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| inviato il 30 Luglio 2021 ore 12:02
molto bella! |
| inviato il 30 Luglio 2021 ore 12:08
Grazie, era un luogo molto bello, uno spaccato di una civiltà che stava scomparendo (in pratica è comparsa quasi del tutto). Fotograficamente era un eldorado, ci strutturai anche una proiezione di dia. Ora molto è andato perduto, ma la valle merita una visita. edit: tornai successivamente in val di Livo, armato anche con pellicola in BN, proprio con l'intento di documentare la graduale scomparsa di quella cultura alpina. questa fu una delle immagini che poi elaborai www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3018937 |
| inviato il 01 Agosto 2021 ore 16:59
Marzo 1981 ... pubblicasti questo Tuo lavoro ? |
| inviato il 01 Agosto 2021 ore 17:54
Non esattamente, ai tempi producevo proiezioni in dissolvenza che andavano negli ambienti del CAI. La proiezione dedicata alla val di Livo fu una delle poche commentate a voce (ed ovviamente con una colonna sonora ad hoc) Niente più di 80-100 diapositive, un commento (in diretta) essenziale ed una colonna sonora scelta... mi sembra che il brano principale fosse 'cathedral' di Crosby, Stills & Nash tratto dall'album CSN. Curavo moltissimo le sensazioni che potevano essere evocate dalle immagini e dalla musica giusta. Inoltre 'Cathedral' ha un testo che evoca, appunto, un passato mai vissuto ma percepito Ma una volta, forse il testosterone... mi donava una fantasia che oggi va gradualmente sfumando -fading- appunto... |
| inviato il 01 Agosto 2021 ore 20:04
Gentile Gsabbio, resta pur vero che, sovente, le ragioni d'una inesorabile evanescenza, di "fading culturale / antropologico", non siano da ascrivere esclusivamente ad un naturale ed avanzato decorso biologico quanto pure, credo, ad una imponderabile discontinuitá della genialitá dei luoghi del mondo che ciascuno di noi, nella propria vita, attraversa, inferisce, ... abita ... Il contesto, il topos, è ... una inferenza incessante di vissuto ove quel "fading", potremmo dire, sia semplicemente una discontinuitá, una indeterminata variazione di ritmo della Storia. Indeterminatezza dovuta ad una stratificazione complessa, infinita degli eventi, piuttosto che ad una fatalitá dei medesimi . L' evento quale fenomeno essenziale ed unitario del topos, atomo. Ecco la fotografia d'un Topos, e dunque d'una cultura, non puó che esser essa stessa documento-immagine unitario, frame, di quell'atomo, non d'una architettura del tempo ove il cinema possiede evidentemente una consonanza espressiva maggiore. Ed è questo che mi ha subito colpito della Tua fotografia : la trattenuta, e latente, potenza comunicativa d'un istante, istante d'una evanescenza in fieri ... Non riesco a forzare oltre la parola, la mia scrittura ... , per descrivere l'attimo quasi impercettibile in cui la Tua fotografia* ha tradito ai miei occhi questa sua essenzialitá di elementaritá costitutiva d' una vis poetica. Qui ora mi fermo non potendo vedere il flusso, la proiezione, ed ascoltarne le sonoritá ..., in relazione alle quali m'è quasi di confortante pregiudizio attribuire allo stesso fading una valenza Estetica, ancorché puramente tecnica. ******** Pur qui Ti ringrazio per la preziosa segnalazione delle news riferite dal sito FotoZones, e per voce dell'admin Dallas, sulle drammatiche, disperate condizioni del Sud-Africa. [ ... ] Con stima, Ben * www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3018937&l=it |
| inviato il 01 Agosto 2021 ore 20:40
Grazie, keep in touch |
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