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a 32mm, 1/160 f/5.0, ISO 1000, mano libera. Jerusalem, Israele.
Location: Mahane Yehuda Market – All'indomani del primo anniversario dello scoppio del conflitto tra Russia ed Ucraina pubblico un'immagine che mi ha fatto molto riflettere: la guerra che irrompe nella quotidiana normalità, tra un sorriso appena accennato, un boccone da mangiare al volo o il regalo di un mazzo di fiori. Mi ha colpito molto vedere in giro per tutta Gerusalemme tanti piccoli eserciti di ragazzini, maschi e femmine, appena maggiorenni, tutti pesantemente armati a ricordarci che questo è un Paese in guerra perenne tanto che ormai, forza dell'abitudine, non se ne sente e non se ne parla quasi più. E questa volta i colori, che pure si intravedono sullo sfondo, non possono servire a rendere meno triste la drammaticità della situazione. Per il titolo ho preso spunto dalle parole del ritornello di una vecchissima canzone di un gruppo (allora si chiamavano complessi) che visse il periodo di maggior splendore negli anni sessanta, "I Giganti" ("Proposta", 1967): chi se li ricorda ancora vuol dire che, quanto meno, è "diversamente giovane"... come me.
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Caro Paolo le tue riflessioni sono condivise da una grande moltitudine ma purtroppo la stupidità della guerra convince ancora tanti potenti. Ricordo ancora l' esibizione dei Giganti a San Remo e noi studenti avevamo cambiato le parole in "Mettete ottimi voti nei vostri registri...." eccetera. Ottima la foto. Ciao, Rosario
Immagine che fa riflettere, ragazze con armi da guerra pronti a sparare. Per loro sarà un gioco considerato il loro aspetto sereno. Ottimo il titolo...speriamo bene. Complimenti Paolo, ti auguro un buon fine settimana! Giorgio
E si carissimo Paolo me la ricordo e come, tante canzoni di quegli anni che noi cantavamo a squarciagola dicevano no alla guerra, é triste vedere che sono passati più 50 anni e la guerra é ancora presente e incombe su di noi. Bella ed emblematica la tua foto, complimenti per lo scatto e per la tua sensibilità amico mio. Un saluto Agata
... perché non vogliamo mai nel cielo molecole malate ma note musicali che formino gli accordi per una ballata di pace.. Grazie Paolo per averci fatto ricordare quel periodo e complimenti per lo scatto davvero ben rappresentativo augurandoci che le prossime foto che faremo simili alla tua al posto dei fucili ci siano delle chitarre! Un saluto
"how many times must the cannonballs fly Before they're forever banned? The answer, my friend, is blowin' in the wind The answer is blowin' in the wind"
Solo tristezza per i fatti recenti ma soprattutto per le tante guerre che ogni giorno si combattono in altre nazioni. Complimenti per la foto Paolo, un caro saluto.
Ricordo benissimo... sono anche io un diversamente giovane, come te Bella la foto e la tua riflessione... ed anche i pensieri degli altri amici peccato che gli aneliti di pace della gente comune non vengano recepiti ed attuati dai governanti di tutte le nazioni che, invece, ascoltano solo le voci dei signori della guerra che fanno immolare numerose vite umane come tanti olocausti sull'altare del dio denaro. Ciao, Carlo
Una foto che potrebbe benissimo fare parte di un reportage di guerra. Molto ben presa, ravvicinata, diretta e con quel mazzo di fiori a creare un bel contrasto e paradosso. Bello il titolo (perfettamente allineato all'immagine e non banale) e bella e sentita anche la didascalia. Ottimo scatto, complimenti Paolo.
"...Perché non vogliamo mai nel cielo Molecole malate, ma note musicali che formino gli accordi Per una ballata di pace..."
Ho cercato il testo su Internet (lo ammetto), e, anche se sono trascorsi 50 anni, il messaggio è sempre molto attuale. La foto, come sempre, è ben concepita e lontana dal tuo stile consueto. E' una immagine-documento, molto forte direi, che deve far riflettere per i suoi contrasti stridenti anche chi non ha orecchie per sentire.
Complimenti Paolo per la bella immagine che ancora una volta ci proponi e per la tua sensibilità squisita. Buona giornata! Elisabetta
ottima testimonianza, ecco il discorso di un grande che condivido. "Le guerre non le fanno solo i fabbricanti di armi e i commessi viaggiatori che le vendono, ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono vogliono vogliono non si accontentano mai....."
Di primo acchito ho pensato ad un evento cosplay o comics ma purtroppo quelle armi sono vere. Davvero un bellissimo documento con il contrasto dei fucili con i fiori e il pane, speriamo che in un prossimo futuro si vedano solo i fiori ed il pane, Purtroppo anch'io sono diversamente giovane e la canzone dei Giganti me la ricordo benissimo. Complimenti Paolo, un caro saluto. Sergio
Fotografie come questa colpiscono parecchio. Il compito di ogni buon fotografo è testimoniare la realtà che incontra e suscitare idee, pensieri, riflessioni durature. Qui colpiscono profondamente i contrasti tra gli oggetti e i soggetti. * Un saluto cordiale Patrizio