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Questa foto secondo me non è stata contestualizzata, in molti non hanno capito che lo scenario dietro la ragazzina è Hiroshima forse andrebbe spiegato solo cosi una foto pur bella come questa può essere pienamente liberata di esprimere il suo messaggio. Capolavoro assoluto
Se si guarda con attenzione il fuoco è sicuramente imperfetto...ho altri 4-5 scatti perfetti dal punto di vista della maf ma ho scelto questo, con taglio quadrato perchè l'ho ritenuto "perfetto" dal punto di vista del racconto, della posizione di ENTRAMBI i SOGGETTI, dell'atmosfera, dell'equilibrio compositivo (diagonale), dell'espressione della ragazzina... Poi mi piace pensare che quel fuoco difettoso dia quel pizzico di sapore analogico che secondo me non stona..
Non so se siete mai stati a Hiroshima, ma la sensazione che si prova (almeno la mia) è quanto meno strana. C'è tutto e di più di quello che serve: è ordinata, è moderna, è pulita, i tram che, tra i fili e le rotaie, accentuano ancora di più questo senso di rigore...Ed è...tranquilla...calma, calmissima, molto più calma delle altre città che ho visitato sull'arcipelago. Una città a misura d'uomo...
Una calma quasi irreale. Che non puoi non ricollegare a quella "calma" del "dopo" di 70 anni fa...
Forse sarà perchè sono facilmente suggestionabile, ma quando arrivi sulla riva del fiume e passi nel parco della pace, in quel contesto...sei vicino al tramonto, il sole caldo che si "avvicina", poi pensi al "il gran sole di Hiroshima"... Pensi, pensi, pensi...
Pensi ancora...
Poi vedi la "cupola", appunto, e continui a pensare, non vorresti pensare ma non puoi farne a meno...provi a immaginare, provi a immaginare quello che poteva essere, o meglio quello che "NON ERA" quel 6 Agosto 1945... Quello che non era. Che non ci sarebbe più stato. Pensi alle pietre su cui in quell' "attimo" si è fissata l'ombra delle persone...No, ma...ci rendiamo conto? Sulle pietre si fissò l'ombra di altri esseri umani come noi.
Provi a pensare poi al "perchè", ma passi subito a un altro pensiero, dato che non ci può essere un perchè che sia umanamente giustificabile...poi pensi a come si è sviluppata la storia dopo, poi ritorni con gli occhi su quel fiume, quel grigio che lo circonda, poi sulla riva a un certo punto ti accorgi che ci sono 3 ragazzine che stanno facendo le bolle di sapone...
E in quel momento, per qualche istante, i pensieri si interrompono e un sorriso lo fai.
Ti siedi, le guardi e chiedi loro di poterle fotografare...
Loro che sorridono e che fanno le bolle con quegli abiti "non certo moderni". Per fortuna "la vita continua": la bambina con quello sfondo così "pesante". Eppure anche quel sorriso, anche quelle bolle (che sono sempre ottimi spunti fotografici in altri contesti) non possono reggere quello che si respira in quel Parco. Non possono reggere la "fiamma della pace", quella fiamma che verrà spenta soltanto quando saranno state eliminate tutte le armi nucleari...la fiamma della pace...la fiamma dell'utopia e naturalmente della speranza, insieme, che si annullano...
Quando ho fatto questa foto avevo una sensazione di immensa tristezza e di delusione e la foto, questa foto, è questo ciò che secondo me deve esprimere. Deve mostrare la luce (con la bambina), ma NON deve fare dimenticare, "per non dimenticare". Per non dimenticare, occorre non perdere la speranza ma occorre anche, banalmente, "immaginare" (ma mi vergogno anche utilizzare la parola immaginare dalla mia posizione privilegiata di oggi) e non dimenticare il perchè quel sorriso innocente non riesca a spazzare quella tristezza che ti investe, come un mònito, quando passi ad Hiroshima...
Il "Girotondo" di Faber credo sia tristemente adatto...
Per Hiroshima: nella guerra e nella pace... Per non dimenticare.