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| inviato il 07 Marzo 2023 ore 17:06
Conosco bene le sensazioni che descrivi, la fotografia 'lenta', fatta di attese ed emozioni che l'era digitale con la sua corsa costante sta cancellando e forse ha già cancellato. Viviamo il secolo del consumismo 'fotografico' nella sua massima rappresentazione ed è bello vedere che in alcuni ancora è possibile riscontrare una sana passione che va oltre il possesso dell'oggetto, una passione finalizzata alla soddisfazione personale, pura, priva del contorno di paure, invidie che la comunità cerca di generare. Eccellenti le tue proposte. Bravissimo un saluto |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 17:14
Grazie Fabio per aver condiviso la tua riflessione e per i complimenti! Troppo generoso. Ciao |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 17:18
L'analogico rispecchia fedelmente quanto scrivi nel commento che condivido apprezzando la tua foto Facendo un passo avanti, e a colori, per quella via, direi: questa è la (Vel)via Ciao, Carlo |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 17:24
“ (Vel)via „ mi sono appuntato anche questa..... |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 19:26
Bel BW. Complimenti! |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 19:35
Grazie Diodato! Ciao |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 19:45
Molto bella |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 20:19
Grazie Paolo! Ciao |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 20:36
Ottimo scatto, complimenti |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 20:44
Grazie del passaggio e per i complimenti! Ciao |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 21:24
Tre anni intensi... un rapporto con la fotografia, quella fisica, apparecchio...rullino...sviluppo...stampa. Questa è la via "della vera fotografia" |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 22:31
Grazie Lino per aver condiviso il tuo pensiero e per il graditissimo passaggio. Sono affascinato da entrambi i mondi: analogico e digitale, passione e razionalità. Ma sono due mondi diversi. Separati. Eppure…. eppure c'è un filo sottile e importantissimo di comunicazione a mio avviso che li lega. Comunicazione a una via. Nel senso che ogni passaggio, ogni scoperta, ogni cosa che imparo nella fotografia analogica, in un modo o in un altro, ha un effetto importante sulla mia fotografia digitale. Non il contrario. Quando ero “piccolo” dopo essere passato da un paio di punta e scatta, mi regalai una Yashica fx3 super 2000 con cui imparavo i rudimenti della fotografia e scattavo scattavo…. Poi la vita, tante cose, ho smesso e sono passato al digitale che iniziava a crescere, ma saltuariamente. Ho ripreso seriamente a fare fotografia in digitale, studiando notte e giorno tre anni e mezzo fa. E dopo qualche mese ho capito che se volevo recuperare il tempo perduto dovevo scattare anche in analogico. E così è stato… Ho iniziato con una Nikon f80, splendida macchina ma troppo vicina alla logica del digitale… così ho iniziato una ricerca che in un certo senso mi ha portato a regredire, ad andare sempre più indietro, sia nell'attrezzatura, sia nelle chimiche per lo sviluppo. Ho scattato anche in 6x9 con una box camera degli anni 30. E da un po' di tempo vorrei costruirmene una con foro stenopeico. Ogni esperienza, ogni esperimento, mi hanno arricchito e mi hanno fatto capire qualcosa in più. Sto capendo sempre più qual è l'attrezzatura che mi piace di più, la pellicola, gli obiettivi, lo sviluppo, il tipo di fotografia che amo di più fare. Questa è la Via…. |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 23:00
la chimica del bianconero |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 23:36
Grazie Simone! ...si vero....attrazione chimica... Ciao |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 23:47
oltre alla sua caratteristica fragranza |
| inviato il 07 Marzo 2023 ore 23:48
vero! |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 10:53
Percorso simile, ma inverso il nostro. A 13 anni, ero già davanti alle bacinelle, in attesa che venisse fuori l'immagine, e con la mia prima punta e scatta, portavo già metri e metri di pellicola a casa. Poi la F, nelle mani del papà, un mostro inarrivabile, bisognava mettere a fuoco, stabilire il tempo o il diaframma, seguendo quell' ago che "cadesse" al centro del mirino, insomma bisognava fare quel balzo in avanti! Poi il digitale, stesso impegno ma coi numeri, i 304,8 DPI, gli RGB, il TIFF, il RAW e JPEG, insomma un' altro mondo, ma con la stessa anima. Ho cercato in tutti i modi e in tutte le salse, di riportare con tutta la violenza e l'impegno il mio sapere "analogico" nel digitale. Come bypassare alcune peculiarità prettamente del Digitale? Pensare in analogico e scattare "anche" in digitale...per i soggetti ultrariflettenti, regola in spot, poi 1/3 o 2/3 di sovraesposizione e bilanci il buio creato dalla sottoesposizione del soggetto con il rimanente fotogramma ecc...risultato completamente diverso, dall'aprire le ombre dopo, in PP. Insomma, nonostante i milioni di ISO, nonostante l'AI, il digitale, non riuscirà mai a creare la stessa "latitudine di posa" dell'occhio umano o ricreare il processore più potente al mondo, di cui è dotato il sistema "analogico"... Il nostro "cervello". Un saluto a Tutti gli amici |
| inviato il 08 Marzo 2023 ore 14:00
Grazie Lino, molto interessante e sentito il tuo intervento. Mondi diversi, comunicazione fra mondi, incomunicabilità, ricerca. Tutti temi a mio avviso da approfondire. Ciao |
| inviato il 11 Aprile 2023 ore 12:14
Vedo che è leggermente in salita o detto anche falso piano, i più difficili da scalare, come è la fotografia sia analogica che digitale, anch'io ogni tanto scatto con la pellicola, cosa fatta in gioventù poi tralasciata per altre cose, ho tre macchine a pellicola dalle più impegnative a quelle con automatismi, portando gli occhiali mi vengono comode, ora le faccio sviluppare da un laboratorio di stampa e ho trovato che lo sviluppo è migliorato dai laboratori in cui andavo, comunque tenendo fermo un certo rigore, non bisogna cadere però in una rigidità mentale, la tua fotografia la trovo molto elegante che rispecchia un certo gusto, un saluto |
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