JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Chissà se un giorno butteremo le maschere che portiamo sul volto senza saperlo. Per questo è tanto difficile identificare gli uomini che incontriamo. Forse fra i tanti, fra i milioni c'è quello in cui viso e maschera coincidono e lui solo potrebbe dirci la parola che attendiamo da sempre. Ma è probabile che egli stesso non sappia il suo privilegio. Chi l'ha saputo, se uno ne fu mai, pagò il suo dono con balbuzie o peggio. Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome fu sempre impronunciabile per cause non solo di fonetica. La scienza ha ben altro da fare o da non fare.
EUGENIO MONTALE, Quaderno di quattro anni (Milano, Mondadori 1977).
Rivedendo questa foto scattata ad agosto scorso, ho riflettuto sui versi di Montale che ho letto ieri: i massi che si vedono sui lati del sentiero mi hanno fatto pensare alle maschere accantonate, gli uomini che camminano sul sentiero, i "privilegiati" che se ne sono liberati!
Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
Uno scenario suggestivo e numinoso con un titolo spiazzante, nato dalla tua riflessione sulle parole di Montale: le maschere che portiamo sul volto senza saperlo , con la domanda di fondo: "Chissà se un giorno butteremo le maschere"...... una bella domanda: almeno evitiamo di illuderci che per trovare qualche possibile risposta ci pensi Mamma Televisione, la Buona Scuola o TikTok.
Saggia riflessione, Merak.dubhe! Le maschere pesano come macigni, perciò ho pensato a quei massi come una metafora calzante... Il cammino nella natura è sempre uno stimolo alla riflessione e al viaggio interiore che ci trasforma, lentamente... Apre tante porte! Grazie ancora per questo apprezzatissimo commento... Saluti, Flo...