RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie



Cassandrajolie18
www.juzaphoto.com/p/Cassandrajolie18



avatarCefalù
in Blog il 05 Gennaio 2015, 14:01


Oggi vi faccio fare un breve giretto a Cefalù.

Tutte foto molto turistiche, scattate a mano libera. Giusto per farvi vivere un po' l'atmosfera ;-)
Figuratevi che non mi sono portata neanche il treppiedi! MrGreen

Per chi non lo sapesse Cefalù dista una settantina di chilometri da Palermo.
È un borgo bellissimo posizionato ai piedi di un promontorio roccioso molto particolare.
Quelle che si vedono a distanza sono le Isole Eolie:

Cefalù si può definire la Taormina della costa tirrenica.
Se doveste andare da quelle parti vi consiglio di visitare questo splendido paese, non ve ne pentirete ;-)

Nonostante sia molto piccola Cefalù attrae tantissimi turisti e la popolazione di circa 15.000 abitanti arriva anche a triplicare in certi periodi dell'anno per via di questo pellegrinaggio turistico.

Quello che colpisce è la Cattedrale: una struttura medioevale molto grande ed appariscente che domina sul paese e rende Cefalù e il suo stupendo panorama riconoscibilissimi.

Oltre ad essere bellissima esternamente:

... lo è anche internamente sfoggiando marmi pregiati e altari in argento puro:

Mentre camminavamo nelle viuzze di Cefalù abbiamo incontrato un signore molto simpatico che aveva appesa al collo una Canon 5D Mark III e appena mi ha vista con l'Olympus si è avvicinato discretamente e mi ha chiesto "Olympus?", facendomi capire che voleva aprire il dialogo ;-)
Rispondo di sì e cominciamo a parlare e a fare amicizia.
Come spesso accade dalle nostre parti, si socializza velocemente e senza neanche capire come ci siamo ritrovati con una simpaticissima guida turistica al nostro fianco Sorriso
Tra l'altro abitante di Cefalù, quindi 'indigeno'...cosa poteva capitarci di meglio?!

Ci porta a visitare i vicoli più caratteristici del paese.

Una cosa che ho percepito è la tranquillità e la pulizia del posto, sono sicura vivranno benissimo gli abitanti del posto.
Abituati al caos delle nostre città si rivaluta davvero tanto la pace di queste borgate.

Visto che mi ha 'stimolata' ho istruito per bene il nostro amico sulle potenzialità delle Micro 4/3 MrGreen e quando abbiamo iniziato a scattare insieme abbiamo anche fatto qualche confronto guardando i rispettivi display. Penso di avergli fatto venire qualche dubbio MrGreen

Qui vedete il portale del Monte di Pietà, presenta un prospetto in pietra grigia, con portale barocco in pietra lumachella:

Questo invece è il Lavatoio medioevale.

Si presenta con una scalinata in pietra lavica e lumachella che conduce ad una pavimentazione levigata dal tempo e ad una serie di vasche che si colmano con le acque che scorrono da ventidue bocche di ghisa (di cui quindici teste leonine) disposte lungo le pareti sovrastate da basse volte.

L'acqua proviene da un piccolo fiume sotterraneo e attraverso un piccolo antro raggiunge il mare. Nelle vasche sono evidenti gli appoggi che servivano per strofinare i panni.
Qui si intravede il nostro nuovo amico Sorriso:

Lungo determinate vie ci sono delle aperture che conducono alla spiaggia.
Fortunatamente stava tramontando il Sole e quindi ho potuto intercettare, anche se sommariamente, le fasi della giornata che amo di più:

Infine la Cattedrale illuminata di notte, molto suggestiva.
Sono riuscita a piazzarci la Luna in mezzo:

Bene, un piccolo racconto per una località minuta, ma affascinante.
Un altro angolo di Sicilia da conoscere.


3 commenti, 816 visite - Leggi/Rispondi


avatarGelo purificatore
in Blog il 01 Gennaio 2015, 10:01


Cari amici,
inizio il 2015 con un foto-racconto che vi illustra la mia ultima gita del 2014.
So di avervi triturato le p...e per mesi e mesi MrGreen e magari speravate che il 2015 avrebbe fatto scemare la mia vena fotografica.
Mi spiace deludervi MrGreen

Scherzi a parte, il 2014 e stato un anno non proprio dei più felici... e anzi, io non posso certo lamentarmi.
Le tragedie della vita sono altre e purtroppo ce ne sono davvero troppe in giro per il mondo, ma penso che tutti (chi più, chi meno) viviamo i nostri momenti negativi, di tristezza, di difficoltà.
Spero davvero che il nuovo anno dia a tutti noi la forza di essere più positivi e propositivi, anche nelle situazioni più nere e sconfortanti. Che Dio ci illumini tutti, ne abbiamo davvero bisogno.

Come vi dicevo questa è stata l'ultima uscita dell'anno e l'ho percepita come 'rivelatrice'.
Il freddo anomalo di questi giorni, che ha portato la neve anche su alcune nostre coste, non mi ha frenata...anzi, da tempo aspettavo condizioni climatiche simili.
Le condizioni che abbiamo trovato erano davvero rigide, ma quelle tormente di neve, il vento gelido che sferzava il viso, i fiocchi di neve che in alcuni punti riparati cadevano lentamente nel silenzio, gli sprazzi di luce ovattata che illuminavano le meravigliose sculture di neve modellate dal vento...tutti questi attimi magici li ho percepiti come la chiusura di un anno orrendo da una parte e un nuovo inizio dall'altra.

Una chiusura purificatrice però, perché aria più pulita di quella gelida d'alta montagna non ne esiste; il candore della neve fresca e morbida sa di celestiale; la forza maestosa del vento che spazza via tutto, comprese le nefandezze dell'essere umano.
Ecco, quelle che ad un osservatore 'normale' potrebbero sembrare condizioni 'da lupi', io le ho trovate magiche e desidero condividere con voi, come di consueto, queste sensazioni.

La colonna sonora di oggi è questa MrGreen:



La giornata, tra l'altro, è stata particolarmente 'movimentata' per via di alcune vicissitudini di cui vi parlerò.

In compagnia della nostra mitica guida, Giovanni Giusa (un vero guru dell'Etna!), ci mettiamo in auto e saliamo sull'Etna.
Già a bassa quota compare la neve e iniziamo a riscaldare le nostre macchine fotografiche:

Sono consapevole che quella di oggi sarà giornata di laurea per la mia piccola E-M10: si prevedono temperature basse e vento forte in quota.
Dopo alcune foto risaliamo in auto e proseguiamo...e il termometro scende.

Ora, per molti di voi queste sono temperature ridicole MrGreen ma per noi terroni sono quasi proibitive ;-)
Man mano che proseguiamo ci accorgiamo che l'auto invece di andare avanti procede all'indietro.
Inizia il ghiaccio ed è giunto il momento di mettere le catene...un'impresa per chi è abituato all'estate perenne MrGreen
Le catene, mai usate, non sembrano di grande qualità e il mio brutto presentimento si rivelerà azzeccato.
Una volta inserite queste benedette catene, che non ne volevano sapere di abbracciare appassionatamente i copertoni, proseguiamo.
Rumorini sinistri provenienti dalle ruote accompagnano la nostra salita. Pezzi di catene rimasti misteriosamente in più sbattono sul passaruota, proseguiamo adagio e il tempo nel frattempo si copre e entriamo in pieno clima Nord 100% Sorriso

Finalmente arriviamo a destinazione, ci fermiamo, scendiamo, cominciamo ad imbottirci per bene e manco finisco di sistemarmi che, abbassando lo sguardo, noto gli effetti istantanei della temperatura sotto zero:

Le 'stalattiti' si formano alla velocità della luce.
Poco importa, siamo troppo motivati per demordere MrGreen
Aggancio la E-M10 sulla BlackRapid e via. Comincio a fotografare particolari lungo il percorso.
Vedere la dolcezza delle forme prodotte dalla neve soffice che si posa dappertutto mi affascina:

Le betulle spoglie e tutti i pini sono ricoperti da tanta neve e le folate di vento cominciano ad intensificarsi:

Gli spunti fotografici sono innumerevoli. Non è facilissimo perché ora il vento tira forte ed è gelido.

Dopo un po' arriviamo vicino ad un albero bellissimo che conosco bene e che si è presentato proprio come mi aspettavo: di un fascino unico e difatti siamo andati tutti a fotografarlo:

Il mio 'bimbo' ripreso dalla nostra guida Giovanni:

Qui invece sono io a riprendere Giovanni mentre ammira il 'suo' albero:

Simpaticamente ci dice che lui ha il copyright su quella pianta Sorriso
Ormai sono in preda ad una sorta di 'crisi' mistica Sorriso e decido di andare oltre, voglio salire sui coni vulcanici che ho di fronte.
Sorprendentemente la mia E-M10, nonostante il gelo, non fa una piega. Sempre pronta, scatta senza mai dare segni di cedimento.
Man mano che mi avvicino alla vetta, fotografo:

Adesso le condizioni sono al limite perché sono completamente esposta agli elementi, ma gli scenari che mi si schiudono davanti mi piacciono troppo per mollare:

Il naso gocciola, gli occhi mi lacrimano come se stessi piangendo. Il vento gelido quando colpisce il mio viso da la sensazione di una lametta sulla mia pelle.
Faccio fatica a vedere nitidamente le immagini nel mirino...ma riesco lo stesso a fotografare 'immaginado' un po' l'inquadratura:

Devo tornare giù altrimenti congelo.
Scorgo altri 'pazzi' che si sono avventurati come noi:

Arrivata più in basso le folate di vento gelido fortunatamente vengono smorzate dai coni vulcanici. Questi scenari innevati, a cui non sono abituata, mi piacciono tantissimo e continuo a scattare:


Dopo aver fatto lavorare per bene gli otturatori delle nostre macchine fotografiche, decidiamo di tornare all'auto per spostarci in un altro punto. Lungo la strada del ritorno continuo a riprendere qualche particolare:

Arrivati all'auto ci accorgiamo che la catena di destra si è spostata e il cavetto di acciaio presenta segni d'usura perché è finito a contatto con l'asfalto:

Adesso inizia il bello MrGreen
Il mio ragazzo capisce che quella catena va tolta ed eventualmente riposizionata.
Problema: si è messa così in tensione che non la si può più sbloccare.
Ci hanno provato in tutti i modi, ma niente...complice anche l'infima manifattura della suddetta (il fermo che serra la catena non si sbloccava).
Lento pede facciamo un tratto di strada, ma per evitare di fare danni all'auto il mio ragazzo decide di adottare le maniere forti: sguinzaglia il suo Leatherman e recide la stringa in gomma e facciamo mollare una prima parte della catena. Purtroppo la giunzione che unisce i due lembi del cavo di acciaio, sbattendo sull'asfalto, si è schiacciata e quindi non si riesce a sfilarla. Sempre con il Leatherman pian piano rompono i fili che compongono il cavetto di acciaio e alla fine riescono a sfilare quella terribile maglia metallica.
Vi lascio immaginare la scena con quel freddo. Si sono dovuti levare anche i guanti e lavorare a mani nude perché lo spazio tra il copertone e il passaruota era insufficiente.
Ma non finisce qui: liberata la ruota, procediamo con una sola catena.
Abbiamo una fame da lupi e quindi decidiamo di mangiare i panini che ci siamo portati.
Ci dirigiamo verso uno slargo per consumare il nostro pranzetto in tranquillità.
Appena la macchina si avvicina al ciglio della strada, sentiamo che in modo sinistro ed ineluttabile l'auto scivola sulla destra e si affossa in un avvallamento profondissimo che non potevamo vedere per via della neve che lo ricopriva.
Bloccati.
Il mitico Giovanni non perde la calma e ci esorta ad attendere perché, a detta sua, sull'Etna ci sono sempre fuoristrada attrezzati che possono spuntare. Manco passano 5 minuti e vediamo materializzarsi un Pajero. Non ho mai amato i fuoristrada come in quella circostanza MrGreen
Il mio ragazzo scende e chiede soccorso.
Veniamo aiutati da una persona disponibilissima e gentilissima...un angelo.
Tira fuori dal fuoristrada una bella fune da traino che infiliamo nel gancio posteriore dell'auto. Con quella bella trazione ci ha disincagliato in un attimo.
Peccato che in quei momenti non mi è venuto di fotografare, vi avrei fatto vedere la fase delle imprecazioni e della liberazione, angelo custode compreso MrGreen

Consapevoli che non dovevamo allontanarci dal centro strada, troviamo un posticino appartato e mangiamo.
Nel mentre si aprono degli spiragli tra le nubi e quindi giù di nuovo a fotografare. Adesso la luce più radente da nuovi spunti. I fianchi dell'Etna e i suoi coni innevati sono bellissimi, non smetto più di riprenderli da ogni angolazione:

Comincia a farsi tardi e quindi decidiamo che può bastare.
Lungo il tragitto un rifugio in pietra lavica presenta delle simpatiche stalattiti che pendono dalle tegole:

Non mi resta che ringraziare Olympus perché personalmente sono strasoddisfatta di questo sistema.
Non mi pagano per fargli pubblicità, ma gliela faccio volentieri perché se la meritano ;-)
Ho tenuto tutto il tempo la macchina al mio fianco, esposta alla tormenta, al vento gelido, con la neve che gli cadeva di sopra e, pur non essendo tropicalizzata, non ha dato segni di 'affaticamento'. Tutto ciò denota cura e amore nella costruzione.

Bene, anche questo racconto finisce qui.
Ma un anno nuovo è iniziato ;-)
Grazie a tutti coloro i quali dedicano sempre un po' del loro tempo per leggere i miei racconti strampalati ;-)

Buon 2015 a tutti!


11 commenti, 876 visite - Leggi/Rispondi


avatarParossismo improvviso dell'Etna (28.12.2014)
in Blog il 29 Dicembre 2014, 14:08


Lo sapevo, stavo solo aspettando. Senza preavviso alcuno (al contrario di quel che si legge in giro) l'Etna per alcune ore si è fatta sentire.
Purtroppo lo spettacolo è rimasto celato dalle nubi, solo chi lo ha osservato da più distante ha avuto modo di riprenderlo nel suo insieme.

Ovviamente siamo partiti a razzo e ci siamo presi anche tanta sabbia che cadeva dal cielo. La paura dei lapilli, che se arrivano ti sfondano l'auto (parlo di quelli di una certa dimensione e peso), ci ha costretto a soprassedere in un punto fornito di tettoia. Quando il vento ha spostato leggermente la nube abbiamo ripreso il tragitto. Ma, come dicevo in precedenza, la limitata visibilità non ci ha consentito di vedere direttamente l'eruzione.

Quando eravamo fermi ad attendere, si sentiva il flusso che usciva dal nuovo cratere di Sud-Est, accompagnato da qualche boato... Sarà stato uno spettacolo, non poterlo riprendere quando ce lo hai davanti è una pugnalata al cuore Triste

Vi lascio comunque qualche scatto, giusto per farvi assaporare l'Ade MrGreen

A sinistra la nube di cenere che colora di rossiccio la Luna:

Una ripresa più stretta:

Poi mi sono girata è ho ripreso il cielo stellato con queste nubi frammiste a cenere illuminate dai paesini sottostanti:

Consiglio sempre il Tema Nero per osservare questo genere di foto (anche se ho notato che quando le si seleziona per guardarle al 100% si apre una paginetta con fondo bianco che vanifica un po' il tutto...pazienza).

Mi frega sempre l'Etna Sorry


6 commenti, 701 visite - Leggi/Rispondi


avatarParco archeologico di Siracusa
in Blog il 28 Dicembre 2014, 14:03


Giorno di S. Stefano.
Decidiamo di andare a visitare il Parco archeologico di Siracusa (o almeno parte di esso).

Mi vergogno a dirlo, ma non ci vado da un'eternità. Un luogo così bello e carico di storia meriterebbe pellegrinaggi continui.
E pensare che per lavoro passo spesso proprio davanti l'entrata dell'area archeologica e mai mi sono fermata o sono entrata in un momento di pausa. Quindi, desiderosa di rimediare a questa incresciosa situazione, mi metto in macchina e con la consueta piacevolissima compagnia imbocchiamo l'autostrada per andare a Siracusa.

Giornata mite, ma grigia. Il tempo si aprirà nel tardo pomeriggio.
Queste condizioni climatiche mi danno l'idea di concepire il servizio fotografico in bianco e nero.
Premetto che questa gita non era prettamente fotografica e le modalità di scatto sono state più da turista che da appassionata di Fotografia alquanto pignola.

Facciamo i biglietti e entriamo.
Scopro che oltre il Teatro greco esiste anche l'Anfiteatro romano.
È ancora in fase di restauro quindi lo si può osservare solo dalle gradinate più esterne, non si può entrare al suo interno.

Proseguiamo sul percorso del Teatro greco; appena vi si entra e si sale lungo i suoi fianchi si rimane colpiti dalla sua bellezza, dalle sue geometrie, dal candore della pietra calcarea su cui è stato scolpito (sul colle Temenite).

Già, scolpito. Infatti una delle differenze tra teatri greci e anfiteatri romani è che i primi vengono scolpiti nella roccia (e poi completati mediante blocchi di pietra), sfruttando dei declivi naturali. Gli anfiteatri romani, oltre ad avere una forma diversa, sono in genere costruiti con mattoni e blocchi di pietra.

Grandi maestri i Greci: l'acustica di questo teatro è straordinaria e difatti, dopo oltre 2.500 anni vi si svolgono eventi e manifestazioni in determinati periodi dell'anno.
I Greci li usavano per tutto: per fare politica, scuola, manifestazioni e tanto altro. Erano il luogo di aggregazione della comunità e li posizionavano con il 'retro' che dava sul mare in modo che la brezza marina veicolasse ancora meglio le onde sonore verso le gradinate; geniali.

Anticamente la zona retrostante era paludosa e l'acqua del mare molto più vicina. Doveva essere bellissimo pure allora.
Inoltre anche l'aspetto scenico era molto importante per i Greci e difatti la visione offerta dell'arco del porto e dell'isola di Ortigia faceva parte della valorizzazione panoramica del teatro.

Il suo aspetto odierno è ovviamente diverso da come doveva apparire in passato, perché dal 1526 subì una progressiva spoliazione ad opera degli Spagnoli di Carlo V, che sfruttarono i blocchi di pietra già tagliati per costruire le nuove fortificazioni attorno Ortigia.
Scomparvero in tal modo l'edificio scenico e la parte superiore delle gradinate.

Quel che colpisce è anche l'estrema ingegnosità dei Greci (e dei Romani successivamente) nel portare l'acqua in questa zona, dove non ce n'era tanta. Furono così bravi che nelle epoche a noi più recenti vennero costruiti svariati mulini.
Mi hanno colpita anche queste iscrizioni in greco risalenti al primo periodo:

Sopra il Teatro si trovano anche numerose tombe.

Ammirato il Teatro ci dirigiamo verso la Latomia del Paradiso, che comprende anche la famosa Cava dei Cordari.

Le latomie sono delle cave che si trovano proprio accanto al Teatro greco.
A dispetto del nome, la Latomia del Paradiso è stata per molto tempo un vero Inferno.
Lì, dal tiranno Dionisio, venivano costretti ai lavori forzati oppositori politici, dissidenti, prigionieri...nella fattispecie Cartaginesi e anche Ateniesi che nel tempo cercarono di spodestare Siracusa. Era il periodo delle guerre greco puniche che hanno contraddistinto le vicende truculente di Siracusa e delle altre città siciliane: Naxos, Catania, Leontinoi (tutte fondate dai calcidesi), Akragas (l'odierna Agrigento), Gela e tante altre.

Gli invasori dovettero fare i conti anche con i famosi specchi ustori di Archimede che dalla costa riusciva a bruciare le vele e parte delle navi nemiche (così si dice). Di certo Archimede era un genio e aiutò non poco nella difesa di Siracusa, con stratagemmi vari.
Ci hanno raccontato che in un colpo solo Dionisio riuscì a imprigionare 9.000 soldati Cartaginesi e li usò come schiavi per le latomie.
I Romani stessi dovettero faticare non poco per espugnare Siracusa.

Un occhio attento scorgerebbe ciò di cui sono venuta a conoscenza casualmente e che non sospettavo: tutta la zona delle cave era al chiuso, dove adesso invece ci si ritrova all'interno di una sorta di catino al cui interno cresce una rigogliosa vegetazione (questa la lascio a colori perché è più carina così):

A testimonianza delle colossali dimensioni delle cave resta una sola colonna, una di quelle che sorreggeva il tetto (ce n'erano 6, se non ricordo male). La sua sommità era in realtà suolo su cui venivano edificate delle casette o dei mulini.
L'avete vista nella foto precedente e la si scorge anche in questa foto ripresa da una posizione più rialzata:

Il terremoto del 1693 che sconquassò tutta la Sicilia orientale, diede il colpo di grazia e fece crollare parte del tetto delle cave.
In realtà restano ancora delle cave enormi, come quella dei Cordari appunto, ma l'accesso è vietato causa crolli.
In una puntata recente di Ulisse, Alberto Angela è entrato anche nella Cava dei Cordari. Se avete la possibilità guardate quella puntata per vedere quanto fossero grandi e imponenti.
Resta il rammarico di non poter visitare tutta l'area su cui c'è già un sentiero percorribile e dove ci sarebbero tantissime cose da ammirare, ma che purtroppo restano inaccessibili al pubblico.

Sempre in questo 'distretto' si trova il famosissimo Orecchio di Dionisio, un'enorme grotta artificiale conosciuta in tutto il mondo per la forte eco che riesce a produrre e per la sua particolare forma ad orecchio d'asino (i ciuffi che vedete crescere nelle pareti, e che noterete anche in tante altre foto, sono capperi):

Queste sue caratteristiche fecero coniare al pittore Caravaggio, recatosi nella città aretusea nel 1608, l'espressione Orecchio di Dionisio. Infatti, secondo la tradizione, il tiranno Dionisio fece scavare questa grotta dove rinchiudeva i prigionieri e, appostandosi vicino una cavità nascosta scavata in un angolo all'interno (esiste davvero questa apertura), ascoltava i loro discorsi.
Grazie alla sua forma, l'Orecchio di Dionisio possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte ma, nonostante ciò, probabilmente è solo una leggenda, perché l'ascolto risulterebbe sempre difficoltoso, soprattutto se a parlare contemporaneamente al suo interno sono più persone. Di sicuro Dionisio la usò come carcere e 'tomba' per molti nemici.
Secondo alcuni la presenza della cavità, posta sotto la cavea del Teatro Greco, favorisce anche l'acustica del teatro.

I segni delle diverse epoche storiche si riscontrano in svariati punti del Parco.
Questa è la Chiesa di San Nicolò ai Cordari:

Il tempo è trascorso in fretta e nel pomeriggio decidiamo di fare un'ultima visita: Castello Eurialo, una delle più grandi e complete opere militari del periodo greco. Eurialo letteralmente significa 'testa di chiodo' e si riferisce probabilmente alla forma della sella rocciosa su cui è stato edificato.

È un'imponente fortificazione (occupa circa 15.000 mq) che sorge sul punto più alto (120 metri s.l.m.) della terrazza del quartiere Epipoli a circa 7 km da Siracusa, in direzione della frazione di Belvedere.

Questa imponente opera militare fu costruita tra il 402 e il 397 a.C. con lo scopo di proteggere la città da eventuali operazioni militari di assedio o attacco.
La fortezza fu eretta a completamento del grandioso sistema difensivo detto "Mura dionigiane", che correva lungo tutto il ciglio dell'altopiano delle Epipoli.

Peccato che anche in questo posto le parti visitabili aperte al pubblico siano poche. Ci sono tantissimi anfratti e cunicoli che invogliano ad addentrarsi aggirando gli sbarramenti e ci saranno sicuramente anche dei tunnel di collegamento con la città.

La visuale è totale da qui, bellissima...se non fosse per quelle oscene ciminiere del petrolchimico che quegli scellerati e delinquenti 'governanti' fecero erigere negli 'anni d'oro' della speculazione edilizia e industriale sfregiando aree uniche come questa.

Visitare queste rovine, che racchiudono un patrimonio storico infinito, è sempre piacevole, rilassante e consente di rivivere con l'immaginazione storie di un passato ormai lontano.

Anche questo giro mi ha dato modo di usare la mia piccola OM-D e di apprezzarne le doti di leggerezza e portabilità che trovo impagabili.

Un caro saluto a tutti.
Vi mando anche questa panoramica:

È carina perché ci sono tante persone che si abbracciano, guardate bene ;-)


12 commenti, 1031 visite - Leggi/Rispondi


avatarIl Cervino di Sicilia
in Blog il 22 Dicembre 2014, 19:28


Con i dovuti e rispettosi distinguo, ho scoperto che anche in Sicilia abbiamo qualcosa che ci accomuna agli amici del Nord ;-)

Il 20 di Dicembre ci siamo fatti un giretto e siamo andati a Rocca Novara, anche conosciuta come il Cervino di Sicilia, per via della sua forma che ricorda quella del bellissimo Cervino.

Tutti contenti per la scelta di questo luogo 'esotico', saliamo in auto e cominciamo a fare strada.

Penso che ormai abbiate capito come funziona il clima siciliano, per cui evito di soffermarmi su inutili dettagli MrGreen;-)
Lungo il tragitto non posso non immortalare la mia cara Etna che si mostra in tutta la sua estensione:

Continuiamo il percorso e nuovi scorci affascinanti si susseguono, quindi giù dall'auto a fare altre foto:

Finalmente arriviamo a destinazione.
Il primo impatto con la Rocca mi lascia piacevolmente sorpresa.
Vederla dal vivo mi ha fatto una certa impressione, abituata ad altro tipo di paesaggi.

Cominciamo a salire lungo un percorso che la Guardia Forestale sta fortunatamente bonificando.
Lo scenario è davvero bello: le Isole Eolie in lontananza; più in basso Tindari; in basso a destra Novara di Sicilia:

Continuiamo a salire e pian piano la Rocca si avvicina, ma di strada da fare ce n'è ancora parecchia.

Tindari ripresa con lo zoom:

Sempre con lo zoom riesco a fotografare queste simpatiche pecorelle mentre pascolano con l'Etna onnipresente sullo sfondo:

Decidiamo di fare una piccola deviazione per riprendere la Rocca da un punto più defilato.
Scorgiamo un boschetto in parte andato a fuoco che crea una cornice perfetta per le nostre foto:

Un particolare della Rocca. Dobbiamo arrivare dove c'è il Crocifisso!:

Avvisto questa serie di rocce molto belle, meritano di essere fotografate.
Peccato che cominciano ad arrivare delle nubi che celano in parte l'Etna:

In pochissimo tempo veniamo completamente avvolti dalla nebbia, ma la cosa non mi dispiace sinceramente.
Il boschetto bruciato in quell'atmosfera ovattata viene valorizzato di più a mio avviso:

Alla ricerca di qualche angolo da fotografare:

Visto che qui non accenna a diradarsi, decidiamo di iniziare l'ascesa con la speranza che in cima ci siano meno nubi.
La pendenza non scherza e chi soffre di vertigini è meglio che resti giù.
Mi hanno raccontato che capita spesso vedere escursionisti fermarsi a metà dell'ascesa perché stanchi o 'impauriti' dalla verticalità del monte.
Man mano che saliamo riusciamo a forare lo strato di nubi che ci aveva avvinghiato.
Riesco a scattare questa foto in cui si vede la mia sagoma, attorniata da una specie di piccolo arcobaleno circolare (se guardate bene lo potete scorgere):

L'aderenza comincia a non essere delle migliori per via di tutto il pietrisco instabile su cui dobbiamo camminare.
Per la serie: "se perdi l'equilibrio ci vediamo a fondo valle!":

Dobbiamo fermarci ogni tanto per riprendere fiato.
Il nostro amico guarda un anfratto in cui hanno posizionato una Madonnina:

Finalmente arriviamo in cima, ma le nuvole vogliono giocare con noi.
Non si vede un tubo, ma non demordiamo.
Ci copriamo per bene, visto che il tramonto è ormai alle porte e il tepore della mattina man mano scema.
La nostra pazienza viene premiata: per pochi secondi si aprono degli squarci tra le nubi che ci consentono di riprendere il bellissimo panorama. Qui si intravedono le Isole Eolie:

Qui il Crocifisso posto sulla vetta:

Sulla base del Crocifisso c'è un contenitore al cui interno si trova un quaderno.
Chi arriva fin lì vi appone la propria firma ed eventualmente una dedica, un pensiero.
Anche noi non ci esimiamo e scriviamo le nostre emozioni.

Infine, l'ultimo regalo. Proprio dove stava tramontando il Sole si apre un altro spiraglio che ci consente di riprendere le ultime luci. Si vede solo un pezzettino di Etna, ma va bene lo stesso. Siamo davvero contenti dell'esperienza vissuta.


EDIT: altra serie di foto della giornata:
La Rocca mentre avevamo iniziato la salita.

Ombra riflessa, stavolta con doppio arcobaleno concentrico ;-)

Uno degli squarci tra le nubi.
Questo è simpatico perché è uscito un raggio verticale stile raggio traente di un UFO Sorriso

Ultime luci sulle vallate:



16 commenti, 1311 visite - Leggi/Rispondi


avatarOlympus 40-150mm f/4-5.6
in Obiettivi il 22 Novembre 2014, 13:45


Capisco che la scena la prenda giustamente il fratello maggiore f/2.8 Pro appena uscito, ma penso che questa versione povera abbia da offrire una serie di caratteristiche che meritano menzione, per questo motivo ho deciso di dedicargli un suo spazio ;-)

Non è un obiettivo luminoso e per rendere al massimo delle sue possibilità ha bisogno di essere chiuso di qualche stop alle varie lunghezze focali, ma le sue carte vincenti sono altre:

- peso insignificante, tanto da rimanere perplessi quando lo si prende in mano la prima volta;
- dimensioni che consentono di riporlo anche nella tasca di una giacca/giubbotto...insomma dappertutto;
- rapporto qualità/prezzo davvero interessante. Con 140 euro Olympus da la possibilità ai suoi clienti di coprire un range davvero utile di focali, 80-300mm (equivalenti).

Olympus si è dimostrata attenta alle esigenze dei propri clienti proponendo un obiettivo alla portata davvero di tutti...se poi le esigenze sono diverse e si ha bisogno di qualità assoluta ci si può rivolgere ad altro, in primis alla nuova versione f/2.8.

Nell'uso quotidiano ho notato un leggero purple fringing ai bordi del frame facilmete correggibile in post produzione.
Ho da segnalare anche un po' di vignettatura alle focali più lunghe nonostante non usi il paraluce su questo obiettivo, anch'essa comunque eliminabile con un click.

Non lasciatevi trarre in inganno dall'apparente 'scadente' qualità. L'ho usato in diverse circostanze e condizioni climatiche e non ha mai mostrato segni di 'cedimento'.

Piccola avvertenza per i più pignoli: accertatevi che sia posizionato a 40mm (in posizione di riposo diciamo) quando avete intenzione di svitarlo dalla baionetta della fotocamera per sostituirlo con altro obiettivo... L'elemento posteriore, se si lascia l'obiettivo esteso, rientra lasciando dello spazio da cui potrebbe infiltrarsi polvere e sporcizia e depositarsi all'interno del barilotto ;-)


82 commenti, 10887 visite - Leggi/Rispondi


avatarom-d e-m10: aggiornamento firmware
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 21 Novembre 2014, 12:04


Ciao ragazzi.

Forse è già stato detto da qualche parte...
Ieri ho controllato se ci fossero aggiornamenti del Firmware della E-M10 ed in effetti ho notato l'esistenza della versione 1.2 che introduce la seguente miglioria:
dl03.olympus-imaging.com/ww/ud2/ITA/0001/1130/index02a.html
La precisione dell'AF con obiettivo M.ZUIKO DIGITAL ED 40-150mm F2.8 PRO è stata migliorata.

Mentre c'ero ho controllato eventuali aggiornamenti Firmware per gli obiettivi in mio possesso (75mm, 45mm, 12-40mm, 9-18mm e 40-150mm) ed ho visto che c'è un aggiornamento per l'Olympus 45mm f/1.8:
dl03.olympus-imaging.com/ww/ud2/ITA/0004/1011/index01a.html
Le operazioni instabili, durante la fotografia di soggetti molto luminosi utilizzando le fotocamere DMC-GF6, DMC-G6 o DMC-GH3 di Panasonic, sono state corrette.

Ecco che ho deciso di creare questa sezione in cui discutere di eventuali aggiornamenti futuri, sia che riguardino il corpo macchina, che le ottiche.
Saluti


62 commenti, 7748 visite - Leggi/Rispondi


avatarOlympus 9-18mm
in Obiettivi il 16 Novembre 2014, 20:49


Un saluto a tutti ragazzi.
Ora che Juza ci ha dato questa possibilità e visto che ancora non è stata aperta, attivo la sezione dedicata all'Olympus 9-18mm che, come sapete, ho comprato da poco e visto che faccio molta paesaggistica è uno degli obiettivi che uso maggiormente.
A breve posto qualche foto esemplificativa ripresa in questi giorni.
Per qualsiasi contributo non esitate a scrivere.


224 commenti, 16912 visite - Leggi/Rispondi


avatarolympus om-d e-m10 e 9-18mm
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 12 Novembre 2014, 17:51


Visto che molti sono interessati a questa accoppiata penso che una sezione dedicata possa essere d'aiuto a chi abbia voglia di acquistare il 9-18, la E-M10 o, meglio ancora, tutti e due MrGreen

Ce l'ho da poco, ma già posso dare qualche primo responso:

PRO
- piccolo (microscopico oserei dire);
- leggero (sembra di non averlo montato una volta innestato sulla E-M10);
- ben assemblato (come da tradizione Olympus) pur essendo di materiale plastico;
- buona resistenza al flare! Inquadrare col Sole (con le dovute accortezze) non è un'utopia;
- non distorce tanto e comunque ha un comportamento molto prevedibile;
- resa dei colori perfetta;
- può montare filtri;
- buon range di focali...18-36mm equivalenti su 35mm;
- prezzo, se acquistato di seconda mano.

CONTRO
- purtroppo arriva 'solo' a 18mm equivalenti in basso. Per chi è abituato a focali ultragrandangolari potrebbe trovarsi 'stretto' in certe situazioni (comunque piuttosto rare);
- non è un obiettivo luminoso ma dell'f/2.8, a meno che non fotografiate la Via Lattea ogni notte, si può fare tranquillamente a meno su questo range di focali.
- gli angoli a tutta apertura non sono da lama di rasoio, ma ci si convive tranquillamente. Ho visto di peggio.

Queste le mie prime impressioni.
Con la E-M10 il binomio è perfetto, sembra progettato per lei.
A mio avviso, un'ottima alternativa per chi vuole un grandangolo versatile, leggero e pratico che si sposa perfettamente con la filosofia Olympus di riduzione dei pesi e degli ingombri mantenendo alta la qualità di immagine.

Per eventuali ulteriori informazioni chiedete pure...


77 commenti, 6641 visite - Leggi/Rispondi





1182 messaggi, 0 foto

  ULTIME 10 FOTO PUBBLICATE 

Invia Messaggio Privato   Aggiungi Amico


Cassandrajolie18 ha ricevuto 14997 visite, 0 mi piace

Attrezzatura: (Per vedere le statistiche di fotocamere, obiettivi e ISO più utilizzati da Cassandrajolie18, clicca qui)

Registrato su JuzaPhoto il 16 Luglio 2014

AMICI (4/100)
Claudio Carpinato
Darosmauro
Foenispro
Preben Elkjaer



 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me