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Durante la prima guerra mondiale gran parte delle regioni alpine furono fortemente militarizzate e in questo contesto la mia regione fu particolarmente martoriata ,ora sono passati più di cent'anni da quelli avvenimenti ma per chi ha passione di camminare sulle nostre montagne è ancora abbastanza facile trovare consistenti tracce di ciò che fu , è anche per questo che ogni anno nella ricorrenza della celebrazione della festa dell'unità nazionale e giornata delle forze armate pubblico qualche scatto che mostri i luoghi come appaiono oggi . Al confine con la Slovenia nelle vicinanze di passo Solarie , luogo ove il fatto avvenne , si trova il monumento a quello che è ufficialmente considerato il primo caduto Italiano della Grande Guerra , l'alpino Riccardo Giusto. In ossequio alla retorica del "supremo sacrificio" sulla stele sono incise le seguenti parole: "Qui / gli Alpini del Cividale / caricate le armi / balzavano incontro / alla morte e alla gloria / offrendo sull'are / della Patria / il primo caduto / nella Grande Guerra / Riccardo di Giusto / 24 maggio 1915". Personalmente ritengo sia doveroso ricordare e onorare chi in quel conflitto diede la vita ma forse dopo cent'anni sarebbe il caso di riportare la narrazione di questi avvenimenti nell'alveo di quello che realmente furono e di quello che praticamente tutti i conflitti sono, ossia guerre di potere innescate e perseguite con motivazioni infinitamente distanti dai reali bisogni delle masse popolari che vi vengono loro malgrado trascinate patendone per anni i disastrosi effetti . Un'ultima riflessione ironicamente amara è che vedendo gli stretti legami di parentela dei governanti di parecchi dei paesi coinvolti nel primo conflitto mondiale , se non fosse per la grandiosa tragicità degli eventi , lo avremmo quasi potuto definire una faida famigliare.
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Foto-documento a ricordo d'infinite sofferenze e d'infinite vittime. La didascalia è ampiamente condivisa e sono lieto di annotare che hai speso del tempo ed un pensiero per chi non ti può nemmeno ringraziare. Credo che Riccardo Giusto avrebbe comunque preferito evitare la notorietà conferitagli dal suo nefasto primato in cambio di una vita di semplice lavoro ed affetti domestici che porta all'oblio piuttosto che alla notorietà data dalla strumentalizzazione politica. Sempre bravo, Silvano, ti saluto molto cordialmente. Paolo
Bella inquadratura Silvano e commento che condivido totalmente, la cosa triste è che dopo cento anni da quegli eventi e dopo una seconda guerra ancora più terribile, siamo di nuovo sull'orlo del baratro...
Bella immagine e bella e completa didascalia, di cui condivido la 'morale' conclusiva:
“ ... tutti i conflitti sono, ossia guerre di potere innescate e perseguite con motivazioni infinitamente distanti dai reali bisogni delle masse popolari che vi vengono loro malgrado trascinate patendone per anni i disastrosi effetti . „
Werner , grazie . Giorgio , ti ringrazio della condivisione Gianni , grazie del commento . Diodato , anche il tuo commento mi è gradito . un saluto Silvano
“ hai speso del tempo ed un pensiero per chi non ti può nemmeno ringraziare „
ti diro che le circostanze che mi rapportano al ricordo della figura del povero Riccardo Giusto nella mia vita sono state poche e casuali ,ma significative , e trovare il luogo dove accadde ciò per il quale oggi è ancora ricordato è stato abbastanza emozionante , nulla di che ma di questo te ne parlerò in un prossimo Mp
Fabio , purtroppo l'umanità ha la memoria labile ....
Franco , la morale è effettivamente sconsolante ma è la triste assoluta verità , il bello è che ce la intortano talmente bene ci ricaschiamo ogni volta ...