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Lo spettatore...

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Lo spettatore inviata il 28 Gennaio 2014 ore 12:08 da Mignolo451. 10 commenti, 1085 visite.

, 1/400 f/4.0, ISO 1000, mano libera.

Sulawesi è un'isola della Repubblica Indonesiana, situata ad est del Borneo e a sud delle Filippine. Nella provincia meridionale dell'isola, sulle montagne, vivono i Toraja, etnia indigena di circa 650.000 persone. Per i Toraja, la morte di un membro della famiglia è un evento di fondamentale importanza, e le celebrazioni funebri sono lunghe, complesse ed estremamente dispendiose, tanto da essere probabilmente il principale momento di aggregazione sociale per l'intera popolazione. Più il morto era potente o ricco, più le cerimonie sono fastose: se si tratta di un nobile, il funerale può contare migliaia di partecipanti. Il momento culminante è il sacrificio degli animali ? maiali, bufali, polli: ancora una volta, il numero varia a seconda dell'influenza sociale del morto. La lama del machete può abbattersi anche su un centinaio di animali. Particolarmente importanti sono però i bufali d'acqua: oltre ad essere le bestie più costose, sono quelle che assicureranno al morto l'arrivo più celere al Puya, la terra delle anime. #CircoloFotografico



Vedi in alta risoluzione 1.2 MP  

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avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2014 ore 21:35

Grazie della spiegazione Mignolo, ben rappresentato dallo scatto. mi piace la scelta di non riprendere la parte devastata dell'animale, la presenza del sangue lascia intendere già tutto. Così come mi piace la scelta di lasciare sfocata questa parte. Interpreto come dura o rassegnata la reazione dello spettatore, che guarda lo scempio fumandosi una sigaretta. Unico appunto sulla parte alta dello scatto, dove si intravedono gambe di animali e di persone: è come un altro inizio di scena che però è tagliata... le vedo quasi come intrusi in questo contesto. (Per spiegarti meglio il mio pensiero è che l'avrei inclusa interamente ,se per dire, le gambe appartenevano ad una persona che in disparte guardava anche lei la scena, integrandosi nel momento. Così invece le vedo inutili.)

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 0:24

Lo scatto piace anche a me. Mi piace la composizione. Concordo con chi mi ha preceduto sulle gambe degli animali che si intravedono nella parte alta della foto. Come mia interpretazione avrei messo l'animale .cioè la morte, a fuoco , la persona che osserva l'avrei invece sfuocata per dare l'impressione di estraneità nei confronti della morte, un senso di non appartenenza (lo spettatore).Comunque complimenti. Quello
che invece personalmente non apprezzo molto è la lunga spiegazione. Raccontare una foto é non senso. Dopo aver letto 50 righe di spiega per quale motivo dovrei guardare la foto. Se quello che tu hai descritto riusciamo a dedurlo osservando la foto, almeno nella sua essenza significa che fatto un grande scatto a prescindere. Ciao

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 9:50

Ciao, grazie per i commenti. Concordo con quanto avete detto per la parte alta della foto. Ho aggiunto la spiegazione non per la foto in se ma per fare conoscere un popolo di cui non si sa praticamente nulla.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 11:35

Io invece vado contro corrente rispetto ad Eliana e Arconudo, sia per quanto riguarda l'inclusione delle gambe dell'animale ancora vivo (per poco) e riguardo alla didascalia.
Per me le gambe dell'animale vivo raccontano in parte ciò che Mignolo ha spiegato nella didascalia, che in base alla ricchezza ed al ceto sociale del defunto si uccidano molti animali.
Riguardo alla didascalia, ritengo che in foto di reportage di viaggio la didascalia sia parte integrante e necessaria. Pensiamo a giornali come National Geographic e simili, in cui si pubblicano articoli su viaggi in posti esotici e sconosciuti, con le foto a corredo del racconto dell'articolo (spesso corredate di ulteriore didascalia per ulteriore specificazione del suo intento narrativo).
Senza didascalia questa fotografia mi racconterebbe la metà di ciò che grazie alla didascalia ho saputo.
Senza posso immaginare si tratti di un luogo indonesiano, o indiano, o pakistano o di chissà quale parte dell'est del mondo, ma dalla carnagione dell'uomo potrei pensare anche al nord dell'Africa o qualche zona del medio oriente (difficile da localizzare geograficamente con i pochi elementi presenti) e che forse si tratta di un sacrificio animale (potrebbe però essere anche una macellazione comune per una festa del villaggio, che ne so?) ma senza sapere nè il perchè nè il percome (al rito funebre non ci si arriva senza che nessuno lo dica).
Per certe tipologie di immagini, reportage di viaggio specialmente, la didascalia è, secondo me, indispensabile.;-)
In questo caso la foto si reggerebbe pure da sola, ma sapremmo sicuramente meno della metà delle notizie che Mignolo ci ha gentilmente spiegato.
Tutto questo sempre e solo secondo il mio punto di vista, che non è e non vuole essere assolutistico;-)
Ciao
Barbara

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 14:51

Io vado con la corrente di Barbara...
Se non avessi letto la descrizione della foto, mi sarei messo a cercare di capire perché avessi postato una foro così apparentemente simile ad uno scatto incidentale della fotocamera...
Il sangue è troppo sfocato, non si fa riconoscere a sufficienza.
La figura umana in secondo piano, con quei colori forti, in dettaglio troppo presente e l'abbondanza di spazio occupato, crea confusione e non aiuta a concentrarsi sul fumatore...

Il fumatore starebbe invece molto bene nella composizione.
L'idea con tutte le sue sfumature sarebbe ottima.
Però senza una didascalia, non avrei avuto le capacità di capire la foto...
Per me l'unica sarebbe inserirla in un reportage sulle usanze da te descritte...

Sorry...
Ciao.
Andrea.;-)


avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 17:15

veramente anche io ho ringraziato per la didascalia ...ConfusoConfuso

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2014 ore 20:22

Hai ragione Eliana, ho fatto un unico discorso per te e Arconudo analizzando due punti (didascalia e gambe animale) ma tu non apprezzavi solo il discorso delle gambe!;-)Sorry

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2014 ore 10:04

Gazie a tutti per i commenti sinceri. Pensavo che l'animale e il sangue sfocati dessero abbastanza l'idea di quello che stava accandendo. Anche io sono dell'idea che nelle foto di reportage serva almeno un minimo di didascalia ma magari mi sbaglio.
Sorriso

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2014 ore 0:29

Pienamente d'accordo sulla didascalia, è anche quello un modo per viaggiare e conoscere altri luoghi e popoli stano seduti ad una scrivania (viaggiare almeno con la mente!).

Per quel che riguarda la foto, premettendo che dal punto di vista estetico mi piace anche cosi com'è, avrei forse preferito che fosse incluso tutto l'animale sacrificato, mantenendolo però sfocato. Sarebbe stato sicuramente un documento più "forte", ma avrebbe dato più l'idea di cosa significhi vivere una di queste particolari celebrazioni: anche se il sangue lascia sicuramente intuire che lo sfortunato animale (peraltro lontano dalla pozza) non abbia fatto una bella fine, ho bisogno di leggere la didascalia per capire che è stato sacrificato, giusto per fare un esempio. Se il soggetto del reportage non è l'uomo in primo piano che fuma e assiste al rito funebre ma il rito funebre in sè, come la didascalia suggerisce, allora avrei preferito un'immagine che raffigurasse il rito, non l'uomo: magari sarebbe stata un'immagine più cruda, ma proprio per questo mi avrebbe trasmesso una sensazione diversa ... mi avrebbe trasmesso l'idea di assistere ad un qualcosa che per noi è culturalmente insolito.
Riassumendo, quel che voglio dire è che ho l'impressione che qui la didascalia SIA il messaggio, corredato da una foto che ha necessità della didascalia non solo per essere inquadrata nel suo contesto ma anche per essere spiegata: non ho la sensazione di vedere tramite la foto ciò che la didascalia racconta (scopo ultimo del genere reportage di viaggio), e per questo mi sembra un po' incompleta.

Non mi fraintendere, sarebbe stata perfetta se inserita in una galleria con altre foto che mostrassero lo svolgimento del rito: così da sola mi sembra difetti della carica emotiva che dovrebbe invece portare con sè, vista la situazione descritta.


avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2014 ore 10:03

Grazie per il commento Larry.
come ho detto già sopra pensavo che l'animale e il sangue sfocati dessero abbastanza l'idea di quello che stava accandendo. Probabilmente mi sbagliavo Sorriso


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