Metamorfosi e follia

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Metamorfosi e follia, progetto Gi Vedi galleria (46 foto)

Metamorfosi e follia inviata il 28 Marzo 2021 ore 10:41 da Silvia Alessi. 10 commenti, 2375 visite.

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Per capire appieno il fenomeno #hikikomori è necessario essere consapevoli di alcuni pilastri della cultura giapponese. Primo fra tutti, il concetto di Gambari. Significa fare del proprio meglio sopportando anche situazioni difficili per raggiungere i più alti obiettivi, ed è considerata una delle migliori virtù. Per esempio, il curriculum scolastico è considerato uno dei principali criteri di valutazione delle abilità individuali e dell'importanza sociale di una persona. Il concetto di Sekentei, che significa reputazione sociale, rispettabilità, che si guadagna solo se si raggiungono gli obiettivi che gli altri si aspettano. Il concetto di Aimai, che significa quell'ambiguità e indeterminatezza nelle interazioni che consente di evitare i conflitti, facendo coesistere due personalità, una sincera che non si disvela mai in pubblico e una di facciata. Questi tre concetti, mescolati con un conformismo spinto e con degli standard assai elevati, sono la chiave per comprendere l'enorme pressione sociale e la competitività estrema che permea a tutti i livelli la società: famiglia, scuola, lavoro. Quando una persona per un qualsiasi motivo non resiste alla pressione che deriva dalle aspettative riposte su di essa, oppure non è in grado di raggiungere gli obiettivi, si sente inadeguata, prova vergogna per se stessa, teme di perdere la reputazione e alla fine crolla emotivamente, anche perché non riesce più a controllare i propri sentimenti di facciata e a gestire il “doppio registro psichico”, secondo la definizione di Michael Zielenziger, giornalista americano che fu tra i primi a far conoscere il fenomeno hikikomori all'Occidente, grazie al libro “Shutting Out The Sun: How Japan Created Its Own Lost Generation”, del 2006. L'auto recluso prova anche un profondo conflitto interiore tra il sé che non è in grado di avere contatti con il mondo esterno e il sé che condanna costantemente se stesso per questa incapacità. Talvolta l'aver subito fenomeni di bullismo (ijimè) durante il periodo scolastico può favorire la volontà di auto reclusione.

Vedi in alta risoluzione 12.1 MP

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Michele.ro

inviato il 28 Marzo 2021 ore 11:02

Complimenti! Ai una galeria fantastica!

Soriana

inviato il 28 Marzo 2021 ore 11:21

Interessantissime le tue opere. Complimenti.
Clara

Alfonsopio

inviato il 28 Marzo 2021 ore 11:52

Strabiliante idea, surreale, complimentissimi...ciao

Camillapaties

inviato il 28 Marzo 2021 ore 13:46

Galleria davvero profonda

Biga	inviato il 28 Marzo 2021 ore 16:20 Foto e didascalia da manuale

Turbolumaca

inviato il 29 Marzo 2021 ore 9:00

Grazie anche perché, oltre ad osservare immagini notevoli, si impara anche dalle didascalie.
Ciao,
Davide

Andrea Biagiolini

inviato il 29 Marzo 2021 ore 12:53

Magnifico lavoro e portfolio , che non sono all'altezza nemmeno di commentare : su alcuni particolari della mentalità giapponese ( ovviamente il tutto è parziale ! ) suggerisco, per mia esperienza di lettura , un interessante libro di Jake Adelstein , "Tokyo Vice " edito da Einaudi.

Le differenze davvero abissali su aspetti ed atteggiamenti che per noi sono scontati in senso opposto sono invece davvero sostanziali per i giapponesi. E questo magnifico, ripeto, magnifico reportage e relative didascalie sono anch'essi strumenti preziosi : brava e grazie, Silvia .

Caterina Bruzzone

inviato il 29 Marzo 2021 ore 19:09

Altro bel lavoro in questa interessante galleria
Complimenti, ciao

Claudio Sciarra

inviato il 29 Marzo 2021 ore 23:36

Che progetti che hai realizzato e che foto.

Claudio Cozzani

inviato il 29 Marzo 2021 ore 23:46

Una galleria stupenda , solo applausi

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