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Uno per tutti inviata il 23 Aprile 2023 ore 20:45 da Viola81. 24 commenti, 757 visite. Valle di Viù, Italia.
Fotografia scansionata con cornice ripristinata in pp. Sul retro: "Ricordo sui nevosi del Rocciamelone- Altitudine 2800 m - 17/06/1935". Questa foto è stata scattata un anno prima che il fratello di mio nonno venisse assegnato al Terzo Reggimento Alpini. Luigi, così si chiamava, amava la fotografia, la montagna e l'avventura. Dietro diverse fotografie è citato il rifugio "Ernesto Tazzetti", quindi credo che il gruppo sia partito dal Lago di Malciaussia (Valle di Viù) per incamminarsi verso il Rifugio che si trova a 2642 m. Il percorso prosegue seguendo un sentiero di scisti e sfasciati fino al Colle della Restia a 3183 m. Raggiunto il Colle inizia la via che porta al ghiacciaio. Una volta attraversato, rimane solo l'ultimo tratto da fare in cresta per raggiungere la cima a 3538 m. Guardando l'attrezzatura di cui disponevano, mi torna alla mente il pensiero di Bonatti tratto da "Le mie montagne": "I mezzi di scalata sono condizioni che lo scalatore, in armonia con la propria coscienza alpinistica, si pone per raggiungere la meta. Naturalmente il "mezzo" di scalata, che in questi ultimi anni sembra l'oggetto di interesse generale nell'ambito alpinistico, è troppo soggettivo perché possa avere lo stesso valore per tutti gli alpinisti; diciamo allora che tutti i mezzi di scalata possono valere, ovvero possono essere giustificati, fino a quando non compromettono l'indispensabile equilibrio tra la prestazione fisica e quella spirituale". E poi da "I miei ricordi":"Ciò che conta non sono tanto le scalate eclatanti, ma l'umana avventura, il saperla creare indipendentemente dagli esiti. Soltanto così l'uomo, frutto delle proprie esperienze e della propria sensibilità, crescerà. E in questa crescita anche gli splendidi paesaggi in cui egli si muove, si dilateranno, quasi prodigiosamente, dando più spazio all'immaginazione e materia ai propri sogni". La foto è di copyright Viola81 e non può essere utilizzata senza il consenso del proprietario.
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Tutto molto epico, vero? Beh sto scoprendo molte cose che non conoscevo su mio nonno e suo fratello. In effetti sono affascinata da queste fotografie! Spero di coinvolgere anche voi!
Un racconto che si segue molto volentieri. Questa fotografia, poi, ha qualcosa di speciale, forse per la luce brumosa che avvolge l'ascesa degli alpini come un guscio di ovatta, in un tempo sospeso. Ancora complimenti, Viola Ciao, Michele
Una storia che si ascolta molto volentieri, ricordi di montagna sempre vivi per chi le percorre tutt'oggi, un'immagine molto emblematica della fatica e dell'amicizia che ci lega sui monti, ciao
È vero Simone, credo che l'alta montagna sia un luogo dove si sperimenta, più che altrove, che l'essere umano non è solo di questa terra. Buona serata!
E' un'immagine spettacolare, tenendo conto del luogo e dei mezzi dell'epoca. Rende bene l'idea della passione, del sacrificio e della fatica nel misurarsi con se stessi e con la montagna. La didascalia ben accompagna la scena rappresentata. Ciao.
Mi rivedo molto in questo scatto quando da giovane artiglierie da montagna salivo anch'io il Rocciamelone con i miei commilitoni aiutandoci a vicenda: uno per tutti, tutti per uno...