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| inviato il 18 Maggio 2014 ore 14:51
Prima che ti crocifiggano con cognizione di causa incerta ti dico che la foto è complessivamente mediocre per composizione; penso che, arrivato dove sei arrivato, potevi fare qualcosa di più. Il tuo limite è stato l'ottica, troppo corta. E adesso vado in tua preventiva difesa; la foto al nido ed i pericoli ad essa connessi sono troppo spesso malintesi. Tutto si può fare; certamente non senza aver prima programmato, magari con mesi di anticipo, il da farsi. Da condannare è soltanto l'improvvisazione; questa potrebbe essere infatti un' immagine con questa pecca. p.s.: dove trovare un nido d'aquila nella mia provincia d'origine non è per me mistero; non ci sono mai andato non per i pericoli, facilmente azzerabili, ma per l'impossibilità di scatti di buon livello. |
| inviato il 04 Settembre 2014 ore 9:22
La foto è pessima, dal punto di vista fotografico. Guardi....di improvvisato non c'è nulla, e giudicare senza sapere e molto superficiale. La difficoltà di questa foto stà nel trovare il soggetto, avvicinarlo, alzarsi alle 4 di mattina, fare 1,50 di viaggio, camminare per un ora e mezza, e sperare di essere pronto quando appare il soggetto. Non c'era la fila a fotografare l'aquila in questa zona. Solo passione e capacità. Se avessi fior di quattrini, la foto sarebbe stata molto più bella. Il soggetto si trova a circa 80 metri di distanza. Ma purtroppo sono uno dei tanti operai che tira avanti l'Italia e questi sono i mezzi che mi posso permettere. Su questo sito mi aspetto persone che amano la natura, fotografare e rispettano le foto degli altri. Di fenomeni ce ne sono già troppi al mondo. Sono capaci tutti di fotografare con 3-4000 mila euro o forse più di attrezzatura. Anche senza capirne niente di fotografia. La ringrazio molto se non mi risponde! |
| inviato il 04 Settembre 2014 ore 18:23
Evidentemente mi hai frainteso per cui ti rispondo. Ho esordito dicendo di volerti preventivamente difendere dalle inevitabili polemiche che questo tipo di foto suscita senza eccezioni; ribadisco che nulla è impossibile se ci si organizza in maniera ineccepibile. Dopo, e qui capisco benissimo quanti non senza ragione preferirebbero che questi scatti non venissero almeno pubblicati, c'è da dire che determinati approcci a determinate situazioni sono difficili al limite dell'impossibile. Non ho tirato in ballo il valore dell'attrezzatura e quanto esso sottintende per cui le tue rimostranze sociali mi sembrano fuori luogo. A questo punto ti chiedo: mi spieghi perché ti sei inalberato? Dai un'occhiata a questa discussione; hanno attaccato in maniera estremamente violenta Fabrizio Polinelli per le sue analoghe foto a 400 metri di distanza. Leggi i miei interventi (ce ne sono diversi); capirai che non ti avevo mosso alcuna critica. Sinceramente non ti ho capito; ecco comunque il link: www.juzaphoto.com/me.php?pg=48631&l=it Io, al contrario, attendo una tua risposta . Un saluto Francesco |
| inviato il 04 Settembre 2014 ore 19:04
Questo genere di scatti è già un'impresa riuscire a documentarli, talmente sono rari da trovare e osservare. Non voglio polemizzare sulla distanza, non conoscendo la conformazione del luoghi, ma mi pare ragionevole. Mi complimento per essere stato in grado di trovare e documentare una simile situazione e, soprattutto, per esserti mantenuto ad una distanza adeguata. PS: grazie anche a Francesco per aver segnalato la discussione che non conoscevo; ho trovato vergognosi e inutili gli attacchi fatti all'autore, probabilmente scaturiti più dall'ipocrisia e dalla superficialità, che da una reale preparazione in materia...benissimo ha fatto Juza a chiudere la discussione. |
| inviato il 15 Settembre 2014 ore 10:48
x Francesco: allora ho frainteso il tuo commento. Premetto: sono anche cacciatore e quindi conosco bene gli animali e il loro comportamento (passo più tempo in montagna che a casa!!!). Il mio avvicinamento è sempre stato nei limiti. Un giorno sono arrivato (prima della cova) appena dopo l'alba; l'aquila era appollaiata su un albero e ci siamo guardati per un'ora, a circa 80 metri. Avevo il binocolo e la vedevo bene. Non ha dato segno di essere disturbata. Non spargo la notizia del luogo per evitare che persone incompetenti e che non rispettano la natura, disturbino il luogo di nidificazione. Comunque è un evento eccezionale; mi aspettavo anche certo controllo o comunque di trovare qualcuno del settore per la tutela della zona, ma niente. Mi dispiace perché uno spettacolo del genere dovrebbe essere alla portata da tutti! Se avessi certi mezzi....... |
| inviato il 17 Settembre 2014 ore 19:11
La tua replica mi conferma una volta di più che il disturbo non si misura in metri ma in termini di comportamento. Certo che un rapace è in grado di valutare la reale esistenza di un pericolo ad 80 metri ma siccome 400 sono ritenuti ancora pochi preferisco soprassedere con queste foto . In realtà le occasioni non mi mancherebbero ma per realizzare scatti nel modo che mi è consueto, dovrei lavorarci su per sei-sette mesi (da qualche parte dovrei averlo già detto ). Piuttosto mi sarei aspettato novità dalle indagini (ma a questo punto mi chiedo quali) a proposito dell'abbandono indotto da un palese incompetente nel corso dell'ultima stagione riproduttiva in una zona montuosa del vicentino; a sentire alcuni il nome era addirittura noto. Chiesto un pò in giro, la realtà appariva diversa e più complessa ma di concreto niente. Esecuzioni sommarie sembravano prossime ma tutto si è risolto nella solita pagliacciata, sempre che non mi sia sfuggito qualcosa. |
| inviato il 18 Settembre 2014 ore 18:41
Ho letto le critiche mosse al sig. Piovanelli. L'ignoranza e la superficialità non ha limiti. La distanza di 400 m. dal nido d'aquila, che qualcuno ha citato, forse è dettata dalla non conoscenza degli animali/uccelli. L'aquila mi è passata a circa 7-8 metri, mi ha guardato (si è girata), poi ha fatto una virata e qui ho fatto l'altra foto che ho pubblicato (circa 50 m.), poi ha preso la corrente calda ed è partita per la caccia mattutina. Nessun disturbo. Probabilmente se cercassi di avvicinarmi al nido potrebbe anche attaccarmi, come si è visto in alcuni video. Il problema sarebbe se si toccano le uova o i piccoli. In questo caso, probabilmente, ci sarebbe l'abbandono del nido, come precauzione. Questo succede già con gli uccelli minori o con i caprioli. Purtroppo da piccolo ho fatto questi errori (merli). |
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