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Le “coperte di seta” dei ginepri delle Madonie
Anche i ragni sfruttano le correnti ascensionali...
È un fenomeno naturale piuttosto raro da vedere. Sebbene i ragni Linyphiidae siano comuni, assistere a questo fenomeno non è affatto semplice. Si manifesta solo per pochi giorni e in condizioni ambientali molto specifiche: umidità elevata, poco vento, abbondanza di insetti e temperature miti
Ieri, le condizioni erano perfette per andarlo ad osservare
Fin dal mattino, l'aria era fresca, molto umida, e un velo di nebbia avvolgeva i massicci. È stata una camminata faticosa, ma piena di attesa e meraviglia: sentivo che, in cima, mi aspettava qualcosa di speciale. Quando finalmente ho raggiunto la radura, mi sono trovato davanti a uno spettacolo indescrivibile. I ginepri e le erbe basse erano completamente ricoperti da un sottile strato bianco e brillante. Spesso si scambia per brina, o magari un velo di neve precoce… ma si trattava di un intreccio infinito di fili di seta, opera collettiva di migliaia di minuscoli ragni.
I protagonisti di questo spettacolo sono piccoli ragni appartenenti alla famiglia Linyphiidae. Sono ragni lunghi appena pochi millimetri, ma abilissimi tessitori. Nelle Madonie trovano il loro habitat ideale tra i ginepri e le erbe di montagna.
Alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno, quando il clima è mite e umido, in pochi giorni nascono migliaia di giovani ragnetti che, per disperdersi, usano una tecnica sorprendente chiamata ballooning: rilasciano fili di seta che il vento trasporta, permettendo loro di “volare” per brevi distanze o addirittura chilometri. Molti di loro atterrano sugli stessi arbusti spesso proprio sui ginepri e iniziano a tessere le loro tele individuali. Le singole trame, intrecciandosi, danno vita a una copertura continua e lucente, una sorta di tappeto di seta che avvolge e unisce tutto ciò che tocca.
Queste estese ragnatele non sono casuali. Servono a catturare piccoli insetti di cui i ragni si nutrono, ma anche a proteggere i giovani esemplari dall'umidità, dai predatori e dagli sbalzi di temperatura. In più, creano un microclima stabile vicino al suolo, utile per la loro sopravvivenza durante le notti più fredde in questo caso ci troviamo a 1550 m.s.l.m.
È importante ricordare che, nonostante il loro aspetto spettacolare, queste tele non danneggiano le piante, ma sono semplicemente un segno di equilibrio naturale che spiegherò alla fine.
Dopo alcune settimane, la magia svanisce. Il vento, la pioggia, la rugiada o il sole intenso degradano la seta, che si disfa rapidamente. Inoltre, man mano che i piccoli crescono e si disperdono, le tele perdono compattezza e si dissolvono.
Quindi parliamo di un segno di equilibrio naturale, testimonia la ricchezza e la vitalità di un ambiente sano, dove anche le forme di vita più piccole hanno un ruolo fondamentale. E forse, in questa seta che avvolge e poi scompare, c'è anche un messaggio più profondo: la fragilità e la ciclicità della natura, che ci insegna a cogliere la bellezza nell'attimo, prima che svanisca.
Matteo Orlando Fotografo Naturalista-Divulgatore
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