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Il ratto del bambù....

animali

Vedi galleria (25 foto)

Il ratto del bambù. inviata il 21 Novembre 2018 ore 2:09 da Claudio Sciarra. 39 commenti, 2704 visite.

a 112mm, 1/60 f/9.0, ISO 400,

Siamo lungo una strada del Laos. Questa per altro anche aggressiva, povera bestia, ( soffiava come un mantice), ratto del bambù era all'asta, e se lo sono aggiudicato in cinque minuti. In questo paese e qui la documento solo da viaggiatore senza nessuna morale, si mangia ogni tipo di animale. Vi risparmierò le foto di ragni, bachere, pipistrelli, rospi, cani affettati, in vendita nei mercati. Ognuno pensi quello che vuole io non mi scandalizzo molto, visto che purtroppo mangio carne. A quel punto al di là dei gusti, non so se sia più giusto sacrificare un agnellino di latte o un cane. In Inghilterra il coniglio è un animale da compagnia e nessuno si sognerebbe di mangiarlo. In India alcuni monaci Giainisti hanno una scopa con cui spazzano davanti a sè per non calpestare piccoli animali. D'altronde però è provato che anche le piante soffrono. Più che viaggio e più che spalanco gli occhi e forse un po' spero anche la mente.







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user107253
avatar
inviato il 21 Novembre 2018 ore 8:18

Commento questo scatto non per la sua "bellezza" ma per il suo essere testimonianza delle diversità culturali. Con questo non intendo dire che sia una brutta foto (spero sia chiaro) ma che a volte il messaggio che c'è dietro lascia in secondo piano ogni riflessione sull'aspetto estetico della foto stessa. Non posso dire di condividere l'usanza di questo paese, ma non posso neanche fare a meno di rispettarne la diversità. Volenti o nolenti siamo tutti il frutto delle nostre tradizioni! Non mangerei mai un cane di mia spontanea volontà, non ucciderei neanche un animale, eppure mangio carne...lasciando che sia qualcun altro a fare il "lavoro sporco" al posto mio...e come me la maggior parte delle persone. Questa consapevolezza ci dovrebbe portare a non giudicare gli usi e le tradizioni degli altri, pur riservandici la facoltà di non seguirle se non di nostro gradimento. Grazie per lo spunto di riflessione e complimenti per lo scatto nel suo complesso.
Buona giornata Sorriso
Romina

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 8:58

Bellissima didascalia, quello che fa pena non è il fatto che lo mangino ma il vederlo legato al guinzaglio pronto per essere sgozzato.
Belo lo scatto e la composizione.
Ciao, Rosario

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 8:58

Bellissima didascalia, quello che fa pena non è il fatto che lo mangino ma il vederlo legato al guinzaglio pronto per essere sgozzato.
Belo lo scatto e la composizione.
Ciao, Rosario

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 11:37

quoto rosario... in totoConfuso

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 16:29

Concordo anche io con Rosario. Che ognuno mangi quello che vuole, non giudico questo. Ma di sicuro posso giudicare negativamente i metodi barbari usati da certa gentaglia, così amo definirla. No, ragazzi, qua non sono in discussione usi, costumi, tradizioni ecc, di un popolo. Qua è in discussione la divisione netta tra civiltà e barbarie. E purtroppo, nel 2018, di popoli barbari ce ne sono ancora sparsi per il globo. Sono carnivoro anche io. La carne la compro, quindi, come dice Romina, il "lavoro sporco" dell'uccisione lo delego ad altri. Ma, se un giorno dovesse esserci la necessità, farei un simile "lavoro" in prima persona. Del resto tutti, più o meno, abbiamo avuto nonni o parenti che si nutrivano degli animali della fattoria casalinga (molto comune nei decenni passati, soprattutto nelle campagne). Non terrei però mai un animale nelle condizioni mostrate in foto. Legato, dentro una scatola lercia di latta, magari affamato ed assetato, di sicuro terrorizzato (immagino la confusione intorno nei momenti dell'asta)...in attesa di essere comprato ed ucciso. Esiste una sorta di "rispetto" che va tenuto anche nei confronti di animali destinati all'uccisione. Rispetto che, purtroppo, queste bestie umane che abitano in certi luoghi della terra non sanno nemmeno cosa sia.

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 18:35

Condivido in tutto con Romina……..foto reportage bellissima….
Ciao Raimondo

avatarsenior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 18:57

Un documento che va oltre lo scatto (ottimo) e porta alla riflessione...

Volenti o nolenti siamo tutti il frutto delle nostre tradizioni!

tutti, più o meno, abbiamo avuto nonni o parenti che si nutrivano degli animali della fattoria casalinga


Nella maggior parte dei Paesi "esotici" dove sono stata, questa è la realtà. Gli animali si portano vivi al mercato.
Solo in pochi posti c'è la sensibilità di non spaventarli e lì gli viene coperta la testa...
Nella nostra "civiltà" le aragoste si mettono vive nell'acqua bollente, fino a non troppi anni fa il maiale si dissanguava (sorvolo sul come).
Non giudico per carità,ho mangiato sia l'uno che l'altro! Oggi, però, cambiare mi sembra un atto dovuto.

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 21:53

Lo scatto deve essere valutato come uno scatto documento, nulla di più.
Premessa: viaggiare apre la mente, chi non ha avuto o non ha la fortuna di viaggiare purtroppo rimane ottuso nelle proprio abitudini e credenze.
È proprio viaggiando che sono sempre più convinto come la specie umana meriti di estinguersi...il prima possibile...per evitare la fine (altrimenti inevitabile) del pianeta.
La nostra specie è cattiva.
Non si discutono le credenze popolari e le tradizioni culinarie, ma come ha detto Rosario è il modo...e come dice Errekappa sarebbe ora di cambiare.
Cambiare la credenza che il corno di Rinoceronte fa tirare l'uccexxo al cinesino.
Cambiare la credenza che avere una statua d'avorio sia figo.
Cambiare la credenza che avere un portacenere con una mano di Gorilla sia irresistibile.
Cambiare la credenza che infilzare un Toro drogato in un'arena sia da Superman.
Cambiare i metodi di macellare, scuoiare, dissanguare vivi Cani, Maiali ecc...
Viaggiare non mi ha insegnato ad accettare, mi ha fatto capire quanto la specie umana sia stupida ed ignorante...proprio perché non ha le palle per cambiare...nel nome tante volte di una religione, di una credenza, di un dittatore o di una tradizione.
Siamo piccoli, siamo una specie molto piccola.
Buona serata
Fabio

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 22:47

foto denuncia con una descrizione molto chiara del problema ...sicuramente irrisolvibile!!
complimenti! un saluto
francesco Sorriso

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 23:02

;-)Sicuramente un documento per riflettere che va oltre la fotografia.;-)

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2018 ore 23:25

Sono assolutamente d'accordo con Fabio

avatarsupporter
inviato il 21 Novembre 2018 ore 23:39 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)

Quello che mangiamo è nato dalla cultura e dalla necessità, ma non mi piace vedere questa creatura legata in questo modo. Tuttavia, è un buon colpo record che stimola il pensiero.
Ann

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2018 ore 2:35

Romina: "rispettarne la diversità" Condivido parola per parola quello che hai detto, nel tuo commento.
Rosario: si potrebbe fare di meglio, ma anche noi siamo molto crudeli, grazie ciao.
Ciao e grazie Cinzia.
Marcap: "Esiste una sorta di "rispetto" che va tenuto anche nei confronti di animali destinati all'uccisione",
e qua sono daccordo, meno sul "bestie umane" visto la gentilezza dei popoli asiatici.
Raimondo: anch'io grazie ciao.
Rita:
cambiare mi sembra un atto dovuto.
niente di più vero.
Fabio: condivido tantissimo di quello che hai detto, ma non tutto.
La nostra specie è cattiva.
: pensiamo positivo.
non ha le palle per cambiare.
Credo di sì come la specie umana ha dimostrato nei momenti di più grandi avversità, quando si sta bene siamo tutti molto egoisti.
Visto che però sei un bel fotografo di animali nei parchi dell'Africa. Vorrei fare due chiacchere.
Anch'io ne ho visitati in Namibia e Tanzania, senza per altro aver preso le belle foto che fai te, ma questo è un'altro discorso.
So bene che quell'enorme carosello di gip, carichi di visitatori e fotografi come me e te, sia forse l'unico modo di salvare questi animali. Ma l'impatto su di loro? Nel Serengeti sono stato alcune ore a seguire una leonessa che voleva attaccare un branco di zebre, ma doveva attraversare la strada. L'abbiamo vista per primi e abbiamo accostato.
Sta bestia ogni volta che era alla massima tensione per attaccare, arrivava una macchina.
In poco tempo lungo la strada saranno arrivate quaranta gip. Io ho desistito e credo anche quella povera leonessa.
Nel Ngorongoro che è piccolo se pur incredibile paesaggisticamente, come ad Etoscha, la sensazione di essere un po'
allo zoo la dà. Non c'è una pozza d'acqua senza una vera e propria folla di auto.
Speriamo che almeno questi per altro carissimi safari fotografici, con i soldi che gli lasciano servano davvero a proteggere la natura. Ti ringrazio e saluto.
Vero Francesco, è difficile.
Ciao e grazie Marco.
Grazie Berus.
Ann grazie, è vero non è bello.



avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2018 ore 7:45

Claudio tra foto e didascalia hai dato a pasto a noi un sacco di spunti. Condivido al 1000% il tuo pensiero e quello di Romina. Soprattutto la frase "non giudico"... La trovo veramente saggia. Noi "occidentali" e "civili" siamo quelli cge abbiamo inventato gli allevamenti intensivi. Diamo del "barbaro" ad un poveraccio cge ha cacciato un ratto cresciuto in natura per venderlo per pochi spicci ad un altro poveraccio che lo deve uccidere e cucinare per far mangiare carne alla sua famiglia? Ci preoccupiamo della paura dell'animale perché ha passato due giorni nella latta? E gli animali che nascono e crescono per mesi in gabbie strettissime e muoino senza aver mai visto la natura? C'è della nobiltà in questo? Hsi ragionissima caro Claudio: è bene non giudicare... Come ha detto uno famoso è meglio pensare prima alla trave nel nostro occhio. ;-)

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2018 ore 8:06

Ciao Claudio....condivido il tuo pensiero sui safari alcune volte troppo 'turistici'...è uno dei motivi per cui viaggio sempre da solo e cerco sempre di evitare situazioni e luoghi come quelli da te raccontati.
Purtroppo io la speranza per la nostra specie l'ho persa da tempo...
Buona giornata
Fabio

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2018 ore 8:06

Alla base di tutte queste aste/credenze e macelli vari ci sono i bracconieri ,il vero male di questi scempi,eliminati loro forse raremmo a metà dell'opera. Ma se guardiamo la storia della terra prima o poi la natura trova il modo di rivalersi su noi umani.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2018 ore 8:59

Viaggiare non mi ha insegnato ad accettare, mi ha fatto capire quanto la specie umana sia stupida ed ignorante...proprio perché non ha le palle per cambiare...nel nome tante volte di una religione, di una credenza, di un dittatore o di una tradizione.
Siamo piccoli, siamo una specie molto piccola.


concordo appieno, siamo Noi umani ,che dovremmo comprendere il mondo e rispettarlo..
un clik,come sempre che dovrebbe far riflettere...
ma è troppo impegnativo attivare la coscienza e la mente
questi viaggi ,che facciamo ci arricchiscono,sempre
grazie
Biz


avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2018 ore 9:52

Bella foto. Fa riflettere. E ancora una volta concludo che l'uomo è in buona sostanza una merd@cci@ perché ancora troppo poco evoluto. Non faccio differenza tra popoli, anche se so che quella gente in oriente fa cose indicibili e non immaginabili, però sosso sotto, gratta gratta, ognuno ha le sue. C'È ancora tanta strada da fare.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2018 ore 10:46

Senza offesa e senza voler fare la morale a nessuno ma la carne che arriva sui nostri scaffali è prodotta in modo molto più crudele rispetto a quanto avviene in situazioni come quella qui documentata.

Il recente documentario Dominion offre una testimonianza molto realistica in merito, è stato filmato in buona parte con droni ed è interessante anche dal punto di vista tecnico come esempio di reportage in luoghi inagibili di persona, in questo caso perché nessuno darà mai l'autorizzazione a filmare.

Si trova in italiano su Vimeo gratuitamente (e legalmente, trattandosi di Vimeo!), ad esempio cercando "vimeo dominion italiano".

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2018 ore 11:56

Bello scatto, e bella testimonianza. Onestamente per quanto possa sembrare crudele osservare gli ultimi attimi di vita di un animale, non ci vedo nulla di differente rispetto a una scena di predazione naturale. Alla fine il ratto viene catturato e non allevato, l'uomo come molte altre specie caccia (da sempre) di tutto, e il trappolaggio è una delle più antiche attività venatorie documentate.




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