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I Rabari, chiamati anche Rewari o Desai, sono una comunità nomade tribale dedica all'allevamento di bovini, capre e cammelli che vivono nell'India nord-occidentale, principalmente negli stati del Gujarat, Punjab e Rajasthan. Altri gruppi Rabari vivono anche in Pakistan, in particolare nella regione del deserto del Sindh. La parola “Rabari” si traduce come “estranei“, una descrizione equa della loro principale occupazione e del loro status all'interno della società indiana.
Spostandosi principalmente attraverso le regioni del Rajasthan e del Gujarat, tornano al loro villaggio una volta all'anno e si guadagnano da vivere vendendo latte. In passato erano completamente nomadi ora sono semi-nomadi, spostandosi dal loro villaggio secondo le stagioni. Oggi molti Rabari hanno abbandonato lo stile di vita nomade per una vita più moderna, stabilendosi nelle città. Il ricamo e la tessitura sono una espressione vitale della comunità dei Rabari svolta dalle donne.
Dopo il terribile terremoto del Gujarat nel 2001, i legami storici tra proprietari terrieri, pastori, tessitori, tintori e le donne Rabari hanno iniziato a rompersi. Molti di loro sono rimasti senza tetto per lunghi periodi di tempo e la fabbricazione dei veli è stata messa da parte.
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La mia India, la mia amata India. Dopo essermi concentrato negli ultimi anni nel continente africano sono tornato in India per la terza volta nella mia vita e qui ho potuto "ritrovare" la mia amata fotografia di viaggio-street, dove il 35mm (per me) è la lente incontrastata, dove mischiarsi con le persone e i loro odori.
Non ho scelto un 35mm qualsiasi ma ho scelto un 35mm "vintage" quale il Canon EF 35 f1.4 L I (sì, la prima versione, quella old, "sporca" non nitida a TA ma dal sapore meraviglioso, dalla vingettatura sublime, capace di restituire (a chi ama questo timbro) cromie e "carattere" da vendere.
Questo mio viaggio sarebbe stato molto diverso se un Amico (con la A maiuscola) come Franco Pastorino non mi avesse prestato il suo meraviglioso esemplare di 35: un gesto che ho apprezzato e che apprezzo tantissimo.
La visita in questo poverissimo villaggio mi ha regalato emozioni fortissime che sono felice di condividere con voi.
Carissimo, quel "qualcosa" e': la realta' e' estremamente complicata. Disonesto chi ritiene opportuno semplificarla per i propri scopi. Stolto chi segue il disonesto senza interrogarsi.
Ti ringrazio davvero Giustino, sono contento che un esperto di avifauna come te si sia interessato ad una foto di reportage di viaggio e ne sia rimasto colpito! Grazie davvero!