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La metamorfosi della cicala, 2...

La metamorfosi della cicala

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La metamorfosi della cicala, 2 inviata il 12 Gennaio 2024 ore 18:40 da MarcoCoppola. 20 commenti, 305 visite. [retina]

, 1/160 f/16.0, ISO 200, treppiede.

La Cicada orni, conosciuta anche come cicala del frassino, è un insetto appartenente alla famiglia cicadidae. Il suo ciclo vitale inizia in estate durante il periodo degli accoppiamenti, i maschi si riuniscono in gruppi ed emettono un particolare richiamo per attirare le femmine. Questo continuo verso, chiamato frinire, è generato da un particolare apparato stridulatore: ai lati dell'addome ci sono due cavità che contengono delle membrane chiamate timballi, esse vengono fatte vibrare da appositi muscoli e producono un suono, che viene poi intensificato da particolari sacche d'aria. L'apparato stridulatore è protetto nella parte esterna dell'addome da due rivestimenti di pelle chiamati opercoli. Le femmine rispondono a questi richiami con un debole verso prodotto dallo sfregamento delle ali, poi si avvicinano ai maschi e iniziano il corteggiamento, durante il quale si abbracciano e si toccano le zampe. Il giorno dopo l'accoppiamento le femmine possono deporre fino a 400 uova, con il loro robusto ovopositore scavano tanti cunicoli in profondità tra i rami e in ciascuno di essi depongono 12 uova. Questa è una fase molto lenta e faticosa per le femmine, che muoiono poco tempo dopo. Il nome specifico orni deriva dal nome scientifico del frassino, Fraxinus ornus, dove le cicale spesso depongono le uova nei rami. La schiusa avviene a fine estate o in autunno, le piccole larve appena nate si chiamano neanidi, misurano 4 mm e hanno una colorazione bianca. Dopo la nascita si spostano nel terreno scavando dei cunicoli con le loro forti zampe anteriori e iniziano la loro vita sotterranea che può durare da 3 a 4 anni. Crescendo effettuano diverse mute durante le quali si liberano dell'esuvia, lo strato superficiale della pelle; lentamente diventano simili agli adulti e vengono chiamate ninfe quando iniziano a crescere le ali, che rimarranno piegate fino alla metamorfosi. Le neanidi hanno un corpo allungato di colore marrone chiaro che è diviso in testa, torace e addome. La testa ha una forma ovale, ai lati ci sono due occhi composti formati da centinaia di piccole celle chiamate ommatidi, che catturano porzioni di immagini creando poi una visione unica. Le antenne sono corte e sottili, consentono alle larve di percepire la temperatura e l'umidità del terreno. Tra i due occhi composti ci sono tre piccoli ocelli, posizionati in modo triangolare, due sopra e uno al centro. Sono chiamati anche occhi semplici, non catturano le immagini ma hanno la funzione di percepire l'intensità e la variazione della luce. Gli ocelli saranno completamente sviluppati dopo la metamorfosi e consentiranno alle cicale adulte di orientarsi individuando la posizione del sole e delle stelle. L'apparato boccale è di tipo pungitore, composto da una sottile ma robusta proboscide lunga 1 cm che permette loro di succhiare la linfa perforando le radici degli alberi o, nel caso delle cicale adulte, i tronchi e i rami. Possiedono 3 paia di zampe, quelle anteriori, chiamate zampe fossorie, sono più robuste e consentono alle larve di scavare i cunicoli nel terreno. Quando sono cresciute, in estate quasi sempre di notte o al crepuscolo, risalgono il terreno ed escono all'aperto, si arrampicano tra la vegetazione e compiono la metamorfosi. In questa delicatissima fase, che dura circa 40 minuti, le larve finalmente adulte abbandonano il vecchio esoscheletro rompendolo dietro la testa. Dopo la metamorfosi le ali sono raggrinzite e il loro corpo, di colore giallo e verde chiaro, è molto delicato e ancora non perfettamente formato; sono necessarie circa 2 ore per distendere le ali e adattarsi al nuovo esoscheletro, che cambia colore diventando marrone. Le esuvie rimangono per molte ore attaccate alla stessa vegetazione dove si sono aggrappate le larve prima della metamorfosi. Dopo questa fase le cicale adulte volano sui rami alti degli alberi per iniziare una nuova vita, misurano circa 4 cm di lunghezza e hanno un'apertura alare di circa 7 cm. Le ali sono molto sottili e semitrasparenti, sono ben visibili le vene, che dividono l'ala in tante zone, chiamate cellule. Queste venature hanno l'importantissimo compito di far scorrere l'emolinfa, che svolge le stesse funzioni del nostro sangue e grazie ad essa le cicale possono distendere le ali. Maschi e femmine hanno le stesse dimensioni e colorazione, il dimorfismo sessuale è evidente solo guardando l'addome dove nei maschi sono ben visibili i due opercoli che proteggono l'apparato stridulatore, nelle femmine invece è presente l'ovopositore. L'addome non è sempre ben visibile perché appoggiato al tronco, quindi occorre capovolgere delicatamente le cicale, operazione che sconsiglio assolutamente a chi non è esperto. La vita delle cicale è molto più pericolosa di quanto generalmente si crede, le larve durante la loro vita sotterranea sono facile preda delle talpe, gli adulti vivono poco più di un mese, devono proteggersi dagli uccelli insettivori e la loro unica difesa è il mimetismo. Tuttavia il nemico peggiore è sempre l'uomo, che sta avvelenando sempre di più l'ambiente con l'inquinamento e i pesticidi, causando la scomparsa di numerosi insetti in vaste zone. Le cicale mi hanno sempre incuriosito, il loro richiamo mi trasmette tranquillità e mi tiene compagnia durante le calde giornate estive. Anni fa durante le mie esplorazioni ho cominciato a sentire la necessità di documentare le scene di vita degli animali che incontravo, semplicemente per avere un loro ricordo da riguardare in momenti futuri, è nata così la mia passione per la fotografia. Da subito ho compreso che se volvevo osservare tutte le particolarità della natura, non dovevo esplorarla solo di giorno, ma soprattutto di notte. Nei mesi estivi è molto difficile osservare gli animali nelle ore diurne perché soffrono per il caldo e sono molto agitati, alcune specie restano nascoste tra la vegetazione in attesa dell'oscurità. Inoltre ci sono tante specie attive solo di notte, che di giorno riposano tra la vegetazione, sugli alberi o nel terreno. Ho a disposizione circa 7 mesi all'anno, dalla primavera all'autunno, con l'arrivo dell'inverno molte specie concludono il loro ciclo vitale ed altre vanno in letargo. In questi mesi, appena arriva il buio iniziano le mie avventure, percorro ogni notte dai 20 ai 30 km, con il vento o con la pioggia; ogni momento se ben sfruttato, con la dedizione e l'esperienza riserva incontri ravvicinati unici e indimenticabili. É un impegno continuo, poche notti al mese non sarebbero assolutamente sufficienti per osservare e fotografare le infinite bellezze della natura. Ora non faccio questo solo per avere un ricordo personale, sento che con le mie fotografie posso contribuire a far conoscere gli abitanti di questo mondo nascosto che purtroppo tanti ignorano o si impegnano a distruggere. Il cambiamento climatico causa problemi sempre più gravi di anno in anno, gli inverni sono sempre più miti e ormai le mezze stagioni non esistono più, si passa dai continui temporali al caldo afoso. Il naturale equilibrio dell'ecosistema è continuamente sconvolto, le piante fioriscono prima, gli animali sono confusi e molte specie cercano di adattarsi cominciando in anticipo o in ritardo i loro cicli vitali annuali. Lo scorso anno a causa dei continui temporali primaverili per tutto il mese di maggio, le cicale hanno iniziato in ritardo il loro ciclo vitale estivo. Mi sono preoccupato quando a giugno non ho sentito i maschi frinire, solo a luglio ho cominciato a trovare tra la vegetazione le prime esuvie e poi finalmente a sentire i primi versi. Ho dedicato molte ore alla ricerca delle cicale sperando di riuscire a fotografare la metamorfosi, ho osservato alcune volte questa particolare scena ma non ero mai riuscito a documentarla dall'inizio alla fine. Come ho detto prima, le larve compiono la metamorfosi al tramonto o di notte, si nascondono molto bene tra la vegetazione bassa e vederle non è un compito facile, riuscire a trovarle prima della metamorfosi è ancora più difficile, ma finalmente ci sono riuscito. La prima volta sono arrivato troppo tardi e lei era quasi completamente uscita dall'esuvia ma sono riuscito comunque a fotografare gli ultimi istanti, poi mi sono fermato per altre due ore riuscendo a documentare il cambiamento della colorazione da verde a marrone. La notte successiva, tra i sottili rametti dei settembrini, ho visto una larva da poco uscita dal terreno che si preparava alla metamorfosi. Ho preparato più in fretta possibile l'attrezzatura, ero in una posizione molto scomoda circondato dalle piante e l'erba alta, c'era un leggero vento che muoveva in continuazione la vegetazione ma dopo qualche tentativo sono riuscito ad ottenere la giusta composizione. Un minuto dopo ha cominciato la metamorfosi, sono rimasto per tutto il tempo ad osservare stupito come se fosse la prima volta, fotografando con scatti in sequenza. Per queste foto notturne sono indispensabili flash macro con regolazione manuale, in modo da evitare lampi troppo forti che possono spaventare gli animali e causare problemi alla vista. Ne utilizzo sempre 4 montati davanti all'obiettivo, per avere una luce delicata da ogni lato. Questa foto documenta il momento in cui la cicala, dopo aver perforato l'esuvia, inizia lentamente ad uscire. Quando ha completato questa delicata fase, ho posizionato la cicala su un ramo d'ulivo e ho continuato a fotografare per altre due ore. Nelle settimane successive ho continuato incessantemente le esplorazioni, diurne ma soprattutto notturne, riducendo ulteriormente le ore di sonno. Avevo a disposizione meno di un mese per fotografare e ogni momento se ben sfruttato, con la dedizione e l'esperienza riserva osservazioni ravvicinate uniche e indimenticabili. Ho incontrato e fotografato altri esemplari senza però fare in tempo ad osservare di nuovo la metamorfosi; a fine agosto non visto più esuvie tra la vegetazione, il verso dei maschi è diventato lentamente sempre più debole fino a scomparire con l'arrivo dell'autunno. Questo tipo di fotografia è molto limitato dal clima e dall'alternarsi delle stagioni, dalla primavera all'autunno esploro ogni notte la natura pieno di attrezzatura, molto spesso non ho nemmeno il tempo per vedere le foto che ho scattato. L'arrivo dell'inverno mi costringe ad interrompere le esplorazioni notturne in attesa di tempi migliori, ma non c'è da annoiarsi, ho da selezionare e catalogare migliaia di foto, inoltre la vita in natura riserva sempre sorprese inaspettate...



Vedi in alta risoluzione 24.0 MP  





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avatarsupporter
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 20:20

Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!! STRAORDINARIA anche questa, Marco!!!!

avatarsupporter
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 20:37

SUPER

avatarsupporter
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 20:53

Bellissima. Ciao Corrado

avatarsupporter
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 21:19

Molto ben eseguita.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 21:24

Ci mostri un mondo notturno fantastico ;-)
Complimenti

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2024 ore 21:47

Grazie Nadia, Werner, Corrado, Claudio e Stefano sono contento che vi sia piaciuta Sorriso
Ciao

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2024 ore 10:49

La foto oltre che tecnicamente valida è composta egregiamente e rende tutto ancora più interessante. La scheda scientifica è un vero e proprio trattato di tesi in entomologia. Bravissimo Marco. La tua è una grande passione che ammiro.
Bye gios ;-)

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2024 ore 16:57

Complimenti Marco,
ottima macro ed esaustiva didascalia.
Ciao e buon fine settimana,
Paolo

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2024 ore 16:57

Molto bella complimenti..
grazie per il documento condiviso......
Grazie anche per tutta la spiegazione molto molto interessante.....
Un saluto

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2024 ore 17:40

Vi ringrazio molto Gios, Paolo e Leo per i bellissimi commenti.
Grazie per aver apprezzato anche la didascalia.
Ciao

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2024 ore 22:05

Bellissima foto realizzata magistralmente, interessante ed esaustiva la didascalia.
Bravissimo Marco, tanti complimenti!
Ciao, Mary

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 14:00

Sempre molto interessante la didascalia, ottima la ripresa. Complimenti Marco. Ciao

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 21:45

Grazie Mary e Andrea, ho apprezzato molto i vostri commenti!
Grazie per aver apprezzato anche la didascalia.
Ciao

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2024 ore 9:22


Complimenti anche da parte di mia moglie per il ritrovamento e l'interessante didascalia.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2024 ore 12:01

Grazie Gandy per aver apprezzato la foto e la didascalia, e ringrazia anche tua moglie.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2024 ore 22:21

Ciao Marco, visto la grandezza dell'insetto è molto difficile trovare una cicala in metamorfosi, io non riesco a vedere neanche quelle che friniscono. Bellissima macro come sempre fai. ( L'anno scorso ho sentito una cicala frinire in montagna dalle mie parti ad una quota di circa 1800 metri, non le avevo mai sentite prima in luoghi così anche perché erano molto freschi, purtroppo con l'arrivo di estati torride non più). Ciao.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2024 ore 22:39

Ciao Giovanni ti ringrazio molto per i bellissimi commenti che sempre mi scrivi.
Molto interessante il ritrovamento a quella quota, l'equilibrio della natura si adatta come può.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2024 ore 22:16

Fantastico il tuo mondo notturno, complimenti.

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2024 ore 0:27

Fantastica Fotografia e interessantissima spiegazione.. !!! tornerò per le altre.. ci vuole tempo e lo merita... !

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2024 ore 22:09

Grazie infinite Cesare e Gion per i commenti e per il tempo che avete dedicato alle mie foto!
Ciao


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