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La Sacra Famiglia, bue e asinello, i pastori, l'oste e i venditori......nel presepe ogni personaggio ha una forma e significato.
Come le storie dei tanti che dimorano al centro di ascolto dei Frati minori dentro la città glamour a un passo dal corso della movida meneghina, meta per i cultori del design di lusso e luogo delle contaminazioni e dei contrasti. Non stride vedere insieme miseria e ricchezza: ci vuole creatività in entrambi i casi.
Al centro di ascolto ogni mattina si forma una coda di umanità di volti che raccontano storie tutte diverse, come le lingue che parlano, unite dall'indigenza e dal bisogno. Quando la apri la porticina fa sentire un rumore come di ruggine dell'anima.
Il saio di fra Luca segue la semplice regola francescana “non facciamo assistenzialismo, il nostro fondatore Francesco ci ha insegnato ad amare i poveri, a vivere come loro e per loro, non servono le elemosine, basta l'amore. Di ognuno degli ospiti conosciamo nome, volto, storia; per ognuno c'è una strada da riprendere, un filo da riannodare.” Poi ci sono suor Anna e suor Cristina che con il sorriso aiutano “a trovare una strada per una visita medica o un ricovero; qui le necessità sono sempre emergenze” e per ridare “un tetto a chi conosceva solo quello dei ponti”.
Gli ospiti del centro si chiamano Hakan e Zhou e Ibrahim e Tatjana e anche Alberto e Loris (nomi di fantasia). Tutti li “conoscono” anche se nessuno li saluta quando li incrocia per strada, li chiamano “invisibili” che sembra più innocuo di clochard o barboni e più elegante di “senza fissa dimora” che pare alleggerisca la coscienza: foglie fragili che basta un refolo di vento per finire dalla parte sbagliata della strada.
Ospiti che formano piccole comunità che non sono isole: ci sono i cingalesi, i senegalesi, i cinesi, gli italiani; ci sarebbe da fare una riflessione sociologica ma il disagio non si spiega con i libri. Giovanni era dirigente di un'azienda importante e parla di geopolitica meglio di un professore universitario. Jurek sta sempre in un angolo come temesse di disturbare. Giacomo ha i calzoni sbrindellati e una barba spuntata e il pudore di chi il mondo lo attraversa in punta di piedi ma viene calpestato lo stesso. Abdallah proviene dal Sudan, uno dei più poveri del mondo, non gli è bastata una laurea in medicina per trovare un posto dignitoso a tavola: anche il suo camice bianco si è fatto “invisibile”. Wang appartiene al gruppo dei cinesi che sono i più restii a imparare l'italiano, ma anche i più capaci a non esasperare sofferenze che non bastano le parole: è un artista del disegno, ricama nomi con le sagome degli animali della tradizione orientale, e questo non è un mestiere come gli altri, ci vuole una laurea in generosità e altruismo.
Negli scorsi mesi due ospiti, Greta e Ibrahim, si sono trovati, innamorati e sposati: una scommessa di vita. Con il matrimonio è arrivato anche un lavoro in un ristorante e dormono sotto un tetto vero. Lei viene da una storia da dimenticare “il mio ex marito era un violento; Ibrahim veniva sempre a trovarmi in ospedale, con un fiore e un pensiero” ------- Le luci del Natale sin dai tempi antichi segnalano il rinnovato prevalere della Luce sul buio della vita (cit.). A tutti voi e ai vostri cari Auguri di un sereno Natale.
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inviato il 22 Dicembre 2024 ore 1:44 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
bellezza e maestria, Buon Natale e felice Anno Nuovo a voi e ai vostri cari beauty and mastery, Merry Christmas and a happy New Year to you and your loved ones
Grazie del prezioso pensiero e la condivisione di storie umane così particolari, che ci insegnano cosa vuol dire la condivisione. In fondo il mondo è una squadra, e si vince solo insieme. Buon Natale Vincenzo, a te ed a chi vuoi bene. Ti abbraccio
Un racconto che bussa con vigore alle coscienze. Un panettone portato in parrocchia o alle diverse caritas durante le Festività Natalizie sembra che basti a lavarsele. Uomini e donne che paiono senza storia e che invece ne nascondo di importanti, tanto quanto quelle di noi "visibili". Parli con dovizia, sentimento e partecipazione, di compassionevoli e meritorie gocce di acqua cheta in balia di un mare in tempesta. Penso anche ai traccianti, alle bombe illuminanti e alle esplosioni che sono le stelline di Natale e i giochi pirotecnici che vedono i bambini dei territori in guerra. Che mondo...
Felici e Serene Festività a te e a chi vuoi bene Vincenzo Giacomo
Che questo Natale spalanchi le porte del mondo e dei nostri cuori alla Speranza. Con questo auspicio ti lascio i miei auguri di un buon Natale e di un sereno anno nuovo, per te e per tutti i tuoi cari Ciao, Carlo
Complimenti Vincenzo, per la bellissima immagine e, soprattutto, per la sentita didascalia. Auguri di Buon Natale e felicissimo Anno Nuovo anche a te e famiglia, Paolo
“ Un racconto che bussa con vigore alle coscienze. „
grazie grazie grazie! non solo i conflitti armati (opposto di Armonia) con immagini che non riescono a spiegare le fondamenta di quanto accade, penso anche ai recenti fatti come le due madri morte e ai loro figli rimasti orfani per la "disattenzione" e "incuria" di altri cresciuti non responsabili.
Gianni Warszawski Gion Renato Giacomo Stefania Carlo Corrado Paolo Osvaldo Agata Elisabetta Simone scusate il ritardo non voluto, vi ringrazio per l'attenzione a questo scatto.