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Il Bacillus rossius è una specie appartenente alla famiglia Bacillidae dell'ordine Phasmatodea. Questi insetti vivono in ambienti umidi e riparati dalla luce, hanno abitudini notturne e di giorno restano nascosti tra i rami degli alberi o tra l'erba. Con il loro apparato boccale masticatore e le robuste mandibole, si nutrono, senza causare danni, delle foglie di Rovo, melo, pero, lampone, ciliegio e altre piante della famiglia Rosaceae. Possiedono 6 lunghe zampe, ognuna ha all'estremità una ventosa che gli consente di aggrapparsi ai rami e alle foglie. I femori delle zampe anteriori hanno un incavo sul bordo interno, così quando sono posizionate in avanti si poggiano ai lati della testa. La testa ha una forma allungata, ai lati ci sono due occhi composti formati da centinaia di piccole celle chiamate ommatidi, che catturano porzioni di immagini creando poi una visione unica. Tra gli occhi ci sono due antenne, formate da 20 a 25 segmenti, che sono importantissimi perché consentono di identificare questa specie. In Italia è presente una specie simile, il Clonopsis gallica, con antenne formate da 10 a 15 segmenti. Per osservare le antenne e contare i segmenti è necessaria un'attenta osservazione ravvicinata usando una lente di ingrandimento oppure l'attrezzatura fotografica macro. Se questa caratteristica non è visibile si può identificare la specie considerando la lunghezza delle antenne, quelle del Bacillus rossius sono più lunghe della testa mentre quelle del Clonopsis gallica sono visibilmente più piccole. Un'altra caratteristica che li distingue è la dimensione degli esemplari adulti, i Bacillus rossius sono più grandi e possono raggiungere i 12 cm di lunghezza. Le femmine sono più grandi dei maschi e hanno l'addome gonfio e robusto per poter contenere le uova, si riconoscono anche grazie alle striature rosse o arancioni tra gli incavi delle zampe anteriori. I maschi sono rarissimi e presenti solo in alcune zone, quindi per la femmina le possibilità di accoppiamento sono molto remote. Nei luoghi dove i maschi non ci sono, la riproduzione avviene attraverso la partenogenesi, una strategia che non prevede il contributo del maschio: le femmine producono uova non fecondate per preservare la specie, tutti gli esemplari che nasceranno saranno femmine. Il giorno dopo le femmine vanno alla ricerca di un posto sicuro, di solito si nascondono tra i rami bassi delle piante e lentamente lasciano cadere nel terreno 16 uova. Esse sono un altro esempio del mimetismo di questa specie: hanno una forma ovale, sono lunghe circa 2 mm dalla colorazione marrone scuro, che le rende molto simili ai semi delle piante erbacee. Il periodo di incubazione dipende dalla temperatura, le uova deposte in primavera e in estate si schiudono dopo 2 o 3 mesi, quelle deposte in autunno la primavera successiva. I piccoli, che si chiamano neanidi, sono verdi molto simili agli adulti, crescono in circa 6 mesi effettuando 5 mute, durante le quali si liberano dello strato superficiale della pelle, chiamato esuvia, aumentano le dimensioni, sviluppano le antenne e gli organi riproduttivi. Se necessario possono cambiare colore per mimetizzarsi meglio nel loro habitat: verde quando vivono in ambienti umidi con molta vegetazione, marrone quando si trovano in ambienti secchi, soprattutto nei mesi estivi. La scelta del colore è molto importante perché non potranno più cambiarlo fino alla prossima muta, oppure negli adulti, rimane fino alla morte. Come tutti i Fasmidi, sono molto difficili da osservare perché riescono a mimetizzarsi molto bene con l'ambiente. Con la loro forma sottile e allungata possono imitare steli, rametti e foglie; sono molto intelligenti e simulano anche i movimenti prodotti dal vento. Quando vengono attaccati utilizzano un comportamento difensivo chiamato tanatosi, si fingono morti lasciandosi cadere a terra sperando che il predatore rinunci a mangiarli. Molti predatori, tra cui le mantidi, non mangiano gli animali morti a causa del loro sapore sgradevole e della carne tossica. Possono anche staccarsi una zampa per autotomia, lasciandola nel terreno per distrarre i predatori con i suoi movimenti, come la coda delle lucertole; la zampa piano piano ricrescerà leggermente più corta. La durata della loro vita è di circa 1 anno, le femmine vivono più a lungo per poter accoppiarsi e deporre le uova. Non potendo difendersi, i pericoli sono sempre in agguato, gli uccelli e le mantidi riescono a catturarli nonostante le loro abilità nel mimetismo. Anche questa volta però, la rarità di questa specie è causata dai tanti danni che l'uomo provoca alla natura. Ad inizio settembre durante una delle mie esplorazioni notturne, ho incontrato, tra i rovi a qualche centinaio di metri da casa, una colonia di questa specie. Ho osservato almeno 100 esemplari in accoppiamento, un interessante ritrovamento considerata la rarità del maschio e sicuramente ce ne erano molti altri nascosti. Questa osservazione serve anche a far capire l'importanza di tutte le piante: i rovi, spesso odiati dagli abitanti delle campagne, sono un rifugio e fonte di nutrimento per molti animali. Mi sono fermato ad osservarli e fotografarli per circa un'ora e poi mi sono allontanato, erano le 5 di mattina, stava arrivando il crepuscolo e il cielo lentamente si illuminava di blu. Le notti successive sono ritornato e ho osservato tantissime altre coppie, sono riuscito delicatamente a posizionarne 40 nei miei contenitori per l'allevamento, non erano spaventati e hanno continuato ad accoppiarsi. Ogni giorno gli portavo le foglie fresche di rovo e rimanevo ad osservarli mentre le mangiavano. Sono riuscito a fotografarli alcune volte ma è stato molto difficile, restano fermi per pochissimo tempo e quando iniziano a muoversi bastano pochi millimetri e devo cambiare inquadratura. Questa è una foto ad altro ingrandimento della testa di un esemplare maschio, riconoscibile dalle dimensioni più piccole, sono ben visibili gli occhi composti e anche tutti i segmenti delle antenne. Come potete vedere, si mimetizza benissimo con il tronco grazie alla colorazione marrone. É stata una grande soddisfazione allevare e osservare questa specie, ancora una volta gli animali hanno scelto nel il mio giardino un posto sicuro in cui vivere. Nel mio allevamento, i maschi sono morti ad inizio ottobre e le femmine qualche settimana dopo, però mi hanno lasciato un importantissimo regalo: almeno 200 uova, che piano piano iniziano a schiudersi.
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Un mimetismo incredibile! Ottima super macro e spiegazioni sempre interessanti ed esaustive, che trasmettono anche passione e massimo rispetto per questa microfauna! Complimenti, Marco!
Bellissimo soggetto ben mimetizzato nel suo ambiente, gran bello scatto! Sempre interessante ed esaustiva la didascalia, bravissimo Marco. Tanti complimenti, ciao, Mary