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Trystero
www.juzaphoto.com/p/Trystero



avatarQualcuno ha un EF 17-40 di produzione recente?
in Obiettivi il 04 Febbraio 2018, 22:32


Sto pensando di acquistare un grandangolare per la 6D, ora infatti l'obiettivo con la focale più ampia è il 24-70 f/4.
Per certe emergenze (foto a stand fieristici) ho usato il 10-22 EFs sostituendo il tappo posteriore e usandolo a 16-17mm, ma non posso continuare così.
E non ho voglia di portarmi dietro anche la 50D per poter usare il 10-22 come si deve.

La scelta quindi sarà tra 17-40 f/4 e 16-35 f/4 IS . La notevole differenza di prezzo, soprattutto sapendo che non lo userò moltissimo, mi farebbe scegliere il 17-40 ma...
Qui nel forum ho letto spesso che il 17-40 f/4 è morbido, e negli angoli la nitidezza non aumenta moltissimo anche chiudendo il diaframma.
Però in alcune discussioni qualcuno ha detto che le copie di fabbricazione recente sarebbero migliorate sotto questo aspetto, ad esempio qui: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=933764&show=2

Così ho pensato di chiedere a chi ha acquistato di recente un 17-40 nuovo se è vero che questo obiettivo è comunque valido e la nitidezza è buona, o perlomeno accettabile, anche ai bordi.



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avatarScanner per dia e negativi, che area di scansione massima?
in Computer, Schermi, Tecnologia il 19 Gennaio 2018, 13:35


Sto cercando informazioni sulla dimensione massima di scansione degli scanner dedicati per pellicola , ad esempio il Nikon Coolscan V , ma anche altri.

Ho fatto tante foto in bianco e nero tra il 1978 e il 1990 circa. Poi sono passato ad altre tecniche (fotomontaggi a colori su diapositiva grande formato, poi computergrafica).
Le foto in bianco e nero le ho sempre stampate a tutto fotogramma, compreso il bordino nero della pellicola, come si vede in questo esempio:




Se lo scanner non contiene tutto, anche il bordo, per me sarebbe un problema. Allora ieri sera ho cercato informazioni con Google inserendo "Nikon Coolscan V frame 24x36" e ho trovato discussioni in diversi forum. In questo dicono che la copertura non è al 100% ma che viene tagliata parte dell'immagine verso i bordi. Leggo anche (nel messaggio di scott_turner ) che per avere tutto il fotogramma servirebbe il costoso accessorio extra (FH-3) perché il normale accessorio SA-21 per pellicola in striscia copre parte dei bordi.
www.photo.net/discuss/threads/strange-edge-bands-in-nikon-coolscan-v-s

So che per il 99% degli utilizzatori questo non sarebbe un problema, perché molto spesso il bordo estremo veniva comunque tagliato anche dagli stampatori, o coperto dal telaietto delle diapositive, ma a me col bianco e nero serve una scansione a più del 100% del negativo, che comprenda anche il bordo nero del fotogramma.

Ci sono anche altri sistemi di riproduzione da pellicola, ad esempio quello "antico" tipo macro, con il soffietto tra l'obiettivo e la fotocamera:
www.camera-story.com/it/accessori-per-macrofotografia/742-canon-soffie
Ricordo che mio fratello negli anni '80 aveva un accessorio così per Nikon.
Sicuramente sarebbero più economici di uno scanner dedicato. Qualcuno ha esperienza diretta anche di questo sistema?


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avatarCanon EFs 18-55: differenze?
in Obiettivi il 16 Gennaio 2018, 11:54


Volendo acquistare lo zoommino più economico EF-s 18-55mm da mettere su una 500D comprata usata e da prestare in famiglia, che differenze ci sono (a parte il diaframma ovviamente) tra il vecchio 3.5-5.6 STM e il nuovo 4-5.6 STM , più piccolo e più costoso ?
Recensioni ne ho lette e mi sembra che non si parli di grosse differenze, quindi la domanda è: qualcuno li ha provati entrambi? E sono molto diversi dai più vecchi ancora 18-55 3.5-5.6 IS e IS II , che si trovano a poco?
---------------
P.S.
Ho appena guardato qui
www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=1
e il nuovo 4-5,6 sembra addirittura peggiore della versione non-STM Eeeek!!!
Possibile?


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avatar"Austerlitz" - Un film che un fotografo dovrebbe vedere, su RaiPlay
in Tema Libero il 03 Gennaio 2018, 10:17


www.raiplay.it/video/2017/12/FILM-Austerlitz-5f19087c-bd45-4fac-a18e-2

Ricopio la recensione ricevuta dalla MailList di Stefano Zenni, che dà al film il massimo dei voti:

Austerlitz, di Sergei Loznitsa (Germania, 2016), 5
Visto su RaiPlay, ma in tv, non sul computer. V.o. sott. ita.

Prodotto nel 2016 e presentato a Venezia, uscito nel 2017, distribuito in Italia da Lab80 e rimasto sostanzialmente invisibile, questo film si impone come uno dei capolavori dell'anno: non a caso Fuori Orario gli ha dedicato la notte di San Silvestro.
Loznitsa è un regista ucraino, che passa dal documentario al cinema di finzione: questo “Austerlitz” prende il titolo da un grande libro di W.G. Sebald, il cui protagonista, Jacques Austerlitz, riscopre il suo passato attraverso l'olocausto. Qui il titolo ha solo funzione di suggestione: il tema del passato, quello delle immagini (il libro di Sebald è costellato di illustrazioni), la ricerca della memoria. Queste suggestioni diventano nel film di Loznitsa - in bianco e nero e quasi privo di dialoghi - una lucidissima opera su storia, sguardo, vita.
Il film può essere letto a vari livelli. In superficie vediamo l'allucinante flusso turistico che affolla il campo di concentramento e sterminio di Sachsehausen, non lontano da Berlino, uno dei primi ad essere edificato dai nazisti. Quello che vediamo ha dell'indicibile: una massa straripante di turisti di mezzo mondo (si sentono lo spagnolo, il tedesco, l'inglese) si aggira per i luoghi dell'orrore, che noi non vediamo, ma che intuiamo. Già questo basterebbe a rendere il film sconcertante. Poi c'è un secondo livello: gran parte dei turisti scatta foto o si fa selfie, per cui tutto il film diventa un gigantesco documento della vacuità narcisistica, dell'usa e getta della vita e delle immagini, in un consumo del male e del dolore privo di spessore. A un terzo livello c''è un discorso sull'immagine appunto: perché mentre la gente scatta compulsivamente foto, ascolta le audioguide, segue le guide turistiche, mangia panini, cazzeggia ecc., c'è Loznitsa che con focali lunghissime riprende da lontano il tutto: ovvero, il pubblico non ha un punto di vista forte, scatta foto a caso, gira fulmini in modo sciatto, mentre non sa di essere oggetto di uno sguardo rigoroso, geometrico, in altre parole *etico*, che sceglie, calibra, monta, include ed esclude. Il quarto livello è il più inquietante: non solo i turisti, che si credono protagonisti, diventano pubblico, oggetto di sguardo, e vengono incorporati in un dispositivo etico, ma all'improvviso diventano possibili fantasmi del passato. Perché quella varietà umana che sciama tra forni crematori e camere di tortura è la stessa che ha attraversato con dolore quei luoghi, con la varietà di provenienze, fisionomie, lingue, culture, corpi, sguardi, desideri che oggi si incanno nei turisti. Qui Loznista non deve fare niente: gli basta lo sguardo fisso della camera, l'astrazione del b/n, l'attenzione al sonoro (magistrale la scena delle porte che si aprono e chiudono) per farci apparire magicamente i fantasmi del dolore che i turisti stessi sembrano ignorare. Forse è quella stessa inconsapevolezza della Storia che le vittime vivendo sulla loro pelle, lo stesso sgomento casuale. In ogni caso il corto circuito temporale diventa una delle forze più elettrizzanti del film.
Il giudizio di Loznitsa non è sempre feroce: anzi, quasi non giudica, perché si limita a osservare il comportamento delle persone. E sa cogliere momenti di assoluta, intensa pietà, come verso la fine, con quelle persone che guardano qualcosa per terra (fuori campo) e esprimono un profondo turbamento (ma non manca mai qualcuno che passa dietro e fa delle foto).
Il tema del turismo di massa ormai è al centro del dibattito (si veda l'ultimo libro di Marco D'Eramo o un recente numero di Internazionale). “Austerlitz” va oltre, perché riesce a sollevare domande tremende sul rapporto tra la nostra epoca, il modo in cui fruiamo la Storia e il fantasma della Storia stessa che ci insegue, con il rischio terribile che, visto come ci comportiamo, possa ripetersi ancora.
Stefano






www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/01/20/news/_austerlitz_-15640
www.sentieriselvaggi.it/austerlitz-di-sergei-loznitsa/

Il regista è riuscito perfettamente a camuffarsi nello spazio nonostante l'attrezzatura ingombrante: pochissimi guardano in camera, forse perché troppo occupati a guardare le proprie videocamere, cellulari, macchine fotografiche: il turista di Austerlitz è come cieco. Eppure, se la posizione del regista emerge come così audace da risultare quasi offensiva, in un “genere” che non ha conosciuto sperimentazione dal monumentale Shoah di Claude Lanzmann, qui Loznitsa affronta l'olocausto nella non-fiction come nessuno ha fatto prima d'ora. L'architettura è l'unico soggetto che rimane sempre a fuoco in ogni scena, l'unico che inquadratura dopo inquadratura mantiene una qualche aura di dignità. Siamo incollati allo schermo per un'ora e mezza, a guardare immagini apparentemente prive di senso. Ma è proprio in questo contrasto—l'evidenza storica del luogo e l'impossibilità di spiegarlo—che, forse, possiamo trovare il significato più profondo.
www.cineforum.it/intervista/Sergei-Loznitsa-su-Austerlitz


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avatarCome cancellare tutte le notifiche?
in Tema Libero il 17 Dicembre 2017, 20:09


Ho 15 pagine di notifiche e non ho trovato un modo per cancellare tutte le sottoscrizioni a discussioni molto vecchie.
Lo posso fare una alla volta ma è uno sfinimento dovendo per ognuna cliccare sulla conferma.


4 commenti, 325 visite - Leggi/Rispondi


avatarErrore in una recensione?
in Blog il 14 Dicembre 2017, 12:06


La foto che compare in questa recensione
www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_28-105_f3-5usm
è della più recente ed economica versione f/4-5.6
www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_28-105_f4-5_6
www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_28-105_f4-5_6usm

Quindi non si capisce bene se la pagina tratta el modello nella foto o a quello che compare nel titolo, ovvero il 28-105 f/3.5-4.5 USM prima serie
global.canon/en/c-museum/product/ef314.html

Del 28-105 f/3.5-4.5 USM II (7 lamelle invece di 5) c'è già una pagina di recensioni:
www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_28-105


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avatar500d e punti di messa a fuoco deboli e sfocati
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 04 Dicembre 2017, 22:07


Ho acquistato una EOS 500D usata, pagata 100 Euro solo corpo, con scatola e accessori, poco più di 12.000 scatti. Mi sembra in ottime condizioni, senza graffi o segni di usura. anche la base, che spesso si graffia di più appoggiandola, è perfetta. Prima di dire OK l'ho provata e andava benissino.
Dopo due giorni ho fatto altre prove con diversi obiettivi e quando ho voluto modificare la scelta dei punti di messa a fuoco mi sono accorto che si vedono pochissimo. Sono molto deboli e soprattutto quello in basso lo vedo sfocato.
Non sembrano esserci difetti nella messa a fuoco. Se scelgo il centrale o uno dei laterali effettivamente la messa a fuoco avviene su quello, ma faccio davvero fatica a vedere/scegliere il punto guardando nel mirino.

Ho cercato con Google e ho trovato diverse discussioni in forum in inglese, proprio su questo problema, nelle 500D, 550D, 650D ecc.
Qui una discussione: photography-on-the.net/forum/showthread.php?t=992543
Qui una, con immagine dei punti sfocati: www.dpreview.com/forums/thread/3119917

C'è chi dice che è un problema di disassamento dello schermo di messa a fuoco, ma non mi pare. L'ho tolto e rimesso in sede e non è cambiato niente.
Uno dice che ha inviato la 650D più volte in riparazione e gli è sempre tornata uguale:
www.dpreview.com/forums/thread/3246906

Se tolgo l'obiettivo e guardo verso lo schermo di messa a fuoco, premendo il pulsantino della scelta dei punti, li vedo molto brillanti. Mentre guardando nel mirino no.

Qualcuno che ha macchine simili ha mai notato questo problema?
Immagino che una eventuale riparazione non in garanzia costi abbastanza...



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avatarColorChecker/Whibal e temperatura colore, perche' non funziona piu'?
in Computer, Schermi, Tecnologia il 12 Giugno 2017, 20:34


Ho perso il mio "centro di gravità permanente" e non riesco più a ottenere un bilanciamento del bianco credibile.

Per i miei lavori di fotoinserimento di pavimenti e rivestimenti su sfondi fotografici, devo spesso fotografare delle piastrelle. Di solito i clienti mi danno le foto scattate da studi spoecializzati, oppure mi forniscono le grafiche che vengono stampate sulle piastrelle, ma a volte c'è fretta e, come è successo questo pomeriggio, devo correre da un cliente per fare foto in condizioni precarie, ad esempio il grande terrazzo sul quale si affacciano gli uffici della ditta.

Ho posizionato le piastrelle su un supporto, sopra un pannellino bianco, in una zona all'ombra rivolta verso nord ma molto illuminata dal cielo limpido.
Assieme ad ogni gruppo di piastrelle ho posizionato il ColorChecker, ho misurato l'esposizione usando il cartoncino Kodak, e ho fatto come sempre gli scatti in manuale, sicuro che avrei poi potuto facilmente eliminare le inevitabili dominanti di colore trovando il giusto bilanciamento, dopo aver creato un profilo per la fotocamera con il software Colorchecker.

Ma quando ho scaricato le foto e ho cercato di calibrare il punto di bianco usando le tacche dei grigi neutri del Colorchecker ho ottenuto piastrelle beige invece che grigie (sono grigie, i Pantone più vicini sono i Cool Gray 3, 4 e 5 e i 421 e 422). Ho provato sia con Photoshop+Camera Raw che con Lightroom. E' lo stesso. E anche usando il WhiBal non cambia di molto.
Eppure tempo fa funzionava. Cosa ho sbagliato questa volta?

Qui due RAW:
we.tl/Rs0cDbs0Ev
we.tl/lMramsUJ0r




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avatarUna canzone per i fotografi: "I Wish I Had Pictures"
in Tema Libero il 22 Maggio 2017, 23:46


Stephin Merritt è un genio.
E' uno dei pochi musicisti che mi portano all'acquisto compulsivo della cosa vera, non digitale.
L'ultimo quintuplo album dei Magnetic Fields, 50 Song Memoir nei negozi della zona non l'ho visto, l'ho preso su Amazon a un prezzo davvero speciale.
Sono 50 canzoni, una per ogni anno della sua vita, dal 1966 al 2016 quando ha iniziato a comporre e registrare questa raccolta.

Una delle più belle è questa, qui in versione live:



e qui il testo:





Vorrei avere le foto di ogni giorno andato,
perché tutti quei vecchi ricordi stanno scomparendo.
C'erano delle foto, ma anche quelle stanno ingiallendo,
o sono state perdute nel casino, te le avrei fatte vedere.

Di tutti i miei vecchi amori, di gente che conoscevo,
di chi ancora mi importa ed è morto da tempo.
Di sfavillanti città, e di piccoli paesini
di alberi che diventano viola e gialli e marrone.

Se fossi un artista, coi gessetti e l'album
disegnerei ogni giorno che ho avuto.
Se fossi un poeta, e conoscessi le parole giuste,
renderei tutto grazioso, e grandioso, e assurdo.
Se fossi un attore, con una sola battuta
o un gesto appropriato, lo farei rivivere.

Ma sono solo un cantante, questa è solo una canzone,
le cose che ricordo sono forse sbagliate.
Vorrei avere le foto di ogni giorno andato,
perché tutti quei vecchi ricordi stanno scomparendo.


Qui altre canzoni tratte da quest'ultimo album:







www.youtube.com/playlist?list=PL2Y5hkMV6Phg26giArkh6IxT_DBrfwIf0





www.houseoftomorrow.com


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avatarVirus su Windows. Patchate subito!
in Tema Libero il 12 Maggio 2017, 19:25


attivissimo.blogspot.it/2017/05/wanacryptor-attacco-ransomware.html

Il primo titolo del blog, appena arrivata la notizia dell'attacco ransomware era:
WanaCryptor, attacco ransomware planetario: per l'amor del cielo, PATCHATE SUBITO

Ora, dopo diversi aggiornamenti è:
WannaCry/WanaCryptor, attacco ransomware planetario: i fatti, i danni e come rimediare

Ma la raccomandazione è sempre:
"...andate immediatamente a patchare. Se non potete patchare, spegnete e scollegate i vostri computer Windows."

La patch di sicurezza di Windows, era compresa in un aggiornamento di marzo:
technet.microsoft.com/en-us/library/security/ms17-010.aspx


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avatarKenko Teleplus 1.4 - moltiplicatore di focale, quale modello?
in Obiettivi il 14 Dicembre 2016, 12:05


Vorrei acquistare un moltiplicatore di focale da usare con la 6D nei (pochi) casi in cui il 24-70 o il 50mm (ma anche il vecchio 28-105 3.5-4.5) risultino corti.
Il primo immagino sia economico anche nella qualità, e non capisco bene le differenze tra gli altri due.
Il terzo forse è adatto anche per gli obiettivi EFs mentre il secondo no? La sigla lo farebbe pensare.
Ne sapete di più? qualcuno lo usa?

Kenko Teleplus MC4 AF 1,4X DGX Teleconverter = Euro 115
https://www.amazon.it/dp/B002C6JVDM

Kenko Teleplus Pro 300 AF 1.4X DGX Teleconverter = Euro 150
https://www.amazon.it/dp/B002C6QC3E

Kenko HD 1,4x Konverter C/EF/EFS DGX = Euro 183
https://www.amazon.it/dp/B00R11B5CI




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avatarPrezzi di servizi fotografici, esistono tariffari?
in Tema Libero il 01 Dicembre 2016, 11:54


Il mio lavoro principale è la grafica e computergrafica 3D. Ma da diversi anni ho iniziato anche a fare servizi fotografici per architetti o negozi.
Quasi sempre si è trattato di clienti/amici per i quali già avevo realizzato lavori di grafica (es. logo, impaginazioni, ecc) oppure render in 3D di progetti architettonici.
I prezzi li ho fatti finora in modo poco razionale, cercando più o meno di considerare il tempo impiegato sia per gli scatti che (e soprattutto) per la postproduzione delle immagini, destinate principalmente a siti web. Sono sicuro però che per il tempo che ho dedicato a questi lavori (tutti fatturati) i prezzi sono stati decisamente bassi.

Ora però una grossa ditta mi ha chiesto quale è il mio "listino" nel caso di foto di edifici in interni o esterni, sia in zone vicine che in trasferta .
E io sono rimasto spiazzato, perché non ho la minima idea di cosa chiedere nel caso di viaggi con eventuali pernottamenti in alberghi.

Tra i professionisti che frequentano il sito c'è qualcuno che può darmi una indicazione, o suggerirmi di consultare qualche tariffario reperibile online?
Perché non vorrei sparare prezzi troppo alti, ma neppure rischiare (conoscendomi) di farli troppo bassi, come mi è successo finora.


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