Il caravanserraglio di Tash Rabat

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15.5 MEGAPIXEL

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Asia Centrale Vedi galleria (10 foto)

Il caravanserraglio di Tash Rabat inviata il 12 Ottobre 2024 ore 15:28 da Beato Angelico. 4 commenti, 136 visite.

a 26mm, f/6.3, ISO 200, mano libera.

Ci siamo messi d'accordo per un passaggio a buon mercato a Tash Rabat, il solito cugino o amico disoccupato si presenta con la sua autovettura, stavolta una station wagon sgangherata. Prima di arrivare a Tash Rabat, la tappa intermedia di Koshoy Korgon. Ci inoltriamo tra le strade di un derelitto paesino fino all'ingresso del museo, chiaramente chiuso. Ma il custode è da quelle parti, andrà a prendere le chiavi per noi, che se vogliamo possiamo andare a vedere il sito archeologico li vicino. Come già in Kazakistan o a Burana, delle antiche città carovaniere resta pochissimo, costruite in fango e paglia, una volta disabitate si trasformano velocemente in un ammasso di fango informe, di cui a malapena si riesce a distinguere la passata grandezza. In questo caso le mura sono ancora ben conservate e danno l'idea della grandezza dell'insediamento prima dell'arrivo dei mongoli. Dopo la visita allo scarno museo, riprendiamo il nostro viaggio per il caravanserraglio di Tash Rabat. Dopo alcuni km di strada asfaltata, accomoagnati da camion con scritte cinesi, ci inoltriamo in una stretta vallata circondata da alte pareti rocciose. Quando la valle si apre, tutto intorno si vedono prati alpini e nere punte rocciose, in un pertugio, a guardia di questo passaggio, l'antico edificio in pietra, il caravanserraglio di Tash Rabat. Sull'anno della sua costruzione si possono fare solo ipotesi, pare che anticamente fosse un monastero nestoriano. Sicura è sola la sua importanza, d'altronde è costruito in pietra, per durare. Anche qui l'ingresso è chiuso, c'è da aspettate una signora che vive nelle tende li di fronte. Chiacchera velocemente con il nostro autista e poi ci chiede la tariffa d'ingresso. Mi chiedo come sia possibile che un tale reperto sia nelle mani di questa mandriana, ma tant'è, siamo in Asia centrale. L'interno è nudo e scarno, le poche decorazioni sono state portate via dal tempo, non rimane che la pietra. La guardiana dice che ora è il tempo del caffè e ci invita alla sua tenda. Non abbiamo scelta. Uscendo, sulla nostra destra si vede la vallata, da lì si prosegue sull'antica via per Kashgar, in Cina. Sarebbe bello, ma domani si torna a casa.

Vedi in alta risoluzione 15.5 MP

Piace a 12 persone: Albieri Sergio, Beatrip, BlueSky49, Claudio Ricci, Diodato Campagna, Emi64, Fausto Pesce, Gefa, Nonnachecca, Saveriocz, Simobati, Simone.dottavio

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