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20.000 volte grazie: storia di un sogno nato tra le Madonie, tra il bello e il marcio
Qui è iniziato tutto.
È da questo luogo, che porto nel cuore come una seconda pelle, che ha preso forma un sogno. Un sogno che allora era solo una visione sfocata, una speranza intima, una piccola luce accesa tra mille dubbi. Oggi, guardandomi indietro, faccio fatica a trattenere l'emozione nel rendermi conto del cammino compiuto: oggi siamo 20.000.
E non solo: attraverso i miei post abbiamo raggiunto oltre 10 milioni di persone e superato i 45.000 commenti. Numeri che raccontano quanto questa passione sia diventata una voce collettiva, una comunità viva, curiosa, partecipe.
Ventimila persone che hanno deciso, giorno dopo giorno, di seguire questa pagina. Un traguardo che, quando tutto è cominciato, sembrava lontanissimo, quasi irraggiungibile. Ma eccoci qui.
Non si tratta solo di numeri. Dietro ogni numero c'è una persona, una connessione, uno scambio. C'è chi mi scrive ogni giorno, chi condivide in silenzio, chi osserva da lontano e poi trova il coraggio di dire “grazie per quello che fai”.
Tutto è cominciato in silenzio.
Con gli occhi puntati verso il paesaggio con le mani fredde appoggiate sull'obiettivo di una macchina fotografica. Era la natura a parlare. Io, semplicemente, la ascoltavo.
Quel silenzio è diventato immagine. Poi parole. Poi racconto.
E lentamente, è diventata una missione.
Una missione che è nata da questo luogo, dai suoi abitanti, dalle sue rocce, dai suoi alberi secolari, dai suoi animali liberi, dalle sue albe dorate e dai suoi inverni taglienti. Ogni passo fatto su questo territorio ha lasciato un segno dentro di me.
Avevo solo una macchina fotografica e tanta voglia di imparare. Non avevo sponsor, non avevo visibilità, non avevo una guida.
Avevo solo una cosa: una passione e un grande amore per questo territorio.
Col tempo ho capito che raccontare la natura non significava solo mostrare bellezza. Significava anche denunciare, sensibilizzare ed educare. E questo percorso non è stato sempre facile.
Ho incontrato critiche, alcune dure, altre gratuite, spesso da parte di chi non comprende o non vuole comprendere.
E sì, ci sono state persone che hanno sperato nel mio fallimento. Che hanno sminuito il mio lavoro, che hanno provato a ostacolarlo, con intimidazioni, minacce e diffide
Ma nonostante tutto questo, oltre il rumore, oltre il marcio, ci siete sempre stati voi.
Tante sono le persone che mi fermano in montagna nelle Madonie ma anche fuori, che mi dicono che si sono appassionate e per ringraziarmi del lavoro di divulgazione che sto facendo.
Parole sincere, sguardi riconoscenti, strette di mano che valgono più di qualsiasi riconoscimento formale.
E ogni volta mi emoziono, perché capisco che quello che sto facendo sta davvero arrivando dove deve arrivare: nel cuore delle persone.
Le soddisfazioni, con il tempo, sono arrivate.
A 24 anni ho pubblicato il mio primo libro senza nessun logo, fiero di non essere ricattabile, frutto di oltre 15.000 ore di lavoro sul campo. Non un semplice libro fotografico, ma un viaggio, un diario di esperienze, fatiche, emozioni e scoperte.
Sono riuscito a documentare la nidificazione del capovaccaio, un evento che non accadeva da sessant'anni.
Una delle emozioni più forti della mia vita.
Ho avuto l'onore di essere invitato a Roma, di presentare il mio lavoro davanti al Ministro, di essere ascoltato in un luogo in cui, spesso, le voci di chi lavora sul campo non arrivano.
Sono usciti articoli, ho fatto interviste, ho ricevuto messaggi da ogni parte d'Italia.
Ma, il riconoscimento più grande resta il vostro affetto.
Perché tutto questo è stato fatto senza il supporto di alcun ente, senza finanziamenti, senza appoggi istituzionali.
Solo con la forza della determinazione, dell'onestà, della coerenza e con il vostro aiuto, la vostra presenza costante, il vostro sguardo che si unisce al mio.
Questo mi ha fatto capire che si può fare divulgazione vera, si può educare e sensibilizzare, si possono mostrare le bellezze ma anche le brutture di un territorio, senza dover passare attraverso i canali ufficiali.
Si può fare dal basso, si può fare dal cuore, si può fare con la gente.
E allora, cosa posso dirvi se non grazie.
Grazie per esserci.
Grazie per credere in questo progetto.
Grazie per dedicarmi tempo, attenzione, fiducia.
Ogni minuto che mi donate ha un valore immenso.
Grazie per avermi accompagnato fin qui, e se vorrete grazie per camminare ancora al mio fianco nei sentieri che ci aspettano.
Matteo Orlando Fotografo Naturalista-Divulgatore
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