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Insieme ad una delle falene più grandi d'Europa, tra quercie, mimetismo criptico e paesaggi variabili.
Mi trovo immerso interamente a questo scenario fiabesco.
Sono circondato dai boschi primaverili delle Madonie, un luogo magico dove la natura si risveglia con una vivacità e una bellezza senza pari. Gli alberi, in questo caso Quercie sono carichi di gemme e foglie fresche, creano un tetto verde sopra di me, mentre i raggi del sole filtrano dolcemente tra i rami, creando giochi di luce e ombra che rendono l'atmosfera ancora più suggestiva e surreale.
Dentro questo contesto, ho il privilegio di osservare da vicino questa grande falena, la Saturnia pyri, comunemente nota come falena del pero nonché una delle falene più grandi d'Europa.
La sua livrea, con sfumature che vanno dal marrone al grigio, si fonde perfettamente con i colori della corteccia degli alberi, rendendo difficile distinguerla a prima vista. La sua dimensione, notevole, mi colpisce profondamente: sembra quasi un piccolo uccello o una creatura mitologica piuttosto che un insetto.
Due tecniche di sopravvivenza della specie:
•Le ali dell'animale sono adornate con intricate decorazioni a forma di occhi di pavone, un motivo che si estende lungo tutta la loro superficie. Questi occhi di pavone sono realizzati con grande dettaglio e precisione, creando un effetto visivo sorprendente e affascinante.
La presenza di questi motivi serve principalmente a uno scopo di sopravvivenza: infatti, sono pensati per sorprendere il predatore o, in alcuni casi, per deviarne gli attacchi lontano dalle parti più vitali del corpo dell'animale.
•Inoltre in questa circostanza abbiamo il caso di mimetismo criptico: il suo colore si mimetizza con la corteccia dell'albero permettendogli di passare inosservata, fondamentale per la sua sopravvivenza, poiché riduce il rischio di predazione e aumenta le possibilità di successo nel camuffamento.
Un abbraccio
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