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Milano - Lampione di Piazza del Duomo con Torre Velasca...

Milano - 1

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Milano - Lampione di Piazza del Duomo con Torre Velasca inviata il 30 Aprile 2016 ore 23:31 da Roberto P. 7 commenti, 2408 visite. [retina]

, 1/2500 f/2.8, ISO 100, mano libera. Milano, Italia.

Sabato 30 aprile 2016, 17:41. Il lampione risale alla sistemazione del sagrato ad opera di Piero Portaluppi nella seconda metà degli anni '20 e, al pari degli altri della piazza, è stato realizzato in ferro battuto dell'artista-fabbro Alessandro Mazzucotelli. A destra sul bordo è il corpo destro dell'Arengario (1936-1956 - arch. Piero Portaluppi, Giovanni Muzio, Piergiulio Magistretti e Enrico Agostino Griffini). Sullo sfondo si intravvede la Torre Velasca (1956-1957 - Studio BBPR - Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers). #BiancoeNero #blackandwhite #b&w #Grattacieli #Lampioni #Bokeh #Jura



Vedi in alta risoluzione 24.5 MP  



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avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2016 ore 21:08

Purtroppo il topic sui Nikkkor AI-S è arivato all'epilogo e non ho potuto espreimere le mie considerazioni in quella sede. Da quello che vedo mi pare che questo 180 sia davvero spettacolare. Già a f2,8 la resa è davvero notevole. Complimenti per l'acquisto, ciao.

avatarsupporter
inviato il 01 Maggio 2016 ore 22:18

Grazie Stefano.
Si, sembra davvero un gran vetro, all'altezza della sua fama.
Su Aps-c ha un angolo di campo anche troppo stretto per il tipo di foto che faccio, infatti l'ho preso pensando al prossimo acquisto di un'A7II, dove avrei un angolo per me più utile e anche la stabilizzazione.
A Milano non è che ci sia abbondanza di grandi spazi aperti, infatti qui raramente uso focali molto lunghe, a differenza dell'altra "mia" città, Venezia, dove ci sono gli scorci sulla laguna e sul Canal Grande con cui "lavoro" spesso di tele. Quindi appena l'ho ritirato da Newoldcamera sono andato dritto in Piazza del Duomo, che almeno lì c'è dello spazio, e ho scattato in giro.
Alla fine ho tenuto buona questa, a tutta apertura per avere la Torre Velasca sfocata e ottenere un senso di profondità e anche verificare lo sfocato che mi sembra notevole. È infatti per questo aspetto che ho voluto il 180/2.8, altrimenti avrei preso il 200/4 AI o AI-S che comunque ha la fama di essere molto nitido, è decisamente più compatto e leggero e si trova a metà prezzo.
Poi ho fatto una serie di foto alle guglie e a particolari della facciata del Duomo, niente di particolarmente significativo, a vari diaframmi, tanto per provare l'obiettivo. A f/2.8 ha già una notevole resa, come hai notato, a f/4 e 5.6 poi diventa quel che si dice "una lama". Una risolvenza persino esagerata per la pellicola per cui era stato progettato.
Anche la resa cromatica mi è sembrata molto buona (chiaramente qui non si nota). Un po' di aberrazione laterale viola e verde a tutta apertura (si nota giusto facendo del pixel peeping), facilmente ed efficacemente correggibile con Camera Raw.
Se fosse stata una bella giornata sarei salito sul tetto del Duomo per fare qualche panoramica, ma minacciava pioggia e non c'era una gran bella luce.

Grazie del passaggio e buona serata.

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2016 ore 10:34

Grazie a te per le utilissime informazioni, buona giornata.

avatarsupporter
inviato il 03 Maggio 2016 ore 6:22

Figurati... E' per me un vero piacere analizzare il comportamento di questi obiettivi, anche perché così si acquisisce una conoscenza approfondita del suddetto comportamento in modo da poterli utilizzarle al meglio.

Avevo scritto che a f/4 e 5.6 diventa "una lama". Ma indugiando nel gioco del pixel-peeping ho constatato che è già "una lama" alla massima apertura.
Queste le ho fatte qualche minuto dopo, sempre a f/2.8:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1822009
Siccome le ho ottenute con raddrizzamenti e correzioni geometriche, per verificare la risolvenza ho ingrandito i JPEG sfornati dall'A6000 senza alcun intervento (scatto in JPEG + RAW). Ho preso le immagini dal visualizzatore di Windows, dal momento che, ai massimi ingrandimenti, si vedono i singoli pixel in forma di quadratini (a differenza dei crop con Photoshop).
Questo è un particolare minuto del lampione dalla foto in alto, quella con appunto il lampione a fuoco:
www.dropbox.com/s/3yc7uj3sjk3h6gi/01%20DSC00843%20%28CR%29.jpg?dl=0
Zoomando ulteriormente, fino a visualizzare i singoli pixel:
www.dropbox.com/s/kr8rw94jb464ep1/02%20DSC00841%20%28CR%29.jpg?dl=0
Si noti la rapidità della transizione dal grigio scuro del ferro del lampione al beige chiaro del marmo di Candoglia (il materiale del Duomo), che si risolve nello spessore di un paio di pixel (e qui stiamo parlando di un sensore super-denso da 24 MPX su APS-C, che oltretutto sfrutta una piccola parte del cerchio di copertura prodotto dall'obiettivo).
Altri dettagli (sempre ferro contro marmo):
www.dropbox.com/s/pdo5k2cpaazowfn/03%20DSC00839%20%28CR%29.jpg?dl=0
www.dropbox.com/s/2esjtsvge0j8ii9/04%20DSC00845%20%28CR%29.jpg?dl=0
In quest'ultima si nota in basso dell'aberrazione cromatica laterale viola, che sul bordo vira verso il rosa e che a risoluzioni "umane" probabilmente non si noterebbe. Comunque con Camera Raw la si corregge facilmente.
Questo è, dalla foto in basso con la facciata a fuoco, la testa del Mosè (riconoscibile per le tavole della legge che qui sono fuori campo) che si intravvede sul bordo inferiore, a destra della finestra centrale con il timpano classico:
www.dropbox.com/s/k8mhjmbp70xhct4/05%20DSC00847%20%28CR%29.jpg?dl=0
Gli occhi e la bocca:
www.dropbox.com/s/ync4mjerr1fijv7/06%20DSC00848%20%28CR%29.jpg?dl=0
www.dropbox.com/s/dic4bnj6pzm948f/07%20DSC00849%20%28CR%29.jpg?dl=0
Questo invece è un primo piano del profeta che si vede con rotolo in mano dietro al lampione:
www.dropbox.com/s/g2ic06c71olfje5/08%20DSC00850%20%28CR%29%20Scala%201

Questa è la primissima foto che ho fatto con il 180/2.8, nel cortile su cui si affaccia il negozio di Newoldamera (ho ottenuto il JPEG tramite Camera Raw con i valori di defalut):
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1821201&l=it
L'ho realizzata a f/2.8 perché ho voluto, fin da subito, metterlo alla prova alla massima apertura. Non è niente di che, la prima cosa che ho trovato, una composizione decisamente minimalista, basata su due colori; ma mi pare che metta in evidenza una bella resa cromatica, alla quale dicono che concorre il vetro frontale ED. Mi sembrano belli e delicati anche i passaggi tonali e chiaroscurali. Mi piace anche la resa della texture dell'intonaco.
Questa l'ho fatta subito dopo, sempre nel cortile di via Rovello e sempre a f/2.8, per verificare lo sfocato:
www.dropbox.com/s/4bpg87v4t2p31lo/DSC00756%20%28CR%29%20Scala%20102%25

Sono soddisfatto dell'acquisto!

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2016 ore 8:05

Ti ringrazio nuovamente.
Forse ci vorrebbe un topic apposito dove postare tutto l'intervento qui sopra perchè è davvero interessante ed esaustivo. Mi piacerebbe prendere altre ottiche AI/AI-S ma mi frena il fatto che con la mia reflex la messa a fuoco non è particolarmente agevole, ed è un vero peccato, perchè la resa sarebbe certamente di alto livello. Per ora uso quelle che ho su Fuji, forse una Sony farebbe comodo anche a me.
Ciao.

avatarsupporter
inviato il 03 Maggio 2016 ore 10:46

Se in qualche 3d cade il discorso su questo 180/2.8 Ais metto il link a questi commenti. Magari tra un po', quando avrò altro materiale ed eventualmente delle foto con FF, apro un topic dedicato appunto a questo obiettivo.
Con il focus peaking la MaF manuale la trovo comoda, sicura e veloce. Altri preferiscono l'ingrandimento nel mirino.
Per la D600-610 come la tua ci sarebbero questi: www.focusingscreen.com/index.php?cPath=22_137 (non ti spaventare per la cifra, sono 2700 dollari di Taiwan).
Se optassi per una D610 (ma ho quasi definitivamente deciso per l'A7II) me ne procurerei uno. A quanto ho letto in rete pare che vadano bene. La sola controindicazione sarebbe che, con l'opzione per l'esposimetro in spot sul punto centrale e con ottiche meno luminose di f/2.8, andrebbe in sovraesposizione a causa dell'oscuramento dello stigmometro; ed è prevedibile: ricordo che con la FE, quando mettevo il teleconverter 2x sull'85/2 Ai, ottenendo un 170/4, lo stigmometro diventava piuttosto buio e difficile da usare. Anche con il 20/3.5 Ai, ma con quello in genere scattavo a diaframmi chiusi e l'iperfocale impostato con le tacchette sull'anello e quindi lo stigmometro non mi serviva.
Ciao.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2016 ore 16:20

Anche con le mie FM2 e F301 se usavo il duplicatore lo stigmometro soffriva di quell'inconveniente. La sostituzione del vetrino potrebbe essere un'idea, ma il top sarebbe avere un corpo reflex per le ottiche moderne e uno ML per le vintage. Comincerò a guardarmi in giro per vedere quanto mi può costare un cambio Fuji/Sony.
Grazie, ciao.


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