare il Noct per fotografare i nipoti, che come soggetti sportivi sono difficilissimi e ri-scoprii il bo-keh nella sua forma più estrema. Estrema perché riprendere un soggetto dinamico lavorando con la minima profondità di campo è un lavoro da matti, farlo con un'ottica manuale f1,2 poi, è praticamente un'impresa disperata. Infatti il numero di immagini sprecate è enorme, almeno il 98% degli scatti, però… quel 2% che riesce, ripaga di tutto. Siamo giusti: con il Noct, ottenere uno scatto a tutta apertura che vada bene e non sia posato in studio, è più una questione di fortuna che di bravura. La messa a fuoco nel mirino di una DSLR è sempre molto approssimativa, perché il minimo sfuocato non è percepibile a meno di lavorare su cavalletto e con il live-view. Nella speranza di ottenere qualcosa di più preciso ho anche montato sulla D800 uno schermo di messa a fuoco con lo stigmometro, ma inutilmente. Così, mi arrangio scattando 'a scansione': cioè scatto a raffica muovendomi leggermente avanti e indietro per ottenere almeno un'immagine col fuoco perfettamente centrato sugli occhi del soggetto, oppure muovendo contemporaneamente la ghiera di messa a fuoco, e qualche risultato arriva… Scattando a f1,2 con il Noct si ottengono immagini nitide ma anche leggermente nebulose, un effetto che scompare 'chiudendo' a f1,4, dove la profondità di campo è comunque irrisoria ma con un bo-keh straordinario che rimane molto morbido perfino chiudendo a F4. Il Noct, secondo il senso comune, sarebbe un'ottica per foto notturne ma, a mio parere, è una stupenda ottica da ritratto ed anche macro. La cosa stupefacente è anche la sua nitidezza che non è mai a scapito del contrasto: il Noct chiuso a f4 è incredibilmente inciso (almeno… al centro). Il Noct è senza dubbio un'ottica 'speciale', che costringe il suo utilizzatore a rivedere completamente schemi mentali e compositivi, dove lo sfocato diventa protagonista al pari del soggetto. Non so che cosa avessero in mente i suoi progettisti, ma senza alcun dubbio quello che loro pensavano, il loro modo di concepire la 'fotografia', allora era comprensibile appieno da ben pochi VALUTAZIONE: 10+ (per il bo-keh)

inviato il 06 Febbraio 2018


nikon_af24-50Nikon AF 24-50mm f/3.3-4.5

Pro: Compattezza

Contro: fabbricazione economica e qualità 'vintage'

Opinione: Il 24-50 è stato la mia ottica 'standard' sul principio degli anni '90 quando sono ritornato dall'autofocus verso macchine più meccaniche come la F3 e la FA. Il primo che acquistai lo rimandai immediatamente indietro a causa del sensibile gioco che affliggeva il barilotto del gruppo ottico. Il secondo aveva lo stesso difetto ed allora scopri che sono tutti così. (vedi qui: http://www.naturfotograf.com/index2.html ) Gioco a parte... in realtà l'ottica si faceva apprezzare per la compattezza e la leggerezza, un compagno ideale per lunghe escursioni in ambiente alpino. Sulla pellicola, onestamente, non è stata un'ottica che mi abbia mai fatto esclamare per la meraviglia, al contrario di altre come ad esempio il 180 f2,8 AF oppure il 55 micro f3,5; però, la sua praticità, l'interessante escursione focale e le piccole dimensioni giocavano a suo favore. Oltre 20 anni dopo, duplicando in digitale le diapositive di allora, diventa evidente che l'ottica non era esattamente un 'occhio d'aquila' (per riprendere una pubblicità dell'epoca) e che letteralmente scompare in confronto con il coevo e veramente eccellente Minotar 35 f2,8 della MINOX GT. Incuriosito... ed anche un poco interessato, perché un'ottica così compatta sarebbe molto comoda, sono riuscito a provare sul digitale un esemplare preso in prestito. Col senno di poi e con la spietatezza di una D800, l'ottica mostra tutti i suoi limiti sul digitale, con immagini che, probabilmente, potrebbero andare bene per un sensore FF da 12mpix (come andava bene sulla pellicola), ma a 36mpix manca totalmente di incisione. Peccato... Voto 6 (regalato), in passato gli avrei anche dato un 7+ Aggiornamento novembre 2019: ho ritrovato delle diapositive di test che scattai nell'ormai lontano 2001, e la qualità di quello che allora era il mio 24-50 appare decisamente molto bassa anche chiudendo il diaframma, a conferma delle prove fatte su D800. Consiglio: 'astenersi perdigiorno'

inviato il 06 Febbraio 2018


nikon_afs16-80_f2-8_4vrNikon AF-S DX 16-80mm f/2.8-4 E ED VR

Pro: Ottima qualità delle immagini

Contro: Prezzo esagerato, al punto da essere ridicolo.

Opinione: Viene venduto -Nital- ad oltre 900 euro (genn 2018) e non vale tutto quel denaro; tra gli 'universali' (Sigma, Tamron, Tokina) si possono trovare alternative valide ad un prezzo decisamente più realistico. Comunque, acquistare un'ottica Nikon è sempre una garanzia della qualità del risultato e, per mia esperienza, quelle che si fregiano dell'anello dorato attorno al barilotto sono praticamente una certezza. L'ho acquistato per guarnire una D7200 (sul mercato dell'usato... altrimenti non avrei speso tutti quei soldi...). Fin dai primi scatti, guardandoli su un monitor 4K, dimostra una notevole nitidezza ed una forte resistenza al flare (non per nulla ha la 'N' del trattamento superficiale con nanocristalli). Il dettaglio sui particolari più minuti (capelli, peli, piume) è notevole; osservando ingrandimenti al 300% ed oltre, dimostra una nitidezza che va oltre la capacità di risoluzione del sensore da 24 mpix. addirittura evidenziando i problemi di aliasing sui dettagli più piccoli delle piume di un uccellino. Oggettivamente, non trovo grosse differenze qualitative tra la focale 16 e quella 80mm. La qualità è eccellente ad f5,6 ma anche tutto aperto va bene. Lo stabilizzatore è ben efficace e silenzioso, come pure la messa a fuoco che è rapidissima (sul mio esemplare non ho dovuto eseguire tarature dell'autofocus). Ottica versatile, che si fa apprezzare per la leggerezza e che non sfigura accanto alle mie lenti più titolate e -pur con tutti i limiti- anche rispetto alla plasticità dello sfocato del full frame (parere di mia moglie che non sa nulla di fotografia ma giudica un'immagine semplicemente da quanto le piace). MIA VALUTAZIONE: 8 (3+ stelle nella scala usata da Roslett), ma, se dovessi considerare la pletora di voti 9 regalati su queste recensioni, che vede una compressione verso l'alto della scala di valutazione, allora meriterebbe un 9. Molto consigliabile ma... non al prezzo indicato (Nital: chi ha orecchie per intendere...)

inviato il 05 Febbraio 2018




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