Of White and Red in Articoli il 12 Settembre 2017, 2:20 White and Red. E' la bandiera polacca. Ovviamente "Of Red and White" sarebbe suonato meglio, ma guai ad invertire i colori della bandiera. "Leggi dall'alto in basso giusto? Quindi il bianco viene prima del rosso".
Questo non sarà un racconto di viaggio, d'altronde chiamare "viaggio" l'Erasmus è forse un po' riduttivo.
Ma andiamo con ordine: sono uno studente in medicina che, al grido di "Non andrò mai in Erasmus, è tempo perso", al quinto anno decide che è ora di cambiare aria, a Milano, d'altra parte, non è mai stata particolarmente sana.
Dove andare? Spagna no, non parto per stare in spiaggia tutto il giorno, voglio lavorare (luogo comune? Forse, ma a suo tempo ero convinto). Francia e Germania? Magari! Ma non ho un B2 nè di francese nè di spagnolo.
L'Università degli Studi di Milano mi offre un'altra possibilità: Danzica, al limite estremo nord della Polonia. Semestre invernale. Beh, di certo non metterò in valigia costumi come fanno i miei amici che vanno in Spagna (questo è assolutamente vero invece!).
Da qui parte la mia storia che sarà più un racconto di sensazioni e riflessioni personali più che di eventi.
Danzica, come detto, è a nord, molto a nord. Sembra una considerazione banale, ma non lo è affatto. La prima sera, dopo essere atterrato, vado in centro per cominciare a capire questo luogo. La cosa che mi colpisce subito è trovare le indicazioni per il porto (e fin qui ok) con destinazione Stoccolma. Lì ho realizzato che ero
molto lontano da casa. Nessun pensiero di nostalgia, semplicemente la fredda constatazione che mi stavo preparando a vivere (non a visitare come turista, ma a vivere) in un luogo decisamente diverso. Anche e soprattutto come cultura, lingua e modo di vivere.
Così diverso che, a distanza di un anno dalla partenza credo di non avere ancora capito a fondo. Anticipo già ora, sarò piuttosto critico. Adoro leggere articoli in cui il viaggiatore riesce ad entrare così in sintonia con la popolazione locale, fino ad immedesimarsi con essa. Non è stato così per me, ma sarò ben disposto a confrontarmi su questo con chi abbia avuto esperienze analoghe.
Il primo impatto con il popolo polacco è, diciamo, piuttosto crudo. Non saprei che altra parola usare. Ti guardano, capiscono che non sei polacco e passano oltre. Un po' corrucciati, ogni tanto mormorano qualcosa nel loro idioma, a me scarsamente comprensibile, tuttora. Dal canto mio non sono particolarmente invadente,...
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